allergia
Leggo: Bimbo con allergia grave salvato con il "lavaggio" del sangue: è il primo caso al ondo
Nicolò La Ferla su nicofranca, 08\10\2015, h. 14.06.

Una procedura che apre nuove strade per curare i bimbi affetti da tutte le forme più gravi di 
allergia: all?Ospedale Pediatrico Bambino Gesù è stato realizzato per la prima volta al mondo un 
?lavaggio selettivo? del sangue su un paziente pediatrico iperallergico.

Una tecnica che dà speranza a tutti quei bambini che soffrono della stessa patologia. Chiamato 
tecnicamente ?immunoadsorbimento IgE?, il procedimento viene effettuato con un macchinario in grado 
di eliminare dal sangue solo gli anticorpi che scatenano le allergie.

Perché di allergie si può anche morire: basta poco per scatenare uno choc anafilattico. E Michele, 
bimbo di 7 anni, lo sa bene: affetto da una gravissima forma di allergia alimentare associata ad 
asma, non ha mai potuto condurre una vita come tutti i suoi coetanei. E? stato sempre un 
?controllato a vista? all?asilo, a casa, nei momenti di svago, per evitargli il rischio di entrare 
in contatto con qualcuno dei suoi nemici: il latte, le uova, le nocciole, il pesce, la frutta.

La malattia. Una forma di allergia multipla grave che lo ha ha portato negli anni a subire diversi 
choc: il livello di immunoglobuline E nel sangue (IgE, anticorpi responsabili delle allergie) era 
talmente elevato da non consentirgli di assumere neanche il farmaco specifico che tiene sotto 
controllo la malattia, a causa degli effetti collaterali che si manifestano quando viene 
somministrato al di sopra di una determinata soglia di IgE. Dopo una vita sotto la lente di 
ingrandimento e innumerevoli tentativi di migliorare la sua condizione, Michele è arrivato 
all?Ospedale Pediatrico Bambino Gesù dove un team multidisciplinare ha eseguito una serie di test 
ed esami: escluse soluzioni terapeutiche come la desensibilizzazione specifica ai singoli allergeni 
o la terapia farmacologica, il piccolo è stato sottoposto a un trattamento innovativo che lo ha 
guarito dalla grave forma di allergia e gli ha restituito una vita normale.

La plasmaferesi è una procedura di separazione del sangue in globuli rossi e plasma che viene 
utilizzata comunemente nei pazienti che seguono terapie antirigetto dopo un trapianto o quando sono 
affetti da malattie autoimmuni gravi. In pratica consiste nel creare una circolazione extracorporea 
attraverso una macchina che depura il sangue da tutti i tipi di anticorpi nocivi.

«Il vantaggio del nuovo macchinario, utilizzato al Bambino Gesù già da tempo, grazie alla 
disponibilità dal 2014 di ?adsorbitori? specifici, sta nella capacità di essere selettivo - spiega 
Stefano Ceccarelli, responsabile del Servizio di Aferesi dell?Ospedale - Consente infatti di 
eliminare dal sangue uno specifico tipo di anticorpi, in questo caso le IgE, mantenendo tutte 
quelle sostanze che verrebbero invece tolte dal circolo sanguigno con la plasmaferesi generica 
tradizionale. Inoltre, grazie al ridotto volume di sangue che finisce in circolazione extracorporea 
(80 ml), è adatto anche per i pazienti di basso peso, quindi per i bambini».

Il caso del piccolo Michele è emblematico: al termine del trattamento, il livello di IgE nel suo 
sangue si era abbassato tanto da poter iniziare la terapia farmacologica. Dalla plasmaferesi 
selettiva - effettuata nell?agosto dello scorso anno ? a oggi, la soglia di tolleranza agli 
alimenti che prima rischiavano di procurargli uno choc anafilattico è cresciuta notevolmente. La 
sua asma è sotto controllo e la sua vita non è più in costante pericolo. Ha potuto iniziare senza 
impedimenti la scuola elementare, mangia come gli altri bambini e gioca liberamente. Per la sua 
unicità e complessità, la storia di Michele è stata descritta sulla rivista scientifica Pediatrics 
e sarà presentata nel corso del XXIV congresso mondiale della World Allergy Organization (WAC 2015) 
che si terrà a Seoul, in Corea del Sud, dal 14 al 17 ottobre.

Nuove strade. «Questa procedura apre nuove strade alla cura delle allergie ed è indicata per i 
bambini affetti da tutte le forme più gravi della malattia allergica, anafilassi, dermatite atopica 
e asma grave che non possono assumere il farmaco specifico - sottolinea Alessandro Fiocchi, 
responsabile di Allergologia del Bambino Gesù - Si tratta di bambini che hanno una ridotta qualità 
della vita, che hanno difficoltà a frequentare la scuola e a giocare con i compagni. Non riescono a 
interagire con il loro ambiente e i genitori sviluppano tutta una serie di barriere per preservarli 
dagli attacchi delle loro allergie».

I numeri. L?allergia alimentare colpisce mediamente l?1,5% della popolazione generale. La 
prevalenza è più elevata nei primi anni di vita - ne soffre il 2-3% dei bambini entro i primi 24 
mesi - mentre tende a diminuire con l?età. In Italia si stima che oltre 250.000 bambini e ragazzi 
sotto i 18 anni abbiano una allergia a qualche alimento.

Nella forma più grave questo tipo di allergia porta a reazioni anafilattiche che possono essere 
letali. La prevalenza dell?anafilassi in età pediatrica è compresa tra l?1 e il 3% dei casi di 
allergia alimentare, con tassi di mortalità tra lo 0,04 e lo 0,07 per milione. In Italia i bambini 
e i ragazzi al di sotto dei 18 anni con anafilassi sono circa 6.000.

All?Ospedale Pediatrico Bambino Gesù vengono trattati ogni anno 10.000 bambini con malattia 
allergica, quelli con anafilassi sono circa 240.
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