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NASCITA E SVILUPPO DELLA E-MAIL:UNA CHIOCCIOLINA CHE HA FATTO STORIA
Art. postato da V. gramuglia su mondoinformatica,26\08\2013, h. 09.01.

di Vincenzo Grienti
“qwertyuiop”: apparentemente una sequenza di lettere insignificanti, ma
che in realtà hanno segnato il passo nella storia del messaggio
elettronico quando l’ingegnere americano Ray Tomlinson inviò a se stesso
la prima rudimentale forma di e-mail da un laboratorio americano del
Massachusetts.
Un nome sconosciuto, quello di Tomlinson, già indicato come il “Marconi
dell’era informatica”, o meglio ancora come l’inventore della “@” cioè
della ormai comunemente nota “chiocciola” degli indirizzi elettronici.
Proprio Tomlinson, nel tardo autunno di quattro decenni fa, introdusse
la “at”.
Il significato di questo simbolo vuol dire “presso” e precede il nome
dell’host, ossia di un computer-server al quale si accede per
utilizzarne i servizi.
Tomlison lavorava al miglioramento di un programma di messaggistica
chiamato Sndmsg nei laboratori della Bolt Beranek and Newman (Bbn), una
compagnia a cui il Pentagono aveva commissionato la costruzione di
Arpanet, la progenitrice di Internet, grazie alla quale, nel ‘72, ben 37
Università statunitensi furono collegate fra loro dopo lo sviluppo di un
programma per l’invio della posta elettronica.
In tutto questo c’era lo zampino di Ray Tomlinson. Paragonare Tomlinson
a Marconi è certamente impresa ardua, ma anche lui ha potuto vivere il
suo momento di gloria quando il quotidiano francese Le Monde qualche
hanno fa gli ha dato l’onore della prima pagina.
«Ho mandato un certo numero di messaggi di prova a me stesso da una
macchina all’altra. Cose di nessun conto. Molto probabilmente – ha detto
l’ingegnere – il primo messaggio fu qwertyuiop e cioè la prima riga
della tastiera americana».
Nel ‘71 magari questa operazione passò inosservata, ma oggi nessuno
contesta l’importanza dell’evento: se ogni giorno su Internet transitano
dieci miliardi di messaggi elettronici il merito è tutto del cervellone
Tomlinson con tanto di laurea al Mit, il Massachussets Technology
Institute di Cambridge.
«Aggiungere il pezzo mancante fu un gioco da bambini, soltanto
un’addizione minore al protocollo di comunicazione» ha sottolineato con
modestia l’ingegnere quando spiega la sua reinvenzione della chiocciola,
un simbolo già usato dai contabili anglofoni come contrazione della
parola latina “ad” (presso ndr) per designare il prezzo unitario delle
merci.
In effetti quel pezzo mancante ha permesso il recapito delle e-mail in
modo semplice ed efficace. Non a caso già nel 1973 tre quarti
dell’attività di Arpanet consisteva nello scambio di messaggi
elettronici da persona a persona.
Un ulteriore slancio in avanti si registra però nel 1975 quando Steve
Walker (Net Manager di ARPANet) dà vita alla prima mailing list ARPANet,
MsgGroup. Dopo poco tempo Einar Stefferud, fondatore di Network
Management Associates, ne diventa il moderatore, in quanto all’inizio la
list non era automatizzata.
Sarà in seguito l’ingegnere John Vittal a sviluppare MSG, il primo
programma email completo di funzioni di risposta, invio e archiviazione.
Gli anni Settanta diventeranno una delle pietre miliari per chi studia
la storia di internet e, in particolare, della posta elettronica. Anche
i Governi si accorgono delle grandi potenzialità di questo nuovo
strumento di comunicazione sociale.
Nel 1976, per esempio la regina Elisabetta II di Inghilterra invia una
e-mail il 26 marzo dalla sede del Royal Signals and Radar Establishment
(RSRE) a Malvern mentre più avanti nel tempo, nel 2001, Giovanni Paolo
II invia per posta elettronica l’Esortazione Post-Sinodale “Ecclesia in
Oceania”.
Tutto questo grazie a Ray Tomlinson il “Marconi dell’era informatica”.

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