ira
Leggo: Arrabbiarsi fa morire prima dei 70 anni, la conferma da uno studio Usa
Nicolò La Ferla su nicofranca, 07\10\2015, h. 00.39.

 
La prossima volta, prima di arrabbiarvi per il traffico caotico o per qualche altro inconveniente 
quotidiano, pensateci due volte. Fate un bel respiro e cercate di calmarvi. Potreste evitare una 
morte precoce, o comunque prima di aver compiuto 70 anni.

Un gruppo di ricercatori dell?Iowa State University ha infatti condotto uno studio in cui è stato 
evidenziato che chi ha una maggiore facilità nell?inalberarsi aumenta significativamente il rischio 
di morire per cause legate a disturbi cardiovascolari, quali infarto o ipertensione. Avere un 
carattere fumantino, si sa, predispone agli scatti d?ira e non fa bene sia al corpo che alla mente. 
La novità di questa ricerca sta nel calcolo degli anni che intercorrono tra episodi di arrabbiatura 
e la morte: se, ad esempio, si compromette la propria salute intorno ai 35 anni, somatizzando 
sentimenti negativi prodotti dall?umore, è più probabile che la morte sopraggiunga nei successivi 
35.

I ricercatori hanno associato il fattore ?ira? ad altri che ugualmente hanno un peso notevole nel 
danneggiare il benessere, quali lo status economico, la condizione famigliare, se si è fumatori 
oppure no. Lo studio, pubblicato sulla rivista Social Science & Medicine, non spiega perché il 
carattere irascibile porti più facilmente a una morte precoce; esso, infatti, parte dal presupposto 
che già in analisi precedenti si era collegata la rabbia con una varietà di processi psico-somatici 
negativi. Tra questi, l?arteriosclerosi e gli infarti cardiaci. «Ciò suggerisce ? hanno scritto gli 
autori dello studio ? che la somatizzazione dell?ira attraverso passaggi psicologici possa essere 
responsabile della comprovata associazione tra l?ira stessa e la mortalità».

Per condurre la ricerca, sono stati utilizzati i dati di un campione rappresentativo su scala 
nazionale di 1307 maschi adulti, lungo un arco temporale di 40 anni (1968-2007). Tra il ?68 e il 
?72 è stato chiesto annualmente ai pazienti che rapporto avessero con la rabbia, se fosse 
abbastanza facile farli inalberare o se ci volesse un po?. I soggetti dello studio avevano tra i 20 
e i 40 anni, con un?età media nel 1972 di 34 anni e mezzo. Gli scienziati hanno concluso che chi si 
trovava nel primo quartile (cioè chi si arrabbiava più spesso e più facilmente) correva un rischio 
1,57 volte maggiore rispetto a chi era più calmo e si innervosiva con più difficoltà.

Spiega lo psicologo Graham Price, che si è occupato di problemi legati all?ira: «Le persone più 
predisposte ad arrabbiarsi hanno sedimentato dentro di sé convinzioni estreme legate a forme 
d?ingiustizia, probabilmente innescate da esperienze negative vissute in passato, quasi certamente 
rafforzate da espressioni di rabbia eccessive, esternate per lungo tempo». Da qui il dottor Price 
suggerisce: «Un modo per rilassarsi consiste nell?accettare questi sentimenti, ricorrendo a forme 
di auto-consapevolezza, e cercando di trattenere l?esplosione rabbiosa». Egli inoltre aggiunge che 
«la rabbia è una forma di stress, e lo stress aumenta i livelli di cortisolo nella pressione 
sanguigna».

Altri studi hanno mostrato che se la rabbia, o altre manifestazioni di stress, viene mantenuta ad 
alti livelli per troppo tempo, l?impatto negativo sulla salute è inevitabile. Non si deve 
dimenticare di distinguere tra vari tipi d?ira: la rabbia, infatti, non si esprime sempre allo 
stesso modo.
Torna all'indice