lia
Sito lia, i commenti molto negativi degli utenti.
Post inoltrato  da F. Marini su osi, 06\07\2013, h. 20.17.

Incollo qui il link ad un altro post di Livio
Mondini sull'argomento LIA.
Non ho provato personalmente il sito, ma se quanto leggo è vero, questo
progetto si configura come l'ennesimo spreco di pubblico denaro, stavolta
purtroppo appoggiato anche dalla nostra Associazione.
Sono però convinto che, se lo volessimo, saremmo ancora in tempo a
dissociarci.

www.biroblu.info/2013/07
/lia-libri-italiani-accessibili-i-commenti-degli-utenti/?utm_source=feedburner&utm_medium=feed&utm_campaign=Feed%3A+Biroblu+%28biroblu%29

Scritto da Livio Mondini | Archiviato in Accessibilità | 4 luglio 2013

Di LIA, Libri Italiani Accessibili, abbiamo già parlato in precedenza. Rispetto al precedente post, 
l’unica modifica effettuata riguarda il form di login, che ora è all’interno del layout 
visualizzando il sito a 1024×768. Tutto il resto è immutato ed inaccessibile come prima. Come 
questo sia possibile, nessuno lo sa. Risulta quanto meno stupefacente, perché il sito è realizzato 
(o perlomeno così si dice) da un centro di eccellenza (CEFRIEL) e nel progetto sono direttamente 
coinvolte associazioni come l’Istituto dei Ciechi Francesco Cavazza e l’Unione Italiana dei Ciechi 
e degli Ipovedenti.

Gli errori e la mancanza di una strategia progettuale accessibile sono così evidenti che forse per 
questo sfuggono. Possibile che nessuno si sia accorto dei gravi problemi del sito? Eppure 
sembrerebbe proprio così. Ho chiesto ad alcuni amici ciechi di fornirmi il loro parere su questo 
servizio, e li ringrazio della disponibilità fornita. Copio/incollo alcuni dei commenti ricevuti, 
che sono visibili nei post del gruppo Editoria Elettronica Accessibile su Facebook.

Credo che la lettura sia interessante, si tratta di commenti da parte di persone destinatarie del 
progetto, e vengono evidenzati problemi non da poco e delle vere e proprie trappole per non 
vedenti: perché mai sarà necessario usare due carrelli per comprare un libro, di cui probabilmente 
uno non accessibile (quello del negozio dove si effettua realmente l’acquisto) e occorre 
registrarsi anche su LIA per usare un carrello che nemmeno si sa se riporta l’importo corretto? 
Dice uno dei commenti: “Per completare la procedura di acquisto è necessario: 1.Essere registrati o 
aver effettuato il login sul sito vetrina LIA (per approfondire leggi Creare il profilo sulla 
vetrina LIA) 2.Selezionare la libreria su cui acquistare gli ebook inseriti nel carrello 3.Fare 
click su Acquista. 4.N.B. Facendo click su Acquista abbandoni la vetrina LIA e accedi alla pagina 
della libreria prescelta. 5.Effettuare il log in o registrarsi sulla libreria online a cui è stato 
inviato il carrello. 6.Seguire le indicazioni fornite dalla libreria per effettuare il pagamento e 
scaricare l’ebook”.

Ma vi pare possibile su un sito con queste pretese e proponimenti? No, ovvio. Eppure…

Debbo dire che il progetto prevedeva 3000 titoli, mentre nel sito indicano 2500. La domanda che mi 
pongo è se dopo questi primi 2500 titoli il sito continuerà a funzionare oppure morirà, come di 
solito accade coi progetti rivolti alla disabilità?

Ho cliccato su un libro che leggerei, cioè il libro di Jo Nesbo – Il cacciatore di teste, che in 
quel formato comunque non compro per via dei DRM.

E’ un file EPUB, la protezione è Adobe DRM. Qui mi nasce spontanea una domanda: se si tratta 
comunque di un libro protetto, leggibile presumo con Adobe Digital Edition, a che serve un progetto 
LIA per i libri italiani accessibili. Potrei comprarlo in qualsiasi store di ebook, dove è presente 
Einaudi (l’editore). Almeno mi sarei aspettato, visto il costo di 3 milioni di euro di progetto, 
che i libri fossero in social drm, cioé leggibili con qualsiasi software di lettura, con cui 
eventualmente i non vedenti coinvolti avrebbero potuto convertirli in audio o stamparli in braille 
come piaceva a loro. Io un libro protetto con Adobe DRM non lo comprerò mai.

Queste sono le caratteristiche di accessibilità che sono apparse quando ho cliccato nel bollino LIA.

***

Contiene un indice dei contenuti che permette l’accesso diretto a tutti i capitoli del testo 
tramite link. I titoli sono identificati come tali per favorire la navigazione.

Il contenuto segue un ordine di lettura logico e corretto. I rimandi di nota sono linkati e 
consentono di accedere alle note e ai siti esterni, se presenti.

Immagini, grafici, tabelle (e tutti gli altri contenuti non testuali) hanno una descrizione 
alternativa breve.

Permette l’ingrandimento dei caratteri del testo e la modifica dei colori e dei contrasti per il 
testo e lo sfondo.

Questo eBook è stato certificato accessibile da LIA

***

Punto 1. L’indice a tutti i capitoli è una caratteristica di EPUB, non capisco che cosa significa 
specificarlo. Avranno voluto dire che gli EPUB sono indicizzati con criterio? Dicono che “i titoli 
sono identificati come tali”… interpreto un pochino e intuisco che l’inizio di un capitolo è 
marcato coi tag di titolo. E’ il minimo, signori. Ma queste sono ormai regole straconosciute che si 
usano dappertutto.

Punto 2: il contenuto segue un ordine di lettura corretto. Come dire abbiamo rispettato la sequenza 
cartacea del libro. Signori, siamo di fronte a un libro di narrativa, mica su un testo scolastico. 
Io comprendo che i problemi di sequenza di lettura ci siano nei testi scolastici, quelli con un 
layout minimamente complesso, ma in un libro di narrativa io non ho mai incontrato problemi di 
sequenza di lettura. Le note puntano alla loro descrizione, ma è il minimo. Tutti i programmi di 
videoscrittura, che generano documenti html o xhtml, creano note linkate alle loro rispettive 
descrizioni.

Punto 3. La descrizione per le immagini mi sta bene, ma segue la stessa considerazione delle note. 
Le tabelle per essere accessibili bisogna convertirle in modo appropriato, perché in html una 
tabella ha i suoi tag identificativi e la sua struttura, perfettamente leggibile da almeno quindici 
anni. Dubito comunque che il libro di Jo Nesbo contenga tabelle.

Punto 4. Colori, ingrandimento e sfondo può starmi bene, ma che certificazione è? Sono cose ovvie, 
proprio la base. Si può cambiare tipo di carattere? Può essere impostato un carattere monospazio? 
Può aumentarsi o diminuirsi lo spazio orizzontale tra caratteri? Visto che queste che citate sono 
opzioni utili agli ipovedenti.

Punto 5. Chi produce un bene o un servizio non può autocertificarsi la validità del suo stesso 
prodotto. Per avere una certificazione di qualcosa sarebbe necessario un ente terzo certificatore, 
imparziale.

Io posso dire solo questo: come editore ho provato in diversi modi a entrare in contatto con LIA, e 
non ho avuto alcuna risposta. Lavorando con associazioni che si occupano di disturbi visivi e con 
la Pubblica Amministrazione abbiamo cercato di capire meglio come affrontare l’accessibilità (che 
non è poi riferibile esclusivamente a problematiche di vista), abbiamo lavorato per rispettare le 
norme sull’accessibilità per la PA fino alla legge Stanca del dic 2012. Per questo motivo ci è 
parso obbligatorio e necessario un confronto con il progetto LIA: sappiamo di avere dei punti di 
debolezza -credo Livio li conosca benissimo- e volevamo avere un confronto con esperti per avere 
parametri comuni e condivisi su ebook e accessibilità. E permettere ancora di più che il lettore 
-qualunque necessità abbia- possa riconoscere un ‘ebook ben fatto’ da uno improvvisato. La risposta 
è stata un assoluto silenzio (e più o meno poi ci conosciamo, non facciamo finta di niente). Se 
questo silenzio mi pesa e mi scoccia personalmente per il mio lavoro, mi pesa e mi scoccia ancor di 
più intuendo che sia la risposta rivolta a qualsiasi editore che si approcci con curiosità a questo 
progetto (magari perché in fin dei conti qualcosa ne sa anche lui? O magari perché non è stato 
indirizzato dalle ‘persone giuste’? Il dubbio rimane).

Gli ebook inseriti nel carrello sulla vetrina LIA possono essere acquistati su una delle librerie 
partner. Selezionando Acquista il carrello creato sulla vetrina LIA viene inviato alla libreria da 
te preselezionata, sulla quale potrai effettuare la transazione economica. Per completare la 
procedura di acquisto è necessario: 1.Essere registrati o aver effettuato il login sul sito vetrina 
LIA (per approfondire leggi Creare il profilo sulla vetrina LIA) 2.Selezionare la libreria su cui 
acquistare gli ebook inseriti nel carrello 3.Fare click su Acquista. 4.N.B. Facendo click su 
Acquista abbandoni la vetrina LIA e accedi alla pagina della libreria prescelta. 5.Effettuare il 
log in o registrarsi sulla libreria online a cui è stato inviato il carrello. 6.Seguire le 
indicazioni fornite dalla libreria per effettuare il pagamento e scaricare l’ebook.

Bel particolare. Quindi in sostanza LIA è un modo per complicare l’acquisto di ebook. Mi viene 
voglia di scrivere a qualche parlamentare M5S per far fare loro una bella interrogazione, visto che 
il Progetto LIA è stato presentato in Parlamento, se non ho capito male, con la benedizione della 
presidente Boldrini. Semmai ci fossero ancora dubbi che l’obiettivo vero sono i 3 milioni di euro, 
e non certo dare 2500 libri ai ciechi. Per quale motivo, per prendermi almeno un diritto, 
contentino che non mi spetta, perché mai dovrei andare ad acquistare a 9-10 euro un libro che ha 
fatto incassare ai vincitori di questo progetto ben 1000 euro. 1000 euro per aver costruito un sito 
interfaccia che rimanda ai siti dove il libro vero si acquista. L’UICI se li va a cercare col 
lanternino tutti i progetti in cui andarsi a infognare.

e poi c’è un altro problema! infatti si legge: I prezzi indicati sulla vetrina LIA sono i prezzi di 
copertina presenti nel catalogo degli e-book in commercio e non tengono conto dei possibili sconti 
o promozioni che le singolo librerie online possono applicare. Pertanto è possibile che si 
verifichino delle variazioni tra il totale indicato sulla vetrina LIA e quello riportato dalla 
libreria su cui l’utente conclude l’acquisto.

solo una cosa Livio. potresti aggiungere che i carrelli degli store esterni non sono per forza 
accessibili. nel senso che se l’utente effettua l’acquisto in un sito, poi deve anche essere in 
grado di continuare l’operazione con un’interfaccia utente completamente diversa e dove, per il 
momento, non è che l’accessibilità sia proprio in primo piano… io parlo da non vedente che usa 
NVDA, si fa tutto per carità, però è complesso. se poi aggiungiamo che una volta effettuato un 
acquisto, gli elementi rimangono nel carrello, sì, hai capito bene, la prova l’ha fatta Elena 
Brescacin, tu compri il libro, ma poi quando ritorni su lia, devi ricordarti di cancellarli dal 
carrello, altrimenti rischi di ricomprarli!

È necessario aggiungere qualche commento? Altro che bollino LIA… Fosse un normale sito, vabbè, 
siamo in Italia. Purtroppo non è stupefacente che i progetti realizzati con finanziamenti pubblici 
facciano questa fine. Ma questo in particolare risulta particolarmente odioso perché è realizzato 
con un finanziamento destinato alla disabilità, in nome di ciechi e ipovedenti.

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