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Addio al web del tempo che fu:
Art.inviato da F. Melis in privato, 03\07\2013, h. 14.03.

Un articolo interessante. Si preannuncia la chiusura di Altavista ed
altre importanti realtà del recente passato internettiano.

Da "Repubblica" del 3 luglio 2013
www.repubblica.it/tecnologia/2013/06/30/news/addio_al_web_del_tempo_che_fu_i_tagli_di_google_yahoo_e_mozilla-62124727/?ref=HRERO-2

i tagli di Google, Yahoo! e Mozilla.
Chiude Altavista, motore di ricerca leader negli anni 90. E assieme, lo
storico "Reader" di Google, Hotmail e un browser per Mac. Condannati
dall'economia della Rete e dalla rapida mutazione del web.
GOOGLE Reader, Altavista, Hotmail. Sono solo gli ultimi ad essere
inghiottiti dalle sabbie del web. Ma sono tanti i siti e le applicazioni
scomparsi nel tempo, cancellati dall'avanzare della tecnologia e dei
concetti alla base della Rete. E dall'affermarsi sempre più marcato dei
ruoli chiave per i grandi nomi di internet, con dei capisaldi per la
ricerca web, il social e quanto altro. Che lasciano fuori nomi anche
storici del web che fu, come il motore di ricerca Altavista.

Altavista. Yahoo! lo chiuderà a breve, stavolta davvero, dopo annunci
simili negli scorsi anni a cui non è mai seguito il distacco reale della
spina. Nel web di oggi Altavista è un motore molto marginale, di fatto
uno Yahoo! con un'altra interfaccia, non più basato sui suoi algoritmi
proprietari. Acquisiti da Yahoo! quando comprò Overture, che a sua volta
aveva rilevato Altavista quando già il valore del motore non era più
quello dei gloriosi anni 90. Tra il 1995 e il 98, Altavista era infatti
il punto di riferimento per la ricerca sul web, prima dell'esplosione di
Google con la sua efficienza tecnica che avrebbe fatto la fortuna di
Sergey Brin e Larry Page negli anni successivi. All'indirizzo
www.altavista.com molto probabilmente non risponderà più la home page
del motore di ricerca, ma l'indirizzo porterà altrove, presumibilmente
verso Yahoo!. Come già accade per Alltheweb, motore europeo acquisito
nei primi anni 2000, non più attivo come sito ma con un dominio che
porta verso il sito di Marissa Meyer.
Google Reader. I feed RSS sono una parte importante di chi usa il web
ancora oggi in cui la condivisione dei contenuti è social e gli
aggiornamenti si seguono attraverso Twitter e liste dedicate alle
notizie. Ma per qualcuno 140 caratteri sono ancora pochi per capire una
notizia e non sono in pochi a chiedersi perché Google abbia deciso di
chiudere il suo Reader, un aggregatore di flussi di informazione
popolarissimo, ma evidentemente dallo scarso profitto. Alternative ce ne
sono, Feedly, Digg, un servizio in arrivo da Facebook sulla falsariga
proprio di Google Reader. Gli affezionati hanno chiesto a Google di
ripensarci ma Mountain View ha deciso per la chiusura, nonostante il
motto "Don't be evil", evitare di fare del male. Ed è un addio non
indolore, al contrario di quello che ha accompagnato i moltissimi altri
progetti di Big G, come ad esempio Buzz e Wave lanciati, testati e poi
fatti sparire dal web in molti meno anni di quelli in cui ha vissuto
Reader. Relegati al passato anche iGoogle, Google Talk, Health, Sidewiki
e Answers, assieme ad altri servizi ancora meno noti.
Altre vittime. Il 2013 ha portato via altri classici del web, tra cui il
browser Camino per Mac, sviluppato da Mozilla e evidentemente ritenuto
superfluo dallo sviluppatore Mozilla. Ci lasciano anche Yahoo! Mail
Classic, la versione "vintage" della posta web, ora definitivamente
soppiantata da quella moderna. E sempre in tema "modern" e posta, addio
anche a Hotmail, decano dei servizi di email sul web, per anni fiore
all'occhiello di Microsoft. Hotmail è stato sostituito da Outlook.com e
le caselle di posta sono state trasferite nei nuovi account. Una prece,
punto com.
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