tecno
Tecnologie emergenti: la stampa 3d da italymaker.com
Art. inviato in privato da Donato Taddei, 04\04\2014, h. 12.52.

Premessa.
ci sono un paio di tecnologie emergenti che più di molte altre potrebbero apportare miglioramenti 
qualitativi notevoli alla vita dei non vedenti, che hanno due caratteristiche piuttosto inusuali 
per gli ausili dei non vedenti, vale a dire sono a basso costo e basati su software open-source.
Queste tecnologie stanno suscitando un notevole interesse sui media e molti sostengono che 
potrebbero aiutare la ripresa economica, specie nel settore dell'artigianato di qualità.
Stiamo parlando da un lato delle schede programmabili Arduino che stanno registrando un vero e 
proprio boom, a tutto vantaggio del "made in Italy" e della stampa 3d e relativa cultura dei maker.
Cjosa potrebbe venire agli orbi da queste tecnologie?
Una scheda Arduino del costo di un 50 euro può sostituire la centralina di un sistema di allarme 
domestico o qualsiasi altra centralina multifunzione parlante, o qualsiasi altra cosa ci si voglia 
collegare, sensori ed attuatori, dunque luci ecc.
Dunque una scheda Arduino può essere utilizzata per interfacciare ogni sorta di strumenti dimisura, 
rilevatori, led, indici e facilmente vocalizzato, e può essere programmata tramite un pc.

Analogamente la stampa 3d a basso costo permette di effettuare riproduzioni tattili di ogni sorta 
di oggetti, plastici geografici,riproduzioni in scala di monumenti, opere  d'arte, oggetti, insomma 
potrebbe rivelarsi una notevole estensione del tatto.

Gli articoli riportati sono tratti dal sito www.stampa3d.com, sito predisposto da Italymaker.com, 
una azienda milanese che vende stampanti 3d e materiali annessi, ma anche realizza oggetti o 
piccole serie con questa tecnologia.

Nel proporre questo materiale spero di riuscire ad attirare l'attenzione di eventuali lettori su 
queste tecnologie.
Ovviamente sarebbe utopico sperare di attirare l'attenzione delle associazioni.

                        Donato Taddei

Stampante 3D: dal 1986 la storia della stampa 3D
www.stampa-3d.com/1459/stampante-3d-dal-1986-la-storia-della-stampa-3d/
    5 usi della stampa 3D nel campo dell’educazione
www.stampa-3d.com/105/5-usi-della-stampa-3d-nel-campo-delleducazione/

La promessa della stampa 3D
www.stampa-3d.com/304/la-promessa-della-stampa-3d/

Stampante 3D: dal 1986 la storia della stampa 3D
Lunedì, marzo 10, 2014 8:46 am, Scritto da Marco Favero 0 | NOTIZIE, STAMPANTI 3D

TopIl primo brevetto sulla stampa 3D fu ottenuto da Charles Hull nel 1986, lo stesso anno in cui le 
stampanti laser vennero brevettate ed immesse sul mercato. Hull fondò subito la 3D Systems, che 
diventò una delle più importanti aziende del settore.
La caratteristica principale della stampa 3D è che il software può “tagliare” un modello 3D in una 
serie di livelli (o fette) 2D, e una macchina può costruire un oggetto stampando livello dopo 
livello.
Spesso chiamata “produzione additiva”, la stampa 3D sembra qualcosa di magico. Guardare una 
stampante 3D che crea un oggetto può essere ipnotizzante ma allo stesso tempo stancante visti i 
tempi di stampa. La creazione di un oggetto può durare dai 20 minuti alle 20 ore, a seconda della 
complessità dell’oggetto, al materiale di stampa, alla tecnica di stampa e alla risoluzione 
utilizzata.
Dall’industria ai privati grazie a ReapRap
Dopo circa 20 anni di utilizzo nei settori industriali, la stampa 3D è diventata una tecnologia a 
portata di mano anche per gli utenti privati. Lo sviluppo si ebbe nel 2005 quando venne lanciato il 
progetto RepRap. L’obiettivo iniziale del progetto era quello di creare una macchina in grado di 
ricreare se stessa. Una parte della piccola, ma molto attiva, community che si creò attorno al 
progetto presentò delle macchine ispirate ai modelli evolutivi di Mendel e Darwin. Un’altra parte 
della community lavorò invece sulla creazione del software necessario per elaborare i file .stl (un 
termine cognato da Hull per stereolitografia), trasformandolo nelle istruzioni g-code che 
permettevano alla stampante 3d muoversi.
Inizialmente il progetto RepRap mostrò i suoi limiti riuscendo a creare una macchina i cui 
componenti potevano essere stampati solo in parte (recentemente si è riusciti a richicreare circa 
il 40% delle componenti di una stampante RepRap).
Makerbot vuole semplificare
Stanchi di produrre stampanti 3D che presentavano sempre i stessi problemi, Bre Pettis, Zack Smith 
e Adam Mayer decisero di fondare Makerbot nel 2009. L’obiettivo era quello di proporre un kit base 
di RepRap ma con una serie di miglioramenti importanti.
La differenza tra RepRap e Makerbot era simile alla differenza che passa tra il provare a fare il 
pane in casa raccolgiendo gli ingredienti in modo veloce e approssimativo e il provare a fare il 
pane acquistando un kit con gli elementi pesati e controllati. Non a caso il rpimo prodotto 
Makerbot fu chiamato Cupcake. Per costruire la stampante erano necessarie ore di lavoro e 
competenze tecniche di cui non tutti disponevano. Cupcake fu comunque di ispirazione ad altri team 
che cercarono di migliorarla.
2012 l’anno della svolta
Nel 2012 si assistette a importanti cambiamenti. MakerBot iniziò a lavorare ad una nuova versione 
della sua stampante 3D completamente asseblata. Contemporaneamente la concorrenza aumentò, sia 
dall’alto che dal basso. Dall’alto si assiste alla scesa in campo di gruppi industriali come la 3D 
Systems con la sua Cube. Dal basso, ispirati dal successo MakerBot si assite ad un’esplosione di 
progetti su Kickstarter che cercano i finanziamenti necessari per realizzare il prodotto. Molti dei 
progetti non erano interessanti proponendo solo riduzioni di prezzi. Alcuni di questi invece 
mostravano solide basi e nel corso del tempo si sono affermati come marchi importanti vedi 
MakerGear, Printrbot, Afinia e altri.
Oggi ci troviamo di fronte centinaia di modelli di stampanti 3D e centinaia di produttori da ogni 
parte del mondo. Quando si sceglie una stampante 3D gli aspetti da osservare sono molti ma il più 
importante è probabilmente è il software in dotazione e la documentazione. Questo ci permette di 
approfondire ogni aspetto della stampa 3D, migliornaod i nostri oggetti ed ottimizzando i consumi.
A differenza dell stampanti che siamo abituati ad utilizzare nelle nostre case ed uffici, quando 
parliamo di stampanti 3D è difficile riuscire a provare un’esperienza “out of the box”, è difficile 
acquistare la stampante, attaccarla al computer, creare l’oggetto, cambiare le cartucce senza 
passare per un qualche intervento tecnico o “problema” di settaggio. Il vero successo della stampa 
3D viene però dalle persone che quotidianamente si aiutano ed insegnano ad altre persone, quindi 
non spaventarti.
Hai imparato ad usare il computer, lo smartphone e CAD quindi non sarò difficile. Buona stampa

5 usi della stampa 3D nel campo dell’educazione
domenica, novembre 18, 2012 10:22 am, Scritto da Marco Favero 0 | NOTIZIE

Il campo dell’educazione è uno di quelli che sta guardando con molta attenzione all’evoluzione 
delle tecnologie per la stampa 3D.
Ma quali possono essere i campi maggiormente interessati alle stampanti 3D?
1.Meccanica: i componenti che vengono spiegati durante le lezioni possono essere ricreati in 3D, 
mostrando il loro funzionamento assieme ad altri componenti.
2.Geografia: lo studio della geografia comprende l’analisi dei confini e della disposizione degli 
elementi sul territori. Grazie ad una stanante 3D si possono ricreare mappe dettagliate con tutti 
gli elementi necessari.
3.Storia: ricostruire un osso di dinosauro per studiarne le caratteristiche o ricreare un modello 
3D di una costruzione romana può essere molto utile per studiare la materia, soprattutto per i 
bambini
4.Arte: lo studio delle forme può sicuramente beneficiare di una stampante 3D. Realizzare nuove 
forme potendole unire tra loro offre nuovi scenari a tutti gli studenti impegnato nel bellissimo 
mondo dell’arte.
5.Biologia: ricreare un cuore bovino oppure l’esoscheletro di una cavalletta aumenterebbe 
l’attenzione degli studenti.
Le applicazioni della stampa 3D nel mondo dell’istruzione sono potenzialmente infinite ma siamo 
convinti che tra una decina di anni gin classe avrà la sua stampante 3D e gli studenti sapranno 
creare autonomamente i loro modelli.

La promessa della stampa 3D
giovedì, dicembre 27, 2012 8:38 am, Scritto da Marco Favero 0 | NOTIZIE
E’ una visione presa direttamente dall’universo di Star Trek: creare senza difficoltà un oggetto 
tridimensionale direttamente sulla propria scrivania. Oggi questo è possibile grazie al mercato 
delle stampanti 3D che permettono a tutti di accedere a questa tecnologia con meno di 1000 $ di 
investimento.
Il poter stampare oggetti tridimensionali nella propria casa cambierà veramente il mondo?
Scambiando qualche parola con i produttori e con i primi utenti che possiedono una stampante 3D 
sentirete da loro parole quali “rivoluzione”, “cambiamento radicale”, “potenzialità”.
In un articolo dell’Economist dell’aprile 2012, Paul Markillie ha dichiarato che la stampa 3D e le 
tecnologie associate rappresentano la terza rivoluzione industriale.
Secondo l’autore dopo lo spostamento verso il digitale stiamo assistendo ad un nuovo cambiamento 
che permette la creazione di prodotti più personalizzati attraverso un nuovo sistema produttivo che 
potrà riportare lavoro nei paesi più industrializzata scapito di quelli emergenti.
I computer, le stampanti tradizionali e Internet hanno permesso a tutti di diventare publisher di 
contenuti. Oggi le stampanti 3D, gli scanner 3D e i software di progettazione permettono a tutti di 
diventare produttori di oggetti.
Molti produttori di queste tecnologia stanno lottando nel mercato per emergere ed affermarsi. 3D 
System ha acquisito Z Corp,. Altre due aziende – Objet e Stratasys – stanno programmando una 
fusione. Makerbot, uno dei produttori più conosciuti, è stata nominata una delle più importanti 
start up di New York e una delle aziende premiate da Fast Company per l’innovazione presentata.
Le stampanti 3D, macchine che stampano oggetti solidi partendo da modelli 3D utilizzando plastiche 
o metalli fusi, sono state pensate già nel 1985 che ironicamente è l’anno in cui HP ha presentato 
la sua tecnologia di stampa a laser.
Le stampanti a laser si sono diffuse come i personal computer e per le stampanti 3D potrebbe 
succedere allo stesso modo.
Fino a poco tempo fa le stampanti 3D costavano troppo,erano difficili da usare ed erano tenute nei 
laboratori di ricerca e sviluppo delle aziende. Oggi invece grazie al movimento open source ed allo 
sforzo di alcuni individui queste macchine sono accessibili alla maggior parte dei consumatori. Una 
crescente numero di persone stanno adottando questa tecnologia espandendola a livelli fino a poco 
tempo fa impensabili.
Riportando le parole di Chris Anderson: “il potere sta tornando nelle mani di chi controlla le 
produzioni, i consumatori”. Il mix tra digitale e materiale, caratteristica fondamentale della 
stampa 3D, sta portando all’industrializzazione del movimento dei maker, persone che amano 
costruirsi e personalizzarsi i propri oggetti.
Guardando i numeri del mercato, quello che sta succedendo è, per alcuni versi, quello che successe 
nel 1983 con la Apple che, grazie al suo Apple II, è riuscita a portare un personal computer alle 
masse. Lo stesso oggi sta succedendo con le stampanti 3D grazie a MakerBot e RepRap, due pionieri 
del settore.
“Una nuova classe di utenti sta creando una nuova classe di usi”, queste le parole di Cris Anderson.
Dale Dougherty, fondatore di MAKE, afferma: “Viviamo in un mondo in 3 dimensioni ma possiamo creare 
oggetti in 2D, ora le cose sono cambiate”.
Chris anderson

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