scarpa
Ecco la scarpa intelligente che dice dove andare. Arriva dall'India
Art. postato da Igor Zanzi su universal-access, 30\07\2014, h. 07.43.

Basta navigatore satellitare o Google Maps sul cellulare. Adesso per indicare la strada da seguire 
basta una scarpa collegata al web che ci dice mediante vibrazioni che direzione prendere. Arriva 
dal subcontinente indiano la nuova frontiera della tecnologia indossabile. Inizialmente pensate per 
aiutare gli ipovedenti, le scarpe Lechal si sono evolute e sono state recentemente lanciate come 
prodotto di massa sia sotto forma di una scarpa di design sia come semplice soletta che si adatta a 
qualsiasi scarpa personale.

Create dalla Ducere Technolgies, società dell'Andra Pradesh fondata da due ingegneri del Mit, 
Krispian Lawrence e Anirudh Sharma, le Lechal - nome che in hindi significa "portami là" - si 
connettono via bluetooth a una app scaricata sul cellulare (sia in versione Android che iOS), 
sincronizzata con Google Maps alla quale si indica la destinazione che si vuole raggiungere: 
automaticamente un sensore interno riceverà le istruzioni vibrando sul piede destro o sinistro per 
indicare la strada. Ma allo stesso tempo l'app conta i passi, misura la distanza percorsa e le 
calorie bruciate, potendo quindi essere utilizzata anche per la corsa.

Ma è disponibile anche una forma più "leggera" sotto forma di una soletta che si può inserire in 
qualsiasi modello, trasformandola in scarpa interattiva che indica la strada allo stesso modo. In 
questa versione può quindi essere utilizzata come sostituto del navigatore anche alla guida 
dell'automobile o in bicicletta, per non distrarsi guardando lo schermo del navigatore o del 
telefonino. La soletta costa 100 dollari, mentre le scarpe arrivano fino a 150 dollari. Da qualche 
giorno sono partiti i preordini per le scarpe e, secondo alcune indiscrezioni, sarebbero già stati 
raccolti 25mila ordini. Le Lechal, per il momento in rosso e nero, arriveranno nei negozi a 
settembre. I due ragazzi della Ducere assicurano di voler tenere fede alla loro ispirazione 
originaria e stanno cercando di trovare il modo per agevolare gli ipovedenti: il 90% di loro vive 
nei paesi in via di sviluppo, il 20% in India.
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