winnove Che fine ha fatto "Windows 9"?\1 Zane - TurboLab.it su uiciechi.it, 2015-06 Prima parte. Per iniziare ad inquadrare Windows 10 non si può che partire dal nome. Dopo Windows 7 e Windows 8, tutti si aspettavano Windows 9: così non è stato e, durante la prestazione d'anteprima, Microsoft ha stupito annunciando che la nuova "versione 6.4" si sarebbe chiamata, appunto, Windows 10. La scelta di schivare completamente il nove non è stata argomentata esplicitamente, ma è interpretabile come un segnale di discontinuità: l'azienda prende le distanze da Windows 8 saltando a piè pari un intero progressivo, segnalando fin da subito quanto il prodotto sia diverso dalla generazione precedente. In realtà, come vedremo di seguito, Windows 10 poggia sulle stesse, solide fondamenta tecnologiche di Windows 8.1 e, sebbene introduca numerose novità, non si tratta di un avanzamento tanto spinto quanto il nome potrebbe suggerire. Anzi. Sette più Otto = Dieci. Osservando l'evoluzione del sistema operativo Microsoft nel corso della storia, si nota una notevole continuità nel processo di crescita: ogni versione ha ripreso quella precedente, migliorandone alcuni aspetti e aggiungendo nuove funzionalità. Certo, vi sono stati eventi più rilevanti rispetto ad altri (completo cambio di fondamenta (kernel) con Windows 2000 o nuova infrastruttura driver con Windows Vista), ma, sostanzialmente, Microsoft ha capitalizzato sempre sulla versione immediatamente precedente. La storia è diversa con Windows 10. Con il sistema operativo del 2015, Microsoft è sì ripartita da Windows 8.1, ma -per la prima volta- ha ripreso anche gli elementi caratterizzanti delle iterazioni più vecchie. Windows 8 è stato troppo, tutto insieme. Windows 10 è un sistema operativo di ricongiunzione fra Microsoft ed i consumatori. Per la maggior parte degli utenti, infatti, le novità introdotte da Windows 8 sono state troppe, senza una tappa intermedia che permettesse di assimilarle in modo graduale. Il risultato è che il grande pubblico non è riuscito ad acquisire dimestichezza né con la rimozione del pulsante Start (poi ripristinato in Windows 8.1), né con la nuova schermata Start, per non parlare del disorientamento generato dalla temporanea sparizione della barra delle applicazioni quando venivano lanciate le innovative "app". Per quanto Microsoft abbia provato a migliorare le cose tramite continui update gratuiti, era ormai palese che la linea d'azione migliore era riprendere una parte di Windows 7 e riguadagnare la fiducia del pubblico PC. In questo contesto si colloca Windows 10. È naturale, quindi, che una delle variazioni più salienti sia proprio nell'area a contatto continuo con l'utente: l'interfaccia grafica. Il ritorno del menu Start. A saltare subito all'occhio è il ritorno del menu Start. Ma non si tratta di un completo ripristino di quanto introdotto da Windows XP ed evolutosi fino a Windows 7: piuttosto, il "nuovo Start" è l'area in cui il sistema operativo esprime appieno la fusione fra classico e moderno presentata nei paragrafi precedenti Il menu Start di Windows 10 è diviso verticalmente in due sezioni. Quella di sinistra, più conservativa, contiene la lista dei programmi in stile Windows 7, con tanto di indicatore Tutte le app "alla Windows XP". Sempre lì troviamo le scorciatoie per lanciare Esplora file e Impostazioni e il comando per lo spegnimento o riavvio del sistema. La sezione di destra, più moderna, raccoglie i riquadri attivi (leggermente animati) capaci di mostrare notifiche e informazioni in tempo reale, in modo del tutto analogo a quanto visto sulla schermata Start di Windows 8. L'utente può bloccare programmi e app sulla sezione di destra e ridimensionarle, scegliendo fra le varianti previste. Il menu si espande o riduce di conseguenza per adattarsi al contenuto. Ma Microsoft non ha dimenticato coloro che useranno Start principalmente con le dita. Se installato su tablet, il menu Avvio passa "a schermo intero", adottando uno stile che ricorda ancora più da vicino la caratteristica distintiva di Windows 8. Su PC e notebook tradizionali, l'impostazione predefinita (default) propone l'uso del menu. Sui dispositivi touch in stile Surface, al contrario, la "modalità Windows 8" è quella che ci accoglie subito dopo l'accensione. Fortunatamente, l'utente è libero di esprimere una scelta specifica: di conseguenza, chi si fosse ormai abituato alla schermata Start e volesse conservarla anche su PC è libero di farlo. Un'altra critica alla quale Microsoft ha risposto è l'eccessiva segregazione fra il paradigma classico, con desktop e programmi studiati per funzionare via mouse e tastiera, e le app in stile moderno, ottimizzate per il tocco. Se con Windows 8.1 e aggiornamenti successivi i due mondi erano stati fortemente avvicinati, restava uno scoglio piuttosto netto: le app potevano funzionare solamente a schermo intero. Windows 10 corregge questa situazione e, ora, tutte le app prelevabili da Windows Store sono ridimensionabili a piacimento. Il comportamento è reso evidente dalla presenza del tradizionale pulsante di ripristino centrale: Una volta uscita dal full screen, la finestra si trova a fianco dei programmi di generazione precedente e/o di altre app e può essere ridimensionata a piacimento trascinandola per gli angoli Con questa iterazione di Windows, Microsoft ha introdotto un quarto pulsante di controllo nell'angolo destro delle finestre in stile moderno: oltre ai classici riduci a icona, ingrandisci/ripristina e chiudi, incontriamo su Windows 10 anche schermo intero. Cliccandolo, non solo l'app occupa tutto lo schermo, ma sparisce anche la barra del titolo, recuperando ancora qualche pixel. Per renderla nuovamente visibile, basta posizionare il cursore del mouse sulla parte superiore dello schermo. Da notare che "schermo intero" non è una novità in senso assoluto: piuttosto, si limita a rendere disponibile anche su Windows 10 l'unica modalità nella quale le app erano utilizzabili sotto Windows 8.1. Importante notare che (finalmente) Microsoft ha stabilito un nome ufficiale ed univoco per questa categoria di software: d'ora in avanti si chiameranno Windows apps, con buona pace dei vecchi appellativi usati fino ad ora (Metro Apps, Modern Apps, Windows Store Apps, Universal Apps solo per ricordarne alcuni). La tecnologia sottostante rimane, invece, Windows Runtime. In contrapposizione, troviamo Windows desktop applications, nome ufficiale degli eseguibili "classici" basati sull'architettura Win32. Le Windows app sono ora corredate dal classico "menu mobile" (icona =) sulla sinistra, utilizzabile per accedere agli stessi comandi precedentemente raccolti negli Accessi (Charm), ovvero spostando il cursore del mouse nell'angolo in alto a destra. L'inedito Comandi app altro non fa se non richiamare i comandi a scomparsa dell'app stessa: il medesimo risultato che si ottiene, generalmente, cliccando con il pulsante destro del mouse. Impostazioni, invece, apre la barra laterale con i comandi contestuali e le opzioni. Queste innovazioni fanno bella mostra di sé sulle Windows app fornite in dotazione al sistema operativo: Foto, Video, Musica, Mappe, Contatti, Messaggi, Mail e Calendario si ripresentano con una veste grafica rinfrescata e qualche caratteristica di contorno in più. Importante notare che le applicazioni di nuova generazione possono funzionare, senza modifiche, sia su PC/tablet Windows 10, sia smartphone governati dalla declinazione dedicata, sia su Xbox. Niente più "angoli attivi". Gli utenti di Windows 8 noteranno ben presto che su Windows 10 non vi sono più gli angoli attivi introdotti dalla generazione precedente. Spostando il cursore in alto a sinistra non succede più nulla, dato che ora è possibile passare da un'app all'altra usando la Barra delle applicazioni oppure la funzione Visualizzazione attività (vedi seguito). Similmente, è sparita l'attivazione degli Accessi (Charm) quando si sposta il cursore in alto a destra: come detto, le funzioni sono state migrate all'interno di un menu dedicato nelle singole app. Di conseguenza, la scorciatoia da tastiera Win più C non sortisce più alcun effetto. Uno stile perfezionato. Già da Windows 8, Microsoft ha preso una decisione secca: basta finestre "di vetro" (Aero), giudicate un retaggio del passato. Ora si punta tutto sul minimalismo. Windows 10 continua su questa strada, riducendo ulteriormente i bordi delle finestre e tutto quello che non sia strettamente necessario. Nell'immagine seguente, sulla sinistra c'è la calcolatrice di Windows 8.1, quella sulla destra di Windows 10 Anche le icone seguono questo approccio: sparita ogni velleità di scheumorfismo, la grafica di oggi si propone con un tratto stilizzato e senza profondità. Come unica nota decorativa a prevenire la piattezza totale notiamo che è stata rafforzata l'ombreggiatura, molto marcata e notevolmente più ampia come raggio Alle operazioni di riduzione ad icona e successivo ripristino è stata aggiunta, invece, una gradevole animazione. Trattandosi di comportamenti gestiti dal sistema operativo, tutti i programmi sono automaticamente disegnati con il nuovo tema, senza che siano richiesti aggiornamenti ai singoli software. Barra dedicata alla ricerca + Cortana. Di fianco al tradizionale pulsante Start, Windows 10 mostra una lunga barra di ricerca (Cerca nel Web e in Windows) Immettendo testo in questa sezione è possibile ricercare fra i contenuti locali (documenti, programmi e app) e su web, grazie all'integrazione con il motore Bing. Detta barra è anche il punto d'accesso preferenziale per l'attivazione dell'assistente vocale Cortana. Già integrata da tempo in Windows Phone come alternativa ai più famosi Siri (iOS) e Google Now (Android), Cortana permette di gestire appuntamenti, contatti e luoghi tramite la voce, nonché avviare ricerche locali (applicazioni, impostazioni e file), oppure su web. Come già i concorrenti, l'assistente virtuale raccoglie le preferenze personali per poi rielaborarle, proponendo informazioni specifiche riguardo condizioni meteo, traffico, eventi sportivi delle squadre preferite, andamento delle azioni in borsa eccetera. Per impostazione predefinita, è necessario avviare manualmente l'assistente vocale cliccando sul piccolo microfono posizionato all'estremità destra dell'area di ricerca, poi formulare la richiesta. Tramite un'opzione, però, è possibile far sì che la segretaria digitale sia "sempre in ascolto" e risponda al richiamo vocale Hey, Cortana senza bisogno del click preventivo. Desktop virtuali. I Desktop virtuali sono una di quelle funzionalità particolarmente interessanti per coloro che interagiscano con il sistema operativo in modo tradizionale, tramite tastiera e mouse/touchpad. Caratteristica ben nota agli utenti Linux e Mac, consentono di impiegare molteplici scrivanie contemporaneamente, ognuna in grado di raggruppare programmi e app attinenti. Tangenziale è la funzione per passare da un'applicazione all'altra rapidamente (Visualizzazione attività, "Task view"), richiamabile cliccando sull'icona bloccata di default sulla Barra delle applicazioni oppure con la combinazione da tastiera Win più Tab. "Snap Assist" e suddivisione in quadranti. Sempre in abito desktop, esordiscono altre due nuove caratteristiche: "Snap Assist" suggerisce le applicazioni da affiancare, mentre la possibilità di fare "Snap" anche sugli angoli facilita la suddivisione in "quadranti". È interessante notare che, ora, la comoda funzione di "snap" ai lati per suddividere il display a metà fra due applicazioni funziona anche sui bordi centrali delle configurazioni multi-monitor. Un "Prompt dei comandi"... senza difetti. Come se non fosse abbastanza chiaro che Windows 10 è un sistema operativo pensato per ri-guadagnare la fiducia di chi utilizza il PC tramite mouse e tastiera, Microsoft ha introdotto enormi miglioramenti ad uno dei componenti che-meno-touch-non-si-può: il Prompt dei comandi. Non si tratta di novità eclatanti in senso stretto, ma più di una collezione di problemi e limitazioni (ereditate dal passato) magnificamente spazzati via: si parte da una selezione più agevole del testo per arrivare ad un copia-incolla senza incertezze (anche con i comandi più lunghi), attivabile con le consuete combinazioni da tastiera Control più C e Control più V. Tre dita sul touchpad. Sui (pochi) notebook dotati di un "touchpad di precisione", Windows 10 consente di impartire comandi appoggiando tre dita sul dispositivo: ? Strisciare tre dita verso l'alto: apre Task View. ? Strisciare tre dita verso il basso: mostra il desktop. ? Trascinamento breve verso destra o sinistra: passa alla finestra precedente. ? Trascinamento lungo verso destra o sinistra: equivalente ad Alt+Tab. ? Tap con tre dita: apre la ricerca. Le nuove mosse vanno ad aggiungersi a quelle già viste su Windows 8 ma è necessario, appunto, un touchpad compatibile. File Explorer e cartella "Home". Lo strumento di gestione dei file di Windows 10 (Esplora file / File explorer / Windows explorer) si apre con la schermata denominata Accesso rapido Si tratta di una vista inedita per il mondo Windows che riepiloga le directory che l'utente ha deciso di bloccare (voce Aggiungi ad Accesso Rapido nel menu contestuale di qualsiasi cartella) insieme a quelle aperte di frequente. A seguire, una lista di documenti utilizzati di recente facilita l'accesso ai file. OneDrive: via i segnaposto, arriva il sync completo. L'interazione con il disco fisso nel cloud di Microsoft (precedentemente noto come SkyDrive) ha subito parecchie variazioni in Windows 10. Su Windows 8.1, i file caricati in OneDrive da un determinato PC venivano mostrati sugli altri computer dell'utente come semplici segnaposto: pronti per essere scaricati in locale al primo accesso, ma non ancora fisicamente presenti. Microsoft ha spiegato che questo approccio era fonte di confusione: per l'utilizzatore poteva non risultare chiaro quali documenti fossero concretamente sul disco locale ("disponibili offline", nel lessico di OneDrive) e quali, invece, richiedessero un collegamento ad Internet attivo per essere recuperati ("disponibili online"). In Windows 10, il comportamento di OneDrive è ben diverso e ricalca il modello visto con Dropbox o Google Drive: file e le cartelle salvati nella nuvola vengono immediatamente scaricati nella loro interezza da ogni altro computer. L'utente rimane libero di scegliere se escludere determinate cartelle, ma il resto diviene immediatamente "disponibile offline". Sparisce, quindi, il concetto di "disponibile online": quello che è stato escluso dalla sincronizzazione non viene mostrato, nemmeno come segnaposto, da Esplora file. Le critiche per questa variazione sono state, comprensibilmente, piuttosto aspre: copiare tutto e immediatamente consente di lavorare, in seguito, anche offline.... ma potrebbe fa far sì che i piccoli SSD dei tablet/Ultrabook Windows vengono saturati di dati potenzialmente inutili in quel contesto. web ai file del PC). Filmati e formati. Windows 10 veicola alcuni miglioramenti significativi per chi guarda filmati su PC (oppure sfrutta il PC per guardarli su TV): è stato introdotto il supporto nativo ai file .mkv (formato "Matroska") e la capacità di decodificare video H.265. Questo implica che i filmati impacchettati tramite una delle due tecnologie siano immediatamente riproducibili da Windows Media Player, senza bisogno di installare null'altro. addio Internet Explorer, benvenuto "Microsoft Edge"! Un browser tutto nuovo complementa la generazione "2015" di Windows. Microsoft ha infatti deciso di abbandonare Internet Explorer come brand "di punta" e proporre al suo posto l'inedito Microsoft Edge (nome in codice: Project Spartan). Caratterizzato da un'interfaccia minimale ma utilizzabile sia con le dita, sia con le tradizionali periferiche di input, l'ultimo arrivato debutta con alcune funzionalità inedite ed un "motore" profondamente rivisto Windows Store. Lo store integrato nel sistema operativo è stato oggetto di un profondo restyle grafico e di alcune novità significative. Poiché le Windows app possono girare su tutte le piattaforme del gruppo Microsoft (PC, tablet, smartphone, Xbox), lo store è divenuto il punto di riferimento unico per tutti i device, ampliandosi con un vasto catalogo di contenuti audio e video disponibili per l'acquisto o il noleggio, a fianco dei soliti giochi e app. Se, fino ad ora, Windows Store ospitava solo app in stile moderno, il canale è sfruttabile anche per distribuire programmi per desktop classico (Win32), con tutti i vantaggi che ne derivano per quanto riguarda l'unificazione del meccanismo di aggiornamento e la possibilità di eseguire disinstallazioni davvero "pulite" senza bisogno di strumenti esterni. Un nuovo "Centro notifiche". Windows 10 propone uno strumento centralizzato per la gestione delle notifiche. Finalmente abbandonati i vetusti fumetti gialli di Windows XP, una piccola icona nell'Area di notifica (quella dell'orologio, nell'angolo in basso a destra), segnala l'arrivo di un avviso. Cliccandola, si apre un contenitore verticale che mostra, con lo stile sobrio già visto sulle piattaforme mobili, le comunicazioni dal sistema, le email, i messaggi istantanei e le news dai social network. Le informazioni proposte possono essere nascoste singolarmente oppure tutte in un singolo click, tramite il collegamento Cancella tutto in alto. In basso, i pulsanti rapidi per attivare/disattivare rapidamente la radio Wi-Fi, regolare la luminosità dello schermo, abilitare tablet mode eccetera. Prima del debutto ufficiale arriveranno anche le Azioni rapide, ovvero quei pulsantini contestuali tramite i quali compiere azioni su una determinata notifica (rispondere ad una mail oppure ad una chiamata di Skype o liminare un messaggio) senza bisogno di entrare prima nel programma completo che l'ha generata. Connessioni di rete. Comportamento analogo cliccando l'icona che consente di scegliere la rete alla quale connettersi. Sparita la barra laterale di Windows 8, abbiamo qui una piacevole lista "galleggiante" che riprende quanto visto in Windows 7 semplificandone semplicemente lo stile. Battery Saver. Un'altra funzione mutuata dal mondo mobile che debutta in Windows 10 è Risparmio energetico. Attivando l'impostazione dedicata, il sistema disabilita le attività in background ed apporta modifiche alla configurazione hardware (rallenta la velocità del processore, riduce la potenza della radio Wi-Fi, abbassa la luminosità dello schermo eccetera) finalizzate a migliorare la longevità lontano da una presa elettrica. Risparmio energetico può essere richiesto manualmente oppure impostando preventivamente una soglia di carica residua sotto la quale scatterà in automatico. Fino ad oggi, funzionalità analoghe erano veicolate tramite software sviluppati dai singoli produttori di notebook. L'integrazione a livello di sistema operativo è comunque benvenuta: garantisce un'interfaccia unica e indipendente dalla marca di PC, un livello qualitativo maggiore e la capacità di auto-aggiornarsi tramite Windows Update in caso fosse necessario. DataSense. In Windows 10 troviamo anche DataSense. Trattasi di un pannello, ben noto agli utenti Windows Phone, che permette di gestire il consumo di megabyte quando si utilizza una connessione dati con limiti stringenti, come quelli dei piani dati forniti dagli operatori mobili. Oltre a disabilitare automaticamente il download degli aggiornamenti e altro traffico in background, DataSense mostra grafici con statistiche e consente di "staccare" automaticamente in prossimità della soglia stabilita. Come evidente, si tratta di una funzione trascurabile per chi vive 24x7 vicino ad una linea ADSL, ma risulta preziosa su tablet con radio 3G/4G incorporata o per coloro che utilizzino "chiavette", routerini con SIM dati o smartphone in tethering per lavorare e studiare anche fuori sede. Modalità tablet e "Continuum". Con Windows 10 debutta anche Modalità tablet (Tablet mode), grazie alla quale il sistema operativo si adatta al contesto, divenendo più comodo da utilizzare ora con le dita, ora con mouse e tastiera. Continuum è integrato anche nella declinazione per smartphone di Windows 10 e consente, collegando un device mobile a mouse, tastiera e video, di ritrovarsi in un ambiente simile a quello di un PC completo, sebbene con la limitazione di poter eseguire solo Windows app, e non i programmi Win32 "classici". DirectX 12 e WDDM 2.0. La nuova generazione delle API (Application Programming Interfaces) multimediali è un'esclusiva della nuova generazione del sistema operativo Microsoft. Il focus di questa release è tutto incentrato sull'ottimizzazione delle prestazioni, tale da rendere l'efficienza del gaming su PC molto più vicina a quella che caratterizza le console dedicate: questo si traduce in maggiore velocità affiancata ad un consumo energetico ridotto. Come sempre, è necessario che anche l'hardware sia compatibile, ma l'elenco pare piuttosto lungo: si parte dalla serie Fermi (GeForce 400) per Nvidia, Radeon HD 7000 per AMD e GPU integrate sui processori Haswell di Intel. Di pari passo, Windows 10 introduce WDDM (Windows Display Driver Model) 2.0, un aggiornamento significativo al modello impiegato dai driver di sistema per interfacciarsi con i le GPU. Videogiochi e Xbox. I videogiocatori trovano altre novità a loro dedicate. Innanzitutto, l'applicazione principale dedicata alle attività videoludiche si chiama ora semplicemente Xbox, chiaro segnale di quanto Microsoft voglia rafforzare l'idea di "intrattenimento" legata all'omonimo marchio di console da salotto. Dal punto di vista funzionale, siamo davanti ad una Windows app legata a doppio filo a Windows Store, tramite la quale acquistare nuovi titoli, tenere d'occhio statistiche ed achievement, interagire con gli altri amici-gamer, seguire i contenuti pubblicati dalla community (registrazioni delle partite o stream di eventi live) e poco altro ancora. L'app espone Game DVR, una funzionalità per registrare e condividere le proprie partite. I driver per il controller di Xbox One sono integrati: basta quindi connettere il gamepad per essere subito operativi, senza bisogno di doverli preventivamente scaricare e installare manualmente. Inoltre, PC e tablet sono in grado di ricevere in streaming i giochi in esecuzione sulla eventuale Xbox One presente nell'abitazione e le sessioni in mutliplayer non sono più limitate dalla piattaforma in uso: videogiocatori di PC, Xbox e smartphone possono giocare tutti insieme allo stesso titolo. Infine, oltre alle nuove edizioni di Solitario e Campo minato, Windows 10 veicola anche il popolarissimo Candy Crush Saga. Per un periodo di tempo limitato ("fino a quando" non è stato chiarito) il titolo edito da King.com viene scaricato da Internet e installato automaticamente subito dopo l'installazione o l'aggiornamento del sistema operativo. Supporto olografico. Windows 10 include anche un ulteriore, inedito set di API sfruttabili dai programmatori di terze parti per creare applicazioni che, se utilizzate in combinata ad appositi occhiali, potranno mostrarsi sottoforma di elementi olografici sovraimpressi all'ambiente circostante. Il colosso ha condotto una demo impiegando un prototipo di occhiale chiamato HoloLens, ma sarà necessario attendere qualche tempo prima che il tutto si trasformi in un prodotto commerciale e le software house possano, a propria volta, realizzare e distribuire software appropriati. "Windows Hello" e "Passport": fine delle password? Windows Hello è il nome del sistema per il riconoscimento biometrico che debutta in Windows 10 con l'obbiettivo di rendere obsolete le password, sostituendole con l'autenticazione tramite riconoscimento dell'iride, del viso o dell'impronta digitale. Windows Hello può essere utilizzato per il log-in locale al computer/tablet/smartphone: l'idea, nello specifico, è che l'utente possa sedersi davanti al proprio device che, riconoscendone l'identità, si sblocchi automaticamente. Ma il sottosistema denominato Passport è a disposizione anche delle terze parti e può essere sfruttato per accedere a siti web e applicazioni a patto, però, che gli sviluppatori abbiano espressamente aggiornato i propri prodotti per supportare la nuova tecnologia. Le informazioni biometriche sono salvate sempre e solo localmente e mai trasmesse a soggetti esterni. L'autenticazione sui servizi esterni funziona, quindi, tramite chiavi crittografiche asimmetriche, con il grande vantaggio che, anche in caso un aggressore riuscisse a violare l'integrità di un server ed accedere al database delle "password", si ritroverebbe con le mere chiavi pubbliche degli utenti, ovvero dati totalmente inutili a fini illegittimi. La maggior parte dei lettori d'impronte in dotazione ai notebook oggi in circolazione è già compatibile, mentre per il riconoscimento del viso e dell'iride non basta una comune webcam: per impedire che il meccanismo possa essere aggirato mostrando semplicemente una foto dell'utente autorizzato, Windows Hello richiede hardware specifico, dotato di illuminazione ad infrarossi non dissimile a quanto già visto su Kinect (Xbox). Ad aprile 2015, RealSense 3D Camera di Intel è l'unico modello certificato come compatibile, ma ci si aspetta che i device di nuova generazione adottino via via soluzioni simili, portando la tecnologia a portata del grande pubblico entro alcuni anni. Più spazio libero su disco. WIMBoot è il nome di una tecnologia introdotta con Windows 8.1 Update 1 il cui scopo è ridurre lo spazio su disco occupato dal sistema operativo, aspetto particolarmente importante sui tablet caratterizzati da scarsa capacità d'archiviazione (persino 32 GB, sui modelli più economici). WIMBoot poggia sul fatto che molti produttori configurano i propri PC e tablet affinché conservino una copia dei file di Windows all'interno di un archivio compresso .wim (formato Windows Imaging) memorizzato in una partizione di ripristino. Tramite gli strumenti di diagnostica è poi possibile ripristinare il funzionamento regolare della macchina in caso qualcosa vada storto. Grazie a WIMBoot, il sistema operativo poteva essere eseguito direttamente dall'archivio .wim, eliminando la necessità di mantenere un'ulteriore copia non-compressa dell'intero Windows 8.1. WIMBoot è stato impiegato solo su pochi e specifici sistemi: per abilitarlo, infatti, era necessario che il produttore del device installasse il sistema operativo in maniera specifica. Con Windows 10, Microsoft ha intrapreso una strada diversa: la partizione di ripristino è stata eliminata del tutto, ottimizzando gli strumenti di correzione affinché possano utilizzare le copie dei file di sistema "regolari", estraendole -presumibilmente- dai Punti di ripristino (copie di backup create periodicamente in modo automatico). Questo consente di risparmiare 4-12 GB di spazio. Tangenzialmente, si rende superflua la reinstallazione delle patch in seguito ad un ripristino d'emergenza, dato che vengono recuperati file già patchati. e non quelli del sistema operativo "originale". Se installato su un device sufficientemente veloce e dotato di una buona quantità di RAM, viene applicata anche una seconda ottimizzazione: i file di sistema stessi sono compressi, liberando 1.5 GB (32 bit) o 2.6 GB (64 bit) di spazio, al quale va aggiunto un ulteriore risparmio proveniente dalla compressione delle Windows app. Sommando tutto quanto, si parla orientativamente di oltre 6 GB di spazio d'archiviazione restituito all'utente. Windows 10 svolge automaticamente le misurazioni del caso durante l'aggiornamento da generazione precedente, applicando le varie ottimizzazioni a seconda delle caratteristiche della macchina. Ai produttori è lasciato invece il compito di stabilire la configurazione migliore per i nuovi sistemi con Windows 10 nativo. Edizioni, x86 e x64. Windows 10 è disponibile in molteplici edizioni ("SKU"), ognuna rivolta ad un pubblico specifico. In ambito PC, la scelta è fra le tradizionali Home, Pro o Enterprise mentre per gli smartphone e piccoli tablet si parla di Windows 10 Mobile. Non arriverà mai, invece, la compilazione per processori ARM (capace di eseguire solo app prelevate da Windows Store) indirizzata a sostituire Windows RT. Microsoft ha promesso che renderà disponibili alcuni miglioramenti di Windows 10 sottoforma di aggiornamento gratuito per l'attuale Windows RT, ma non si tratterà, comunque, di una versione "completa" a tutti gli effetti del nuovo prodotto. In altre parole: Windows RT è un capitolo chiuso. Nessuna sorpresa per quanto riguarda le architetture: contrariamente a quanto si vocifera da anni, Windows 10 continua ad essere distribuito in due compilazioni: una per CPU a 32 bit (x86), l'altra per quelle a 64 bit (x64). Per il grande pubblico, la versione a 64 bit rimane altamente preferibile per sfruttare appieno le risorse dei PC moderni. Fanno eccezione solo alcune circostanze specifiche, come i tablet e gli ibridi governati da CPU Intel della famiglia Atom. Come sempre, il sistema operativo è completamente localizzato in italiano. App Android e iOS su Windows 10 Mobile. Per cercare di accrescere il proprio catalogo di applicazioni, Microsoft ha lanciato nuovi strumenti tramite i quali gli sviluppatori Android e iOS possono realizzare versioni per Windows 10 Mobile delle proprie app. Project Astoria è il nome in codice della componente che corteggia i primi. Tramite l'integrazione di un sottosistema Android su Windows 10 Mobile, Microsoft promette che il proprio sistema operativo sia in grado di eseguire le app per la piattaforma di Google nativamente, senza che i programmatori debbano fare altro se non pubblicare le proprie creazioni preesistenti su Windows Store, presentandole sottoforma dei tradizionali file .apk. In realtà, Astoria non include il supporto né all'intero catalogo di API Android, né ai servizi proprietari di Google (Now, Maps, YouTube, Drive, Docs eccetera) motivo per cui le numerosissime app che vi si appoggiano devono essere epurate da tali dipendenze prima di poter funzionare. Da notare che si è parlato specificamente di Windows 10 Mobile. La compatibilità con le app per Android gestita via Astoria non è infatti presenti su Windows 10 per computer. Project Islandwood è il nome in codice dell'equivalente compatibilità con le app scritte per iOS. Ma, in questo caso, il porting è molto meno lineare: gli sviluppatori interessati sono chiamati ad importare il proprio codice Objective C (Swift non è ancora supportato) in Visual Studio, apportare le modifiche necessarie e ricompilare il tutto in formato Windows-nativo prima della pubblicazione su Windows Store. Questo fa sì che il risultato possa girare sia su Windows 10 Mobile, sia sulle edizioni per PC. Tutta l'operazione è stata recepita dai più come la capacità di eseguire app per Android e iOS sotto Windows 10. Più concretamente, invece, si tratta di una serie di facilitazioni finalizzate ad invogliare gli sviluppatori a realizzare app per Windows 10 Mobile riutilizzando ampie porzioni di codice preesistente. Rimane da vedere se i programmatori si dimostreranno interessati ad investire tempo su questa piattaforma minore, con tutte le complicazioni in termini di supporto e manutenzione che implica dover portare avanti lo sviluppo parallelamente in un ulteriore ecosistema. Windows Update e l'aggiornamento continuo. Windows 10 introduce un approccio all'aggiornamento sostanzialmente differente rispetto al passato e nettamente più vicino alla modalità di "update continuo" visto sulle piattaforme per smartphone: non più solo patch di sicurezza, ma anche nuove funzionalità e modifiche sostanziali al sistema operativo. Inoltre, l'utente non ha più la libertà di disabilitare l'installazione automatica degli update (il download non avviene in caso sia in uso una connessione dati con soglie massime di traffico o tariffazione "a consumo"), né di scegliere puntualmente quali installare e quali rifiutare. Sussistono però alcune differenze importanti fra le edizioni. Con Windows 10 Home, l'utente può unicamente scegliere se essere avvisato o meno prima del riavvio automatico necessario per completare l'operazione. Gli utenti di Windows 10 Pro sono in una situazione molto simile, anche se possono decidere di ritardare l'aggiornamento per qualche tempo (fino al rilascio di un update successivo, presumibilmente, e comunque non in modo "indefinito"). Inoltre, questa edizione ha accesso a Windows Update for Business, un servizio gratuito tramite il quale il personale IT può decidere quali macchine debbano ricevere gli aggiornamenti per prime, in quali fasce orarie e in quali giorni: lo scopo è minimizzare le interruzioni per i lavoratori o evitare periodi "caldi" come il fine mese o i le chiusure dei trimestri fiscali. Il rigido pubblico aziendale che avesse adottato Windows 10 Enterprise può, inoltre, decidere di utilizzare un canale di aggiornamento parallelo (chiamato Long Term Servicing Branch), nel quale vengono pubblicati solo fix di sicurezza con l'obbiettivo è di minimizzare il rischio che qualche novità crei incompatibilità su sistemi critici per il business, pur senza esporre l'infrastruttura a rischi sul fronte security. Per tutti rimane disponibile anche Windows Insider Program, il programma di "beta testing" dedicato ad appassionati, programmatori e smanettoni che permette di ricevere le novità di Windows prima che siano ancora ultimate e pronte per la distribuzione regolare. Rivoluzionaria è poi la possibilità di scaricare le patch non solo direttamente da Windows Update, ma anche da altri PC della rete locale o su Internet che abbiano già ottenuto i nuovi byte. Questo permette di velocizzare moltissimo il download degli aggiornamenti, in particolar modo per quelli più voluminosi e nelle realtà dove fossero presenti molteplici computer. Procedura di installazione. La procedura di setup è pressoché invariata rispetto al modello di Windows Vista, poi adottato da tutte le versioni intermedie. L'upgrade è gratuito. Windows 10 è distribuito come aggiornamento gratuito per i PC oggi equipaggiati con Windows 7 oppure Windows 8.1, a patto che l'upgrade avvenga entro il primo anno a partire dalla data in cui il software sarà ufficialmente in vendita. In seguito, stando ai piani attuali, coloro che vorranno passare alla generazione più moderna di Windows dovranno mettere mano al portafogli. Sono esclusi i computer con Windows XP o Windows Vista e quelli governati da Windows 7 Enterprise oppure Windows 8 Enterprise (edizioni per grandi aziende acquistabili unicamente tramite accordi di licenza "a volume"): per l'upgrade di queste postazioni è necessario acquistare il prodotto come di consueto. Microsoft ha precisato che i computer aggiornati a Windows 10, gratuitamente e non, continueranno poi a ricevere anche gli update incrementali successivi per tutto il ciclo di vita del sistema operativo. Il pacchetto di upgrade arriva unicamente via Windows Update: non è attualmente previsto un installer off-line, interessante per chi voglia aggiornare molteplici PC senza dover scaricare ogni volta svariati gigabyte da Internet. Le modalità esatte non sono ancora state chiarite. È curioso notare che, per una volta, i vari rumor della rete si sono rivelati corretti. Nonostante l'ufficializzazione della notizia del "free upgrade" sia arrivata solo durante l'evento del 21 gennaio 2015, già il 25 settembre 2014 (4 mesi prima) Andreas Diantoro, presidente di Microsoft Indonesia, dichiarava in modo non-ufficiale che sarebbe stata proprio questa la direzione intrapresa. ... ma non per i pirati. C'è stata molta confusione attorno all'eventualità che Microsoft potesse consentire l'aggiornamento gratuito anche alle attuali installazioni "pirata" di Windows 7 e Windows 8.1. Ma tramite un post sul blog ufficiale, il gruppo ha chiarito che il "free upgrade" è precluso alle copie di Windows "non attivate" e/o "non genuine": su tali PC viene mostrato un invito ad aggiornare simile a quello previsto per le situazioni regolari, ma lo scaricamento concreto viene poi sostituito dall'invito ad acquistare una licenza a condizioni favorevoli. I pirati possono rifiutarsi e continuare ad utilizzare la versione corrente, accettando il rischio di sanzione in caso di accertamenti fiscali. Disponibilità e prezzi. Windows 10 è disponibile sul mercato a partire dal 29 luglio 2015, ovvero meno di un anno dopo l'evento in cui il gruppo l'ha presentato in anteprima. Le tempistiche sono addirittura in anticipo rispetto alla finestra temporale "entro l'estate" inquadrata dall'azienda durante il ciclo di sviluppo, ed in linea con l'anticipazione di aprile sfuggita a Lisa Su (CEO di AMD) durante un discorso agli azionisti. Nulla si sa per quanto riguarda i prezzi. Se, infatti, l'aggiornamento sarà gratuito, l'acquisto di nuove licenze o di computer con Windows pre-caricato resterà a pagamento come è sempre stato. A partire dal primo ottobre 2014, i curiosi hanno avuto la possibilità di ingannare l'attesa provando Windows 10 in versione d'anteprima: è stato sufficiente registrarsi su preview.windows.com e scaricare la ISO. Zane - www.turbolab.itTorna all'indice