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Una webradio fatta da disabili visivi, per parlare di tecnologia a tutti
Redattore Sociale del 03-12-2014
Si chiama Non Virtual Radio e si occupa di tecnologia, accessibilità, disabilità e non solo. È il
progetto di 6 ragazzi ciechi che vivono in varie città d?Italia. ?L?idea è nata per scherzo, poi ci
siamo appassionati e ora non riusciamo più a smettere?. Il debutto a Handimatica.
BOLOGNA. Una radio fatta da persone cieche per spiegare come usare la tecnologia per migliorare la
vita di un disabile. Detta così però sarebbe riduttivo, perché i 6 ragazzi che hanno dato vita a
questa webradio, tutti con un proprio lavoro e ognuno in una diversa città italiana, hanno
intenzione di parlare a tutti e occuparsi di tutto. ?L?idea è nata per scherzo ? racconta Vainer
Broccoli, uno dei creatori ? Quest?estate ci siamo ritrovati e parlando tra noi è venuta fuori una
passione comune per la radio. Così abbiamo deciso di dar vita a questo progetto?. Non Virtual
Radio, questo è il nome scelto, si inserisce in un percorso più ampio intrapreso più di un anno fa
da questo gruppo, con la creazione del blog NvApple.it. Un sito dove viene spiegato l?uso della
tecnologia assistiva onboard dei prodotti per le persone disabili dell?azienda di Cupertino. ?La
radio è inserita nel nostro sito ma vive di una sua vita separata ? dice Vainer ? Certo essendo noi
persone con disabilità visiva, inevitabilmente trasmetteremo contenuti sul tema tecnologia,
accessibilità e disabilità della vista, ma questo non sarà l?unico argomento. Abbiamo intenzione di
creare un palinsesto dove avremo musica, programmi d?intrattenimento, un notiziario e delle
rubriche sui temi più disparati. Perché noi vogliamo parlare a tutti ed essere ascoltati da tutti?.
A testare la tenuta del gruppo e della radio il primo banco di prova è stata la decima edizione di
Handimatica, tenutasi a Bologna a fine novembre. ?Vivendo in città diverse, lavoriamo
principalmente via Internet e prima di Bologna non ci eravamo mai incontrati dal vivo ? continua
Vainer ? Handimatica è stato il nostro primo lavoro sul campo. Ci siamo divertiti molto?. Uno
smartphone, un pc e una connessione è quanto serve per andare in onda e raccontare non solo il
mondo ma ogni pensiero e opinione che valga la pena di raccontare. ?Per ora siamo ancora in una
fase di rodaggio e stiamo cercando di organizzarci con i tempi - conclude Vainer - ma presto avremo
un scaletta e dei programmi?. (Dino Collazzo)
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