winnove
Che fine ha fatto "Windows 9"?\1
Zane - TurboLab.it su uiciechi.it, 2015-06
 

Prima parte.
Per iniziare ad inquadrare Windows 10 non si può che partire dal nome.
Dopo Windows 7 e Windows 8, tutti si aspettavano Windows 9: così non è
stato e, durante la prestazione d'anteprima, Microsoft ha stupito
annunciando che la nuova "versione 6.4" si sarebbe chiamata, appunto,
Windows 10.
La scelta di schivare completamente il nove non è stata argomentata
esplicitamente, ma è interpretabile come un segnale di discontinuità:
l'azienda prende le distanze da Windows 8 saltando a piè pari un intero
progressivo, segnalando fin da subito quanto il prodotto sia diverso
dalla generazione precedente.
In realtà, come vedremo di seguito, Windows 10 poggia sulle stesse,
solide fondamenta tecnologiche di Windows 8.1 e, sebbene introduca
numerose novità, non si tratta di un avanzamento tanto spinto quanto il
nome potrebbe suggerire. Anzi.
Sette più Otto = Dieci.
Osservando l'evoluzione del sistema operativo Microsoft nel corso della
storia, si nota una notevole continuità nel processo di crescita: ogni
versione ha ripreso quella precedente, migliorandone alcuni aspetti e
aggiungendo nuove funzionalità. Certo, vi sono stati eventi più
rilevanti rispetto ad altri (completo cambio di fondamenta (kernel) con
Windows 2000 o nuova infrastruttura driver con Windows Vista), ma,
sostanzialmente, Microsoft ha capitalizzato sempre sulla versione
immediatamente precedente.
La storia è diversa con Windows 10. Con il sistema operativo del 2015,
Microsoft è sì ripartita da Windows 8.1, ma -per la prima volta- ha
ripreso anche gli elementi caratterizzanti delle iterazioni più vecchie.
Windows 8 è stato troppo, tutto insieme.
Windows 10 è un sistema operativo di ricongiunzione fra Microsoft ed i
consumatori. Per la maggior parte degli utenti, infatti, le novità
introdotte da Windows 8 sono state troppe, senza una tappa intermedia
che permettesse di assimilarle in modo graduale.
Il risultato è che il grande pubblico non è riuscito ad acquisire
dimestichezza né con la rimozione del pulsante Start (poi ripristinato
in Windows 8.1), né con la nuova schermata Start, per non parlare del
disorientamento generato dalla temporanea sparizione della barra delle
applicazioni quando venivano lanciate le innovative "app".
Per quanto Microsoft abbia provato a migliorare le cose tramite continui
update gratuiti, era ormai palese che la linea d'azione migliore era
riprendere una parte di Windows 7 e riguadagnare la fiducia del pubblico PC.
In questo contesto si colloca Windows 10. È naturale, quindi, che una
delle variazioni più salienti sia proprio nell'area a contatto continuo
con l'utente: l'interfaccia grafica.
Il ritorno del menu Start.
A saltare subito all'occhio è il ritorno del menu Start. Ma non si
tratta di un completo ripristino di quanto introdotto da Windows XP ed
evolutosi fino a Windows 7: piuttosto, il "nuovo Start" è l'area in cui
il sistema operativo esprime appieno la fusione fra classico e moderno
presentata nei paragrafi precedenti
Il menu Start di Windows 10 è diviso verticalmente in due sezioni.
Quella di sinistra, più conservativa, contiene la lista dei programmi in
stile Windows 7, con tanto di indicatore Tutte le app "alla Windows XP".
Sempre lì troviamo le scorciatoie per lanciare Esplora file e
Impostazioni e il comando per lo spegnimento o riavvio del sistema.
La sezione di destra, più moderna, raccoglie i riquadri attivi
(leggermente animati) capaci di mostrare notifiche e informazioni in
tempo reale, in modo del tutto analogo a quanto visto sulla schermata
Start di Windows 8.
L'utente può bloccare programmi e app sulla sezione di destra e
ridimensionarle, scegliendo fra le varianti previste. Il menu si espande
o riduce di conseguenza per adattarsi al contenuto.
Ma Microsoft non ha dimenticato coloro che useranno Start principalmente
con le dita. Se installato su tablet, il menu Avvio passa "a schermo
intero", adottando uno stile che ricorda ancora più da vicino la
caratteristica distintiva di Windows 8.
Su PC e notebook tradizionali, l'impostazione predefinita (default)
propone l'uso del menu. Sui dispositivi touch in stile Surface, al
contrario, la "modalità Windows 8" è quella che ci accoglie subito dopo
l'accensione.
Fortunatamente, l'utente è libero di esprimere una scelta specifica: di
conseguenza, chi si fosse ormai abituato alla schermata Start e volesse
conservarla anche su PC è libero di farlo.
Un'altra critica alla quale Microsoft ha risposto è l'eccessiva
segregazione fra il paradigma classico, con desktop e programmi studiati
per funzionare via mouse e tastiera, e le app in stile moderno,
ottimizzate per il tocco. Se con Windows 8.1 e aggiornamenti successivi
i due mondi erano stati fortemente avvicinati, restava uno scoglio
piuttosto netto: le app potevano funzionare solamente a schermo intero.
Windows 10 corregge questa situazione e, ora, tutte le app prelevabili
da Windows Store sono ridimensionabili a piacimento. Il comportamento è
reso evidente dalla presenza del tradizionale pulsante di ripristino
centrale:
Una volta uscita dal full screen, la finestra si trova a fianco dei
programmi di generazione precedente e/o di altre app e può essere
ridimensionata a piacimento trascinandola per gli angoli
Con questa iterazione di Windows, Microsoft ha introdotto un quarto
pulsante di controllo nell'angolo destro delle finestre in stile
moderno: oltre ai classici riduci a icona, ingrandisci/ripristina e
chiudi, incontriamo su Windows 10 anche schermo intero. Cliccandolo, non
solo l'app occupa tutto lo schermo, ma sparisce anche la barra del
titolo, recuperando ancora qualche pixel. Per renderla nuovamente
visibile, basta posizionare il cursore del mouse sulla parte superiore
dello schermo. Da notare che "schermo intero" non è una novità in senso
assoluto: piuttosto, si limita a rendere disponibile anche su Windows 10
l'unica modalità nella quale le app erano utilizzabili sotto Windows 8.1.
Importante notare che (finalmente) Microsoft ha stabilito un nome
ufficiale ed univoco per questa categoria di software: d'ora in avanti
si chiameranno Windows apps, con buona pace dei vecchi appellativi usati
fino ad ora (Metro Apps, Modern Apps, Windows Store Apps, Universal Apps
solo per ricordarne alcuni). La tecnologia sottostante rimane, invece,
Windows Runtime. In contrapposizione, troviamo Windows desktop
applications, nome ufficiale degli eseguibili "classici" basati
sull'architettura Win32.
Le Windows app sono ora corredate dal classico "menu mobile" (icona =)
sulla sinistra, utilizzabile per accedere agli stessi comandi
precedentemente raccolti negli Accessi (Charm), ovvero spostando il
cursore del mouse nell'angolo in alto a destra.
L'inedito Comandi app altro non fa se non richiamare i comandi a
scomparsa dell'app stessa: il medesimo risultato che si ottiene,
generalmente, cliccando con il pulsante destro del mouse. Impostazioni,
invece, apre la barra laterale con i comandi contestuali e le opzioni.
Queste innovazioni fanno bella mostra di sé sulle Windows app fornite in
dotazione al sistema operativo: Foto, Video, Musica, Mappe, Contatti,
Messaggi, Mail e Calendario si ripresentano con una veste grafica
rinfrescata e qualche caratteristica di contorno in più.
Importante notare che le applicazioni di nuova generazione possono
funzionare, senza modifiche, sia su PC/tablet Windows 10, sia smartphone
governati dalla declinazione dedicata, sia su Xbox.
Niente più "angoli attivi".
Gli utenti di Windows 8 noteranno ben presto che su Windows 10 non vi
sono più gli angoli attivi introdotti dalla generazione precedente.
Spostando il cursore in alto a sinistra non succede più nulla, dato che
ora è possibile passare da un'app all'altra usando la Barra delle
applicazioni oppure la funzione Visualizzazione attività (vedi seguito).
Similmente, è sparita l'attivazione degli Accessi (Charm) quando si
sposta il cursore in alto a destra: come detto, le funzioni sono state
migrate all'interno di un menu dedicato nelle singole app. Di
conseguenza, la scorciatoia da tastiera Win più C non sortisce più alcun
effetto.
Uno stile perfezionato.
Già da Windows 8, Microsoft ha preso una decisione secca: basta finestre
"di vetro" (Aero), giudicate un retaggio del passato. Ora si punta tutto
sul minimalismo.
Windows 10 continua su questa strada, riducendo ulteriormente i bordi
delle finestre e tutto quello che non sia strettamente necessario.
Nell'immagine seguente, sulla sinistra c'è la calcolatrice di Windows
8.1, quella sulla destra di Windows 10
Anche le icone seguono questo approccio: sparita ogni velleità di
scheumorfismo, la grafica di oggi si propone con un tratto stilizzato e
senza profondità.
Come unica nota decorativa a prevenire la piattezza totale notiamo che è
stata rafforzata l'ombreggiatura, molto marcata e notevolmente più ampia
come raggio
Alle operazioni di riduzione ad icona e successivo ripristino è stata
aggiunta, invece, una gradevole animazione.
Trattandosi di comportamenti gestiti dal sistema operativo, tutti i
programmi sono automaticamente disegnati con il nuovo tema, senza che
siano richiesti aggiornamenti ai singoli software.
Barra dedicata alla ricerca + Cortana.
Di fianco al tradizionale pulsante Start, Windows 10 mostra una lunga
barra di ricerca (Cerca nel Web e in Windows)
Immettendo testo in questa sezione è possibile ricercare fra i contenuti
locali (documenti, programmi e app) e su web, grazie all'integrazione
con il motore Bing.
Detta barra è anche il punto d'accesso preferenziale per l'attivazione
dell'assistente vocale Cortana. Già integrata da tempo in Windows Phone
come alternativa ai più famosi Siri (iOS) e Google Now (Android),
Cortana permette di gestire appuntamenti, contatti e luoghi tramite la
voce, nonché avviare ricerche locali (applicazioni, impostazioni e
file), oppure su web. Come già i concorrenti, l'assistente virtuale
raccoglie le preferenze personali per poi rielaborarle, proponendo
informazioni specifiche riguardo condizioni meteo, traffico, eventi
sportivi delle squadre preferite, andamento delle azioni in borsa eccetera.
Per impostazione predefinita, è necessario avviare manualmente
l'assistente vocale cliccando sul piccolo microfono posizionato
all'estremità destra dell'area di ricerca, poi formulare la richiesta.
Tramite un'opzione, però, è possibile far sì che la segretaria digitale
sia "sempre in ascolto" e risponda al richiamo vocale Hey, Cortana senza
bisogno del click preventivo.
Desktop virtuali.
I Desktop virtuali sono una di quelle funzionalità particolarmente
interessanti per coloro che interagiscano con il sistema operativo in
modo tradizionale, tramite tastiera e mouse/touchpad. Caratteristica ben
nota agli utenti Linux e Mac, consentono di impiegare molteplici
scrivanie contemporaneamente, ognuna in grado di raggruppare programmi e
app attinenti.
Tangenziale è la funzione per passare da un'applicazione all'altra
rapidamente (Visualizzazione attività, "Task view"), richiamabile
cliccando sull'icona bloccata di default sulla Barra delle applicazioni
oppure con la combinazione da tastiera Win più Tab.
"Snap Assist" e suddivisione in quadranti.
Sempre in abito desktop, esordiscono altre due nuove caratteristiche:
"Snap Assist" suggerisce le applicazioni da affiancare, mentre la
possibilità di fare "Snap" anche sugli angoli facilita la suddivisione
in "quadranti".
È interessante notare che, ora, la comoda funzione di "snap" ai lati per
suddividere il display a metà fra due applicazioni funziona anche sui
bordi centrali delle configurazioni multi-monitor.
Un "Prompt dei comandi"... senza difetti.
Come se non fosse abbastanza chiaro che Windows 10 è un sistema
operativo pensato per ri-guadagnare la fiducia di chi utilizza il PC
tramite mouse e tastiera, Microsoft ha introdotto enormi miglioramenti
ad uno dei componenti che-meno-touch-non-si-può: il Prompt dei comandi.
Non si tratta di novità eclatanti in senso stretto, ma più di una
collezione di problemi e limitazioni (ereditate dal passato)
magnificamente spazzati via: si parte da una selezione più agevole del
testo per arrivare ad un copia-incolla senza incertezze (anche con i
comandi più lunghi), attivabile con le consuete combinazioni da tastiera
Control più C e Control più V.
Tre dita sul touchpad.
Sui (pochi) notebook dotati di un "touchpad di precisione", Windows 10
consente di impartire comandi appoggiando tre dita sul dispositivo:
? Strisciare tre dita verso l'alto: apre Task View.
? Strisciare tre dita verso il basso: mostra il desktop.
? Trascinamento breve verso destra o sinistra: passa alla finestra
precedente.
? Trascinamento lungo verso destra o sinistra: equivalente ad Alt+Tab.
? Tap con tre dita: apre la ricerca.
Le nuove mosse vanno ad aggiungersi a quelle già viste su Windows 8 ma è
necessario, appunto, un touchpad compatibile.
File Explorer e cartella "Home".
Lo strumento di gestione dei file di Windows 10 (Esplora file / File
explorer / Windows explorer) si apre con la schermata denominata Accesso
rapido
Si tratta di una vista inedita per il mondo Windows che riepiloga le
directory che l'utente ha deciso di bloccare (voce Aggiungi ad Accesso
Rapido nel menu contestuale di qualsiasi cartella) insieme a quelle
aperte di frequente. A seguire, una lista di documenti utilizzati di
recente facilita l'accesso ai file.
OneDrive: via i segnaposto, arriva il sync completo.
L'interazione con il disco fisso nel cloud di Microsoft (precedentemente
noto come SkyDrive) ha subito parecchie variazioni in Windows 10.
Su Windows 8.1, i file caricati in OneDrive da un determinato PC
venivano mostrati sugli altri computer dell'utente come semplici
segnaposto: pronti per essere scaricati in locale al primo accesso, ma
non ancora fisicamente presenti. Microsoft ha spiegato che questo
approccio era fonte di confusione: per l'utilizzatore poteva non
risultare chiaro quali documenti fossero concretamente sul disco locale
("disponibili offline", nel lessico di OneDrive) e quali, invece,
richiedessero un collegamento ad Internet attivo per essere recuperati
("disponibili online").
In Windows 10, il comportamento di OneDrive è ben diverso e ricalca il
modello visto con Dropbox o Google Drive: file e le cartelle salvati
nella nuvola vengono immediatamente scaricati nella loro interezza da
ogni altro computer. L'utente rimane libero di scegliere se escludere
determinate cartelle, ma il resto diviene immediatamente "disponibile
offline".
Sparisce, quindi, il concetto di "disponibile online": quello che è
stato escluso dalla sincronizzazione non viene mostrato, nemmeno come
segnaposto, da Esplora file.
Le critiche per questa variazione sono state, comprensibilmente,
piuttosto aspre: copiare tutto e immediatamente consente di lavorare, in
seguito, anche offline.... ma potrebbe fa far sì che i piccoli SSD dei
tablet/Ultrabook Windows vengono saturati di dati potenzialmente inutili
in quel contesto.
web ai file del PC).
Filmati e formati.
Windows 10 veicola alcuni miglioramenti significativi per chi guarda
filmati su PC (oppure sfrutta il PC per guardarli su TV): è stato
introdotto il supporto nativo ai file .mkv (formato "Matroska") e la
capacità di decodificare video H.265. Questo implica che i filmati
impacchettati tramite una delle due tecnologie siano immediatamente
riproducibili da Windows Media Player, senza bisogno di installare
null'altro.
addio Internet Explorer, benvenuto "Microsoft Edge"!
Un browser tutto nuovo complementa la generazione "2015" di Windows.
Microsoft ha infatti deciso di abbandonare Internet Explorer come brand
"di punta" e proporre al suo posto l'inedito Microsoft Edge (nome in
codice: Project Spartan). Caratterizzato da un'interfaccia minimale ma
utilizzabile sia con le dita, sia con le tradizionali periferiche di
input, l'ultimo arrivato debutta con alcune funzionalità inedite ed un
"motore" profondamente rivisto
Windows Store.
Lo store integrato nel sistema operativo è stato oggetto di un profondo
restyle grafico e di alcune novità significative.
Poiché le Windows app possono girare su tutte le piattaforme del gruppo
Microsoft (PC, tablet, smartphone, Xbox), lo store è divenuto il punto
di riferimento unico per tutti i device, ampliandosi con un vasto
catalogo di contenuti audio e video disponibili per l'acquisto o il
noleggio, a fianco dei soliti giochi e app.
Se, fino ad ora, Windows Store ospitava solo app in stile moderno, il
canale è sfruttabile anche per distribuire programmi per desktop
classico (Win32), con tutti i vantaggi che ne derivano per quanto
riguarda l'unificazione del meccanismo di aggiornamento e la possibilità
di eseguire disinstallazioni davvero "pulite" senza bisogno di strumenti
esterni.
Un nuovo "Centro notifiche".
Windows 10 propone uno strumento centralizzato per la gestione delle
notifiche. Finalmente abbandonati i vetusti fumetti gialli di Windows
XP, una piccola icona nell'Area di notifica (quella dell'orologio,
nell'angolo in basso a destra), segnala l'arrivo di un avviso.
Cliccandola, si apre un contenitore verticale che mostra, con lo stile
sobrio già visto sulle piattaforme mobili, le comunicazioni dal sistema,
le email, i messaggi istantanei e le news dai social network.
Le informazioni proposte possono essere nascoste singolarmente oppure
tutte in un singolo click, tramite il collegamento Cancella tutto in alto.
In basso, i pulsanti rapidi per attivare/disattivare rapidamente la
radio Wi-Fi, regolare la luminosità dello schermo, abilitare tablet mode
eccetera.
Prima del debutto ufficiale arriveranno anche le Azioni rapide, ovvero
quei pulsantini contestuali tramite i quali compiere azioni su una
determinata notifica (rispondere ad una mail oppure ad una chiamata di
Skype o liminare un messaggio) senza bisogno di entrare prima nel
programma completo che l'ha generata.
Connessioni di rete.
Comportamento analogo cliccando l'icona che consente di scegliere la
rete alla quale connettersi. Sparita la barra laterale di Windows 8,
abbiamo qui una piacevole lista "galleggiante" che riprende quanto visto
in Windows 7 semplificandone semplicemente lo stile.
Battery Saver.
Un'altra funzione mutuata dal mondo mobile che debutta in Windows 10 è
Risparmio energetico. Attivando l'impostazione dedicata, il sistema
disabilita le attività in background ed apporta modifiche alla
configurazione hardware (rallenta la velocità del processore, riduce la
potenza della radio Wi-Fi, abbassa la luminosità dello schermo eccetera)
finalizzate a migliorare la longevità lontano da una presa elettrica.
Risparmio energetico può essere richiesto manualmente oppure impostando
preventivamente una soglia di carica residua sotto la quale scatterà in
automatico.
Fino ad oggi, funzionalità analoghe erano veicolate tramite software
sviluppati dai singoli produttori di notebook. L'integrazione a livello
di sistema operativo è comunque benvenuta: garantisce un'interfaccia
unica e indipendente dalla marca di PC, un livello qualitativo maggiore
e la capacità di auto-aggiornarsi tramite Windows Update in caso fosse
necessario.
DataSense.
In Windows 10 troviamo anche DataSense. Trattasi di un pannello, ben
noto agli utenti Windows Phone, che permette di gestire il consumo di
megabyte quando si utilizza una connessione dati con limiti stringenti,
come quelli dei piani dati forniti dagli operatori mobili. Oltre a
disabilitare automaticamente il download degli aggiornamenti e altro
traffico in background, DataSense mostra grafici con statistiche e
consente di "staccare" automaticamente in prossimità della soglia stabilita.
Come evidente, si tratta di una funzione trascurabile per chi vive 24x7
vicino ad una linea ADSL, ma risulta preziosa su tablet con radio 3G/4G
incorporata o per coloro che utilizzino "chiavette", routerini con SIM
dati o smartphone in tethering per lavorare e studiare anche fuori sede.
Modalità tablet e "Continuum".
Con Windows 10 debutta anche Modalità tablet (Tablet mode), grazie alla
quale il sistema operativo si adatta al contesto, divenendo più comodo
da utilizzare ora con le dita, ora con mouse e tastiera.
Continuum è integrato anche nella declinazione per smartphone di Windows
10 e consente, collegando un device mobile a mouse, tastiera e video, di
ritrovarsi in un ambiente simile a quello di un PC completo, sebbene con
la limitazione di poter eseguire solo Windows app, e non i programmi
Win32 "classici".
DirectX 12 e WDDM 2.0.
La nuova generazione delle API (Application Programming Interfaces)
multimediali è un'esclusiva della nuova generazione del sistema
operativo Microsoft. Il focus di questa release è tutto incentrato
sull'ottimizzazione delle prestazioni, tale da rendere l'efficienza del
gaming su PC molto più vicina a quella che caratterizza le console
dedicate: questo si traduce in maggiore velocità affiancata ad un
consumo energetico ridotto.
Come sempre, è necessario che anche l'hardware sia compatibile, ma
l'elenco pare piuttosto lungo: si parte dalla serie Fermi (GeForce 400)
per Nvidia, Radeon HD 7000 per AMD e GPU integrate sui processori
Haswell di Intel.
Di pari passo, Windows 10 introduce WDDM (Windows Display Driver Model)
2.0, un aggiornamento significativo al modello impiegato dai driver di
sistema per interfacciarsi con i le GPU.
Videogiochi e Xbox.
I videogiocatori trovano altre novità a loro dedicate. Innanzitutto,
l'applicazione principale dedicata alle attività videoludiche si chiama
ora semplicemente Xbox, chiaro segnale di quanto Microsoft voglia
rafforzare l'idea di "intrattenimento" legata all'omonimo marchio di
console da salotto.
Dal punto di vista funzionale, siamo davanti ad una Windows app legata a
doppio filo a Windows Store, tramite la quale acquistare nuovi titoli,
tenere d'occhio statistiche ed achievement, interagire con gli altri
amici-gamer, seguire i contenuti pubblicati dalla community
(registrazioni delle partite o stream di eventi live) e poco altro ancora.
L'app espone Game DVR, una funzionalità per registrare e condividere le
proprie partite.
I driver per il controller di Xbox One sono integrati: basta quindi
connettere il gamepad per essere subito operativi, senza bisogno di
doverli preventivamente scaricare e installare manualmente.
Inoltre, PC e tablet sono in grado di ricevere in streaming i giochi in
esecuzione sulla eventuale Xbox One presente nell'abitazione e le
sessioni in mutliplayer non sono più limitate dalla piattaforma in uso:
videogiocatori di PC, Xbox e smartphone possono giocare tutti insieme
allo stesso titolo.
Infine, oltre alle nuove edizioni di Solitario e Campo minato, Windows
10 veicola anche il popolarissimo Candy Crush Saga. Per un periodo di
tempo limitato ("fino a quando" non è stato chiarito) il titolo edito da
King.com viene scaricato da Internet e installato automaticamente subito
dopo l'installazione o l'aggiornamento del sistema operativo.
Supporto olografico.
Windows 10 include anche un ulteriore, inedito set di API sfruttabili
dai programmatori di terze parti per creare applicazioni che, se
utilizzate in combinata ad appositi occhiali, potranno mostrarsi
sottoforma di elementi olografici sovraimpressi all'ambiente
circostante. Il colosso ha condotto una demo impiegando un prototipo di
occhiale chiamato HoloLens, ma sarà necessario attendere qualche tempo
prima che il tutto si trasformi in un prodotto commerciale e le software
house possano, a propria volta, realizzare e distribuire software
appropriati.
"Windows Hello" e "Passport": fine delle password?
Windows Hello è il nome del sistema per il riconoscimento biometrico che
debutta in Windows 10 con l'obbiettivo di rendere obsolete le password,
sostituendole con l'autenticazione tramite riconoscimento dell'iride,
del viso o dell'impronta digitale.
Windows Hello può essere utilizzato per il log-in locale al
computer/tablet/smartphone: l'idea, nello specifico, è che l'utente
possa sedersi davanti al proprio device che, riconoscendone l'identità,
si sblocchi automaticamente.
Ma il sottosistema denominato Passport è a disposizione anche delle
terze parti e può essere sfruttato per accedere a siti web e
applicazioni a patto, però, che gli sviluppatori abbiano espressamente
aggiornato i propri prodotti per supportare la nuova tecnologia.
Le informazioni biometriche sono salvate sempre e solo localmente e mai
trasmesse a soggetti esterni. L'autenticazione sui servizi esterni
funziona, quindi, tramite chiavi crittografiche asimmetriche, con il
grande vantaggio che, anche in caso un aggressore riuscisse a violare
l'integrità di un server ed accedere al database delle "password", si
ritroverebbe con le mere chiavi pubbliche degli utenti, ovvero dati
totalmente inutili a fini illegittimi.
La maggior parte dei lettori d'impronte in dotazione ai notebook oggi in
circolazione è già compatibile, mentre per il riconoscimento del viso e
dell'iride non basta una comune webcam: per impedire che il meccanismo
possa essere aggirato mostrando semplicemente una foto dell'utente
autorizzato, Windows Hello richiede hardware specifico, dotato di
illuminazione ad infrarossi non dissimile a quanto già visto su Kinect
(Xbox).
Ad aprile 2015, RealSense 3D Camera di Intel è l'unico modello
certificato come compatibile, ma ci si aspetta che i device di nuova
generazione adottino via via soluzioni simili, portando la tecnologia a
portata del grande pubblico entro alcuni anni.
Più spazio libero su disco.
WIMBoot è il nome di una tecnologia introdotta con Windows 8.1 Update 1
il cui scopo è ridurre lo spazio su disco occupato dal sistema
operativo, aspetto particolarmente importante sui tablet caratterizzati
da scarsa capacità d'archiviazione (persino 32 GB, sui modelli più
economici). WIMBoot poggia sul fatto che molti produttori configurano i
propri PC e tablet affinché conservino una copia dei file di Windows
all'interno di un archivio compresso .wim (formato Windows Imaging)
memorizzato in una partizione di ripristino. Tramite gli strumenti di
diagnostica è poi possibile ripristinare il funzionamento regolare della
macchina in caso qualcosa vada storto. Grazie a WIMBoot, il sistema
operativo poteva essere eseguito direttamente dall'archivio .wim,
eliminando la necessità di mantenere un'ulteriore copia non-compressa
dell'intero Windows 8.1. WIMBoot è stato impiegato solo su pochi e
specifici sistemi: per abilitarlo, infatti, era necessario che il
produttore del device installasse il sistema operativo in maniera specifica.
Con Windows 10, Microsoft ha intrapreso una strada diversa: la
partizione di ripristino è stata eliminata del tutto, ottimizzando gli
strumenti di correzione affinché possano utilizzare le copie dei file di
sistema "regolari", estraendole -presumibilmente- dai Punti di
ripristino (copie di backup create periodicamente in modo automatico).
Questo consente di risparmiare 4-12 GB di spazio. Tangenzialmente, si
rende superflua la reinstallazione delle patch in seguito ad un
ripristino d'emergenza, dato che vengono recuperati file già patchati. e
non quelli del sistema operativo "originale".
Se installato su un device sufficientemente veloce e dotato di una buona
quantità di RAM, viene applicata anche una seconda ottimizzazione: i
file di sistema stessi sono compressi, liberando 1.5 GB (32 bit) o 2.6
GB (64 bit) di spazio, al quale va aggiunto un ulteriore risparmio
proveniente dalla compressione delle Windows app.
Sommando tutto quanto, si parla orientativamente di oltre 6 GB di spazio
d'archiviazione restituito all'utente.
Windows 10 svolge automaticamente le misurazioni del caso durante
l'aggiornamento da generazione precedente, applicando le varie
ottimizzazioni a seconda delle caratteristiche della macchina. Ai
produttori è lasciato invece il compito di stabilire la configurazione
migliore per i nuovi sistemi con Windows 10 nativo.
Edizioni, x86 e x64.
Windows 10 è disponibile in molteplici edizioni ("SKU"), ognuna rivolta
ad un pubblico specifico. In ambito PC, la scelta è fra le tradizionali
Home, Pro o Enterprise mentre per gli smartphone e piccoli tablet si
parla di Windows 10 Mobile.
Non arriverà mai, invece, la compilazione per processori ARM (capace di
eseguire solo app prelevate da Windows Store) indirizzata a sostituire
Windows RT. Microsoft ha promesso che renderà disponibili alcuni
miglioramenti di Windows 10 sottoforma di aggiornamento gratuito per
l'attuale Windows RT, ma non si tratterà, comunque, di una versione
"completa" a tutti gli effetti del nuovo prodotto. In altre parole:
Windows RT è un capitolo chiuso.
Nessuna sorpresa per quanto riguarda le architetture: contrariamente a
quanto si vocifera da anni, Windows 10 continua ad essere distribuito in
due compilazioni: una per CPU a 32 bit (x86), l'altra per quelle a 64
bit (x64). Per il grande pubblico, la versione a 64 bit rimane altamente
preferibile per sfruttare appieno le risorse dei PC moderni. Fanno
eccezione solo alcune circostanze specifiche, come i tablet e gli ibridi
governati da CPU Intel della famiglia Atom.
Come sempre, il sistema operativo è completamente localizzato in italiano.
App Android e iOS su Windows 10 Mobile.
Per cercare di accrescere il proprio catalogo di applicazioni, Microsoft
ha lanciato nuovi strumenti tramite i quali gli sviluppatori Android e
iOS possono realizzare versioni per Windows 10 Mobile delle proprie app.
Project Astoria è il nome in codice della componente che corteggia i
primi. Tramite l'integrazione di un sottosistema Android su Windows 10
Mobile, Microsoft promette che il proprio sistema operativo sia in grado
di eseguire le app per la piattaforma di Google nativamente, senza che i
programmatori debbano fare altro se non pubblicare le proprie creazioni
preesistenti su Windows Store, presentandole sottoforma dei tradizionali
file .apk. In realtà, Astoria non include il supporto né all'intero
catalogo di API Android, né ai servizi proprietari di Google (Now, Maps,
YouTube, Drive, Docs eccetera) motivo per cui le numerosissime app che
vi si appoggiano devono essere epurate da tali dipendenze prima di poter
funzionare.
Da notare che si è parlato specificamente di Windows 10 Mobile. La
compatibilità con le app per Android gestita via Astoria non è infatti
presenti su Windows 10 per computer.
Project Islandwood è il nome in codice dell'equivalente compatibilità
con le app scritte per iOS. Ma, in questo caso, il porting è molto meno
lineare: gli sviluppatori interessati sono chiamati ad importare il
proprio codice Objective C (Swift non è ancora supportato) in Visual
Studio, apportare le modifiche necessarie e ricompilare il tutto in
formato Windows-nativo prima della pubblicazione su Windows Store.
Questo fa sì che il risultato possa girare sia su Windows 10 Mobile, sia
sulle edizioni per PC.
Tutta l'operazione è stata recepita dai più come la capacità di eseguire
app per Android e iOS sotto Windows 10. Più concretamente, invece, si
tratta di una serie di facilitazioni finalizzate ad invogliare gli
sviluppatori a realizzare app per Windows 10 Mobile riutilizzando ampie
porzioni di codice preesistente. Rimane da vedere se i programmatori si
dimostreranno interessati ad investire tempo su questa piattaforma
minore, con tutte le complicazioni in termini di supporto e manutenzione
che implica dover portare avanti lo sviluppo parallelamente in un
ulteriore ecosistema.
Windows Update e l'aggiornamento continuo.
Windows 10 introduce un approccio all'aggiornamento sostanzialmente
differente rispetto al passato e nettamente più vicino alla modalità di
"update continuo" visto sulle piattaforme per smartphone: non più solo
patch di sicurezza, ma anche nuove funzionalità e modifiche sostanziali
al sistema operativo. Inoltre, l'utente non ha più la libertà di
disabilitare l'installazione automatica degli update (il download non
avviene in caso sia in uso una connessione dati con soglie massime di
traffico o tariffazione "a consumo"), né di scegliere puntualmente quali
installare e quali rifiutare. Sussistono però alcune differenze
importanti fra le edizioni.
Con Windows 10 Home, l'utente può unicamente scegliere se essere
avvisato o meno prima del riavvio automatico necessario per completare
l'operazione.
Gli utenti di Windows 10 Pro sono in una situazione molto simile, anche
se possono decidere di ritardare l'aggiornamento per qualche tempo (fino
al rilascio di un update successivo, presumibilmente, e comunque non in
modo "indefinito"). Inoltre, questa edizione ha accesso a Windows Update
for Business, un servizio gratuito tramite il quale il personale IT può
decidere quali macchine debbano ricevere gli aggiornamenti per prime, in
quali fasce orarie e in quali giorni: lo scopo è minimizzare le
interruzioni per i lavoratori o evitare periodi "caldi" come il fine
mese o i le chiusure dei trimestri fiscali.
Il rigido pubblico aziendale che avesse adottato Windows 10 Enterprise
può, inoltre, decidere di utilizzare un canale di aggiornamento
parallelo (chiamato Long Term Servicing Branch), nel quale vengono
pubblicati solo fix di sicurezza con l'obbiettivo è di minimizzare il
rischio che qualche novità crei incompatibilità su sistemi critici per
il business, pur senza esporre l'infrastruttura a rischi sul fronte
security.
Per tutti rimane disponibile anche Windows Insider Program, il programma
di "beta testing" dedicato ad appassionati, programmatori e smanettoni
che permette di ricevere le novità di Windows prima che siano ancora
ultimate e pronte per la distribuzione regolare.
Rivoluzionaria è poi la possibilità di scaricare le patch non solo
direttamente da Windows Update, ma anche da altri PC della rete locale o
su Internet che abbiano già ottenuto i nuovi byte. Questo permette di
velocizzare moltissimo il download degli aggiornamenti, in particolar
modo per quelli più voluminosi e nelle realtà dove fossero presenti
molteplici computer.
Procedura di installazione.
La procedura di setup è pressoché invariata rispetto al modello di
Windows Vista, poi adottato da tutte le versioni intermedie.
L'upgrade è gratuito.
Windows 10 è distribuito come aggiornamento gratuito per i PC oggi
equipaggiati con Windows 7 oppure Windows 8.1, a patto che l'upgrade
avvenga entro il primo anno a partire dalla data in cui il software sarà
ufficialmente in vendita. In seguito, stando ai piani attuali, coloro
che vorranno passare alla generazione più moderna di Windows dovranno
mettere mano al portafogli.
Sono esclusi i computer con Windows XP o Windows Vista e quelli
governati da Windows 7 Enterprise oppure Windows 8 Enterprise (edizioni
per grandi aziende acquistabili unicamente tramite accordi di licenza "a
volume"): per l'upgrade di queste postazioni è necessario acquistare il
prodotto come di consueto.
Microsoft ha precisato che i computer aggiornati a Windows 10,
gratuitamente e non, continueranno poi a ricevere anche gli update
incrementali successivi per tutto il ciclo di vita del sistema operativo.
Il pacchetto di upgrade arriva unicamente via Windows Update: non è
attualmente previsto un installer off-line, interessante per chi voglia
aggiornare molteplici PC senza dover scaricare ogni volta svariati
gigabyte da Internet. Le modalità esatte non sono ancora state chiarite.
È curioso notare che, per una volta, i vari rumor della rete si sono
rivelati corretti. Nonostante l'ufficializzazione della notizia del
"free upgrade" sia arrivata solo durante l'evento del 21 gennaio 2015,
già il 25 settembre 2014 (4 mesi prima) Andreas Diantoro, presidente di
Microsoft Indonesia, dichiarava in modo non-ufficiale che sarebbe stata
proprio questa la direzione intrapresa.
... ma non per i pirati.
C'è stata molta confusione attorno all'eventualità che Microsoft potesse
consentire l'aggiornamento gratuito anche alle attuali installazioni
"pirata" di Windows 7 e Windows 8.1. Ma tramite un post sul blog
ufficiale, il gruppo ha chiarito che il "free upgrade" è precluso alle
copie di Windows "non attivate" e/o "non genuine": su tali PC viene
mostrato un invito ad aggiornare simile a quello previsto per le
situazioni regolari, ma lo scaricamento concreto viene poi sostituito
dall'invito ad acquistare una licenza a condizioni favorevoli.
I pirati possono rifiutarsi e continuare ad utilizzare la versione
corrente, accettando il rischio di sanzione in caso di accertamenti fiscali.
Disponibilità e prezzi.
Windows 10 è disponibile sul mercato a partire dal 29 luglio 2015,
ovvero meno di un anno dopo l'evento in cui il gruppo l'ha presentato in
anteprima. Le tempistiche sono addirittura in anticipo rispetto alla
finestra temporale "entro l'estate" inquadrata dall'azienda durante il
ciclo di sviluppo, ed in linea con l'anticipazione di aprile sfuggita a
Lisa Su (CEO di AMD) durante un discorso agli azionisti.
Nulla si sa per quanto riguarda i prezzi. Se, infatti, l'aggiornamento
sarà gratuito, l'acquisto di nuove licenze o di computer con Windows
pre-caricato resterà a pagamento come è sempre stato.
A partire dal primo ottobre 2014, i curiosi hanno avuto la possibilità
di ingannare l'attesa provando Windows 10 in versione d'anteprima: è
stato sufficiente registrarsi su preview.windows.com e scaricare la ISO.
Zane - www.turbolab.it
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