spazio
Neuroscienze\I ciechi che sentono lo spazio.
Vincenzo Gramuglia su mondoinformatico, 25\05\2015, h. 18.23.

L'ecolocalizzazione è una facoltà che alcune persone non vedenti sanno
sfruttare per "vedere" lo spazio che li circonda, proprio con le stesse
aree cerebrali che utilizzano i vedenti
di Stefano Lamorgese
25 maggio 2015
Alcune persone prive della vista sanno orientarsi nello spazio grazie
all'ecolocalizzazione. Emettono suoni specifici con la lingua o con le
dita e ne sfruttano poi il "rimbalzo" proveniente dagli oggetti che li
circondano.

  Una vasta ricerca svolta dal dottor Melvyn Goodale, della University
of Western Ontario, in Canada, dimostra che tale facoltà, in alcuni
individui, sostituisce (quasi) a tutti gli effetti il senso mancante.
Nel cervello dei "ciechi ecolocalizzatori", infatti, vengono attivate le
medesime aree preposte all'elaborazione degli stimoli visivi.

Un miracolo?
  "I nostri esperimenti dimostrano che l'ecolocalizzazione può essere
considerata come un sostituto sensoriale efficace della visione" spiega
il dottor Goodale "perché permette di riconoscere persino la forma, le
dimensioni e le proprietà materiali degli oggetti".

  I soggetti studiati, questo è il risultato più stupefacente della
ricerca, sono capaci di distinguere non solo l'ingombro degli oggetti
posti loro intorno, ma persino la qualità della loro superficie, il
materiale di cui sono fatti.

L'esperimento
  In campo c'è solo l'udito. Raffinatissimo, ma solo quello. Se i
vedenti utilizzano i segnali visivi per ottenere informazioni sulla
composizione degli oggetti, gli "ecolocalizzatori" possono fare
affidamento soltanto sui segnali sonori che ricevono dagli echi dei
click che essi stessi emettono.

  Sono stati confrontate le attività cerebrali (osservate con la
risonanza magnetica funzionale) dei cervelli di individui vedenti e di
non vedenti (suddivisi tra "ecolocalizzatori" e non), posti di fronte ai
medesimi oggetti: del fogliame, una coperta, una lavagna.

  Ebbene: i segnali sonori derivati da specifiche superfici o materiali
attivano una regione del cervello chiamata corteccia paraippocampale
negli ecolocalizzatori esperti, ma ciò non accade nei vedenti o nei
ciechi non ecolocalizzatori.

Curiosità
  La conferma più stupefacente è data dal fatto che i ciechi
ecolocalizzatori sono vittime delle medesime "illusioni ottiche" (ma
sarebbe meglio dire: percettive) che colpiscono i vedenti. Chiamati a
valutarne il peso, sono spesso ingannati dalle dimensioni dell'oggetto
percepito, proprio come i vedenti.

  Poiché la ecolocalizzazione consente alle persone non vedenti di
percepire oggetti posti anche a considerevole distanza (fenomeno
impossibile attraverso il tatto), tale capacità permette ad alcuni
individui particolarmente esperti (e spericolati) persino di andare in
bicicletta o di centrare un canestro con un pallone da basket.
www.rainews.it/dl/rainews/articoli/i-ciechi-che-sentono-lo-spazio-629ad6b5-23bd-49b7-9503-6d10137d1475.html

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