sicuro
La sicurezza informatica dovrebbe essere qualcosa di semplice.
Fabrizio Ferri-Benedetti su uiciechi.it, 2014-11-12.


La maggior parte delle persone non ha conoscenze in materia di sicurezza informatica. Sappiamo che 
è importante, ma non capiamo come funziona né quali sono gli aspetti più rilevanti.

Per le persone comuni, sicurezza informatica significa usare delle applicazioni che parlano una 
lingua misteriosa e che richiedono l'esecuzione di strani riti. Il risultato è la superstizione: 
puliamo i cookie, eseguiamo la scansione dei file e modifichiamo le password senza sapere 
esattamente quello che stiamo facendo. Queste azioni, inoltre, non riescono a prevenire disastri 
come il furto dei dati o il sequestro di file a cambio di una ricompensa.

Un esempio di applicazione misteriosa è l'antivirus. Sappiamo che si tratta di un programma che 
evita che accadano cose brutte. Quando ci avvisa, sappiamo che c'è da preoccuparsi. Quando 
navighiamo su un sito e l'antivirus si lamenta, chiudiamo il browser e attendiamo che il cartellino 
rosso sparisca. L'antivirus è un guardiano incomprensibile che produce più paura che tranquillità, 
ma ci hanno detto che è necessario, quindi obbediamo.

Ma se domani l'antivirus dovesse scomparire dal nostro PC, non ne sentiremmo la mancanza, perché è 
un elemento fastidioso, un dobermann che abbaia per qualsiasi cosa. Oltre a disturbare, non spiega 
mai perché si comporta così.

Le applicazioni di sicurezza sono bocciate in Comunicazione.

La sicurezza informatica non è difficile da capire perché è complessa, bensì perché è spiegata 
male. Invece di usare un linguaggio semplice e accessibile, molti autori di antivirus, firewall e 
programmi di sicurezza vogliono farci usare il loro gergo e imparare parole come "rootkit" o 
"scansione delle porte". Chi non le conosce è escluso dalla conversazione e si spaventa.

C'è qualcuno in grado di spiegare cosa sta accadendo in questa finestra?

Invece di rassicurare le persone, gli antivirus visualizzano costantemente avvisi e mappe di 
infezioni a livello globale. Ci spaventano con luci e suoni spettrali. Nemmeno la nomenclatura dei 
virus, presumibilmente educativa, ci aiuta a capire cosa succede. Quando la gente legge "W32 / 
Trojan.B" pensa di essere vittima di un abitante di Troia. In breve: nella comunicazione, gli 
antivirus e le altre applicazioni di sicurezza prendono uno zero.

Per avere successo, un antivirus deve parlare in modo chiaro.

C'è chi ama la sensazione di controllo che dà un antivirus o un firewall, ma è una minoranza. Le 
persone vogliono una sicurezza non fastidiosa. Tuttavia, una sicurezza invisibile vende poco. 
Nessuno si ricorda di rinnovare un antivirus che non si lamenta di tanto in tanto su qualcosa che 
va storto. Ecco il perché delle notifiche e degli allarmi, e del linguaggio poco comprensibile. Se 
parlassero in modo chiaro, forse smetteremmo di usarli.

Un antivirus può essere comunicativo e redditizio allo stesso tempo? Sì, ma solo se migliora la 
comunicazione. Gli autori di software dovrebbero sforzarsi di creare prodotti che parlano in una 
lingua facile da capire. Devono cercare la complicità con l'utente. L'antivirus, il firewall e il 
password manager dovrebbero essere un consulente e un guardiano allo stesso tempo. Se l'antivirus 
insegna mentre protegge, allora svolge le proprie funzioni.

Quindi, per rassicurare bisogna anche farsi capire. E per farlo è necessario parlare in modo 
chiaro. La prima applicazione di sicurezza che riuscirà a fare ciò conquisterà i cuori e le menti 
di milioni di persone.

Articolo tradotto dallo spagnolo e scaricato dal sito Softonic.

Fabrizio Ferri-Benedetti.
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