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Editoriale - Dettatura vocale e Siri: croce e delizia per chi deve leggere i nostri post!
Pubblicato da Vainer Broccoli sul sito nvapple in data 01\11\2015.

In questi ultimi tempi parrebbe accuirsi l'uso abuso della dettatura vocale, attraverso le feature 
dei vari device ioS, e proprio questa tendenza sta un po' facendo inasprire le discussioni sia sui 
social che sulle mailing dedicate.
Con questo editoriale proveremo di fare un pochino il punto della situazione cercando anche di fare 
un'analisi tecnica di quello che è lo stato dell'arte e di come, soprattutto, si comporta la 
dettatura vocale stessa, anche attrraverso una disamina tecnica.
In articolo del nostro Alessio Lenzi, già avevamo sottolineato come l'avvento di Siri e della 
dettatura vocale non potevano far pensare di prescindere dai gesti sui nostri dispositivi Apple, ma 
parrebbe proprio che, invece, si stia un po' perdendo di vista questo concetto soprattutto per 
quanto concerne la scrittura vera e propria.
Facciamoci capire per essere aiutati
Il discorso nasce proprio quando si cerca di interagire in comunity di autoaiuto tecniche ed 
attraverso la pubblicazione di post o di mail, si va a chiedere qualche informazione di carattere 
tecnico.
Se alle volte, lo ammettiamo, il prodotto della dettatura vocale, e delle sue interpretazioni, può 
risultare anche simpatico, a lungo andare diventa proprio difficile, per chi vuole dare una mano, 
capire ciò che il richiedente vuole sapere e questo, siamo sinceri, perchè viene letteralmente 
ingorato l'utilizzo della tastiera e ci si avvale della dettatura in quanto, sicuramente, più 
comoda e pratica, ma con delle controindicazioni terribili per il risultato finale.
Dettare, quindi, può creare effetti boomerang notevoli e crea frustrazione per chi cerca di 
interpretare ciò che viene scritto facendo sì che alla persona che chiede informazioni tecniche non 
si riesca a rispondere.
La dettatura non è intelligente!
Quando andiamo ad avvalerci della dettatura vocale dobbiamo ricordarci, assolutamente, che tale 
feature non è un'intelligenza artificiale e che non possiamo pensare che vengano corretti 
automaticamente eventuali errori/orrori sul nostro scritto, ne, tantomeno, che la dettatura stessa 
abbia la capacità di interpretare il nostro pensiero andando a collocare le parole giuste nel posto 
giusto
Una funzionalità come la dettatura vocale non interpreta l'espressività di conseguenza, è 
napalissiano, punti e virgole non possono esser inseriti automaticamente mentre parliamo e debbono 
esser citati, letteramente, in fase di dettatura...
Dobbiamo anche ricordare come la dettatura vocale abbia i suoi colli di bottiglia in fattori come:
? scarsa connettività a livello dati
? ambienti rumorosi
? accenti e dialetti molto marcati
In base a tutto ciò, non possiamo esimerci dal sottolinearlo, diventa abbastanza sottinteso come se 
non si conosce, un minimo, la lingua italiana il prodotto finale sarà ciò che avremo dettato al 
microfono.
Siri non è la panacea a tutte le problematiche
Una piccola parentesi la si vuole aprire anche nei confronti di Siri, l'assistente vocale del 
sistema che non è la dettatura, la quale troppe volte, viene immaginata come un'intelligenza 
artificiale che permette di fare tutto semplicemente parlando al device.
Non è assolutamente così dal momento che Siri stessa può esser un accessorio molto comodo in 
determinate situazioni, ma non può certamente sostituire ciò che è un utilizzo profondo di una 
serie di prodotti che possono davvero darci tantissime opportunità, ma che, anche se in maniera 
meno complessa che in passato, hanno bisogno di un minimo di training e di impegno da parte di chi 
li utilizza.
Alcune conclusioni
Questa serie di considerazioni, sia ben chiaro, non vuole esser un ergersi a supremo giudice in 
casa altrui, ma si tratta di una serie di considerazioni, liberamente commentabili, scaturite da 
una serie di tread che abbiamo incontrato in rete, anche sui nostri canali, che vogliono essere uno 
spunto di riflessione assieme a tutti i nostri lettori.
Il fatto di dovercela vedere, ogni giorno, con una disabilità sensoriale come quella visiva non 
deve farci dimenticare che, quando scriviamo in rete, soprattutto sui social, ciò che pubblichiamo 
viene letto da tantissima gente e che questo può anche far sì che le persone si facciano un'errata 
idea della nostra quotidianità e, in ultima battuta, anche esser chiari ed esaustivi, quando 
abbiamo bisogno di esser aiutati, non è fattore da sottovalutare in quanto chi poi può venirci 
incontro non dovrà decifrare questioni tecniche nascoste dietro alle imperfezioni della dettatura 
vocale e che possono essere risolte riportando in voga un'abitudine che sembrerebbe esser andata 
nel dimenticatoio:
"rileggere ciò che si scrive".
Siamo ben consci che un editoriale di questo genere potrà anche urtare alcune sensibilità, ma non 
crediamo nemmeno che far finta di nulla abbia molto senso visto che, oggi come oggi, la tecnologia 
ci mette a disposizione delle possibilità di interagire con il prossimo mai avute prima e che, ci 
sia consentito, queste opportunità vadano sfruttate al meglio partendo proprio da un modo 
abbastanza consono di proporci verso gli altri in maniera, quantomeno, comprensibile.
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