maestro
Nella palestra del mitico Gianni Maddaloni
La mia esperienza e l'invito ai lettori di PcCiechi napoli nord a partecipare.

Fenomeno Gianni Maddaloni.

Non è che c'è troppa esposizione mediatica, non è che ci hanno romanzescamente ridamato i 
gazzettieri sempre in cerca di emozioni forti?
Potevo e me lo sono chiesto prima che, assieme a mia figlia, gratuitamente frequentassi quella 
palestra.
Poi siamo stati accolti in un ambiente familiaree premurosamente assistiti da un personal-trainer 
personalizzato. (i ragazzi che ci assistono  il maestro li chiama "angeli"!)
Poi ho potuto constatare   la serietà e l'efficienza del servizio erogato.   con precisione 
svizzera.
Sopra tutto, al di fuori di emarginanti steccati, ognuno di noi ha potuto socializzare e 
fraternizzare con tanti altri disabili ma anche  promuscuamente con chi non lo è!
L'atmosfera è allegra,l'esuberanza e l'ottimismo del generoso campione sono contagiose.
Con noi Gianni non parla mai di debiti e bollette insolute che pure ci sono ma del lucido progetto 
di realizzare la grande cittadella dello sport per l'emancipazione sociale dei dimenticati di 
Napoli.
Cosa dire se non "per favore se sogno non svegliatemi!"

Anche tu lettore disabile  napoletano di PcCiechi sei invitato
  a frequentare gratuitamente la palestra preventivamente scrivendo a:
giannimaddaloni@live.it
Segue una breve nota biografica e la recensione del libro
di Luigi Garlando ovvero    La sfida di Maddaloni a Scampia in una storia per ragazzi di judo e
  camorra
***
Gianni Maddaloni è il fondatore della palestra nel cuore del quartiere più tristemente simbolo di 
Napoli: Scampia. Maestro e padre dei campioni Pino, oro
a Sydney nel 2000 e oggi tecnico della nazionale , Laura ,13 volte campionessa d'Italia e moglie di 
clemente russo , simbolo anch'egli di riscatto sociale,
e Marco, due volte campione europeo.

Maddaloni si è fatto portavoce e fautore di un progetto sportivo che ha come scopo fondamentale 
strappare i giovani dalla morsa della mafia napoletana.
Il linguaggio è quello della strada ma le regole sono quelle dello sport che, oltre che di semplice 
spirito agonistico, si nutre del desiderio di cambiamento
frutto di una realtà cruda e dissacrante.

Emblematiche in tal senso sono le parole di Pino Maddaloni che, rintracciato telefonicamente 
durante una trasferta con la nazionale, attribuisce unicamente
allo sport il merito di avergli salvato la vita che altrimenti sarebbe stata rovinata dai riti di 
iniziazione della camorra napoletana.

Aperta nel 2005 , la palestra ha accolto migliaia di giovani ragazzi, ragazze, mamme e bambini ed è 
riuscito a offrire loro un servizio che va di pari
passo con le attività di promozione alla legalità , supportate dal comune, ad opera delle scuole.

Nei cassetti della scrivania dello Star Judo Club ad esempio, i cui corsi, ormai sospesi per 
mancanza di fondi, erano stati organizzati per la prima e
la seconda elementare della scuola "Eugenio Montale", con una bolletta di ben 21 Mila euro da 
pagare.

Nel 2010 la palestra fu aiutata da una donna americana che, venuta a conoscenza delle loro 
disavventure, decise di versare una cospicua somma di denaro.
Tuttavia continua ad arrivare loro una bolletta carissima valida per l'intero anno e mezzo che non 
possono saldare considerando il fatto che nella cassa
della palestra ci sono solo 36 euro.

Questo perchè la retta viene pagata solo da chi ha un reddito alto che, in qualità di piccolo 
sponsor, garantisce la frequenza anche a quei ragazzi che
altrimenti sarebbero condannati ad un destino di criminalità .
fonte:
www.zam.it/biografia_Gianni_Maddaloni

Il maestro Gianni Maddaloni è autore del libro:
La mia vita sportiva
edito daLa Comune
***
da il mattino:
www.ilmattino.it/cultura/libri/maddaloni_scampia_judo_ragazzi/notizie/587727.shtml

  La sfida di Maddaloni a Scampia in una storia per ragazzi di judo e
  camorra

In anteprima a Bologna la presentazione del nuovo romanzo di Luigi
Garlando, edito da Piemme
PER APPROFONDIRE: Luigi Garlando ; Gianni Maddaloni ; judo ; ragazzi ;
Scampia ; riscatto ; romanzo per ragazzi ; camorra ; legalità ; sport

/tag/0/CULTURA/Luigi+Garlando+%3B+Gianni+Maddaloni+%3B+judo+%3B+ragazzi+%3B+Scampia+%3B+riscatto+%3B+romanzo+per+ragazzi+%3B+camorra+%3B+legalit%E0+%3B+sport.shtml
di Donatella Trotta
Il bivio delle scelte radicali, quelle che ti trasformano per sempre. E
la forza del destino che non è mai ineluttabile, se si decide di
combattere per il cambiamento in meglio lungo “la via della
cedevolezza”: alzandosi dopo ogni caduta e continuando a camminare con
coraggio, perseveranza, umiltà e altruismo sulla propria strada. È
sapientemente costruita su questi due pilastri principali l’architettura
del nuovo avvincente romanzo di formazione per ragazzi di Luigi
Garlando,"‘O Maestro"Storia di judo e di camorra" (Piemme, pagg. 256, euro
16), in libreria da martedì. L’autore lo presenterà in anteprima alla
Fiera internazionale del libro per ragazzi di Bologna incontrando le
scuole mercoledì 26 marzo alle ore 10,30 nel Padiglione 33, inedito
incubatore di oltre cento eventi e mille illustrazioni da tutto il mondo
che arrichiscono la 51esima edizione dell’atteso appuntamento fieristico
(24-27 marzo).

A ispirare l’autore, la storia vera di Gianni Maddaloni, il generoso
maestro di judo (al quale ha dato di recente il volto Beppe Fiorello nel
film per Raiuno L’oro di Scampia, diretto da Marco Pontecorvo), padre
del campione mondiale Pino e titolare della palestra Star Judo Club,
presidio gratuito di allenamento alla vita e alla disciplina delle arti
marziali nel cuore di Scampia che, sottolinea con sarcasmo Filippo, il
protagonista 14enne del libro di Garlando, viene considerata dalla
maggior parte dei media solo «la Disneyland dello schifo», area di
spaccio per cinici «venditori di sogni» e «zombie delle Vele che si
ammazzano di sogni», fasulli come i fiumi di denaro illecitamente e
troppo facilmente “guadagnato”.

Filippo è un pluriripetente arrabbiato, impulsivo e sensibile, con la
tendenza a infiammarsi colpendo a testate i suoi avversari, e un talento
precoce e naturale per la musica soffocato dal suo ruolo di scippatore e
sentinella per i pusher delle Vele. Figlio “d’arte” del «Falco» - un
tempo potente ma da sette anni nel carcere duro, mentre la moglie si
macera a casa tra mal di testa perenni e tv spazzatura – e fratello di
Carmine il «Ninja», noto anche come «’o Convincente» per la sua abilità
nel racket che lo ha reso braccio destro dal boss di zona Toni
Hollywood, Filippo è molto legato allo zio fornaio, detto Bianco per via
della farina e del fatto che è «buono come il pane». E sarà proprio lo
zio a portarlo per la prima volta nella palestra di judo dei Maddaloni,
un “clan” virtuoso (popolato, nel libro, di figure indimenticabili:
Omero il cieco, Ginevra la rossa figlia del maestro di musica Raul
Ponzoni, Habib il migrante e tanti altri) contrapposto, nel quartiere,
ai clan malavitosi.

È l’inizio, per il ragazzo, di un conflittuale percorso di crescita
ricco di colpi di scena, tragedie, scacchi e successi che qui non
riveleremo. E nel quale lo spirito del judo, “via della cedevolezza”
utile a tutelare e diffondere valori che non sono princìpi astratti,
diventa con forza il basso continuo nella melodia del testo.

Garlando, classe ’62, è giornalista della «Gazzetta dello Sport» e
scrittore fecondo di oltre 80 titoli per ragazzi e adulti con una
spiccata propensione per temi sociali di forte attualità, che ben si
prestano a "crossover" sullo schermo (basti pensare al suo romanzo "Per
questo mi chiamo Giovanni", omaggio a Falcone che ha poi ispirato il
film documentario Io ricordo, prodotto da Indiana Production). Qui è
stato molto attento a evitare la retorica della legalità, la
superficialità dei luoghi comuni, la dittatura del “messaggio positivo”
e la tentazione di stucchevoli pedagogismi, in una (bella) storia di
riscatto. Un riscatto raccontato con ironia da una lingua fluida, di
forte impatto visivo, costellata ad arte di inserti dialettali e
gergalismi nipponici dei judoka.

L’esito è una lettura appassionante, quanto mai opportuna per parlare in
modo diverso ai più giovani di camorra attraverso l’intransigenza dello
sport, le emozioni dei libri («che fanno sognare senza ucciderti»,
riflette Filippo, sedotto sulla via dell’Iliade come metafora della
guerra di Scampia e del vecchio pescatore di Hemingway), la bellezza
della musica e l’energia delle relazioni autentiche. Perché nelle scuole
di Napoli (e non solo) sono tanti, troppi i Filippo in bilico
sull’abisso e le scorciatoie del “Sistema” e la strada spesso nascosta e
faticosa dell’onestà. Ragazzi assetati di accoglienza. Senso di
appartenenza. Persino regole condivise, che non obbediscano però alla
legge del più forte ma alla legge e basta. Ragazzi in cerca di identità,
ma anche di visioni di futuro illuminate dal principio speranza, capace
di cambiare il corso segnato di un destino che può sembrare ineluttabile.

Perché, come Filippo, questi ragazzi sono devianti per scarsità non
tanto o non soltanto di padri e maestri, quanto di testimoni, in
un’epoca di passioni tristi. E se «legalità», in certe zone, può allora
essere una parola vuota, persino irritante, o in molti casi morta - come
un sepolcro imbiancato che ne conserva il cadavere, consumato dall’abuso
di ipocrisia politico-mediatica - Filippo ce ne spiega il motivo, con
sarcasmo: «A scuola ci riempivano la testa con la legalità. I prof ce
l’avevano sempre in bocca come una mentina. Per me deriva dalla parola
“legare”: metti il casco, non fare questo, non far quello… a dar retta a
loro, non ti muovevi più». Ma alla fine anche lui impara dal "sensei"
Gianni, ‘o Maè - anche attraverso l’amicizia con Omero, atleta cieco e
aspirante avvocato, e al motto del judo «io e gli altri insieme per
progredire» - a guardare la realtà con occhi diversi.

Ci sono tanti modi di raccontare la camorra ai più giovani. Garlando ha
scelto quello più efficace. Convincente. E concreto. Evocato
dall’immagine simbolica della cedevolezza dei salici: che flettono i
loro rami sottili sotto il peso della neve per evitare che si spezzino,
come quelli della più forte quercia.
sabato 22 marzo 2014 - 15:12   Ultimo agg.: martedì 25 marzo 2014 13:49
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