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Accessibilita' su iOS, il parere di un gruppo di disabili visivi italiani.
Macitynet del 14-07-2014

Abbiamo parlato della questione accessibilità con i fondatori del gruppo
NVApple.it, un progetto italiano che nasce da un connubio di esperienze,
passioni e competenze legate all?uso dei prodotti di Cupertino che
prevedono di serie tecnologie assistive onboard. Nel nostro paese resta
molto da fare per affrontare le problematiche dei disabili visivi.

Si è molto parlato negli ultimi giorni di disabili visivi in seguito ad
alcune polemiche (poi chiarite) nate da rimostranze di un?associazione
statunitense di ciechi e ipovedenti la quale si sarebbe lamentata con
Apple giacché questa non avrebbe sufficientemente spinto gli
sviluppatori di terze parti a implementare nelle app per iOS funzioni
per l?accessibilità. Abbiamo parlato della questione con i fondatori del
gruppo NVApple.it, un progetto italiano che nasce da un connubio di
esperienze, passioni e competenze legate all?uso dei prodotti di
Cupertino che prevedono di serie tecnologie assistive onboard.

Da chi è formato il vostro gruppo e qual è lo scopo della vostra community?
Siamo sei persone non vedenti. Elena Brescacin, Vainer Broccoli, Simone
Dal Maso, Gianluca Casalino, Alessio Lenzi e Vincenzo Rubano; siamo
appassionati di informatica da molti anni e abbiamo deciso di creare
questo portale per divulgare le nostre conoscenze in merito all?ambiente
Apple, i cui prodotti desktop e mobili sono quelli che meglio supportano
le esigenze dell?accessibilità. Siccome l?avvento del touch ha portato
dei concetti nuovi rispetto all?informatica tradizionale, abbiamo
ritenuto opportuno tentare di condividere le nostre risorse in modo tale
che anche altri possano cercare di essere pienamente soddisfatti dei
prodotti come lo siamo noi.

L?approccio di un disabile visivo verso dispositivi e sistemi operativi
dovrebbe essere semplificato dagli strumenti di nuova generazione.
Produttori hardware e sviluppatori software tengono conto delle vostre
esigenze?
Dipende da cosa si prende in considerazione, a livello di hardware e
software. Fino all?avvento di VoiceOver per Mac, i computer non avevano
programmi apposta per i disabili visivi o, se c?erano, erano delle
funzioni abbastanza ridotte per svolgere piccole operazioni di base;
Windows ha sempre avuto per esempio bisogno di essere integrato con dei
software screen reader a pagamento salatissimo. Negli ultimi anni sta
iniziando a diffondersi il progetto open source NVDA, non visual desktop
access, che migliora di versione in versione e si sta dimostrando un
degno sostituto dei suoi concorrenti a pagamento; ma c?è sempre il
problema che un computer, per ora, non è ?pronto per noi? fin
dall?unboxing. OS X ha risolto anche questa barriera.

Per quanto riguarda smartphone e tablet, i dispositivi iOS la fanno da
padrone in merito all?accessibilità e Apple è il vero predecessore
dell?accessibilità su touch; Android lo sta seguendo a ruota ma anche
lui, pur migliorando di versione in versione, non si può definire ancora
pronto, almeno non per tutti.

La nota dolente sta in apparecchi usati nella vita quotidiana:
elettrodomestici con touch, bancomat, smart tv, decoder per il digitale
terrestre, distributori di cibi e bevande, e, dulcis in fundo, qualcuno
ha pensato pure di mettere il touch negli ascensori!

Ci auguriamo che con le nuove funzioni relative alla domotica Home kit,
presentate da Apple alla WWDC 2014, possa sempre più esserci interazione
tra elettrodomestici e smartphone in modo da poter contare su
dispositivi già parlanti.

Per quanto riguarda il software, purtroppo non sempre risponde alle
nostre esigenze; pur essendoci moltissima documentazione testuale e
multimediale sullo sviluppo di soluzioni accessibili all?interno del
sito Apple per sviluppatori, sembra che il concetto non entri facilmente
nella mentalità dei più, concentrata tendenzialmente su ?risultati in
meno tempo e meno sforzo?; ma non sempre questa filosofia è qualcosa che
paga.

VoiceOver su OS X fornisce descrizioni vocali e Braille degli elementi
visualizzati sul computer e permette di controllare il computer tramite
la tastiera.
Sia il Mac con OS X, sia i dispositivi iOS come iPad e iPhone, integrano
funzioni specifiche per l?accessibilità utili per gli utenti con
disabilità visive e non solo. In che cosa si differenziano i sistemi
operativi di Apple rispetto alla concorrenza?
Apple è il predecessore dell?accessibilità universale chiavi in mano;
come già detto, sia i prodotti desktop, sia mobili dell?azienda
californiana, sono gestibili da chi non vede subito dopo la prima
accensione; basta premere una scorciatoia ? Command+f5 sui Mac e tre
volte tasto home su iOS- e la macchina inizia a parlare, guidando
l?utilizzatore nella prima configurazione, mentre i dispositivi della
concorrenza -Windows in primis- non garantiscono questo tipo di feature,
almeno non completamente, mentre Android sta facendo passi orientandosi
verso la filosofia adottata da Apple.

Il problema dei sistemi come Windows con accessibilità non nativa, è
questo: dovendo ricorrere a software esterni per usufruirne, anche lo
sviluppo di software, per richiedere l?accessibilità, al contrario di
Apple, ha bisogno di librerie esterne e conoscenze specifiche, non
sempre garantite e presenti; a volte quindi, per rifare un programma per
Windows rendendolo accessibile, occorre anche rimettere le mani su tutto
il codice.

Mancano in OS X e iOS funzioni che a vostro avviso Apple dovrebbe
sviluppare meglio? Le versioni italiane dei sistemi operativi in
questione richiedono forse la soluzione a problematiche specifiche
concernenti la nostra lingua non affrontate da Apple?
Fino a Snow Leopard c?era la sintesi vocale sui Mac, solo inglese, ma
negli ultimi sistemi operativi, da Lion in poi, è stata introdotta anche
la sintesi in altre lingue, italiano compreso, Apple ha fatto versione
dopo versione passi da gigante nel miglioramento dell?accessibilità;
staremo a vedere quel che accadrà con l?uscita di Yosemite; Pages, per
esempio, fino al 2013 aveva molte mancanze lato accessibilità, e piano
piano le sta colmando tutte nelle nuove versioni. Gravi mancanze ancora
ci sono, per esempio, nella gestione di contenuti Flash (a partire
dall?installazione del player) e nella fruizione di file PDF tramite
Anteprima, la quale non riesce a gestire correttamente i file pertanto,
per adesso, occorre ancora convertire un manuale PDF in formato HTML,
con tutte le perdite di formattazione del caso, per poterlo gestire.
Inoltre ci sono ancora mancanze nella gestione dei fogli elettronici con
Numbers; per cui la soluzione temporanea, specie per i PDF, rimane qu
ella di usare applicazioni apposite per iOS, anche strumenti meno
interattivi, come Voice Dream che si limita a riprodurre in audio il
testo del file, senza però avere l?interattività che ha un PDF; questa è
la dimostrazione di come per i conflitti che intercorrono da sempre tra
Apple e Adobe, a rimetterci è sempre l?utenza finale, come per tutte le
guerre informatiche tra grandi aziende.

Per quanto riguarda iOS, la mancanza più grande fino adesso è stata
l?inevitabile maggior lentezza che si ha usando la tastiera qwerty
virtuale rispetto a quanto si può esser veloci a scrivere con una
tastiera hardware; pertanto in molti si sono trovati ad avvalersi di
applicazioni che, tramite il multitouch, simulano la tastiera basata sui
punti braille, oppure tastiere predittive come Fleksy. Sicuramente,
questo problema, però, non tarderà a risolversi con l?implementazione di
tastiere di terze parti con iOS8.

Differenze tra la lingua italiana e le altre? Sì, su OSX italiano manca
una funzione che potrebbe essere fondamentale: da preferenze di sistema,
nella sezione accessibilità, esiste una voce chiamata ?Comandi vocali?.
Adesso tale feature è disponibile solo in lingua inglese e ci si può
fare di tutto, compresa la scrittura e l?invio di e-mail, come mostrato
in un bellissimo podcast.

Infine, auspichiamo un miglioramento della gestione dei dispositivi
Braille, specialmente in OS X, in quanto, anche se questa tecnologia
viene usata da una minoranza di persone non vedenti, risulta
fondamentale per chi studia, soprattutto materie linguistiche o
scientifiche, e in quest?ambito gli screen reader per Windows sono
ancora superiori.

Sul vostro sito sono catalogate alcune app accessibili da voi testate. È
facile trovare app accessibili? E quali sono quelle non accessibili per
le quali gradireste interventi specifici degli sviluppatori?
Sì, abbiamo parecchie recensioni, che scriviamo di nostro pugno quando
proviamo delle app e giudichiamo che possono interessare a più persone;
trovare app accessibili non è facilissimo, nei giochi poi la cosa è
ancora più complessa rispetto ad altre app, dato che il gaming è un
ambiente di per sé complesso; ci meravigliamo come mai con situazioni di
vibrazioni, accelerometri, inclinometri, giroscopio, audio, gesti a
singolo e multitouch? gli sviluppatori di game non lavorino un po? di
fantasia per realizzare giochi per tutti, ma evidentemente lo
considerano troppo impegnativo per cui preferiscono sviluppare giochi
solo basati sull?audio. Le cose cambiano per i giochi a quiz, nei quali
è più probabile trovarne di accessibili; QuizDuello è il migliore della
serie.

Ma quello che ci preme sottolineare è che, se per i giochi il problema
può anche essere messo in secondo piano, non lo è per applicazioni
inerenti servizi di utilità per la vita quotidiana. Italo Treno è un
caso emblematico: hanno un sito web assolutamente inaccessibile, almeno
per quel che concerne la richiesta di orari e l?acquisto di biglietti; e
l?app iOS è inaccessibile altrettanto; nonostante le numerose
segnalazioni fatte da più parti, nessuno ci ha mai risposto in modo
soddisfacente, se non con un ?ci scusiamo per il disagio, usate il
numero telefonico?. Con tutto quel che fare una telefonata a un call
center può causare di disagio, compreso il dover dare eventualmente il
numero di carta di credito per pagare. Perché scomodare un operatore
umano quando la tecnologia può risolvere da sola il problema? L?app
ProntoTreno, di Trenitalia, pur essendo utilizzabile da Voiceover, non
permette quello che permette il sito Trenitalia, in altre parole di
usufruire deg li sconti sui biglietti riservati ai disabili e non tutti
i treni regionali sono acquistabili da iPhone; quindi, specie per chi è
pendolare, alla fine acquistare da ProntoTreno può non esser possibile o
costa comunque di più

Oppure c?è Tunein radio, versione free e versione pro, che ha un?ottima
scelta di stazioni radio da ascoltare; al suo interno possiede anche una
radio sveglia, con la possibilità di suonare a un orario prestabilito la
nostra radio preferita o pianificare la registrazione di una
trasmissione. Da settembre 2012, tale funzionalità è l?unica a non
essere in alcun modo accessibile a Voiceover, gli sviluppatori ne sono a
conoscenza ma non hanno mai risolto, pur avendo effettuato nelle ultime
versioni 6.x, un completo restyling di interfaccia e funzioni. Oppure le
applicazioni per iPad per guardare programmi on demand; Sky go, che su
iPhone si usa discretamente, su iPad non è accessibile in ugual modo e
Infinity proprio, non ci siamo? come tutte le app Mediaset.

Soprattutto in Italia, la cultura dell?accessibilità è poco presente,
perché c?è la concezione, sbagliata, secondo cui l?assistenza umana è
sempre preferibile alla tecnologia. Beh, dipende dai casi, ma almeno,
lascialo decidere alla persona se preferire una o l?altra alternativa!

iOS integra varie funzioni per l?accessibilità. In Impostazioni  simbolo di maggiore
Generali  simbolo di maggiore  Accessibilità sono disponibili le impostazioni: VoiceOver,
Zoom, Testo grande, Inverti colori, Pronuncia selezione. Chi ha problemi
di udito è può attivare il LED Flash per avvisi e l?Audio mono.

Sviluppatori a parte, cosa potrebbe fare Apple per semplificare la vita
di ciechi e ipovedenti? Creare sull?App Store una sezione specifica
potrebbe essere un buon punto di partenza?
Creare una sezione apposta per ciechi e ipovedenti su app store potrebbe
essere una soluzione ma allo stesso modo potrebbe diventare ghettizzante
anche perché si rischierebbe di inserire là dentro solo app dedicate ai
ciechi: audiogame, lettura audiobook, navigatori creati per ciechi? alla
fine uno finisce per andare là, e non godersi più la soddisfazione di
cercare autonomamente un?app, provarla, interagire con gli sviluppatori
per migliorarla?

Forse, inserire ?accessibility compliant?, così come s?inserisce ?offre
acquisti in app?, potrebbe essere una soluzione migliore; inoltre
sarebbe auspicabile la possibilità di chiedere il rimborso proprio a
causa dell?inaccessibilità, dato che non sempre lo sviluppatore mette
una versione gratuita limitata o con pubblicità, delle proprie app, in
modo che l?utente possa esercitare il diritto di recesso come qualsiasi
altro acquisto e, soprattutto, l?eventualità di confrontarsi con lo
sviluppatore per incentivarlo a migliorare.

Le recensioni su store sono un ottimo strumento per segnalare questi
problemi a sviluppatori e utenti, ma purtroppo non vengono molto usate,
e quando vengono usate non è detto che chi le mette, le aggiorni
nell?eventualità che le cose cambino in meglio o in peggio.

Esistono ancora siti web istituzionali o di grandi aziende non
accessibili o poco accessibili? Quali sono? Alcuni di voi si occupano
anche di web developing: quanto (se lo è) è più complicato per uno
sviluppatore creare siti e app accessibili?
Assolutamente sì: Trenitalia e Italo Treno sono l?emblema
dell?inaccessibilità; inizialmente, su Trenitalia, erano stati fatti dei
lavori per renderlo accessibile ma da quando per gli acquisti hanno
iniziato a usare una piattaforma diversa, le cose si sono assolutamente
complicate e la prima cosa a venir meno è l?accessibilità, mentre Italo
treno non ha mai lavorato sull?argomento. Purtroppo anche molti siti
della pubblica amministrazione pur essendoci la legge non sono
accessibili. Per le app, Apple fornisce ampia documentazione per gli
sviluppatori e tante volte non serve dover rifare tutto il progetto da
zero, mentre per i siti, purtroppo, non è sempre possibile. Se per
esempio si usa un editor visuale che non permette l?accessibilità, o un
CMS con dei template non fatti ad hoc, per rifare il sito accessibile
bisogna rifarlo da zero. Concludendo, specie in questo periodo di
penuria economica, la gente cerca di sviluppare con meno tempo e meno
soldi possibile; c?? ? la convinzione comune che per creare qualcosa di
accessibile ci vogliano un sacco di soldi; ma, chiaramente, questo
dipende da come è progettato il sito o l?app in questione. Sulle app se
si seguono al meglio le documentazioni standard, problemi non ce ne sono
perché l?accessibilità è nativa. Per i siti, la mia speranza è sempre
che il concetto di accesso universale, design for all, si diffonda, in
modo tale che lo stesso non ci siano costi aggiuntivi in quanto si parte
già con un progetto avendo l?idea che dev?essere per tutti.
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