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Apple lancia la iRadio con ascolti personalizzati
Italia Oggi - 7 giugno 2013, venerdì

Apple si appresta a lanciare la iRadio, il nuovo servizio di ascolto
personalizzato su internet secondo l'analisi delle abitudini e i gusti degli
abbonati.
Il nuovo servizio sarà gratuito e a finanziarlo ci penserà al pubblicità che
Apple inserirà nei brani trasmessi.
Alla iRadio si accederà attraverso tutti gli apparecchi Apple collegati a
internet, in particolare iPhone e l'iPad. La novità sarà presentata nella
prossima conferenza del gruppo di Cupertino in programma a giugno,
tradizionale occasione per annunciare le novità del marchio della mela.
Il servizio ha avuto una lunga gestazione e il suo lancio ha un'azione
difensiva: servirà cioè a trattenere gli utenti che potrebbero essere
tentati da Spotify, che già trasmette musica su internet ai suoi abbonati
che pagano una quota di 10 euro al mese per ascoltare la loro musica
preferita selezionata tra milioni di titoli.
Utenti che potrebbero anche decidere di optare per il nuovo servizio che
Google sta per presentare che prevede la possibilità di acquistare le loro
canzoni preferite su iTunes. A differenza del modello di business di Deezer
e di Spotify, la iRadio di Apple funzionerà alla maniera di Pandora, che ha
creato la radio con ascolto personalizzato creato in base all'analisi delle
abitudini di ascolto degli abbonati.
Pandora è molto apprezzata negli Stati Uniti, dove l'applicazione è la più
scaricata dall'arrivo dell'iPhone, dietro Facebook e non ha concorrenti
della stessa stazza.
Anche il servizio di Pandora è gratuito, finanziato dalla pubblicità
inserita nel mezzo dei brani musicali.
Per chi non gradisce, Pandora ha pensato anche un abbonamento a meno di un
dollaro (0,99 dollari) per eliminare gli annunci dall'applicazione.
Al momento l'iRadio sarà gratuita: gli iAd sono già pronti a vendere gli
spazi agli inserzionisti.
Inoltre, Apple ha già negoziato nuovi diritti con le case discografiche,
l'ultima la Warner Music Group. Forti della solidità finanziaria di Apple,
le major musicali sono riuscite a portare a casa contratti migliori rispetto
a quelli siglati con Pandora, dell'ordine dello 0,16% per ogni brano
diffuso.
Apple verserà anche una percentuale dei suoi ricavi pubblicitari calcolati
su un montante minimo garantito.
In sostanza Apple potrebbe sobbarcarsi il peso di restringere i sui margini
di guadagno sul contraltare di aumentare le vendite dei suoi prodotti e
servizi. © Riproduzione riservata
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