risparmi
Come risparmiare 140 euro.
Corriere della sera del 14\04\2013.
STEFANO AGNOLI.
Ritrovarsi 140 euro in più nel portafoglio di questi tempi è cosa tutt'altro che disprezzabile. E
riuscire a risparmiarli in un anno sulle bollette di luce e gas è impresa possibile se si decide di
abbandonare la tariffa "base" alla quale è ancora legata la stragrande maggioranza degli italiani
per seguire il "trovaofferte", uno strumento messo a disposizione del consumatore dall'Autorità per
l'energia elettrica e il gas a cui aderiscono 24 aziende che coprono quasi tutto il mercato. Basta
munirsi della bolletta, andare su Internet e inserire qualche dato.
Diciamolo subito: un po' per oggettiva complessità e un po' per pigrizia, gestire le proprie
bollette di gas e luce è un esercizio poco attraente. Di certo un contatore è assai meno "smart" di
un telefonino o di una tavoletta, anche se ormai il marketing e la pressione sui consumatori delle
aziende dell'energia non ha nulla da invidiare a quella delle compagnie telefoniche e internet. Nei
fatti, però, la spesa per riscaldarsi e illuminare le abitazioni è più che doppia rispetto a quella
per comunicare, e assai meno comprimibile. In un anno l'esborso medio per famiglia in telefonia e
web è di circa 840 euro mentre quello per luce e gas è di 1.800-1.900 euro. Poco o tanto che sia,
la ricerca del risparmio nella selva oscura delle offerte luce-gas può diventare quindi una voce di
reddito non disprezzabile.
Una lista di offerte Ecco i motivi che hanno ispirato l'elaborazione effettuata sulla base di uno
degli strumenti più affidabili e più a portata di mano per i consumatori, il "trovaofferte" (trovaofferte.autorita.energia.it/trovaofferte) messo a disposizione dall'Autorità dell'energia elettrica e il gas, a cui aderiscono 24
aziende che coprono la quasi totalità del mercato. Ebbene, rispetto alla tariffa "base" alla quale
è ancora legata la stragrande maggioranza degli italiani (la cosiddetta "maggior tutela" che viene
calcolata dalla stessa Autorità ogni tre mesi) il risparmio arriva fino a 140 euro in un anno. E il
divario, sempre annuo, tra la miglior offerta e l'ultima della lista può essere notevole, anche
fino a 120 euro in più. Cifre non esorbitanti, è vero, ma che possono essere "salvate" con uno
sforzo tutto sommato accettabile: andare su internet con la propria bolletta in mano e inserire
pochi dati. Magari confrontando i valori ottenuti con quelli forniti da altri siti web privati e
volontari come facile.it, mybestoption.it, sostariffe.it o supermoney.eu. Portali generalisti che
consentono di comparare offerte e tariffe di comparti che vanno dalla telefonia alle assicurazioni
ai conti bancari.
I costi e il web Colpisce che a ottenere le migliori posizioni siano quasi sempre le offerte che,
con l'eccezione di Trenta (Dolomiti Energia), fanno capo a grandi aziende come Enel, Eni, Edison,
E.On. Nulla però è casuale: se la concorrenza dal lato dell'offerta avviene sulla base dei costi
della materia prima (gas e generazione di elettricità) e di quelli per la gestione dei clienti, è
verosimile che i "big" abbiano più frecce al loro arco rispetto agli operatori minori. Ma non
sempre è così, e neppure è un caso se le migliori offerte sono quasi sempre quelle che prevedono un
prezzo "bloccato" (di solito per un anno) e requisiti assai precisi: l'adesione deve avvenire via
internet; il pagamento deve essere effettuato con un rid bancario o comunque con bollette
elettroniche. Il motivo è chiaro: internet consente al venditore di tagliare i suoi costi e
catturare più clienti. Il prezzo bloccato ha invece una funzione quasi "psicologica", rivolgendosi
al consumatore più ansioso che vuole sicurezza di pagamento per periodi determinati.
Prezzi bloccati o indicizzati Immediatamente a ruota del primo "blocco" segue il gruppo di offerte
con prezzo "indicizzato", a sconto sulla tariffa stabilita dall'Autorità. Indipendentemente quindi
dagli andamenti di mercato, le aziende che adottano questo sistema scommettono sull'appeal del
risparmio sicuro. E su un bacino potenziale smisurato visto che dalla completa apertura del mercato
dell'energia elettrica (1 luglio 2007) solo il 22-23% delle famiglie e delle piccole imprese ha
cambiato fornitore uscendo dalla "maggior tutela" offerta dalla tariffa dell'Autorità. Una
percentuale simile (18-20% dei clienti "domestici", ma più del 50% delle piccole e medie imprese)
riguarda il mercato gas, la cui apertura risale al 2003. Non sfugge a chi ha già dimestichezza con
un mutuo bancario che i sistemi di prezzo "bloccato" (con o senza web) o "indicizzato" siano
all'incirca i corrispondenti del tasso fisso o variabile per i mutui casa, e la scelta implichi pur
sempre una preferenza personale.
La concorrenza Una volta fissati i parametri di consumo di una famiglia tipo (1.400 metri cubi di
gas l'anno e 2.700 chilowattora) sono però i numeri a parlare. Con l'offerta migliore si
risparmierebbero più di 40 euro l'anno di elettricità e quasi 100 di gas (tra il 7 e l'8% in
entrambi i casi) rispetto alla tariffa di tutela che dal secondo trimestre 2013 farebbe spendere
alla famiglia tipo 511 euro di luce l'anno e 1.398 euro di gas. In termini assoluti, quindi, la
spesa complessiva potrebbe scendere da 1.910 a 1.770 euro. Vantaggi che non sembrano essere
superati dalle offerte combinate luce-gas che alcune aziende propongono.
Rimane la domanda di fondo: perché negli ultimi anni gli italiani non hanno approfittato della
concorrenza? Per scarsa consapevolezza; o forse perché le offerte sul mercato hanno insistito più
sui fattori diversi dal prezzo (punti premio, servizi aggiuntivi, qualità); oppure per le
difficoltà burocratiche nel cambio di fornitore. Risposte sensate. Nelle prossime settimane si
concluderà l'indagine sul tema che l'Autorità ha avviato a luglio 2012, e se ne saprà qualcosa di
più.
Stefano Agnoli
@stefanoagnoli
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