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Testimonianza uso Apple watch: un aiuto ai disabili uditivi
Pubblicato da Elena Brescacin sul sito nvapple in data 06\05\2015.

Con l'uscita sul mercato di Apple Watch in alcune nazioni, arrivano già diverse persone con e senza 
disabilità che lasciano la propria testimonianza dopo un periodo di uso dell'apparecchio: grazie 
alle sue nuove funzionalità di input e output, tale dispositivo infatti potrebbe essere un aiuto 
importante per la vita di disabili visivi e uditivi.
Nessuno vuole giocare d'azzardo, sostenendo che "apple watch rivoluzionerà la vita di chi non vede 
e non sente"; in situazioni così complesse è sempre d'obbligo utilizzare il condizionale, ma ci 
limitiamo a riportare la testimonianza di Molly Watt, una ragazza con deficit visivi e uditivi a 
causa di una malattia progressiva, la sindrome di Usher.
Ci teniamo a specificare, però, che l'apple watch non può, da solo, essere di aiuto a una persona 
totalmente sordocieca, senza l'ausilio del braille, ma le modalità di comunicazione offerte dal 
taptic engine, ovvero i tocchi e le vibrazioni sul polso, potrebbero aprire la strada a scenari 
tutt'altro che negativi.
Molly ha una disabilità uditiva importante, e ha la vista abbastanza buona dall'occhio destro, 
indossa due apparecchi acustici e riesce a comunicare oralmente; anche lei, come molti di noi, era 
scettica sull'apple watch, ma l'ha ordinato quando ha appreso della presenza di un motore di 
vibrazione sofisticato, che l'ha incuriosita molto.
Con l'aiuto del residuo visivo è riuscita ad abbinare l'apple watch al suo iPhone tramite il 
pairing da fotocamera, ha impostato le opzioni di accessibilità su zoom, alto contrasto e larghezza 
del testo, settando l'haptic, ovvero i tap sul polso, con l'intensità più alta. Lo schermo più 
grande dell'iPhone, l'ha aiutata a impostare le funzioni e le applicazioni che visivamente le 
davano più problemi, ma alla fine è riuscita ad essere autonoma.
Poiché come già accennato Molly è in grado di parlare, anche siri le è di aiuto, per comunicare con 
i suoi contatti, e i tocchi sul polso le hanno cambiato la vita: oltre a non perdere più alcuna 
notifica grazie ai segnali sul polso, per comunicare con altri suoi amici e sua madre che 
possiedono apple watch, si è creata un codice fatto di tap sul polso, che permettono una 
comunicazione più rapida: basta poco, ora, per chiedere aiuto in una situazione particolarmente 
caotica!
Anche in orientamento e mobilità le è di aiuto l'apple watch, specificamente l'app mappe, quando si 
muove con il suo cane guida.
Ci sono vari segnali anche là, che usano gli haptic (i tap sul polso): a ogni situazione, come una 
svolta, un incrocio e così via, corrisponde una combinazione di tap.
Lei sta provando anche a usare VoiceOver, che riesce a gestire tramite il suo parziale udito in 
ambienti silenziosi, ma non in pubblico; la speranza potrebbe, in questo caso, arrivare da 
apparecchi acustici Bluetooth.
Fonte: il blog di molly watt (in lingua inglese).
Esiste però anche una preoccupazione, proprio in merito alle disabilità uditive: la gestione 
dell'ora.
L'orologio mostra l'ora tramite output visivo e vocale, ma per il momento non sono previsti metodi 
sostitutivi, come vibrazione e tap sul polso per indicare le ore; e non è nemmeno possibile farlo 
fare ad app terze, in quanto nella linea guida 10.7 per sviluppare app su apple watch, l'azienda è 
categorica: tutte le app la cui funzione primaria è mostrare l'ora, verranno rifiutate dallo store.
La ragione potrebbe essere comprensibile per l'estetica: non si vuole permettere totalmente la 
personalizzazione dell'interfaccia. Scelta discutibile, a maggior ragione perché impedisce anche di 
usare il taptic engine per aiutare chi non sente!
Si spera che presto l'azienda possa trovare una soluzione al problema, anche segnalandolo in massa 
all'indirizzo e-mail accessibility chiocciola apple punto com in modo da non negare ai disabili 
uditivi un aiuto nell'uso essenziale dell'apple watch, ovvero la lettura dell'ora!
Fonte: Blind bargains - in inglese
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