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Una visione per i ciechi: arriva la rivoluzione.
da L'Espresso del 15\03\2013.

Una visione per i ciechiSistemi Gps molto più efficaci dei cani guida. Sensori. Applicazioni. 
Oggetti elettronici parlanti. Per i non vedenti arriva la rivoluzione

Francesco, questa mattina, si è alzato di buon'ora. Ha fatto colazione leggendo i giornali, poi ha 
consultato alcuni siti Internet ed è uscito per fare la spesa: prima di passare al supermercato, 
però, è andato al museo civico dove si inaugurava una mostra d'arte contemporanea. Che c'è di 
strano? Francesco è cieco.
Una volta, non avrebbe potuto avere una giornata così vicina alla normalità. Ora sì. Perché l'era 
2.0 è arrivata, anche per i non vedenti. È l'era degli elettrodomestici parlanti, degli smartphone 
che indicano la strada da seguire, dei computer che restituiscono immagini e colori. Le nuove 
tecnologie garantiscono sempre più autonomia e indipendenza, anche se non è tutto oro ciò che 
luccica. Perché in questo mondo sempre più complesso, i mutamenti continui generano a loro volta 
nuove esclusioni sociali. E discriminazioni. Non fai in tempo a imparare a usare un nuovo 
dispositivo, che subito ne nasce un altro, e devi ricominciare da capo.
L'Unione italiana ciechi, abituata da sempre a combattere, indica sempre il bicchiere mezzo vuoto: 
siti pubblici non accessibili, elettrodomestici ancora inutilizzabili, programmi tivù non 
"tradotti" in Braille, sistemi di pagamento (bancomat, postamat) perlopiù inadeguati. Ma il 
bicchiere mezzo pieno è denso di promesse, per una platea sempre più vasta di fruitori.
Secondo le cifre dell'Organizzazione mondiale della sanità, nel mondo ci sono 285 milioni di 
persone con problemi di vista: 39 milioni di ciechi e 246 milioni di ipovedenti, di cui il 65 per 
cento oltre i 50 anni. Con l'invecchiamento della popolazione, i problemi di vista riguarderanno un 
numero sempre più cospicuo di persone. In Italia, sono stati censiti 380 mila non vedenti e un 
milione e mezzo di ipovedenti. A loro sono rivolte le nuove opportunità a partire dalla domotica, 
creata per le disabilità in genere, ma ormai declinata in maniera versatile sulle specifiche 
esigenze. Sul fronte degli elettrodomestici, il sito nonvedenti.it segnala le lavatrici e 
lavastoviglie con segnali tattili della Miele e i forni a microonde parlanti di Whirlpool e LG 
Electronics. Per l'autonomia in casa sono utili una serie di strumenti con indicazioni tattili e 
sonore, dai termometri per la misurazione corporea alle stazioni barometriche, dalle bilance 
pesapersone e per alimenti ai segnalatori
di fonti luminose, acqua e gas. Molti gli orologi che vocalizzano l'ora premendo un tasto o tramite 
i simboli tattili all'interno del quadrante. La Tissot ha creato Silen-T, un orologio da polso 
deluxe che emette vibrazioni in corrispondenza delle lancette, quando si fa scorrere il dito lungo 
la corona. Il capitolo legato alla lettura (detto degli ingranditori pensati per gli ipovedenti) si 
arricchisce ogni giorno di più con l'aumento degli audiolibri, registrati su cd o cassetta.
Molte anche le opportunità offerte dai sistemi di riconoscimento vocale, ma è nel campo degli 
applicativi per gli spostamenti che la ricerca ha fatto passi da gigante, anche se restano alcune 
questioni da risolvere come l'affidabilità dei sistemi Gps, il loro elevato consumo di batteria e 
il costo, in genere tutt'altro che trascurabile. Uno smartphone al posto del cane-guida, o quasi. 
Caricato di mappe, sfrutta i satelliti per orientarsi, creare un percorso, segnalare luoghi 
d'interesse - e in questo facilita il turista, indicando ad esempio i musei - o evidenziare 
ostacoli. Qui le app sono molte, da Eyes-Free di Google a Intersection Explorer per sistemi Android.
Apple ha esteso le funzionalità di VoiceOver (inizialmente, un lettore di schermo per Mac 
controllabile a gesti) agli iPhone 4S, 4 e 3GS. La modalità è touchscreen: un tocco sul pulsante 
per ascoltarne la descrizione (servizio offerto in 36 lingue), due tocchi per attivarlo. 
Un'interazione certo perfettibile, ma che ha già cambiato la vita di molti ciechi, consentendo la 
lettura automatica delle pagine Web e supporti per tabelle. Tra le pecche, l'impossibilità pratica 
di utilizzare iTunes dallo smartphone per acquistare musica, video e quant'altro. Per i BlackBerry 
c'è invece Oratio, un software multifunzione.
Molte sono le sperimentazioni in atto. In Israele, Qualcomm e Project RAY hanno creato Ray Phone, 
uno smartphone touch Android con interfaccia ad hoc che supporta telefonate, sms, navigazione Web, 
social networking, lettura di audiovisivi e altro. Inoltre, consente all'utente di accedere da 
remoto alla Biblioteca centrale per non vedenti di Tel Aviv, scaricando gli audiolibri. Infine, 
obiettivo tutt'altro che secondario, un prezzo accessibile, perché gli attuali dispositivi - dai 
lettori di colori alle etichette Braille, dagli scanner di codici a barre ai lettori vocali di Mp3 
- sono ancora troppo cari. Al Mit di Boston si sono inventati EyeRing, anello dotato di 
microtelecamera da portare all'indice: puntato su un oggetto, trasmette l'immagine in wireless a 
uno smartphone, che lo decritta e ne fornisce la descrizione vocale, si tratti del colore di un 
vestito o del taglio di una banconota.
Non meno originale è Tacit, il sonar per ciechi ideato da Steve Hoefer di Grathio Labs: mentre 
lavorava alla creazione di un videogame in cui i protagonisti dovevano muoversi all'interno di una 
buia caverna con indicazioni sonore, si è reso conto che quella stessa tecnologia poteva essere 
utile ai non vedenti: da lì è nato una sorta di braccialetto da polso che misura la distanza del 
cieco da uno o più oggetti e la comunica con una semplice pressione dello strumento.
La Mate Summit ha ideato un lettore portatile di codici a barre con scanner che decritta un po' di 
tutto e lo traduce in sintesi vocale: dalle confezioni di cibo alle bottiglie, dai cd alle carte da 
gioco. ScripTalk di Envision "traduce" le prescrizioni dei medicinali: in questo caso, devono 
esserne dotate le farmacie. Color Identifier é una sorta di scanner: basta puntare la fotocamera su 
un oggetto per ottenere la descrizione del suo colore.
In Italia, il Politecnico di Milano ha brevettato AudioTact, macchinario che attraverso una penna 
vibrante traduce in stimoli sensoriali, tattili e auditivi le immagini reperite in Rete, a partire 
da grafici, mappe geografiche e percorsi virtuali altrimenti inaccessibili a chi non può vederli. 
La penna individua contorni e linee portanti e li restituisce al fruitore tramite un sistema di 
vibrazioni: alternativa low cost al costosissimo sistema della griglia di pistoncini che, usando il 
principio della barra Braille a cellette, crea i rilievi per decrittare le immagini. «Il prototipo 
c'è, i finanziatori del progetto non ancora», ammette un po' sconsolato Timothy Barbieri, ingegnere 
informatico al Politecnico.
Ancora in fase embrionale "e-ye Contatto" della fiorentina Easy Caring, che consentirà anche gli 
acquisti con bancomat e carte di credito. È invece già diventata realtà Ariadne, la app per iPhone 
creata dall'informatico Giovanni Ciaffoni: utilizzando il sintetizzatore vocale e sfruttando i Gps, 
fornisce indicazioni sulla posizione e su ciò che c'è attorno, con funzioni utili per muoversi non 
solo a piedi, ma anche in autobus e in treno.
Se la tecnologia avanza, la politica sembra ferma al palo: la legge Stanca che, ancora nel 2004, 
prevedeva l'accessibilità dei siti Internet pubblici ai ciechi, è rimasta in larga parte 
inapplicata.

di Paolo Cagnan

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