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App per smartphone aiuta non vedenti a scattare foto e selfie
Vincenzo Gramuglia su mondoinformatico, 21\07\2015, h. 09.36.

Repubblica.it del 20-07-2015

Sviluppata - su piattaforma Android - da un gruppo di dottorandi del
Sant'Anna di Pisa per il Tpad Phone. Ora va perfezionata.

PISA. Offrire la possibilità ai non vedenti di scattare fotografie e
selfie. Questo l'obiettivo di un'applicazione - sviluppata da un gruppo
di allievi phd che svolgono il dottorato al laboratorio di robotica
percettiva (percro) dell'Istituto Tecip (tecnologie della comunicazione,
dell'informazione, della percezione) del Sant'Anna di Pisa - per il Tpad
Phone, smartphone con schermo aptico, ovvero in grado di fornire
sensazioni tattili all'utente nel momento della sua interazione.

Il Tpad Phone - spiega il Sant'Anna in un comunicato - è stato il
protagonista della "Student Innovation Challenge", competizione tenutasi
a Chicago (Usa) nei giorni scorsi nel contesto della conferenza
internazionale "Ieee Worldhaptics 2015", per presentare nuove
applicazioni che consentano ai "telefoni intelligenti" di migliorare il
loro uso con l'aggiunta del senso del tatto. Utilizzando la tecnologia
di partenza, ovvero lo smartphone con lo schermo aptico, il gruppo di
dottorandi italiani in "digital emerging technology" ha sviluppato la
app "Tactile Blind Photography" che guida l'utente, con deficit visivi,
nell'azione dello scatto.

Centrare l'immagine è ovviamente un passaggio problematico per le
persone non vedenti. La app utilizza sia l'audio sia un feedback tattile
fornito sullo schermo, per rilevare in maniera automatica i volti sulla
scena e aiuta gli utenti nell'individuare la posa migliore. Inoltre,
"tactile blind photography" facilita l'operazione evidenziando grazie
alla tecnologia aptica i volti dei soggetti e i bordi dell'immagine,
migliorando l'esperienza della persona con disfunzioni visive.

"L'obiettivo della competizione era creare una nuova applicazione
Android che utilizzasse lo schermo aptico per risolvere un problema
reale - spiega Domenico Buongiorno, a nome del gruppo dei dottorandi
Domenico Chiaradia, Massimiliano Gabardi e Michele Barsotti, coordinati
dal prof. Antonio Frisoli - e su questa linea ci siamo mossi. Nella fase
di sviluppo della app abbiamo coinvolto una ragazza non vedente che ci
ha aiutato a capire quali fossero le sue difficoltà nell'interagire con
uno smartphone per scattare fotografie e, soprattutto, per farsi i
selfie, operazione davvero difficoltosa. Abbiamo compreso le sue
necessità e abbiamo sviluppato la tecnologia da utilizzare su schermo
aptico, per unire efficacia e piacevolezza dell'esperienza di uso con la
facilità nell'azione. A Chicago - conclude - la nostra app ha suscitato
un fortissimo interesse. L'obiettivo, adesso, è continuare a
svilupparla, per sfruttare al massimo le potenzialità dello schermo
aptico, dimostrando come le nuove tecnologie possano risultare davvero
utili per superare le disabilità".
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