ios7 Ios 7 ed accessibilità: il punto in attesa del debutto. Articoli ed interventi esplicativi proposti da Rossy dal 11\06\2013, h. 08.14. Sommario: a)iOS 7: Installazione e primo contatto con il nuovo sistema operativo per iPhone b)Ios 7 ed accessibilità: il punto in attesa del debutto. c)Iwork e novità hardware. *** a)iOS 7: Installazione e primo contatto con il nuovo sistema operativo per iPhone Rossy su universal-access, 11\06\2013, h. 08.14. Apple ha da poco rilasciato iOS 7 in versione Beta e, come vi avevamo promesso, siamo pronti ad illustrarvi tutte le caratteristiche di questo sistema operativo. In questo articolo vedremo nei dettagli il processo di installazione, di configurazione e tutte quelle novità visibili a primo impatto. Installazione e Prima Configurazione Iniziamo col dire che iOS 7 può essere scaricato ed installato soltanto dai proprietari di un account da sviluppatore. Il proprio UDID inoltre deve essere registrato sul sito Apple. Dopo aver effettuato il download di iOS 7, che per iPhone 5 pesa la bellezza di 1,1GB, non dobbiamo fare altro che lanciare iTunes e cliccare su Alt+Ripristina per poi selezionare il file .ipsw dal nostro computer. Il processo di installazione dura circa 5 minuti e qui notiamo già la prima novità: la barra di progresso risulta infatti essere più sottile rispetto alle versioni precedenti del firmware. Non appena completato l’aggiornamento, nella schermata nera con la mela bianca, si alterneranno completamente i colori. Vedremo quindi la mela diventare nera e tutto il resto dello schermo verrà invaso da uno sfondo bianco. Dopo un secondo sparirà anche il logo Apple a favore delle scritte di Benvenuto in tutte le lingue. Siamo pronti a sbloccare l’iPhone per iniziare la prima configurazione dello stesso! Come potrete notare dalla foto qui in alto, non troviamo più la zona inferiore delimitata dallo slider per sbloccare il dispositivo. Al suo posto compare una semplice scritta “sblocca” e dovremo “spostare” l’intera schermata da sinistra verso destra per utilizzare l’iPhone. La differenza sta nel fatto che adesso la schermata può essere spostata interamente (partendo da qualunque punto) verso destra, mente prima bisognava trascinare la piccola freccina nello spazio inferiore delimitato. Le schermate successive ci danno già una chiara idea di quanto sia semplice e minimale questo sistema operativo. Un’enorme prevalenza di bianco, poche icone monocromatiche ed un font abbastanza grande con un forte contrasto che va dal nero al blu. Ecco i primi screenshot di iOS 7: Dopo aver selezionato la lingua e la rete WiFi, ci verrà chiesto se vogliamo attivare i servizi di localizzazione e di configurare il nostro Apple ID. Dovremo poi accettare i Termini e le Condizioni per l’utilizzo, notando subito il nuovo stile grafico dei pop-up di notifica. Si passa dal nero al grigio con i tasti di conferma più squadrati. Potremo inoltre attivare iCloud e Find My iPhone, funzione direttamente collegata. La configurazione termina con le informazioni su Diagnosi ed utilizzo che potremo scegliere di far avere ad Apple oppure no. L’ultima schermata ci da il benvenuto in iPhone e cliccando il tasto OK accederemo finalmente alla nuova Home Screen. Primo contatto con iOS 7 Appena ho guardato per la prima volta la Home di iOS 7, una brutta espressione ha ricoperto il mio volto. Il primo impatto è veramente dirompente in quanto lo stile delle icone, così semplici quanto colorate e sgargianti, stona in maniera piuttosto forte con quelle che erano le nostre abitudini da 6 anni a questa parte. Non ritroviamo assolutamente lo stile a cui Apple ci aveva abituati e non lo ritroveremo neppure nelle singole applicazioni. Tuttavia, le novità e le potenzialità di questa nuova versione del software sono elevatissime. L’idea infatti è proprio quella di trovarsi di fronte ad un sistema operativo del tutto nuovo anzichè un semplice aggiornamento. La prima cosa che ho fatto a configurazione terminata è stata quella di impugnare l’iPhone e guardare l’effetto tridimensionale che si viene a creare con le icone grazie al fatto che lo sfondo riesce a muoversi, seguendo i movimenti del cellulare. Questa caratteristica è applicabile a qualsiasi foto e qualsiasi sfondo ma ho scoperto che diventa particolarmente carina con le foto panoramiche. Vi fornirò ulteriori informazioni più avanti. Sempre riguardo gli sfondi infine, troviamo la possibilità di impostare sfondi animati. iOS 7 ha nuove icone, alcune delle quali risultano dinamiche come ad esempio quella dell’orologio, con le lancette che segnano effettivamente l’ora attuale. Anche la StatusBar superiore è cambiata. Troviamo infatti 5 pallini che sostituiscono le classiche tacchette che segnalano la potenza del segnale di rete, un Font più sottile e dei simboli più piccoli, eccezion fatta per la batteria che risulta più lunga. Quando l’iPhone è in carica, comparirà ad intermittenza un piccolo fulmine alla destra della batteria (quindi non sarà più sovrapposto alla stessa) e non appena il telefono sarà carico vedremo che questo simbolo resterà fisso, indicando quindi un collegamento ad una fonte di energia ma senza una vera e propria ricarica in corso. I Dots, ovvero i puntini che segnano le varie pagine della Spring Board, saranno soltanto due anzichè tre. Questo è dovuto alla rimozione dello Spotlight, che però ha trovato una migliore collocazione attraverso una nuova gesture. Basterà infatti “abbassare” le icone della Home Screen, per veder apparire il box di ricerca interno al nostro telefono. Resta ancora disponibile il Centro Notifiche, richiamabile con la stessa gesture dello Spotlight ma partendo dal lato superiore dello schermo. La grafica qui è totalmente diversa e troviamo una suddivisione in 3 tab. Nel primo visualizziamo tutte le notifiche di Oggi, nel secondo tutte le notifiche ricevute in generale e nel terzo tutte quelle perse. Nella pagina di notifiche odierne, troviamo i Widget preimpostati che ci permettono di avere informazioni sul meteo, di visualizzare gli appuntamenti del calendario, i promemoria, e la borsa. tali opzioni sono gestibili dalle impostazioni. Una vera, e tanto attesa novità, sta nel Control Center, attivabile con una gesture dal basso verso l’alto. Si tratta di un pannello richiamabile da qualunque applicazione, senza uscire dalla stessa attraverso il quale potremo attivare e disattivare la modalità Aereo, il WiFi, il Bluetooth, la modalità Non Disturbare ed il Blocco di Rotazione dello schermo. Accediamo anche alle impostazioni relative alla luminosità e disponiamo di un Mini Player multimediale attraverso il quale potremo avviare la riproduzione della musica, cambiare canzone e gestirne il volume. Troviamo anche un tasto rapido per attivare la funzione AirDrop, che ci permette di trasferire file ad altri dispositivi in maniera estremamente semplice e veloce, di accendere il Flash utilizzandolo come torcia, di avviare l’applicazione Orologio o Calcolatrice e di scattare foto. Un’altra novità riguarda le Cartelle, che adesso riusciranno a contenere molte più applicazioni in quanto anch’esse possono essere suddivise in pagine e consultate con uno scrolling orizzontale. Cliccando su una cartella si ottiene una sorta di effetto “zoom-in”, lo stesso che vediamo quando apriamo una qualsiasi applicazione. Le animazioni e le transizioni sono molteplici ed abbastanza “lente” contrariamente al sistema operativo che risulta molto veloce. Anche premendo il tasto di accensione per bloccare lo schermo possiamo notare un effetto molto carino in cui la luminosità viene ridotta gradualmente fino a spegnersi. Subito dopo lo Slide To Unlock, le icone della SpringBoard assumono la classica visualizzazione a 4 colonne con un effetto “in-entrata” diverso dal solito. Facetime viene ora visto come un servizio indipendente, meritando la propria icona sulla Springboard, proprio un’applicazione indipendente da quella “Telefono”, dedicata esclusivamente alle videochiamate. Il doppio tap sul tasto Home continua a richiamare il Multitasking che però adesso assume uno stile del tutto diverso. Ogni applicazione che abbiamo aperto, viene mostrata in un elenco da scorrere in orizzontale in cui figurano sia l’icona (nella parte inferiore) che un’anteprima dell’ultimo fotogramma di ciascuna. Per chiudere un’app basterà premere un’anteprima e lanciarla verso l’alto. Le notifiche push di tipo Banner adesso mostrano 2 righe di testo oltre il nome dell’applicazione. Infine, viene abbandonata l’idea della mensola per quanto riguarda il Dock, a favore di un area colorata in maniera diversa rispetto al resto dello sfondo che andremo ad impostare (con il colore predominante probabilmente). Conclusioni Queste sono più o meno tutte le novità eclatanti visibili a primo impatto, ovvero senza entrare in nessuna applicazione. Attraverso i prossimi articoli invece, andremo proprio ad aprire ogni singola applicazione per mostrarvi la nuova interfaccia e le nuove funzionalità. In calce a questo post troverete i link agli articoli delle singole applicazioni che verranno aggiunti ed aggiornati man mano che pubblicheremo gli articoli. *** b)ios 7 ed accessibilità: il punto in attesa del debuto. con un attimo di ritardo per colpa mia comincia la seria di 3 articoli , preparata dal nostro Fabio Strada.una lettura equilibrata , sobria , esaustiva e sopra tutto interessante anzi importante da leggere .buona lettura e non dimenticatevi di lasciare qualche commento .colgo l'occasione di ringraziare fabio pubblicamente per questi veramente utili contributi . www.universalaccess.it/aggiornamenti/wwdc-2013-un-riepilogo-per-i-piu-distratti-ios-7 WWDC 2013: UN RIEPILOGO PER I PIU’ DISTRATTI iOS 7 di Fabio Strada Molti avranno già letto tutti i dettagli riguardanti gli annunci del keynote Apple di ieri, che si possono abbondantemente trovare in rete, e qualcuno lo avrà anche ascoltato in diretta, grazie allo streaming messo a disposizione sul sito Apple. Ma se qualcuno per qualche motivo se lo fosse perso e volesse un riassunto per recuperare le notizie principali con poco sforzo, eccolo qui. Anticipiamo subito che riguardo all’accessibilità per ora non ci sono notizie. Il sito Apple al momento non ne parla, e quindi dovremo aspettare che iniziano a girare le prime notizie dai beta tester. Questo probabilmente sta a indicare che non sono in arrivo particolari novità nel campo dell’accessibilità, però i più timorosi possono stare tranquilli: per quanto l’accessibilità delle nuove funzionalità è da verificare, è irrealistico pensare che la Apple abbia abbandonato “tout court” l’accessibilità dei suoi sistemi da una versione alla successiva, così con “non chalance”. Nella peggiore delle ipotesi non ci saranno miglioramenti. IOS 7 Il sistema operativo per iPhone e iPad era quello da cui si aspettavano le maggiori novità, dopo l’allontanamento del suo precedente responsabile Scott Forstall e l’arrivo della supervisione di Jony Ive. E in effetti così è stato. IOS 7 presenta un profondo rinnovamento grafico in tutto il sistema, definito da alcuni addirittura “drammatico”, che sicuramente è il cambiamento di maggiore impatto visivo. Naturalmente, per noi che l’impatto visivo non l’abbiamo, questo profondo rinnovamento grafico lascia un po’ il tempo che trova. Più importanti anche per noi invece sono alcune nuove funzionalità che verranno introdotte: in particolare il Centro di controllo, che permette con un gesto di accedere da qualunque punto del sistema (compresa la schermata di blocco) a una sorta di pannello di controllo da cui si potranno attivare e disattivare velocemente tutte le connessioni mobili (WiFi, cellulare, Bluetooth, modalità Aeroplano ecc.), oltre a controllarela riproduzione multimediale, la luminosità, il blocco della rotazione ecc. Anche il Centro notifiche ha subìto un redesign, con una nuova interfaccia a tab. Potenzialmente molto utile appare il tab in cui vengono mostrate le notifiche relative alla giornata odierna, in cui iOS raccoglierà tutti gli eventi dicalendario, promemoria ecc. che ci attendono nella giornata di oggi. Un altro tab invece permetterà di visualizzare solo le notifiche perse, cioè a cui non abbiamo dato risposta nelle ultime 24 ore. E’ stato rinnovato anche lo switcher applicazioni, che adesso non è più un semplice dock in fondo alla schermata che raccoglie le icone delle applicazioni in ordine cronologico dalla loro ultima apertura, ma è una vista in cui sarà presentata anche la schermata dell’app al momento del suo ultimo utilizzo, e sarà anche più veloce chiudere le singole app, attraverso un solo gesto, al posto della vecchia manovra del doppio tap tenuto per entrare in modalità modifica e successivo doppio tap sull’app da chiudere. Un’altra importante novità è l’arrivo su iOS di AirDrop, la funzione introdotta in OS X a partire da Lion, che permette di scambiarsi file fra dispositivi tramite un collegamento wireless peer-to-peer, cioè in pratica utilizzando il WiFi, ma senza bisogno che i dispositivi siano entrambi collegati a una rete esistente. Con l’arrivo su iOS, i file quindi potranno essere scambiati non solo più fra due Mac, ma anche fra Mac e dispositivi iOS, o fra due diversi dispositivi iOS, e non solo via WiFi, ma anche via Bluetooth. Attenzione però! Onde evitare illusioni e successive delusioni, la Apple ha chiarito fin da subito che su iOS la funzione AirDrop verrà supportata solo dai dispositivi più recenti, e nello specifico: iPhone 5, iPad Retina quarta generazione, iPad mini e iPod touch quinta generazione. Siri acquista una nuova interfaccia e nuove voci di alta qualità, ma per il momento solo per l’inglese, francese e tedesco. Le altre lingue come l’italiano si aggiungeranno in seguito. Naturalmente però resta disponibile la vecchia voce. Sono stati aggiunti nuovi comandi come per esempio richiamare dopo una chiamata persa o modificare alcune impostazioni (per es. accendere o spegnere il bluetooth), e sarà possibile fare delle ricerche su Twitter, Wikipedia e il motore di ricerca Bing e avere i risultati della ricerca direttamente dentro Siri senza dover andare su Safari. Purtroppo la guerra economica fra Apple e Google ha portato al divorzio della Apple dai vari servizi online di Google, e questo è un danno per noi utenti, perché è evidente che in questo modo perdiamo l’integrazione diretta coi servizi online più potenti in assoluto, e ci dobbiamo accontentare del meno peggio, come Bing, Yelp ecc. Infatti, mentre Google procede a tappe forzate con l’integrazione dei suoi vari servizi online nei propri sistemi operativi in modo sempre più potente, la Apple in questo settore è costretta a inseguire e arrancare. Nessuna novità specifica è stata annunciata per le Mappe in iOS, il che non è particolarmente incoraggiante, dal momento che i problemi di attendibilità delle Mappe Apple sono tristemente noti. Ad ogni modo, qualche nuova funzione in effetti c’è: in particolare, di nostro interesse c’è l’estensione della navigazione turn-by-turn con indicazioni vocali anche ai percorsi pedonali (prima era disponibile solo per quelli in auto). Se le mappe Apple arrivassero ad essere pienamente affidabili, questo ci libererebbe dalla necessità di comprare app di navigazione di terze parti costose come Navigon e TomTom, ma naturalmente questo è un grosso “se”… Modifiche stilistiche sono state annunciate anche per l’App Store, con nuove classificazioni delle app, in particolare la possibilità di scoprire quali app riguardano direttamente la zona in cui ci troviamo, ad esempio una città o un punto d’interesse (come un museo). Importante soprattutto la nuova funzione di aggiornamento automatico delle app, per cui l’App Store sarà in grado di aggiornare in background e senza il nostro intervento le app installate. Occhio quindi per chi teme di ritrovarsi suo malgrado installata una nuova versione di un’app in cui l’accessibilità con VoiceOver è stata rovinata: controllate che questa funzione sia disattivata (perché naturalmente presumiamo che si possa disattivare, giusto?) Sono stati introdotti nuovi criteri di ordinamento delle foto e dei video nell’app Immagini. IOS si preoccuperà di ordinarli automaticamente in raccolte in base all’anno, alla località e al momento a cui si riferiscono; questo per evitare di ritrovarsi con centinaia di foto in semplice ordine cronologico fra cui è difficile districarsi. La sincronizzazione dei contenuti multimediali acquistati nell’iTunes Store, attualmente già disponibile per la musica, ora si estende anche ai film e agli spettacoli TV, ma non è chiaro se questo riguarderà all’inizio solo gli USA o anche altri paesi. Infine, dulcis in fundo e un po’ a sorpresa rispetto alla tempistica ipotizzata, è stato annunciato il debutto del nuovo servizio iTunes Radio, di cui si è ampiamente vociferato nelle settimane precedenti. Questo servizio, che sarà integrato direttamente nell’app Musica di iOS e in iTunes per Mac e PC, in pratica è una sorta di Internet radio e a dire il vero assomiglia molto ad altri servizi già esistenti, uno su tutti Pandora. Si tratta di uno streaming di musica a flusso continuo, organizzato in stazioni tematiche (per generi musicali e categorie, come ad esempio “canzoni per l’estate”, musica di tendenza su Twitter, e altre amenità…). L’utente potrà anche creare le proprie stazioni a partire da una determinata canzone. A differenza di altri servizi concorrenti come Spotify o la recente offerta di Google All Access (che però offrono maggiori opzioni, come l’ascolto completo degli album e discografie degli artisti), la bella notizia è che iTunes Radio sarà gratuito. La brutta notizia è che il prezzo da pagare sarà la presenza di annunci pubblicitari fra le canzoni. La bella notizia per chi ha sottoscritto un abbonamento a iTunes Match è che per noi fortunati (perché fra questi ci sono anch’io…) il servizio sarà libero dalla publicità. La brutta notizia per tutti noi residenti del “bel paese” è che il servizio inizialmente sarà disponibile solo negli USA e dovremo aspettare una data successiva per il suo arrivo anche nei nostri lidi. In tutte queste novità, quale sarà lo stato dell’accessibilità? Come abbiamo detto all’inizio, ancora non lo sappiamo. Però riteniamo che non potrà mancare il supporto di VoiceOver alle principali nuove funzioni di portata generale su tutto il sistema. Sicuramente avranno dovuto adattare i gesti o crearne qualcuno di nuovo, ma è impensabile che non sia accessibile ad esempio il Centro di Controllo o che non sia possibile la navigazione nel nuovo switcher multitasking o fra le pagine di Safari coi nuovi gesti (che per i vedenti saranno degli swipe, cioè in pratica dei flick, e quindi per VoiceOver, che li usa già per altri scopi, dovranno essere adattati). segue parte due *** c)iwork e novità hardware. di Fabio Strada IWork Qualcuno sperava ancora che iWork avrebbe mai avuto un nuovo aggiornamento? Ormai eravamo sempre più rassegnati a darlo per morto, e invece: incredibile!, è stata annunciata una nuova versione, sia per Mac che per iOS, che dovrà uscire più avanti nel corso dell’anno. Di questa nuova versione però non è stato fatto vedere niente durante il keynote. Invece è stata fatta una demo della nuova versione online, iWork in the Cloud , che uscirà in concomitanza a quelle native per Mac e iOS, a cui si accederà dal sito di iCloud. In questo modo Apple cerca di sfidare le suite di produttività online di Microsoft (Office 365) e Google (Google Docs, la quale in particolare domina questo settore). Anche qui non sappiamo assolutamente nulla sull’accessibilità. Ma le nostre speranze e le nostre preghiere sono tutte concentrate sulla possibilità che il team di VoiceOver abbia approfittato della nuova versione della suite per risolvere almeno una parte dei vari problemi di accessibilità e usabilità che iWork presentava in particolare sul Mac. Per quanto riguarda l’accessibilità della suite online, non sappiamo bene cosa aspettarci. Potenzialmente le nuove tecnologie web come l’HTML5 permettono un buon livello di accessibilità (e l’accoppiata Google Docs-ChromeVox lo dimostra), ma su quanto ci lavorerà la Apple non possiamo mettere la mano sul fuoco, se dobbiamo basarci sul precedente proprio del sito di iCloud. MacBook Air e Mac Pro Infine, a dispetto delle previsioni, oltre agli importanti annunci riguardanti il software, Tim Cook e soci hanno usato l’evento anche per lanciare importanti novità hardware, tutte riguardanti il Mac. Prima di tutto il MacBook Air, che fin da ieri è disponibile nel nuovo modello del 2013. I punti salienti sono i nuovi processori Intel della linea Haswell, che garantiscono un nuovo livello di efficienza energetica e risparmio della batteria. Infatti i nuovi MacBook Air segnano un nuovo record di durata della batteria: 9 ore per il modello da 11 pollici e addirittura 12 ore per il modello da 13 pollici. Come Apple sottolinea orgogliosamente, siamo arrivati al traguardo del laptop che ha un’autonomia di una giornata intera. Altre caratteristiche salienti sono il raddoppio della capienza degli SSD per entrambi i modelli, e la riduzione del prezzo del modello da 13 pollici. Infine, la notizia più spettacolare in campo hardware (anche se riguarda solo una nicchia degli utenti Apple) è stata l’anteprima del nuovo Mac Pro , il computer desktop di fascia workstation, ossia pensato per gli utenti professionali (in particolare nei settori dell’audio e del video), e tutto concentrato sulla massima potenza. Anteprima, perché in realtà il nuovo Mac Pro ancora non è pronto, a differenza del MacBook Air, ma è ancora in lavorazione e vedrà l’uscita più avanti nell’anno. Il Mac Pro era diventato la cenerentola dei Mac, il modello più trascurato, non vedeva un vero aggiornamento da circa tre anni, e questo era preso come uno dei vari segni che la Apple aveva ormai voltato le spalle ai suoi utenti professionali, che invece una volta erano il suo zoccolo duro, dimenticati sulla scia dei successi dell’iPhone e dell’iPad. Ora, non è detto che basti questo nuovo Mac Pro a dimostrare che le cose non stanno così, e il fatto che l’utenza professionale abbia subìto un drastico ridimensionamento nelle priorità della Apple è fuori di dubbio. Ma il messaggio che l’azienda di Cupertino vuole dare con questo nuovo computer comunque è che continua ancora a pensare ai suoi utenti professionali e non li ha abbandonati. Il nuovo Mac Pro ha un design di quelli avveniristici che fanno colpo: un case cilindrico, molto più ridotto nelle dimensioni rispetto al modello precedente. I processori sono quelli dell’ultima generazione della famiglia Intel Xeon, pensati appunto per le workstation e i server. Anche qui la Apple ha eliminato i lettori di CD e DVD (cosa che ci si aspettava ma sicuramente non piacerà a tutti) e anche le varie porte di espansione del vecchio Mac Pro (cosa che piacerà ancora a meno utenti professionali). In compenso il nuovo Mac Pro sarà dotato di serie di due schede video di livello professionale e di 6 porte Thunderbolt 2, cioè la nuova generazione del protocollo ancora più veloce della precedente. Anche qui la Apple passa allo storage interno interamente su flash drive, abbandonando gli hard disk, ma si tratta di drive non di tipo SSD, ma su connessione PCIe, che forse permetteranno maggiore espandibilità. Insieme al Mac Pro, così è stato annunciato nel keynote, uscirà anche una nuova versione di Final Cut Pro X, il software per l’editing video professionale, di cui però non è stato fatto vedere niente. Chissà se all’orizzonte ci sarà anche una nuova versione di Logic Pro, il software Apple per la produzione musicale professionale (presumibilmente anche qui la nuova versione X)? E soprattutto, chissà se questa nuova versione, se davvero uscirà, porterà finalmente dei miglioramenti anche all’accessibilità, che in Logic è tristemente carente? Vedremo cosa ci riserverà il futuro… A voi la parola …. *** di Fabio Strada E’ stata presentata anche l’anteprima di OS X 10.9. Siccome ormai i nomi dei felini erano esauriti, gli ingegneri Apple hanno pensato bene di cambiare argomento, e si è passati invece ai nomi di località in California. Il primo ad essere scelto è stato Mavericks, una località dove si svolgono gare di surf (da cui anche il logo della WWDC 2013 che raffigura un’onda…) Mavericks introduce diverse novità tecnologiche per migliorare l’efficienza del sistema e il risparmio della batteria. Dal punto di vista delle nuove funzioni, troviamo un paio di novità nel Finder, cioè l’introduzione dei tab e dei tag (cambia solo una lettera ma sono due cose molto diverse…). L’introduzione dei tab significa che le finestre del Finder assomiglieranno a quelle di un browser; mentre nel browser i vari tab contengono diverse pagine web, nel Finder i tab conterranno la vista di diverse cartelle o posizioni sul proprio Mac. Lo scopo è quello di ridurre l’affollamento di finestre sul desktop, perché sarà possibile concentrare il contenuto di diverse finestre del Finder in un’unica finestra con vari tab. E’ evidente che si tratta di un vantaggio prettamente visivo e che per noi che usiamo VoiceOver cambia ben poco fra passare da un tab all’altro o da una finestra all’altra. (Naturalmente potrà risultare più utile per gli ipovedenti). Molto più interessante per noi è invece l’introduzione dei tag. Si tratta di etichette (ovvero parole chiave descrittive) che si possono assegnare ai file per catalogarli e organizzarli, esattamente come si fa per i post o gli articoli sui blog. Che cosa ci si guadagna in questo modo? Che la ricerca diventa (almeno potenzialmente) molto più potente e flessibile (naturalmente poi dipende da come la funzione sarà implementata). Per esempio, se stiamo lavorando a una tesi di laurea, potremo assegnare il tag “tesi” a tutti i file che hanno a che fare col nostro lavoro. I tag saranno visualizzati nella barra laterale del Finder e selezionando un tag potremo vedere tutti i documenti che vi appartengono, indipendentemente dalla posizione fisica in cui sono salvati; non dovremo quindi preoccuparci di salvarli tutti in una stessa cartella, o di ricordarci dove sono salvati i vari documenti. Ma naturalmente a ogni file potrà essere assegnato più di un tag a piacere, rendendo l’organizzazione e la ricerca dei file molto flessibile e potente. Oltre ai tag predefiniti da Apple, sarà possibile naturalmente creare i propri. Questa funzione diventa particolarmente interessante nella gestione dei documenti salvati su iCloud. Anche questi infatti potranno essere taggati, e verranno visualizzati nel Finder insieme ai documenti salvati sul computer e appartenenti agli stessi tag. La novità importante quindi è che sarà possibile visualizzare nel Finder, senza distinzione rispetto ai file locali, anche i documenti iCloud, che invece in Mountain Lion si possono raggiungere solo dalla finestra Apri dell’applicazione con cui sono stati creati. Ora, non lo sappiamo ancora, ma se a questo punto fosse possibile aprire dal Finder un documento iCloud anche con un’applicazione diversa da quella di default, cioè da quella con cui è stato creato, allora sarebbe stato aggirato quello che attualmente è il maggior limite nella gestione dei documenti iCloud sul Mac. Altra importante novità di Mavericks è l’arrivo di due app provenienti da iOS: iBooks e Mappe . Da tempo aspettavamo (in verità senza troppe speranze) che i libri di iBooks si potessero leggere anche sul Mac, e il momento è arrivato. L’app integrerà anche sul Mac l’iBookstore, da cui si potranno acquistare i libri. Un’importante differenza rispetto alla versione per iOS è che sul Mac si potrà aprire più di un libro contemporaneamente, cosa molto utile per chi deve usare i libri per studiare. Sarà poi possibile estrapolare citazioni dai libri, oltre alle consuete note ed evidenziazioni, e qui dovremo vedere se e quanto queste funzioni saranno accessibili con VoiceOver. L’arrivo di iBooks potrebbe essere significativo per noi utenti di VoiceOver anche per un altro motivo, cioè se anche sul Mac iBooks potrà aprire i documenti PDF. In questo caso ci troveremmo con una nuova app di sistema dove è possibile leggere i documenti PDF; anche qui dovremo vedere a che livello sarà l’accessibilità, ma se fosse soddisfacente potrebbe essere un’alternativa all’uso di Anteprima, la cui accessibilità nell’ultimo anno è stata piuttosto travagliata. Per quanto riguarda la nuova app Mappe, il suo funzionamento sarà pressoché uguale a quella per iOS. La novità molto interessante è che sarà possibile impostare dal Mac la navigazione guidata (turn-by-turn) per una destinazione e sincronizzarla con un dispositivo iOS, che troveremo quindi pronto per far partire le istruzioni vocali per il nostro percorso. Diverse novità sono state annunciate anche per Safari, ma quella che forse può essere più attraente per noi è la nuova funzione iCloud Keychain . Si tratta di una nuova funzione di iCloud, che naturalmente sarà sincronizzata fra OS X e iOS, per cui potremo salvare nel portachiavi, non più in locale sul Mac ma in iCloud, tutte le password dei siti internet dove abbiamo un account, nonché i numeri di carta di credito che abbiamo registrato in questi account. Il tutto sarà protetto dalla password master del Portachiavi, che, se la situazione resterà come è adesso, coinciderà con la password del nostro utente sul Mac (oppure potrebbe essere la password del nostro account iCloud). Quindi, per tutti coloro che vorranno utilizzare questa funzione: create una password ben robusta per il vostro utente sul Mac o per l’account iCloud! Naturalmente i dati contenuti nel portachiave iCloud saranno protetti con una robusta crittografia; inoltre quando dobbiamo creare una nuova password per un account su un sito, iCloud Keychain ci offrirà di creare per noi una password robusta, una di quelle piene di caratteri e cifre casuali che non si possono indovinare per pura fortuna, se non passando anni a provare le varie combinazioni. Noi naturalmente non avremo bisogno di ricordare le nostre password, e neanche i numeri delle carte di credito, dovremo ricordarci solo la password del portachiave. Per stare dalla parte del sicuro, ad ogni modo, nel portachiave non verrà salvato il codice CVV della carta di credito, cioè il codice di sicurezza a 3 cifre che bisogna inserire quando si effettua un ordine di pagamento: quello si continuerà ad inserirlo manualmente. Altri miglioramenti verranno introdotti nel Centro notifiche (per es. la possibilità di rispondere direttamente a un messaggio o a una mail); è stato introdotto il pieno supporto ai monitor multipli, e altro ancora. Anche per Mavericks, qual è lo stato dell’accessibilità con VoiceOver è ancora tutto da vedere. La beta comunque è già disponibile per gli iscritti al programma Developer, così come la beta di iOS 7, per cui potremo presto rendercene conto direttamente. segue parte treTorna all'indice