itc Nuove ITC, digital divide e il futuro dell'accessibilità. Commissione OSI su uiciechi.it, 2013-06. Viviamo in una società basata sulla conoscenza in cui l'informazione ha assunto un'importanza centrale. La nostra economia dipende sempre più da fattori "intangibili", come i servizi, piuttosto che dalla produzione industriale in senso stretto. Sono i contenuti informativi che realizzano il maggior valore economico: una risorsa che, attraverso le tecnologie digitali ed Internet, può essere resa disponibile a tutti in tempo reale, per una durata illimitata ed a un costo spesso irrilevante. Le Tecnologie dell'Informazione e della Comunicazione costituiscono sempre più il mezzo per scambiare, conservare e creare l'informazione: esse hanno un indiscusso valore economico e sono una determinante della produttività, quindi del processo di creazione e di distribuzione della ricchezza. Il loro contributo non si limita, tuttavia, a questi importanti aspetti, ma si estende anche alla dimensione sociale connessa alle prospettive di una Società dell'Informazione basata sulla conoscenza, sulla qualità della vita, su una maggiore coesione e partecipazione, sui servizi sociali distribuiti. Chi viene escluso dall'utilizzo di queste tecnologie nella loro capacità di promuovere, ad esempio, le attività di apprendimento, di lavoro o di impiego del tempo libero, subisce un'emarginazione così forte da configurare un segnale di democrazia imperfetta. Un sito web deve essere accessibile non per imposizione di legge, ma semplicemente perché il Web è stato concepito come ambiente sociale, per creare spazio universale collaborativo, aperto e fruibile da tutti, indipendentemente da limitazioni tecnologiche, fisiche, cognitive e ambientali. L'accessibilità alle Tecnologie dell'Informazione e della Comunicazione rappresenta dunque un diritto primario per tutti i cittadini, nessuno escluso. Se partiamo dal presupposto che è importante far muovere le idee e le informazioni, più che le persone, si comprende come sia fondamentale per i portatori di disabilità poter accedere alla Rete. Accessibilità significa infatti rimuovere quelle barriere virtuali che sono di fatto l'equivalente delle barriere architettoniche. Realizzare siti accessibili è soprattutto una questione di mentalità, e non mera applicazione di regole tecniche, perché l' accessibilità non è semplicemente un fatto tecnico, da certificare con "bollini di conformità", e bisogna piuttosto passare davvero dalla cultura del bollino, come necessario adempimento di una disposizione di legge, alla cultura della qualità e alla condivisione dei principi fondamentali ai quali si ispira il Web. La nostra sensazione è che con l'evoluzione delle tecnologie mobili e il loro progressivo ruolo dominante nella nostra società (nel 2015 si prevedono nel mondo 7 miliardi di utenze mobili, di cui 2 a larga banda, contro 1 miliardo di utenze fisse a larga banda), la battaglia per l'accessibilità alla Rete di persone disabili, anziane o analfabeti informatici, stia progressivamente diventando quella dell'accessibilità e della "usabilità" dei servizi e delle applicazioni erogati in rete. In altre parole, l'inclusione deve permettere l'uso delle informazioni a cui si accede per ottenere gli scopi di consumo e di lavoro che si perseguono. Promuovere l'accessibilità del Web significa garantire l'accesso a informazioni e servizi per tutti, e si realizza applicando alcune soluzioni tecniche e redazionali, ma soprattutto grazie a un cambiamento culturale nell'approccio alla progettazione. Non dobbiamo certo stupirci, quindi, se nel nostro paese le aziende considerano ancora l'accessibilità solo come un costo o, peggio, una questione filantropica, e designer e project manager la percepiscono come un fastidio o, più semplicemente, non ne sanno nulla. La Legge Stanca per l'accessibilità al Web ha rappresentato una pietra miliare di questa strada, ma la sua applicazione e certificazione lascia ancora molto a desiderare come mostrano i risultati delle rilevazioni. Ma alcune novità ci sono e le aspettative concrete si stanno profilando con determinazione: nell'intento di tutelare il diritto di ogni cittadino ad accedere a tutte le fonti di informazione della PA attraverso i sistemi informatici, già nel 2004 il Legislatore ha emanato la legge Stanca (l. n. 4/2004), dettando delle precise regole da rispettare per consentire il pieno utilizzo dei servizi telematici della PA anche da parte dei soggetti disabili. Il D.L 179/2012, convertito in Legge 221/2012, ha poi toccato nuovamente tali aspetti, apportando ulteriori modifiche sia al Codice dell'Amministrazione Digitale che alla citata legge 4/2004. Con la recente Circolare 61/2013 l'Agenzia per l'Italia Digitale, sulla base delle modifiche di cui al D.L. 179/2012, ha ora dettato indicazioni precise in tema di accessibilità, ribadendo in maniera puntuale l'importanza dei principi enunciati dalla legge Stanca, con l'obiettivo di rendere più chiari gli obblighi delle Pubbliche Amministrazioni in tema di accessibilità anche rispetto agli utenti disabili. In base alle nuove disposizioni contenute nella Circolare, l'Agenzia per l'Italia Digitale diventa l'organismo di vigilanza e controllo a cui gli interessati che rilevano nei siti web di enti pubblici delle inadeguatezze rispetto ai requisiti di accessibilità stabiliti dalla legge possono rivolgersi per le opportune segnalazioni. Il concetto di accessibilità riguarda tutti quegli aspetti che permettono l'utilizzo di un sito web, coinvolge software e hardware utilizzati, architettura di rete, locazione geografica e qualità delle informazioni pubblicate, ma soprattutto per i siti web della PA è la garanzia di accesso alle informazioni per tutti gli utenti, anche quelli interessati da disabilità fisiche o cognitive, come pattuito dalla Legge Stanca (n.4/2004) all'art.1, c. 2 e ribadito dalla nuova Circolare, che introduce anche sanzioni per l'inosservanza dei relativi obblighi. A questi aspetti se ne aggiunge anche uno strettamente culturale. Per superare le barriere digitali che impediscono l'accesso ai soggetti diversamente abili, bisogna considerare il sito web istituzionale come l'unico canale di comunicazione pubblica e, proprio per questo motivo, il sito deve essere concepito come accessibile a tutti i cittadini fin dalla sua progettazione. La Circolare in oggetto ha innanzitutto specificato che con la modifica all'art. 3 della Legge 4/2004 i soggetti erogatori dei servizi ai cittadini che sono obbligati a rispettare le norme della legge 4/2004 sono, oltre alle PPAA di cui al D.Lgs. 165/01 ed ai soggetti diversi dalle PPAA, ma che erogano servizi pubblici o di pubblico interesse, anche i soggetti che usufruiscono di contributi pubblici o agevolazioni per l'erogazione dei propri servizi tramite sistemi informativi o internet. Guardando al CAD, l'art.12 relativo alla riorganizzazione dell'attività della PA attraverso gli strumenti ICT che devono essere utilizzati per renderla efficace, efficiente ed economica così da garantire il principio di imparzialità, trasparenza e partecipazione per il cittadino, stabilisce, con le modifiche del D.L. 179/12, che tali principi debbano essere realizzati nel rispetto del principio di uguaglianza e di non discriminazione. Un elemento spesso trascurato dalle PPAA, riguarda poi quanto stabilito dall'art. 57 del CAD sulla pubblicazione per via telematica di moduli e formulari validi ad ogni effetto di legge, la cosiddetta pubblicità legale, nonché l'elenco della documentazione richiesta per i singoli procedimenti. Il successivo art. 9, c. 6, lett. e, del decreto legge 179/2012 riprende il concetto e aggiunge un chiarimento in più, sottolineando l'importanza e la necessità di pubblicare online nel rispetto dei requisiti tecnici di accessibilità secondo quanto stabilito dall'art. 11 della Legge Stanca. La summenzionata Circolare chiarisce il concetto e, riprendendo l'obbligo generico del CAD, precisa che "i moduli, i formulari, ma anche gli atti e i provvedimenti amministrativi oggetto di pubblicità legale, devono essere fruibili anche da persone con disabilità. Non è ammessa, pertanto la pubblicazione di documenti-immagine, vale a dire scansioni digitali di documenti cartacei senza che si sia provveduto ad opportuna digitalizzazione del testo ivi contenuto". Per la prima volta dal 2004 il concetto di accessibilità viene quindi esteso, in maniera esplicita, non solo alle informazioni pubblicate sul sito ma soprattutto ai contenuti dei documenti resi disponibili on line. La Circolare sottolinea inoltre l'obbligo di pubblicazione sul sito web della PA degli obiettivi annuali di accessibilità, da mettere in opera entro il 31 Marzo di ogni anno, così come stabilito dall'art. 9, c. 7 del decreto legge 18 ottobre 2012, n. 179. Per realizzarsi appieno, l'era digitale, basata sull'informazione in quanto tale e sul concetto di società dell'informazione, deve riuscire a portare l'informazione stessa a tutte le persone. Solo quando l'informazione, il vero valore economico e sociale del XXI secolo, sarà a disposizione di tutti gli uomini, indipendentemente dal tipo di eventuale supporto o dalle modalità di fruizione della medesima, potremo arrivare all'era evolutiva successiva, di cui ancora ignoriamo completamente gli scenari. Riportiamo alcuni eloquenti esempi, non sempre positivi, tra gli altri, che, evidentemente, se da un lato risultano essere caratterizzanti di una sciatteria tollerata soprattutto dalle istituzioni che dovrebbero garantire il rispetto di norme vigenti, d'altra parte non risultano, certo, essere esaustivi delle difficoltà che, quotidianamente, siamo costretti a sobbarcarci e che, volenti o nolenti, dobbiamo subire. Cosa fare: Per chi, come noi, ma come anche tanti altri minorati della vista e disabili gravi, quotidianamente si affidano alla rete per consentirsi un livello di autonomia maggiore nel lavoro, nella scuola, nel poter ottenere servizi altrimenti mediati e onerosi: poste, banche, servizi informativi su orari ecc.(..anche qui il rosario sarebbe lunghissimo) si impone una necessità impellente, non più rinviabile: cosa fare per ottenere un accesso a quelle - pari opportunità - sopra richiamate e soventemente violate ed ignorate? Come tutelare i diritti negati di persone particolarmente deboli nella scala sociale? Oggi, infatti, la convinzione prevalente identifica il minorato della vista (perlomeno per quello che si evince dai giornali e dalle tv) non come un soggetto attivo e produttivo, integrato nella società e che contribuisce alla crescita sociale, ma, in una sorta di fantomima, nel furbetto che ruba la pensione, che affama l'INPS (e, conseguentemente, sottrae risorse allo Stato, ai cittadini onesti, a tutti...e, secondo qualcuno anche riduce e limita la nostra operosità produttiva in seno all'Europa unita!), quasi che fosse una semplice - autocertificazione - la modalità corrente di assegnazione di provvidenze economiche ..dicono insostenibili per il nostro Paese. Questa, in rapida sintesi, la - fotografia - di una condizione che vorremmo poter contribuire a modificare in senso positivo e costruttivo. Alle campagne denigratorie e al qualunquismo imperante, alla faciloneria delle soluzioni improntate agli scoop giornalistici, alla forviante denigrazione della categoria, vorremmo contrapporre il - contraltare delle denunce mirate - su coloro che, come prima detto, per superficialità o pressappochismo, eludono le nostre esigenze, rendono vano il nostro impegno nella costruzione di una società che non escluda il disabile, insomma: che non fanno e, spesso palesemente, il loro dovere! Per fare tutto questo non auspichiamo un mero "movimentismo di facciata", ma un robusto e determinato impegno nella difesa dei nostri diritti negati. Dovremo, sempre più misurarci con un cambiamento effervescente e spasmodico i cui contorni non possono che declinarsi con i concetti di usabilità ed accessibilità. E sta proprio qui la sfida e la speranza, ma anche la determinazione che l'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti deve porre al centro delle proprie strategie. La realizzazione dell'era digitale non può essere un'imposizione, ma è un procedimento spontaneo di acquisizione e di interiorizzazione dei concetti e delle innovazioni da parte degli individui che costituiscono la società globale. Analogamente, l'accessibilità richiede tempo affinché non venga più considerata un qualcosa di innovativo, progressista e positivo, ma diventi un naturale atteggiamento mentale, presupposto logico ed imprescindibile di qualunque progetto destinato a veicolare informazioni. Tra i concetti innovativi importanti c'è quello della centralità dell'utente che si affianca alla più tradizionale centralità del progettista, nella certezza che lo spirito di attenzione alle esigenze del mondo dei disabili fornirà anche dei risultati sulla qualità dei prodotti informatici con evidente beneficio non solo di altre categorie di cittadini come gli anziani e quanti conservano scarsa familiarità con l'informatica, ma addirittura, di tutta l'utenza. La vera accessibilità si traduce quindi in un cambiamento prospettico essenziale che sposti il problema dagli asettici aspetti tecnologici per abbracciare invece la sfera sociale ed umana. Affinché ciò avvenga, è necessario comprendere che la vera sfida non consiste in una fanatica conformità a norme e regole instillate da sovrastrutture, utili forse per eliminare qualche imperfezione formale, ma l'accessibilità è un'azione corale di cambio culturale, di comprensione e analisi del percorso e del reale disegno nel quale ci muoviamo e in cui si possono anche inserire aspetti meramente tecnici, ma questi tecnicismi non sono e non possono essere considerati il traino per una rivoluzione culturale epocale che ci condurrà dritti nel futuro. Le rilevazioni, distinte per il settore "ipovisione" e "non visione", sia per la ristrettezza dei tempi a disposizione che per il target da evidenziare, si sono sostanziati in - rilevazioni - delle più macroscopiche mancanze ed evidenti disfunzioni che rendono i siti in questione o poco accessibili o per nulla usabili. La scelta di non entrare in tecnicismi ponderosi e specialistici è stata fatta proprio per evidenziare come, anche platealmente, e non entrando nel merito della semantica del web o della costruzione di un sito, certe - sensibilità e attenzioni - si caratterizzano per essere discriminanti rispetto alla fruizione dell'utente medio. La complessità di certi siti, identificabili più come - portali - che siti veri e propri, implicherebbe, per una valutazione completa dei servizi offerti, un approfondimento che la ristrettezza dei tempi non ha consentito di verificare a pieno; pur tuttavia, per le esigenze di navigabilità ed usabilità dell'utente medio, le indicazioni restano eloquenti. (la Commissione Osservatorio Siti Internet) IPOVISIONE: EDISON: se ci si porta nell'area "trova il tuo stile" l'orientamento risulta impossibile, in quanto ci si trova di fronte a delle figure stilizzate e con sfondi sfumati, quasi impossibile da decifrare da parte di un ipovedente. Inoltre, l'attivazione dei vari popup che contengono i differenti dettagli non possono essere letti con uno strumento assistivo. FASTWEB: il form di compilazione per l'adesione alle offerte è inutilizzabile da parte della quasi totalità degli ipovedenti, in quanto i colori usati per la scelta o il passaggio all'interno delle varie voci non sono leggibili soprattutto se si utilizza uno strumento assistivo che ne personalizza lo sfondo ed i caratteri. Infine, gli spazi dei vari form sono sproporzionati. H3G: poco usabile il servizio di ricerca copertura comune (l'area della finestra di scelta è esigua), il carattere espresso in fase di compilazione è praticamente illeggibile perché non è sufficientemente contrastato. VODAFONE: nell'area privata è difficile l'utilizzo del calendario, in fase di ricerca del traffico non ancora fatturato, in quanto le colorazioni che determinano la scelta del giorno sono di difficile identificazione. Il menù a tendina che appare quando si effettua il log in, si gestisce con difficoltà perché scompare al passaggio del mouse. Questo crea problemi soprattutto se si ha un' area ingrandita limitata o una visione con campo visivo ridotto. N.B.: questo menù contiene anche il comando di log out dall'area privata. TELECOM: risulta molto difficoltoso l'accesso all'area privata in quanto il link di identificazione tramite user e password non è facilmente utilizzabile, così come il form di inserimento dei dati. Questa azione è necessaria in quanto abilita a tutte le funzionalità compresa quella della consultazione delle fatture, restando ostativa all'uso dei servizi. POSTE: il sito risulta avere dei grossi problemi di accessibilità , relativamente all'area privata, ad esempio è praticamente impossibile compilare agevolmente un telegramma o effettuare la ricerca di un indirizzo. Nel primo caso il form di compilazione ed i caratteri usati all'interno si leggono con estrema difficoltà e non sono personalizzabili; non e previsto nemmeno il loro ingrandimento. Nel secondo caso il servizio di ricerca C.A.P. è praticamente inutilizzabile in quanto per ogni dato è richiesto l'inserimento del codice captcha, che non ha nessun corrispettivo vocale. TRENITALIA: la consultazione e l'inserimento di una prenotazione risulta impossibile per un ipovedente, le immagini in movimento confondono il navigatore, nella ricerca dei campi inserimento orari e destinazioni, i quali hanno dimensioni molto ridotte. Il layout e la logica con cui è stato progettato il sito lo impediscono. ITALO: la struttura ed il layout del sito sfavorisce, impedendolo di fatto, l'utilizzo ad una persona ipovedente. Ad esempio le dimensioni dei form di compilazione ed i caratteri provocano disorientamento in quanto hanno una dimensione sproporzionata. Di conseguenza la ridotta acuità visiva o l'uso dello strumento assistivo non permette di avere una visione d'insieme. Il menù a scorrimento che si ottiene quando si effettua qualsiasi ricerca impedisce la lettura in quanto il focus dello strumento assistivo viene spostato. Le immagini in movimento provocano disturbo alla navigazione. ALITALIA: i menù a tendina della ricerca nella sezione orari e prenotazioni così come i relativi form di ricerca e compilazione non sono utilizzabili dagli ipovedenti in quanto la ridotta acuità visiva o l'uso dello strumento assistivo non permette di avere una visione di insieme. Quando la scelta della destinazione è multipla si manifesta lo scrolling del menù; questo ne impedisce l'utilizzo. ATAC (Lazio): di difficile compilazione l'inserimento dati per il calcolo del percorso, in quanto il font usato ed il menù a tendina sono di dimensioni molto ridotte. AMA (Lazio): i link sono posizionati in basso su banda gialla: ribaltando i colori risultano scarsamente visibili. Altre volte capita che ci siano sfondi e font non visibili; alcune immagini in movimento ne disturbano la navigazione. Nella sezione news: le immagini non hanno la descrizione testuale alternativa, non sono ben evidenziati i link e anche la parte testuale delle news risulta essere un link. ACEA (Lazio): questo è il sito di Acea Roma: www.aceaato2.it/Home.aspx si evidenzia la presenza di un menù a tendina difficile da gestire e informazioni che scorrono: quindi risultano illeggibili. In presenza di documenti sarebbe gradito un layout più fruibile. Esempio: carta servizi (documento in colonne). SORGENIA: il layout non favorisce l'orientamento, scarso contrasto tra sfondo e font poco visibile. Il sito nel complesso è mal strutturato. ENI: alcuni contrasti colore sono scarsi o invisibili sia con colori normali che con quelli ribaltati. Il cambiamento di immagini al passaggio del mouse confondono l'utente ipovedente, inoltre orientarsi all'interno del sito risulta difficile. ENEL: scorrimento di alcune sezioni tramite elementi non espliciti, come ad esempio: "pallini". Problemi con il dimensionamento del carattere: se si va in "enel energia" e si ingrandisce il carattere, si ha un troncamento. UNICREDIT: l'attivazione del servizio su smartPhone senza l'aiuto di un vedente risulta non fruibile. BANCA INTESA: si evidenzia in generale poco contrasto cromatico. La ricerca filiali per indirizzo non funziona, come la sezione sportelli automatici. MONTE DEI PASCHI: i contrasti testo sfondo non sono ottimali, di conseguenza provocano difficoltà di lettura con conseguente non corretta fruizione delle informazioni. Non è stato possibile effettuare una verifica dell'area privata e dei servizi di internet banking in quanto non i possesso delle credenziali. ATM S.p.A.: alcuni contrasti non vanno ed il menù delle categorie sarebbe più chiaro se ci fosse anche una sezione sotto forma di elenco. Wind: i menù a tendina risultano difficili da gestire. Troppe immagini e alcune di esse in movimento provocano seri problemi. Contrasti sfondo primo piano non adeguati. GTT SPA (Piemonte): alcuni contrasti non sono ottimali; se andiamo sul servizio ferroviario metropolitano (sfm) troviamo dei menù a tendina di difficile gestione. In questa sezione sarebbe gradito, in alternativa, un elenco delle fermate. Risulta difficoltosa la ricerca "per linea". Inserendo direttamente il numero di linea viene inibita la selezione dell'uso corretto del servizio. Risulta inibita la ricerca per numero di linea nella "Homepage: Arrivi in fermata". Non vi è alcuna segnalazione in caso di digitazione errata, da parte del sistema, in fase di "ricerca". Dal percorso seguente: "Sei nella sezione - Homepage: Arrivi in fermata". L'orientamento risulta difficoltoso non capendo in che punto del sito ci si trova. Unica soluzione: ricominciare dalla homepage! Non è stata prevista una "mappa del sito" né un campo "cerca nel sito". Nella sezione contrasto elevato se si cambia la polarità, tutto diventa illeggibile. Questa sezione, che è una versione alternativa del sito, risulta non fruibile come la versione originale del sito stesso. Nella versione "solo testo" la "ricerca" risulta non fruibile. AMIAT (Piemonte): presenza di menù a tendina di difficile gestione. Ribaltando la polarità il contrasto colori risulta inadeguato. Esiste una "mappa" dei cassonetti, ma non esiste una descrizione alternativa fruibile per un ipovedente. AMSA (Lombardia): Colori e contrasti non sufficienti. Non visione: Sito poste.it: si riscontrano difficoltà nell'uso dell'editor online per la composizione di una lettera raccomandata da inviare. Nelle operazioni di pagamento si incontrano serie difficoltà legate al poco tempo a disposizione per portare a termine lo stesso, dovendo inserire più codici di autorizzazione. Sito Trenitalia: la procedura di ricerca di un viaggio, selezione di una tra le possibili tariffe è intricata e molto difficile da utilizzare per un utente medio;problemi sia di accessibilità che di usabilità. Anche la procedura di selezione dello strumento di pagamento è poco usabile e poco accessibile. Sito Italo Treno: il sito è sostanzialmente inutilizzabile ai fini pratici, in quanto totalmente inaccessibile anche la ricerca del viaggio. Impossibile quindi valutare le fasi successive per l'acquisto di un biglietto. Sito Telecom Italia: i conti telefonici che è possibile scaricare in formato pdf sono poco leggibili in quanto non formattati tenendo conto delle norme sull'accessibilità. Lo strumento che consente l'analisi online del proprio traffico è inaccessibile in diversi punti. Il servizio che consente di conoscere la disponibilità di ADSL presso un determinato numero è inaccessibile in quanto è necessario risolvere un captcha. Sito Wind: la procedura di registrazione è inaccessibile in quanto prevede la risoluzione di un captcha. La procedura di ricarica di una scheda prepagata è poco accessibile in alcuni punti. I conti telefonici scaricabili in formato pdf sono difficilmente leggibili in quanto non formattati tenendo conto delle norme sull'accessibilità. Sito Enel: le bollette che è possibile scaricare in formato pdf sono poco leggibili in quanto non formattate tenendo conto delle norme sull'accessibilità. Il sito risulta piuttosto confuso ed è difficile trovare rapidamente i servizi di proprio interesse. Sito Eni: www.eni.com e http://famiglia.eni.it: il sito Eni è accessibile. Solo qualche link non ben etichettato. Tutto il resto del sito è fruibile perfettamente da un non vedente, grazie anche al corretto uso delle intestazioni. Lo stesso dicasi per la sezione privata per la gestione dei contratti relativi alle forniture di luce e gas. Sito Fastweb - www.fastweb.it: il sito potrebbe essere accessibile, però la presenza di flash all'inizio della pagina, inficia l'accessibilità dell'intero sito. Inoltre il contenuto flash interpretato dallo screen reader è incomprensibile. Sito H3G - www.tre.it: il sito è accessibile e lo è anche la sezione privata, alla quale si accede con password, previa registrazione. Da sottolineare però la difficoltà nel trovare, per esempio, le bollette da scaricare. Pertanto il sito è accessibile, pecca in usabilità. Sito Vodafone - www.vodafone.it: il sito potrebbe essere veramente accessibile, se non per una zona della home page dove più di un link risulta essere mal etichettato, anche se comprensibile la destinazione dello stesso. Vi è un link "Sito accessibile", sezione che risulta essere molto accessibile, solo che i contenuti sono notevolmente ridotti. Sito ATAC (Lazio) - www. atac.roma.it: il sito presenta numerosi elementi che inficiano l'accessibilità delle sue pagine e che comunque non compromettono totalmente l'accesso ai contenuti. Molti link sono mal etichettati, alcuni sono di incomprensibile destinazione. I campi editazione non sono etichettati. Anche la pagina "Registrati" presenta campi editazione non etichettati. Molte modifiche andrebbero apportate al sito. Sito Edison - www.edison.it/: il sito, soprattutto nella sua Home Page, pare piuttosto attento avendo previsto sia gli access key che diversi livelli di headers ben strutturati ed utili ad agevolare la navigabilità del sito stesso. Particolarmente interessante si rileva la sezione - accessibilità - che delinea in un compendio ben fatto le caratteristiche adottate e una legenda degli access key particolarmente utile alla navigazione: Servizi / Accessibilità. I testi sono ridimensionabili. Le unità di misura utilizzate per i testi sono "relative" (em), questo permette all'utente di ingrandire o diminuire la dimensione del carattere, agendo sulle impostazioni del proprio browser. L'utilizzo delle tabelle è stato limitato alla sola impaginazione di dati. Le immagini presentano un testo alternativo (ALT) che serve per veicolare lo stesso messaggio dell'immagine. Sito Monte Paschi Siena: - www.mps.it/: il sito Monte Paschi Siena pare, ad una valutazione sommaria, esser piuttosto attento anche ai problemi di accessibilità e anche di usabilità dei contenuti; la presenza di acceskey ne delinea un profilo di attenzione alle difficoltà di navigazione di soggetti disabili visivi. Valutazioni più dettagliate potrebbero esser poste in atto laddove fossero disponibili profili utente di accesso ai servizi bancari e di home bancking. Sito Banca Unicredit - https://www.unicredit.it/it/privati.html: è garantita la navigabilità usando il tab ed è efficace sia la lista dei link che quella degli headers; non si rileva la presenza di access key e di un limitato numero di livelli h nella homepage che potrebbero meglio garantire una navigazione agevolata. Non è stata testata l'efficacia, la usabilità e accessibilità dei settori afferenti i servizi per mancanza di credenziali. Per il resto il sito risulta abbastanza navigabile e fruibile. Sito Banca Intesa S Paolo - www.intesasanpaolo.com/scriptIbve/retail20/RetailIntesaSanpaolo/ita/home/ita_home.jsp: non si rileva la presenza di access key; i livelli h presenti non sono stati inseriti in ambiti significativi per la navigazione della home page. In testa alla Home Page si rileva un link non etichettato (che si evidenzia anche in occasione della richiesta di elenco dei link usando i comandi dello screen reader) che pare riportare alla stessa HP, ma che in effetti si riferisce alla dizione soprastante: "Servizi bancari e consulenza per famiglie e imprese - Intesa Sanpaolo" Che non risulta essere linkato. Valutazioni specifiche sui servizi offerti risultano non accessibili senza credenziali ad hoc. Sito AMA ROMA - LAZIO - amaroma.it: il sito in questione appare navigabile con gli strumenti di tecnologia assistiva per ciechi; ben strutturato sugli headers, link congrui e comprensibili, grafici etichettati. Vi sono notevoli problemi di accessibilità sulla fruizione della - rivista - che, seppure fruibile nella selezione delle differenti pagine, non risulta ne scaricabile né usabile! Interessante appare anche il link ENS che si caratterizza per una fruibilità dei soggetti sordi. Sito ALITALIA - alitalia.com: il sito presenta seri problemi di usabilità soprattutto nel form di ricerca che non consente una agevole interazione per l'inserimento, ad esempio, delle date di partenza e ritorno. Questo inficia completamente il servizio per il quale un tale portale è destinato. Sito Sorgenia - www.sorgenia.it: il sito presenta numerosi link mal etichettati e di incomprensibile destinazione. Vi sono banner senza descrizione, link grafici mal etichettati. Inoltre, nei casi in cui vi è un grafico con un link, il grafico è stato etichettato con lo stesso nome del link, provocando la ripetizione dello stesso. Sito Acea (Lazio) - www.acea.it: l'inizio della pagina presenta subito una immagine non etichettata, però il resto è accessibile! I banner risultano ben etichettati, corretto l'uso delle intestazioni. Il sito presenta la "mappa del sito". Sito ATM S.p.A. (Lombardia) - www.atm-mi.it: il sito è accessibile! Sono solo etichettati in inglese alcuni grafici, frecce per la precisione con il relativo colore. I campi editazione sono perfettamente etichettati anche quelli del form per la registrazione. Alcune pagine interne, pur essendo accessibili non hanno le intestazioni, anche se tutte le pagine hanno i link àncora, che rimandano all'intero della pagina stessa. Sito AMSA (Lombardia) - www.amsa.it: il sito risulta essere accessibile. Vi sono anche file audio per non vedenti circa la descrizione delle varie tipologie di raccolta differenziata. Inoltre in ogni pagina è sempre specificato in che pagina ci si trova. Sito Amiat (Piemonte) - www.amiat.it: il sito è accessibile. Ben etichettati grafici e campi editazione. Utilizzate le intestazioni che permettono di raggiungere, con lo screen reader, velocemente le varie sezioni della pagina. Sito GTT S.p.A (Piemonte) - www.comune.torino.it/gtt: il sito sembra essere molto accessibile, però presenta flash a fine pagina, rendendo le informazioni in esso incomprensibili. I campi editazione non sono tutti etichettati. è presente un link che permette di scoprire il trasporto pubblico per i portatori di handicap. `Commissione OSI commissioneosi@uiciechi.it`_Torna all'indice