siesta
Leggo: Pressione alta, il pisolino pomeridiano la abbassa: era l'abitudine di Churchill
Nicolò La Ferla su nicofranca, 30\08\2015, h.11.45.

 
Un bel sonnellino dopo pranzo per abbassare la pressione. A suggerire la dritta un nuovo studio 
presentato al congresso della Società europea di cardiologia. La siesta, ha assicurato Manolis 
Kallistratos dell?Asklepieion Voula General Hospital di Atene è associata a livelli di pressione 
ridotti e persino a una minore prescrizione di farmaci antidepressivi.

«Winston Churchill diceva che bisogna sempre dormire un po? tra il pranzo e la cena e ha raggiunto 
i novanta anni - racconta l?esperto - mentre Margaret Thatcher non voleva mai essere disturbata 
intorno alle 15. Secondo il nostro studio avevano ragione perché questa abitudine sembra 
contribuire ad abbassare i livelli di pressione sanguigna e può probabilmente anche ridurre il 
numero di farmaci antipertensivi necessari alle persone che soffrono di ipertensione».

Certo, aggiunge l?autore dello studio «la sissta pomeridiana è un?abitudine che oggi viene 
considerata quasi un privilegio, a causa di una cultura che ci impone il lavoro ininterrotto dalle 
9 alle 5 e un?intensa ruotine quotidiana. Tuttavia, la domanda vera che ci siamo posti è stata: si 
tratta solo di una consuetudine alla quale possiamo rinunciare senza danni o è anche utile?».

Lo scopo dello studio è stato quello di valutare l?effetto del sonno di metà giornata sulla 
pressione in pazienti ipertesi. L?indagine ha incluso 386 pazienti di mezza età con ipertensione.
Dopo aver preso in considerazione anche altri fattori che potrebbero influenzare i livelli di 
pressione i ricercatori hanno scoperto che chi fa il riposino ha valori di pressione sistolica 
media inferiori del 5% rispetto a chi non dorme dopo pranzo.

Anche la durata del riposino influisce: più dura meglio è. Gli studiosi indicano in 60 minuti il 
valore di riferimento. «Abbiamo anche rilevato - conclude - che i pazienti ipertesi con la sissta 
avevano poi bisogno di un minor numero di farmaci antipertensivi rispetto a quelli che avevano 
riposato a mezzogiorno»
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