braille
Il Braille ha quasi due secoli, ma non li dimostra affatto
Superando.it del 22-04-2015
 

È infatti discutibile la visione secondo cui l?alfabeto Braille starebbe
ormai per essere soppiantato dalle nuove tecnologie (computer e
smartphone dotati di sintesi vocale), dal momento che esso sembra invece
integrarsi alla perfezione con queste ultime. E a questo mirabile
sistema, che sta per compiere due secoli, è dedicato il ?Concorso
europeo di temi sul Braille? (aperto fino al 30 aprile), per capire come
venga percepito nei molteplici àmbiti della vita quotidiana.

Si potrà ancora partecipare fino al 30 aprile al Concorso europeo di
temi sul Braille, lanciato anche quest?anno dall?EBU (European Blind
Union, ovvero ?Unione Europea dei Ciechi?), con la sponsorizzazione
della ditta giapponese Onkyo e della rivista «Braille Mainichi», ottima
occasione per conoscere, attraverso i temi elaborati dai partecipanti,
come l?alfabeto Braille venga percepito in molteplici àmbiti della vita
quotidiana.
A quasi due secoli, infatti, dalla geniale invenzione del francese Louis
Braille, ancora oggi l?omonimo sistema di lettura e scrittura per non
vedenti mantiene intatte tutte le enormi potenzialità di cui è dotato.
Sei puntini incisi sulla carta combinati fra loro: è questa la chiave di
volta che dai primi decenni dell?Ottocento permette a tutti i non
vedenti del mondo di leggere e scrivere senza passare per l?ascolto né
per la dettatura, potendo così acquisire in maniera diretta una
moltitudine di nozioni che, tramite i testi di ogni genere,
conserveranno non solo come patrimonio culturale indelebile, ma anche
come elemento che inevitabilmente ? soprattutto nel caso di persone non
vedenti fin dalla più tenera età ? contribuirà alla formazione della
personalità di ciascuno.
Parallelamente, poi, all?evoluzione della storia e delle tecnologie,
partendo dai primi strumenti di scrittura (la tavoletta e il punteruolo)
e passando per le macchine per la scrittura Braille (le dattilobraille),
si è giunti fino agli ultimi decenni, durante i quali si è assistito
alla diffusione dei moderni display Braille, che collegati ai personal
computer, offrono la possibilità di accedere a quella sconfinata miniera
di informazioni presente nel web.
A dispetto, quindi, della discutibile visione secondo cui l?alfabeto
Braille sarebbe ormai soppiantato dalle nuove tecnologie (computer e
smartphone dotati di sintesi vocale), al contrario esso si integra alla
perfezione con queste ultime. Non quindi due sistemi che si escludono a
vicenda, bensì due strumenti ? Braille e sintesi vocale, appunto ? che,
se sfruttati appieno, permettono alle persone affette da deficit visivo,
mediante un?adeguata formazione, di padroneggiare con sicurezza le
nozioni acquisite tramite la lettura, nonché i concetti espressi tramite
la scrittura.

In sostanza, il concorso lanciato dall?EBU vuole essere sì un?occasione
di promozione del sistema Braille, e tuttavia non una promozione
puramente ?celebrativa?, bensì una promozione attuata proprio dagli
stessi partecipanti, i quali potranno dare spazio alla loro creatività,
scegliendo, per i loro componimenti, tra un ampio ventaglio di temi
inerenti il Braille.
Nel dettaglio: Il ruolo del Braille nella promozione della
partecipazione delle persone con disabilità visiva alla vita politica,
economica, culturale, sociale e familiare (ad esempio Il Braille
nell?era della tecnologia, L?uso del Braille a tutte le età o Il Braille
e il voto).
Oppure Vivere con il Braille ? si invitano insegnanti, trascrittori e
tutti coloro che fanno in qualche maniera uso del Braille o vorrebbero
farne uso a riflettere sul ruolo del Braille, incoraggiando cioè la
descrizione oggettiva di soluzioni, idee e prodotti innovativi per
promuovere il Braille in tutta Europa.
E ancora, Storie divertenti sul Braille, Riflessioni sul futuro del
Braille, Riflessioni su vantaggi e svantaggi del Braille a confronto con
la stampa in nero, Braille e touchscreen: le nuove frontiere del sistema.
I concorrenti saranno liberi di trattare il tema scelto, interpretandolo
secondo la propria immaginazione, e anche con una certa creatività,
senza limitarsi cioè alla classica narrazione della storia della propria
vita, ma elaborando il testo sotto forma, ad esempio, di lettera, poesia
o intervista (ogni elaborato non potrà superare le 1.000 parole, con un
10% in più o in meno di tolleranza).
Dal canto suo, anche l?UICI (Unione Italiana dei Ciechi e degli
Ipovedenti) è parte attiva dell?iniziativa, in quanto si occuperà della
fase di selezione degli elaborati presentati dai concorrenti italiani.
(Massimiliano Penna)

È disponibile il regolamento del concorso. Per ulteriori informazioni e
approfondimenti: inter@uiciechi.it.
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