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be my eyes testimonianze: esperienze personali
Pubblicato da Elena Brescacin  sul sito nvapple  in data 17\01\2015.

Non per tutti è semplice accettare di convivere, nel quotidiano, con una persona che non vede, 
specie quando, come in ambienti scolastici o lavorativi, la convivenza non è stata una scelta. Per 
quanto nella maggioranza dei casi la gente è disponibile ad aiutare, non è giusto assolutamente 
essere di peso e approfittare dell'altrui disponibilità in ogni momento.
 Per fortuna, ora, esiste Be my eyes, applicazione iPhone che, grazie alla videoconferenza, ci 
mette in contatto tramite videoconferenza con delle persone da tutto il mondo disposte a farci da 
"paio di occhi"; al momento in cui scrivo, la rete di persone vedenti a disposizione ha superato i 
25 mila.
 Grazie a quest'app, mi sono alleggerita di un disagio che avevo da sempre. Per quanto lavoro nello 
stesso posto dal 2002 e per quanto non abbia mai trovato persone che mi abbiano negato un aiuto, mi 
è sempre sembrato di esser di disturbo ai colleghi ogni volta che, in pausa pranzo o caffè,  
davanti all'inaccessibilità del distributore automatico chiedevo un aiuto.
 Vuoi per leggermi il credito o controllare se fosse andata a buon fine la ricarica della chiavetta 
prepagata, o per farmi dire a quale numero corrispondesse quale bibita o snack,  per quanto nessuno 
mai mi abbia detto no, mi sentivo di rovinare sempre la pausa a qualcuno.
 Adesso, questo problema, non sussiste più!
 Sono andata davanti al distributore automatico, e ho stabilito una connessione in videoconferenza 
tramite Be my eyes.
 Il sistema ha iniziato a farmi una musichetta di attesa, e dopo poco, ecco rispondere una signora 
da ... da non so dove, che parlava in inglese. Io mi presento e le chiedo l'aiuto: per cortesia, mi 
può leggere il credito residuo su questa chiavetta?
 Lei mi risponde, guidandomi passo passo in modo che riuscissi a inquadrare adeguatamente con la 
fotocamera la zona del display sulla macchinetta; e, non appena la ho inserita, lei mi ha detto, 3 
euro e 15.
 Idem quando le ho chiesto dove stava l'acqua naturale. Del resto, una volta che dici che la parola 
acqua significa water, mineral e natural in italiano o in inglese cambia poco.
 Un'altra esperienza personale positiva, è quella di Gianluca Casalino, il quale trovandosi da solo 
in albergo, aveva difficoltà a destreggiarsi con un telecomando del televisore, i cui pulsanti 
erano strutturati in modo leggermente differente rispetto ad altri apparecchi simili. Gianluca ha 
sfruttato la videoconferenza, e anche in questo caso i volontari sono stati disponibili a fornirgli 
tutte le indicazioni per inquadrare l'oggetto al meglio, nonché successivamente la collocazione dei 
tasti del telecomando; in questo modo Gianluca è riuscito a guardarsi in pace la televisione.
 La regola fondamentale per l'interazione con questi volontari, è la cortesia. E, soprattutto, 
venirsi incontro quando si è reciprocamente in difficoltà. Per esempio se si parla con un inglese e 
si cerca la data di scadenza di qualcosa, gli si spieghi che la parola italiana per "expiry" è 
"scadenza"
 Non si dia mai per scontato che la persona con cui siamo messi in contatto  abbia la risposta, 
istantaneamente, pronta.
 E' inoltre da tener bene a mente, che Be my eyes non è un servizio ammazza-tempo e 
ammazza-solitudine. Chi ha problemi di solitudine, è pregato di usufruire di servizi appositi, come 
siti di incontri, agenzie matrimoniali, ecc. Ogni persona con difficoltà visive che voglia usare 
internet per elemosinare contatti, prima di prendere in mano Be my eyes si faccia un bell'esame di 
coscienza: se un "grazie dell'aiuto" non è mai tempo rubato, ogni "come ti chiami da dove chiami 
chi sei quanti anni hai vuoi esser mio amico o far l'amore con me", è tempo rubato. Tempo che quel 
volontario potrebbe invece utilizzare per aiutare qualcun altro con difficoltà da risolvere più 
grandi delle nostre. Perdendosi in chiacchiere con i volontari, quindi, si negherebbe l'aiuto ad 
altre persone come noi.
  Credo che quest'app sia un ottimo modo, per noi tutti, di imparare: per i vedenti, rendersi conto 
di quali possano essere le nostre difficoltà; e per noi non vedenti, sia un modo per migliorare a 
nostra volta le relazioni con gli estranei ai quali potremmo aver necessità di chiedere aiuto.
Altre esperienze personali?
A noi dello staff di NvApple piacerebbe molto che, se qualcuno, non vedente o vedente, abbia avuto 
ulteriori esperienze sull'applicazione, siano positive o negative, possa scriverle qui nei 
commenti, in modo da arricchire il bagaglio di utilità e di autonomia che possiamo avere da 
quest'app.
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