whatsapp Le alternative a whatsapp non piu' gratuita. Da Repubblica del 20\03\2013. "Io Whatsapp non lo voglio pagare": le app alternative per chattare gratis L'annuncio del servizio di messaggistica da smartphone più diffuso di introdurre un canone annuale da 0,79 centesimi ha scatenato la platea del 'tuttogratis'. Ecco allora alcune delle soluzioni per chi, per principio, preferisce cambiare sistema di IVAN FULCO DUECENTO milioni di utenti e alcuni bilioni di messaggi dopo, Whatsapp batte cassa. Fino a ieri era il servizio di messaggistica più amato dai fedeli dello smartphone. Oggi continua a esserlo, ma qualcuno inizia a storcere il naso. A gennaio, la versione Android dell'applicazione aveva imposto ai suoi utenti un canone annuale di 79 centesimi. Prossimamente, come annunciato da Jan Koum, CEO di Whatsapp, il canone esordirà anche per la versione iPhone. Il popolo del tuttogratis, che per il costo di un caffè all'anno farebbe la rivoluzione (per una questione di principio, s'intende), ha cominciato a guardarsi intorno. Per scoprire che, negli App Store di tutto il mondo, c'è vita oltre Whatsapp, nella forma di molte valide applicazioni alternative. Sono tutte gratuite. E tutte sono disponibili per più piattaforme, in prevalenza iOS, Android, Blackberry e Windows Phone. LA FOTOGALLERIA: LE ALTERNATIVE Facebook Messenger. Sul mercato occidentale, Facebook Messenger è l'unica in grado di contrastare per diffusione il predominio mobile di Whatsapp. Le funzionalità sono simili, inclusa la chat di gruppo e la notifica di ricevuta. A tutto questo, l'app di Zuckerberg aggiunge la possibilità di inviare sms gratuiti. Il vantaggio è di poter comunicare con tutti i propri contatti Facebook, verso smartphone e desktop, anche quando questi sono offline. Lo svantaggio, appunto, è che oltre Facebook non c'è contatto. Viber. Al suo esordio su App Store, nel dicembre 2010, scatenò l'euforia degli utenti, con la sua offerta di telefonate gratuite su rete WiFi e 3G. In seguito, Viber ha incluso anche chat testuale, invio di immagini e condivisione della posizione. Come Whatsapp, ogni utente è identificato dal numero di telefono, soluzione che permette di popolare la rubrica Viber in tempo reale. Più di Whatsapp, ha un'interfaccia grafica e un set di emoticon di miglior qualità. Tra i vantaggi, la buona diffusione in Italia, in parte garantita dal boom iniziale. Yuilop. Allo stato attuale è tra le app più complete, potenziale candidata per domarle tutte. Non solo chiamate e messaggi gratuiti verso tutti gli utenti Yuilop, ma anche chiamate e messaggi "a gettone" verso qualsiasi numero nel mondo, fisso o mobile. Per questi ultimi è necessario spendere appositi crediti (denominati Energy), da guadagnare promuovendo il servizio tra gli amici o aderendo alle offerte pubblicitarie, per esempio scaricando altre app consigliate. "Do ut des" ai tempi dello smartphone. Anche per Yuilop, l'iscrizione avviene tramite numero telefonico. Kik Messenger. Ormai iscritto tra i servizi storici dell'era smartphone, Kik offre interfaccia e funzionalità minimal, per privilegiare velocità e semplicità d'uso. Oltre questo, permette di espandere l'applicazione base scaricando appositi "moduli aggiuntivi", per giocare con gli amici, creare disegni di gruppo o condividere immagini o video. Kik è l'app-Ikea della messaggeria mobile: simile a Whatsapp, ma da costruire da sé. Rispetto ad altri servizi non obbliga a usare il numero di cellulare, a tutto vantaggio della privacy. Skype. Duecentocinquanta milioni di utenti non possono essersi sbagliati. L'applicazione di Microsoft offre chiamate, videochiamate e messaggi gratuiti verso tutti gli utenti Skype, su smartphone, tablet e desktop. Inoltre, permette di chiamare fissi e cellulari alle tariffe Skype. Dall'8 aprile, il servizio Skype sostituirà Windows Live Messenger, ampliando ulteriormente la sua diffusione. E candidandosi al ruolo di app di messaggistica definitiva. L'ideale per chi vuole scegliere una chiesa e non cambiarla per anni. Line. Da molti considerato il "Whatsapp d'Oriente", Line è il servizio più diffuso in Giappone, dove serve circa il 45% dell'utenza iPhone. Ed è sufficiente uno sguardo per capire il motivo: emoji, sticker ed emoticon come se piovesse. Oltre a questo, offre chiamate gratuite e prevede una versione desktop (pc, Mac), elemento che la rende versatile quasi quanto Skype. Non manca una sezione Diario, in cui registrare pensieri, immagini, video, link o altro. Nello store online è possibile acquistare nuovi contenuti, tra cui un'altra pioggia di emoji e sticker. L'applicazione ideale per i teenager, ma ancora poco diffusa in Italia. Simone Dal Maso su uic h.e.: d. Però sarebbe bello sapere quali sono gestibili dai minorati della vista... In fondo questa lista non sarebbe fatta per questo? r. assolutamente vero alessandra, io posso dare le seguenti info: - Viber. accessibile per Android, pochissimo per iphone. si riesce a leggere parte della videata con i contatti, i messaggi non vengono letti nella schermata messaggi, ma solo quando arrivano in notifica. non sempre il pulsante chiama e' visible, sostituito da un pulsante nominato viber-badge. Line: da quello che ho potuto provare su iphone, un vero schifo. app disinstallata dopo 5 minuti. Skype: funziona, solo che e' pesantuccia. Facebook messenger: direi gestibile, non comoda come watsapp ma sicuramente usabile. detto questo, io pagherò volentieri l'enorme somma di 79 centesimi all'anno. certo, chiederò un mutuo, un fiananziamento, ma ce la farò... *** art. postato da Francesco La Mancusasu universal-access, 26\03\2013, h. 15.52. Come vi abbiamo segnalato alcuni giorni fa, presto WhatsApp per iPhone sarà a pagamento per i nuovi clienti che scaricheranno l’app dal giorno di attivazione delle tariffe. Un anno di abbonamento costerà 0,89€, ed ora conosciamo anche le tariffe per gli abbonamenti pluriennali. Quello di WhatsApp è un cambiamento significativo se si considera che fino ad ora bastava acquistare l’applicazione una volta sola per usarla ininterrottamente, ma una scelta di questo genere appariva evidente già dall’introduzione di questo modello su Android, BlackBerry, Nokia e Windows Phone. Il modello basato su abbonamenti verrebbe applicato ai nuovi utenti, cioè solo a coloro che scaricheranno l’app dopo l’attivazione delle tariffe su iOS. Da quel giorno, infatti, l’applicazione potrà essere scaricata gratuitamente ma, per poter sfruttare il servizio di messaggistica gratuita, bisognerà pagare un canone annuale. Tale canone sarà di 0,89€ per un anno, 2,40€ per tre anni e 3,34€ per cinque anni. Una spesa non certo eccessiva, se si considera il tipo di servizio offerto e la base di utenza propria di WhatsApp. In termini di concorrenza WhatsApp, infatti, è uno dei servizi più famosi disponibili sul mercato: basti pensare infatti come vengano inviati circa 17 miliardi di messaggi al giorno e di come siano oltre 100 milioni gli utenti su Android. Negli ultimi tempi, tuttavia, il servizio in questione ha dovuto affrontare nuove sfide dovute alla presenza di competitors sempre più agguerriti, come ad esempio l’applicazione Line, disponibile gratuitamente a questo link, e KakaoTalk. Non è chiaro a che punto la compagnia possa operare queste modifiche su iOS, ma stando alle dichiarazioni del CEO accadrà sicuramente entro quest’anno.Torna all'indice