mogees
Bruno Zamborlin ha inventato Mogees, lo strumento musicale che si suona attraverso un'app
Carmelo Quarta su play-pc, 26\10\2015, h. 09.46.

Che musica fa un albero? E un aereo di linea russo? Chiedetelo a Bruno
Zamborlin che è andato a scoprirlo. 32 anni, vicentino, una laurea in
informatica e un dottorato in Tecnologie Musicali, da 5 anni londinese
di adozione e fondatore di Mogees, la start up di cui parlano tutti,
dalla Bbc alla Cnn, e che ha creato lo strumento degli strumenti:
quello in grado di produrre musica attraverso ogni oggetto che ci
circonda. Si tratta di un sensore che, attaccato
a un albero o alla fusoliera di un aereo ? o a una porta, a un tavolo,
a un attaccapanni -riconosce le vibrazioni create quando percuoti
l?oggetto e le trasforma in musica, in modo da permetterti di ?suonare
l?oggetto? attraverso un?innovativa mobile app. I musicisti se ne
stanno già innamorando. Tra loro uno dei padri dell?elettronica, Jean
Michel Jarre, e Rodrigo y Gabriela, i chitarristi autori delle musiche
di Breaking Bad.

Per realizzare questa idea, Bruno ha scelto Londra. Durante un
dottorato di ricerca di 4 anni alla
Goldsmiths University, ha messo insieme, tassello per tassello, Mogees
fino a fare la cosiddetta prova del fuoco: lo ha messo su Kickstarter
per avere un?idea di quanti acquirenti potesse attirare con una
campagna di crowdfunding. Dopo sole 24 ore dalla presentazione su
Kickstarter è stata raggiunta la soglia necessaria alla sua
produzione, ovvero 20mila sterline di pre-ordini che, alla data del 16
ottobre, sono arrivati a oltre 60mila sterline. E oggi, grazie anche
agli entusiasti che hanno pagato 95 sterline per assicurarsi un
Mogees, lo strumento andrà in produzione e presto sarà acquistabile su
Amazon come nei negozi di musica.

Bruno, però, così come il suo Mogees, è un po? fuori dallo stereotipo
dell?italiano emigrante che fa fortuna all?estero. Perché questo
progetto è nato a Londra, ma ha molta Italia dentro di sé (a parte
Bruno ovviamente).
?Certamente non c?è posto migliore di Londra per creare un oggetto del
genere ? ha detto Bruno ? e probabilmente se avessi dovuto realizzarlo
in Italia ci avrei messo più tempo a rintracciare tutte le
professionalità di cui avevo bisogno. Qui a Londra invece fai parte di
una rete di start up che offre tantissimo, soprattutto per quello che
riguarda il settore del Music Tech? conferma. Tant?è che oggi nel
quartier generale di Mogees nel cuore di Shoreditch ci sono ben 12
dipendenti, tra cui una sola italiana, Beatrice Finauro, a capo del
marketing. Per il resto c?è un po? tutto il mondo, dall?Irlanda
all?Iran.

Tuttavia la fiducia a Bruno e al suo progetto, e quindi i soldi (un
milione di euro), gli è arrivata proprio dalla sua Italia. Da Padova
per l?esattezza, ovvero dall?incubatore d?impresa M31 di Ruggero
Frezza e dagli imprenditori Francesco della Rovere e Andrea Ghello con
un investimento che rappresenta il 90 per cento di quelli avuti.
Quando gli chiedono se tornerà mai in Italia non sa cosa rispondere:
?Londra è una città di passaggio ? ha detto su Italian Kingdom?
nessuno rimane mai troppo a lungo ed io sono un po?stanco di farmi

amici che poi, dopo un po?, vanno via?.

Fonte: huffingtonpost.it
Torna all'indice