acqua
Leggo: Acqua su Marte, Google dedica un doodle alla storica scoperta scientifica
Nicolò La Ferla su nicofranca, 30\09\2015, h. 13.26.
La scoperta di possibile acqua salata su Marte, e conseguenzialmente la possibilità che possa
esserci vita, è una scoperta storica tanto che lo stesso Google ha dedicato un doodle per
l?occasione.
Immaginata da oltre un secolo e inseguita da oltre 40 anni, l?acqua su Marte finora sembrava
appartenere solo al passato del pianeta, quando un vastissimo oceano occupava gran parte della
superficie e scorrevano fiumi. Adesso, dopo oltre 40 anni di ricerche basate su radar e satelliti,
c?è la prima prova che su Marte l?acqua scorre ancora. Finora si sapeva con certezza che l?acqua su
Marte esiste esclusivamente nelle calotte di ghiaccio che si trovano ai poli, nel sottosuolo e in
piccolissime quantità sotto forma di vapore nella sottile atmosfera del pianeta. Nessuna traccia di
acqua allo stato liquido sulla superficie.
Come in un puzzle complicato, a raccontare la storia dell?acqua marziana è stato un insieme di
tessere, diventate sempre più numerose negli ultimi anni. A dare nuovo impulso alla ?caccia?
all?acqua marziana sono stati soprattutto i satelliti europei e americani in orbita attorno al
pianeta rosso, insieme ai rover che esplorano la superficie. Un contributo importante si deve ai
radar Marsis e Sharad, a bordo rispettivamente del satellite europeo Mars Express e dell?americano
Mro (Mars Reconnaissance Orbiter): hanno fornito i primi elementi precisi sulla presenza di
ghiaccio d?acqua ed entrambi parlano italiano.
Nel 2008 appare chiaro che molte delle formazioni che si osservano su Marte sono state modellate da
grandi masse d?acqua paragonabili al Mississippi, fuoriuscite velocemente dal sottosuolo. Dello
stesso anno è la scoperta, basata sui dati del satellite Mro, che antichissimi ghiacciai hanno
scavato lunghi canali sul pianeta. Ancora Mro (lo stesso satellite che ha permesso di scoprire che
l?acqua scorre ancora su Marte) ha scoperto che l?acqua su Marte è scomparsa soltanto due miliardi
di anni fa, ossia un miliardo di anni più tardi di quanto si pensasse, modellandone la superficie e
aumentando la possibilità della comparsa di forme di vita. Un?altra sonda americana, Mars Odissey,
ha fornito le prove dell?esistenza di un grande oceano poco profondo che occupava per due terzi la
superficie del pianeta. Accanto ad esso esisteva un secondo oceano, molto più piccolo e giovane.
Una scoperta confermata nel 2010, quando nuovi dati hanno ricostruito l?antico aspetto di Marte: un
pianeta blu, con un grande oceano nell?emisfero Nord e la terraferma costellata di laghi e solcata
da almeno 40.000 fiumi. Un quadro arricchito, nel 2010, dalla scoperta che Marte è un pianeta molto
più attivo di quanto si credesse, e nel 2012 dalla scoperta di rocce scavate dallo scorrere
dell?acqua: il letto di un antico fiume marziano.
Torna all'indice