calvario
Telefonia. AGGIRANDO LE REGOLE O SFRUTTANDO BUCHI NORMATIVI , LE COMPAGNIE GUADAGNANO MILIARDI
SULLA PELLE DEI CONSUMATORI
Giuseppe L. su nicofranca, 11\05\2015, h. 00.17.
AGGIRANDO LE REGOLE O SFRUTTANDO BUCHI NORMATIVI, LE COMPAGNIE GUADAGNANO MILIARDI SULLA PELLE DEI
CONSUMATORI.
CHE SPESSO NON SANNO A CHI RIVOLGERSI.
di Patrizia De Rubertis.
A chi non è capitato di aver a che fare con una bolletta telefonica sbagliata o con il disservizio
della linea Internet? O di scervellarsi davanti a un importo stratosferico di un servizio non
richiesto come la chat erotica, l'oroscopo e l'abbonamento delle suonerie, o di non riuscire
neanche a lamentarsi, perché da mesi si attende invano l'attivazione di un'Adsl che non raggiungerà
mai la velocità di collegamento proposta dalla compagnia? La telefonia si conferma la regina delle
segnalazioni giunte agli sportelli dell'Unione nazionale consumatori (Unc): su oltre 20 mila
reclami raccolti nell'ultimo anno (dal solo sportello nazionale, senza tener conto delle
segnalazioni alle sedi locali), il 25% riguarda la telefonia . Mentre dal rapporto Pit di
Cittadinanzattiva emerge che, tra disdetta del contratto , costi di disattivazione e tempi biblici
per cambiare operatore, la telefonia fissa crea più problemi di quella mobile.
Tempi biblici, le compagnie ti prendono per sfinimento L'incubo numero uno è la chiamata del call
center che propone di cambiare gestore.
Offerta resa allettante dalla possibilità di risparmiare sulla bolletta.
Ma i guai iniziano quando il passaggio da una compagnia all'altrarallenta , con il vecchio numero
che si perde e il codice di migrazione che sparisce.
E' il caso di Maurizio e di centinaia di utenti alle prese con i disagi per quanto riguarda
l'attivazione in ritardo della linea telefonica che si sono rivolti ad Altroconsumo: "Faccio
disdetta dell'abbonamento Telecom per un nuovo contratto Fastweb che - racconta l'uomo , un libero
professionista - mi comunica che Telecom non attiva il passaggio.
Al numero è collegato un fax di servizio oggi non funzionante come il telefono.
Si può citare il gestore per disservizio e danni?". Paradossale spiegare perché una procedura
semplice si trasforma in un calvario per chi resta settimane senza telefono . Per la portabilità
del numero telefonico, infatti, non bisogna chiedere la disdetta della linea e, comunicando il
codice di migrazione (che si trova facilmente nell'ultima bolletta), il più è fatto.
Il problema sono i tempi.
Le regole dicono che bastano 30 giorni per dare disdetta e le procedure di trasferimento definite
anche dall'Agcom impongono il passaggio da un operatore all'altro entro 10 giorni lavorativi (pena
la procedure di messa in mora e avvio, eventualmente, delle fasi di risoluzione e conciliazione ),
le eventuali sanzioni non spaventano i gestori che, per ostacolare la portabilità e cercare di
convincere il cliente a restare con loro, dilazionano i tempi di comunicazione.
Viene attivata una nuova linea telefonica con un numero provvisorio (nuovo), ma quello personale
resta disattivato per settimane.
Vuoi lasciare l'Adsl ? Paga! Ma la legge lo vieta La signora Luisa, ai primi di dicembre del 2014,
decide di passare da Tiscali a Infostrada.
E' preparata per affrontare questa procedura che le spalancherà le porte di un contratto voce più
Adsl: "Fornisco all'operatore Infostrada il codice di migrazione e dopo aver penato un po' , la
migrazione va a buon fine.
A gennaio, tuttavia , puntuale arriva la bolletta di Tiscali in cui mi viene addebitato un
contributo di disattivazione" . Luisa va in banca e blocca l'addebito sul suo conto corrente.
Poi inoltra una mail tramite Pec al gestore telefonico che, dopo una settimana, risponde
confermando la correttezza l'addebito . A Luisa non resta che arrendersi all'ennesimo balzello a
carico degli utenti che decidono di cambiare operatore o di esercitare la facoltà di recesso dal
contratto telefonico.
Queste penali, abolite dalla legge Bersani del 2007, sono state subito reinserite dai gestori come
"contributi di disattivazione" . A poco serve che il Garante delle Comunicazioni abbia precisato
"che i loro costi debbano risultare correlati ai costi effettivi che l'operatoresostiene , mentre
per le procedure riguardanti il trasferimento ad altro operatore non dovrebbero essere neppure
applicati" . Spiega l'esperta di consumi Barbara Cataldi : "Passare a un altro operatore ha prezzi
più contenuti, recedere da un contratto telefonico arriva a costare fino a 100 euro" . Se non stai
attento arriva di tutto comprese doppie fatture Tra le odissee capita anche la doppia fattura: non
solo del nuovo gestore, ma anche del vecchio a distanza di mesi dalla disdetta. "E' colpa degli
operatori che - spiega Cataldi - non riescono a sincronizzare i propri database , richiedendo il
pagamento di bollette non dovute e se il cliente non se ne accorge è tutto di guadagnato.
Molta attenzione va prestata anche se si dà disdetta prima della scadenza della promozione
sottoscritta.
In questo caso si riceve una bolletta salatissima , composta dai costi di disattivazione e dalla
differenza data tra il costo promozionale e il prezzo intero" . Eppure sarebbe una pratica
illecita, visto che nei costi di disdetta ci devono essere solo quelli che l'operatore stesso
subisce nel gestire la pratica. "Bisogna leggere sempre tra le righe" , ricorda Altroconsumo: con
Fastweb Super Jet non si paga nulla per l'attivazione in promozione, ma nel caso si decidesse di
cambiare fornitore prima di 24 mesi, bisogna sborsare 119 euro.
Che diventano fino a 345 euro nel caso si receda dopo appena un mese dall'attivazione di Tiscali
Tutto Incluso Light. In questi giorni milioni di italiani stanno ricevendo dalla Telecom una
lettera con cui dal primo maggio modificherà unilateralmente il contratto sottoscritto offrendo
chiamate illimitate al costo di 29 euro mensili.
Il motivo? Telecom diventerà Tim non solo per la telefonia mobile e Internet, ma anche per la
telefonia fissa.
Con il nome cambieranno tariffe e fatturazione.
Sparisce (almeno sulla carta) il famigerato canone da 18,54 euro e le bollette da bimestrali
diventeranno mensili.
Offerta che, per Confconsumatori, è tutt'altro che vantaggiosa, "molti dei clienti Telecom
utilizzano la linea domestica più per ricevere telefonate che per farle.
Con questo intervento contrattuale si ritroveranno a pagare 10 euro in più al mese" . Una batosta
per la clientela storica della Telecom, composta da over 65 con difficoltà a cambiare gestore.
C'è tempo fino al 31 maggio per recedere e cambiare operatore, senza costi di disattivazione.
Altrimenti il nuovo profilo verrà automaticamente attivato.
Cellulari, se vai via prima stangata da 180 euro Su rete mobile i problemi per il cambio operatore
sono meno frequenti: la procedura deve completarsi in un giorno lavorativo (periodo di
attivazione), massimo 48 ore grazie " all'esonero da responsabilità " previsto per l'operatore nel
caso in cui il ritardo sia limitato a un solo ulteriore giorno.
I problemi ci sono quando si decide di rescindere dal contratto prima della scadenza naturale della
promozione. "A dicembre del 2011 - scrive Rosa2309 su un blog specializzato - ho sottoscritto un
abbonamento a H3G di 30 mesi completo di cellulare.
A giugno 2014, scaduto il contratto, ho cambiato gestore , pensando che automaticamente sarebbe
decaduto il contratto.
Per meglio cautelarmi ho anche inviato disdetta formale tramite raccomandata e chiamato il call
center . Ad agosto, però , mi viene recapitata una lettera con 184 euro di penale per recesso
anticipato" . Anche in questo caso, infatti, i costi per il recesso anticipato sono variabili e si
applicano a seconda se il cellulare è venduto a rate con finanziamento con l'importo che racchiude
anche lo sconto praticato.
Servizi non richiesti, se la nonna si abbona alla chat erotica (e non lo sa) Difficile non credere
alla signora Adelaide, 75enne che quasi ha rischiato un malore, quando dice di non saper usare il
cellulare se non per rispondere alle chiamate del figlio e dei nipoti.
Peccato che il suo credito telefonico si sia svuotato, perché navigare su una chat erotica costa.
La signora Adelaide sarebbe proprio un'accanita cliente di questi servizi premium erogati via sms o
mms. Ma ovviamente Adelaide è vittima di questi prodotti che vengono pubblicizzati attraverso
banner, pop up e landing page che i principali operatori della rete mobile del Paese (Telecom, H3G,
Wind e Vodafone) hanno attivato all'insaputa di migliaia di clienti e che l'Autorità garante della
Concorrenza e del Mercato lo scorso mese ha deciso di punire con una maxi sanzione di 5 milioni di
euro.
Il meccanismo è diabolico: navigare con il cellulare su contenuti a pagamento non segnalati,
sfiorare un banner pubblicitario e ritrovarsi abbonati a servizi di suonerie , screensaver,
contenuti erotici o giochi dal costo minimo di 5 euro a settimana, oppure scaricareun'app solo
perché si è cercato di chiudere la finestra premendo un apposito tasto di chiusura.
Mentre i gestori non hanno mai spiegato chiaramente che l'attivazione di questi servizi aveva un
sovrapprezzo e che era possibile attivare un blocco selettivo per impedirne la ricezione.
Le armi spuntate degli utenti: multe ridicole ai big Tanto che i consumatori hanno sempre
denunciato di aver scoperto troppo tardi di aver superato le soglie previste dal proprio piano
tariffario.
Il mercato dei servizi premium vale quasi 1 miliardo di euro, soldi facili visto che - sottolinea
l'Agcm - "gli operatori condividono con i fornitori i ricavi dei servizi erogati, trattenendone
un'elevata percentuale.
E, inoltre, si sono dimostrati ampiamente consapevoli circa la sussistenza di attivazioni e di
addebiti relativi a servizi non richiesti da parte dei propri clienti mobili" . Cosa può fare la
povera signora Adelaide? In attesa che si apra un tavolo tra operatori e associazioni dei
consumatori, puòcontattare il gestore, inviando un reclamo scritto (tramite fax, internet o
raccomandata con ricevuta di ritorno) per contestare le somme ingiustamente addebitate e richiedere
il rimborso, dichiarando esplicitamente di non aver mai richiesto l'abbonamento . Per la richiesta
di rimborso si deve passare per il Corecom che si occupa del contenzioso tra utenti e gestori dei
servizi di telecomunicazioni . Il tentativo di conciliazione è un servizio gratuito, di facile
accesso e che garantisce in tempi rapidi la definizione della controversia . Solitamente i gestori
decidono di accettare la conciliazione per evitare poi l'apertura di un'indagine : davanti al
garante, il gestore telefonico deve dare prova della conclusione del contratto portando il
contratto firmato o, comunque, riproducendo la registrazione integrale della telefonata di
accettazione.
Prove che, spesso, non esistono.
L'Antitrust ha sanzionato per 400 mila euro Telecom e per 500 mila Vodafone per pratiche
commerciali scorrette sula trasformazione dei "servizi di reperibilità " (" Lo sai" e " Chiamaora "
nel primo caso e "Chiamami" e " Recall " nel secondo) da gratuiti in servizi a pagamento.
Articolo tratto dal FATTO QUOTIDIANO.
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