t.skype
Tom-skype, la censura delle autorità cinesi sulla chat di skype.
Da Repubblica del 18\03\2013.

"Ecco come le autorità cinesi controllano la chat di Skype"

Un ricercatore informatico dell'Università del New Mexico ha decifrato il
sistema di sorveglianza incluso - soltanto in Cina - in una versione
modificata da terzi del software di comunicazione. Individuando una lista
completa dei termini che innescano il controllo del governo cinese.
Microsoft, proprietaria di Skype, spiega: "Ci impegnamo ad aumentare la
trasparenza" di MATTEO CAMPOFIORITO

"SKYPE è uno strumento di controllo e censura nelle mani del Governo di
Pechino". Non è una voce di corridoio, o una mera ipotesi, ma il risultato
di uno studio svolto dall'informatico americano Jeffrey Knockel. Il
ricercatore dell'Università del New Mexico è riuscito, in anni di analisi
del software (quello che in gergo informatico si chiama reverse
engineering) a decifrare il sofisticato sistema di sorveglianza incluso in
Skype. Ed è riuscito a individuare una lista completa di termini, qualche
migliaio in tutto, che, se utilizzati all'interno delle chat, innescano il
controllo da parte del governo cinese. Digitare parole come Amnesty
International, Tienanmen, Medici senza Frontiere o BBC News, innesca il
meccanismo di sorveglianza: Skype invia una copia del messaggio ai propri
server, insieme al nome utente del mittente, la data e l'ora della
conversazione. La lista di parole da controllare è inclusa in parte in
Skype, ma si arricchisce di nuovi termini giorno dopo giorno, grazie a un
sistema di aggiornamento che permette al governo cinese di tenere sempre
sotto controllo i temi più caldi.

LE LISTA DELLE PAROLE CHE INNESCANO I CONTROLLI

È importante precisare come non si tratti esattamente del programma di
proprietà da Microsoft, che noi italiani e tanti utenti in tutto il mondo
usano, bensì di una versione modificata di Skype denominata TOM-Skype.
Microsoft, infatti, rende disponibile in Cina il software attraverso una
joint venture con TOM Online, operatore mobile di Hong Kong a cui il colosso
di Redmond ha concesso di modificare a proprio piacimento il programma.
Nella guida online di Skype viene chiaramente spiegato che cosa sia
TOM-Skype e perché il software venga modificato: "TOM Online fornisce
l'accesso a Skype ai clienti in Cina, usando una versione modificata che si
attiene alle normative cinesi, denominata TOM-Skype".

Nonostante le modifiche apportate al software non siano riconducibili a
Microsoft, l'azienda fondata da Bill Gates non fa certo una "bella figura"
come ha evidenziato Knockel in una recente intervista pubblicata da
BusinessWeek: "Mi sarei aspettato di più da Microsoft. Vorrei che
dichiarassero pubblicamente perché consentono che TOM-Skype sorvegli i
propri utenti".

Ma Microsoft come risponde alle accuse di controllo e censura? Contattata da
Repubblica sull'argomento, l'azienda, per bocca di un portavoce di Skype, ha
rilasciato questa dichiarazione: "In Cina, il software Skype è reso
disponibile tramite la joint venture con TOM Online. In qualità di partner
maggioritario di questa joint venture, TOM Online ha stabilito le procedure
necessarie conformi agli obblighi stabiliti dalle leggi locali. Anche se
siamo un partner minoritario, ci rendiamo conto di avere comunque delle
responsabilità. Microsoft sta lavorando per mettere in atto i cambiamenti
più appropriati necessari per risolvere questa criticità. Siamo consapevoli
di quanto gli utenti Skype amino il nostro servizio, per questo ci
impegniamo ad attuare azioni concrete per aumentare ulteriormente la nostra
trasparenza e responsabilità".

Il problema tuttavia non sarebbe ristretto soltanto alla Cina, in base alle
ultime scoperte di Knockel sembrerebbe che TOM-Skype non si limiti a inviare
informazioni relative ai propri utilizzatori. Chiunque, utilizzando Skype,
comunichi con un utente di TOM-Skype sarebbe a rischio, i nostri nomi utente
e conversazioni potrebbero essere già su server cinesi, attentamente
catalogati dal governo di Pechino. Unica "consolazione" è che lo spionaggio
messo in atto finora da Skype sarebbe circoscritto "soltanto" ai messaggi
scritti in chat, resterebbero fuori le conversazioni fatte a voce. Ascoltato
da Repubblica, Jeffrey Knockel ha confermato che in base alle analisi
effettuate non esiste, al momento, alcuna evidenza che suggerisca la
presenza di funzionalità incluse in Skype che permettano un'intercettazione
in tempo reale delle conversazioni tra gli utenti.

Questo non vuol dire però che usare Skype per chiamare sia sicuro. Pesanti
dubbi sulla trasparenza di Microsoft nella gestione delle conversazioni
degli utenti, e sulla loro comunicazione a governi e agenzie di sicurezza
nazionali, sono stati avanzati da attivisti digitali e giornalisti in tutto
il mondo attraverso una lettera aperta alla società di Redmond. I firmatari
della missiva chiedono da parte di Microsoft la pubblicazione di un
"Transparency Report", un documento aggiornato a cadenza regolare, che
fornisca una visione completa della gestione di dati e conversazioni degli
utenti e sgombri il campo, definitivamente, dalle ipotesi di spionaggio e
censura. Qualcosa di simile a quanto richiesto a Microsoft viene pubblicato
da Google e Twitter. Chissà se anche la società fondata da Bill Gates
deciderà, prima o poi, di offrire agli utenti di Skype la trasparenza che in
tanti iniziano a chiedere a gran voce.
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