sole
A proposito della piccola era glaciale nel 2030.
vari da varie fonti dal 12\07\2015, h. 00.42.
Sommario:
a)Leggo: Allerta per la Terra: "Tra 15 anni il sole andrà a dormire", estati a rischio: ecco cosa
accadrà
b)Antibufala: rischio di ?mini era glaciale? nel 2030 per colpa del Sole!
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a)Leggo: Allerta per la Terra: "Tra 15 anni il sole andrà a dormire", estati a rischio: ecco cosa
accadrà
Nicolò La Ferla su nicofranca.
Una nuova mini-era glaciale potrebbe essere alle porte per il pianeta Terra: tra il 2030-2040 il
sole andra? a ?dormire?, diminuendo la sua attivita? sino al 60% e facendo precipitare le
temperature medie del globo terracqueo. Gli effetti sul clima del pianeta saranno potenti: fiumi
come il Tamigi di Londra - ghiacciatosi per un fenomeno simile chiamato ?Maunder Effect? tra il
1646 ed il 1715 - geleranno, campi e prati saranno coperti di neve 12 mesi l?anno, gli alberi e la
vegetazione cresceranno piu? lentamente e la Terra si trovera? immersa in una «Piccola Eta?del
ghiaccio».
Non e? fantascienza astro-climatica, le previsioni sono di un nuovo studio presentato al
prestigioso «National Astromy Meeting» di Llandudno dalla professoressa Valentina Zarkhova, che
sostiene di aver trovato la ?chiave? scientifica per pronosticare i cicli solari. I quali, secondo
le conoscenze attuali, si alternano alla cadenza di circa ogni 10-12 anni. Il modello messo a punto
dal team della Zarkhova si basa sull?effetto ?dinamo? tra i due strati del sole, uno vicino alla
superficie, l?altro al ?cuore?della zona convettiva. Secondo i calcoli dell?indagine riportata dal
?Daily Mail?, durante il ?ciclo-26? del Sole - che corrisponde al decennio 2030-2040 - le due
?onde? di attivita? del pianeta andranno completamente fuori sincronia. Raggiungendo cioe? i propri
picchi esattamente nello stesso momento ma sugli emisferi opposti del Sole,annullando di fatto
reciprocamente le attivita? dei due strati del pianeta. «Quando si verifica una fase di
?separazione totale? tra le due onde di attivita? solari - ha spiegato Zarkhova - si verificano le
condizioni osservate l?ultima volta durante il periodo cosiddetto ?Maunder Minimum? di 370 anni
orsono».
In quella fase inoltre - secondo le osservazioni degli astronomi - le macchie solari considerate un
altro ?marker? dell? attivita? del sole si ridussero al minimo e i fiumi gelarono. Il nuovo modello
- secondo la stessa Zarkhova - ha dimostrato una precisione del 97% nelle previsioni:gli scienziati
hanno esaminato tre cicli solari di attivita? magnetica relativi al periodo 1976-2008, confrontando
le loro misurazioni con il conteggio delle macchie solari. I risultati e le previsioni dei due
metodi sulle attivita? del sole in quelle fasi sono stati quasi identici.
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b)Antibufala: rischio di ?mini era glaciale? nel 2030 per colpa del Sole!
Patrizia su nicofranca, 13\07\2015, h. 23.34.
La Rai ha pubblicato una notizia secondo la quale ?gli scienziati?
metterebbero in guardia sul ?rischio che il sole vada (di nuovo)
dormire?. La fonte è ?uno studio riportato dall'istituto britannico Met
Office ? citato dal Daily Mail?.
Alt. Fermi tutti. La Rai che attinge al Daily Mail, nota fucina di
fuffa? Già questo dovrebbe mettere una grossa ipoteca sulla credibilità
della notizia (e anche sul modo in cui lavora la Rai), ma proviamo a
fare quello che evidentemente alla Rai non hanno tempo o voglia di fare:
andiamo alla fonte diretta.
L'articolo del Daily Mail dal quale ha pescato la Rai (il Met Office è
l'ufficio meteorologico e con l'astronomia solare c'entra solo in parte)
è presumibilmente questo, a giudicare dai riferimenti: cita infatti la
professoressa Valentina Zharkova e il National Astronomy Meeting di
Llandudno indicati dalla Rai.
Il National Astronomy Meeting si è concluso il 9 luglio scorso ed è un
grande raduno di astronomi professionisti tenuto sotto l'egida della
Royal Astronomical Society. Qui la Zharkova (professoressa di matematica
alla Northumbria University) ha presentato uno studio, condotto insieme
al professor Simon Shepherd della Bradford University, alla dottoressa
Helen Popova dell'Università di Stato Lomonosov di Mosca e al dottor
Sergei Zarkhov della Hull University. A giudicare dalla bibliografia
della Zharkova, lo studio dovrebbe essere questo: Prediction of Solar
Activity from Solar Background Magnetic Field Variations in Cycles
21-23, pubblicato sull'Astrophysical Journal nel 2014.
In sintesi, lo studio è un modello matematico predittivo dei cicli
solari futuri, basato su un numero molto limitato di cicli di attività
solare passata: soltanto tre, dal 1976 al 2008. Il modello propone che
ci siano due ?effetti dinamo? nel Sole: uno profondo e uno superficiale.
Entrambi avrebbero una frequenza di circa undici anni e sarebbero
sfalsate nel tempo, per cui a volte si rinforzano a vicenda e altre
volte si annullano. Questo spiegherebbe le variazioni di attività solare
meglio dei precedenti, ma è pur sempre un modello la cui precisione
predittiva è ancora da verificare.
Il modello matematico fa infatti una previsione che ha attirato
l'attenzione dei media: un calo del 60% dell'attività solare intorno al
2030. Va detto che questo calo non implica che il Sole scalderà il 60%
in meno. L'espressione attività solare indica vari fenomeni solari, come
il vento solare, le eruzioni e le macchie, ma non si riferisce
direttamente all'irraggiamento termico della nostra stella.
Va detto, però, che un calo del 60% di quest'attività, secondo lo
studio, sarebbe simile a quello avvenuto dal 1645 al 1715 circa, anni
nei quali ci fu la cosiddetta piccola era glaciale, caratterizzata da
inverni particolarmente rigidi in Europa e Nord America. Si ipotizza che
ci sia un nesso fra il calo dell'attività solare e questa serie
(peraltro irregolare) di inverni molto freddi, ed è anche questo che ha
stuzzicato l'interesse mediatico, soprattutto in un periodo in cui si
parla tanto di riscaldamento globale, con enormi interessi sociali ed
economici in gioco. Inoltre l'espressione era glaciale è ingannevole,
perché fa pensare a un gelo continuo, ma in realtà le temperature estive
rimasero sostanzialmente invariate. Anche il fatto, citatissimo, che il
Tamigi gelò in quegli anni e poi non lo fece più fu in parte dovuto al
drastico cambiamento del flusso fluviale, frenato fortemente dal vecchio
London Bridge, che faceva da diga.
In altre parole, è sbagliato dire che ?gli scienziati? prevedono una
nuova piccola era glaciale: la previsione è fatta da quattro ricercatori
e non rappresenta affatto l'opinione professionale della maggioranza
degli esperti come invece suggerisce l'uso dell'espressione ?gli
scienziati?. Inoltre lo studio è un modello matematico ancora da
verificare, basato su ipotesi a loro volta basate su ipotesi, e il nesso
con gli inverni freddi è un po' fragile. Per la scienza, prima di dire
che sicuramente nel 2030 ci sarà una ?mini era glaciale? ci vuole ben
altro; ma per un giornalista in cerca di notizie ad effetto tutto questo
basta e avanza.
Aggiornamento (2015/07/13): Della notizia parla anche Bufale un tanto al
chilo.
Fonti aggiuntive: Royal Astronomical Society, Astronomy Now.
Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico.
Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura
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