protesta La protesta di un non vedente: "Fateci accedere all'home banking" Repubblica.it, 17\08\2013. La petizione di un giovane torinese diretta a Ing Direct (Conto Arancio) ha raccolto quasi 10.000 firme sul sito Change.org. La replica della banca: "Non possiamo abbassare il livello di sicurezza". L'Unione Ciechi: "I conti online di molti istituti sono da tempo aperti a tutti" di ROSARIA AMATO ROMA - Stefano Manzi è un non vedente dalla nascita, ma questo non gli ha impedito di studiare, leggere, lavorare, avere amici e la fidanzata. Ma qualche settimana fa ha scoperto che c'è qualcosa che non può fare: gestire in autonomia il Conto Arancio. "Anche usando il browser mozilla Firefox e il plug-in webvisum per decifrare i codici e per migliorare la navigabilità delle pagine web in generale, ho riscontrato difficoltà nell'uso del sito. Altri ciechi mi hanno in seguito confermato questo problema". E così Stefano ha deciso di lanciare una petizione sul sito Change.org per chiedere a Ing Direct di rendere il sito accessibile a tutte le persone che hanno le sue stesse difficoltà. In pochi giorni la petizione ha raccolto quasi 10.000 firme. Ma non ha raggiunto l'obiettivo: Ing Direct ha risposto quasi subito, non appena le firme sono diventate 3.000. Una risposta molto cortese, ma poco risolutiva, come ha subito replicato Stefano: "Ing Direct lavora costantemente per migliorare la fruibilità di accesso al sito, con l'obiettivo di accontentare le esigenze dei propri clienti e mantenere i più elevati standard di sicurezza. La scelta di introdurre la tastiera virtuale per l'inserimento del Pin evita, ad esempio, che il codice sia memorizzato da eventuali malware key logger che potrebbero essere presenti sul tuo Pc. L'introduzione di modalità di accesso differenti necessitano di analisi e interventi di natura tecnica che devono essere attentamente valutati affinché il livello di sicurezza offerto non venga abbassato". Il messaggio si conclude precisando che non è possibile indicare "tempistiche certe" per la soluzione del problema, e che al momento Stefano può utilizzare il telefono: "Ti ricordiamo che la piena operatività viene in ogni caso garantita telefonicamente". Il giovane però non ci sta, e rilancia, ancora su Change.org: "Sappiamo molto bene che attraverso Internet si può operare anche con l'home banking, come modalità alternativa allo sportello della filiale o alla banca gestita via telefono". "Con un pizzico di buona volontà - aggiunge polemico - l'Istituto potrebbe mettere il suo sito e la sua app per iPhone ed iPad a norma dei requisiti di accessibilità". Stefano non chiede la luna, conferma Nunziante Esposito, esperto di accessibilità dei siti Internet e componente della Commissione Osservatorio Siti Internet dell'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti. Esposito, 63 anni, elettrotecnico, fino a quando ha goduto della vista ha lavorato all'Alfa Romeo. Nel '93, quando ha perso la vista, è cambiato tutto, ma è diventato un vero esperto di sistemi Internet e di accessibilità ai non vedenti. Proprio grazie a queste sue competenze ha seguito nel 2005 i lavori per il protocollo tra Abi e Unione Ciechi. Ha seguito anche la vicenda di Stefano: "Le difficoltà che questo ragazzo ha avuto inizialmente con il Bancoposta sono dovute al fatto che il direttore della sua filiale non gli ha consegnato, come avrebbe dovuto, il token parlante, che è stato pensato proprio per i ciechi. Mentre per Ing Direct il problema è più complesso: la prima risposta delle banche è che non è possibile adottare sistemi che rendano accessibile il sito ai non vedenti per problemi di sicurezza. I problemi ci sono, ma sono superabili: ci sono codici che possono essere dati via telefono, token parlanti che dettano un numero per ogni operazione che si intende compiere. Per esempio il sistema di Poste Italiane funziona benissimo: quando si esegue una qualunque operazione, il sito fornisce un numero che deve essere inserito nel token che preventivamente viene abilitato con il tesserino Bancoposta e il pin di sicurezza. Inserendo il numero e premendo il pulsante OK, viene prodotto un altro numero che deve essere inserito nella pagina del sito per convalidare l'operazione. Questo numero vale per 90 secondi, dopo il sistema annulla tutto". Non è l'unico sistema: in ogni modo, anche grazie all'accordo concluso con l'Abi nel 2005, e che a breve dovrebbe essere rivisto per via dell'evoluzione tecnologica intervenuta negli anni, sono diverse le banche che dispongono di sistemi di accessibilità per i non vedenti: "Oltre a Bancoposta - dice Esposito - Unicredit, Montepaschi, Intesa Sanpaolo, Banca di Vicenza, Banca Popolare di Sondrio, Banca Popolare di Milano. L'Unione Ciechi ha una commissione permanente che offre consulenza gratuita a chiunque voglia affrontare questi problemi. E' importante farlo subito, impostare subito un sito di home banking sotto il profilo dell'accessibilità: se lo si fa subito non costa niente, dopo, certo, può diventare costoso e complicato. Fine articolo.Torna all'indice