futuro
Aspettando la quarta generazione, di Giuseppe Bilotti
giornale uici, 22\04\2014.
 

Strano, ma il futuro è già qui, di conseguenza non possiamo far finta di
niente per tale momento.
Noi tutti dobbiamo essere preparati al cambio epocale che avrà luogo
“domani”. Una conversione della tecnologia delle trasmissioni che ci impone
ad affermare chi ha tempo non aspetti altro tempo.
Oggi, stiamo per diventare testimoni del passaggio alla quarta
generazione delle comunicazioni. La nostra vita certamente cambierà e si
trasformerà in modo irreversibile.
Siamo arrivati alla quarta generazione delle comunicazioni mobili, delle
tecnologie senza fili che hanno contribuito in maniera determinante a
cambiare la nostra vita. E che con l’avvento del 4G la cambieranno
ancora di più.
Come? Con la velocità dei collegamenti che se oggi vanno dai 2Mbps ai 20
dell’Adsl e dai 2 ai 14.4 Mbps del 3G (cioè la tecnologia che funziona
oggi nella maggioranza dei nostri telefonini domani arriveranno ai 100
Mbps in movimento e 1 Gbps da fermi del 4G. abbreviazioni che possono
essere Arabe per chi non è addentrato nella tecnologia ma il loro
contenuto cambierà Tutto quello che facciamo in casa o in ufficio con i
nostri computer o device mobili (guardare video facilmente, usare i
servizi cloud…) sarà possibile anche mentre siamo in strada.
Sarà possibile ovunque.
Scaricare un quotidiano o un libro sarà immediato, vedere un filmato su
YouTube avverrà senza soste, il trasferimento di libri o giornali in
file di grandi dimensioni ci porterà via pochi secondi, navigare in Rete
sarà un’esperienza immediata e fluida, consentendoci di essere connessi
al web in ogni momento e dovunque, con la stessa qualità, anzi con
maggiore velocità, del collegamento casalingo. Insomma, il mondo
connesso dal 4G sarà diverso da quello odierno, con terminali che
diventeranno sempre di più delle postazioni connesse e sempre meno dei
telefoni cellulari. Perché il 4G non significa soltanto velocità, ma
anche la possibilità di accedere da qualsiasi posto a un’immensa
quantità di dati.
E, siccome milioni di consumatori guarderanno video, aggiorneranno
social network, effettueranno transazioni finanziarie, giocheranno,
scaricheranno film, vedranno programmi tv, leggeranno giornali o libri,
ascolteranno musica in movimento.
pensati ad hoc per questo tipo di collegamenti e per le macchine in
grado di utilizzarli: applicazioni multimediali che oggi sono
impensabili o strumenti di lavoro che attualmente sono disponibili
soltanto per i computer più potenti da tavolo, con sistemi cloud, tutti
i nostri archivi, sempre e immediatamente accessibili in modo rapido. Il
futuro è già iniziato, non solo negli Usa o in Asia, ma anche in Italia,
dove i quattro operatori mobili hanno già presentato le loro offerte ai
consumatori, sebbene la copertura del territorio sia solo all’inizio e
sia concentrata soprattutto sulle grandi città, e solo su alcune
frequenze di trasmissione. Ma il passaggio al 4G è cominciato e chi ha
uno smartphone o un tablet di ultima generazione può già utilizzare i
servizi disponibili, facendo l’aggiornamento software necessario alla
ricezione dei nuovi segnali.
un lungo percorso che è partito, ovviamente, dalle comunicazioni
esclusivamente vocali.
I sistemi di prima generazione, 1G, analogici, furono inaugurati nel
1981 in Scandinavia e resistettero ben dieci anni, fino all’avvento del
2G, che segnava il passaggio al digitale e al primo ampliamento di
servizi, dato che il 2G, pur lentamente e limitatamente, consentiva la
trasmissione e la ricezione dei dati. Iniziò il successo degli sms, ma i
telefoni erano ancora telefoni e la loro funzione principale restava
quella: le chiamate vocali determinavano il mercato. È con il 3G che le
cose cambiano in maniera radicale: la velocità dei collegamenti cresce,
il sistema di trasmissione a pacchetti per i dati, accanto al
tradizionale sistema vocale per le chiamate, consente la nascita degli
smartphone, che fanno molte altre cose e non sono più solo telefoni. Con
il 4G le cose cambieranno anche per le chiamate vocali, che diventano
completamente digitali: tutte le comunicazioni saranno gestite come dati.
Inizia ora un percorso nuovo, che ci porterà vero il 5G, ovvero
l’Imt-Advanced, la prossima tecnologia mobile basata sul WiMax e l’Lte
odierni ma in grado di aumentare in maniera esponenziale la velocità di
trasmissione, oltre il muro dei 100 megabit, offrendo inoltre meno
congestione nelle reti e soprattutto la possibilità di creare servizi
oggi letteralmente inimmaginabili anche per noi non vedenti. Possibilità
innovative, sia per le applicazioni di “realtà aumentata”, come gli
occhiali che permettono di vedere immagini e dati al tempo stesso, sia
per l’interazione di comunicazioni differenti sullo stesso terminale.
Arrivando agli estremi, tutto ciò potrà accadere quasi alla velocità del
pensiero, come immaginano i futurologi. Impossibile? Mica tanto, se si
pensa che il 4G arriva solo quattro anni dopo il 3G…
Allora immaginiamo cosa può succedere anche per noi che non vediamo?
Certamente dobbiamo essere pronti e preparati ad operare in modo ideale
e saperci relazionare con le nuove tecnologie per non essere esclusi e
rimanere un’altra volta con la clava.
Le città si aprono in modo esponenziale con nuove connessioni
relazionali: trasporti informatizzati con informazioni in tempo reale,
servizi sempre più cablati con connessioni sensoriali al servizio del
cittadino, abitazioni domotizzate e controllate in modo globale da
sistemi gestiti da noi, informazioni per la nostra mobilità che
garantisce la nostra sicurezza grazie alla sua velocità e controllo
dello spazio che ci circonda.
Questa sì che sarà una trasformazione epocale che imporrà a tutti noi
non vedenti di seguire tali trasformazioni ed essere pronti per la
quinta generazione.

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giornale.uici.it/aspettando-la-quarta-generazione-di-giuseppe-bilotti-2/
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