program8 Dopo l'installazione di python 2.7. Gabriel Battaglia su uictech, 06\03\2013, h. 08.43. Ho scaricato, su suggerimento di Germano, Python 2.7 e l'ho installato, così come ho fatto per Editra, l'editor di cui aveva altresì parlato ieri lo stesso Germano. Ho raccolto un po di materiale su Python e provo a leggerlo, per vedere se trovo una configurazione per scrivere, compilare ed eseguire codice, che mi appaia soddisfacente. La console di Python è perfettamente letta dal mio Jaws 10. Chiunque abbia un minimo di famigliarità con il prompt dei comandi, può usare la console Python, se non altro come una sofisticatissima calcolatrice. Dai primi capitoli della sua guida in italiano però, mi pare che abbia una sintassi abbastanza complicata, o, diciamo meglio, che non mi è famigliare. Metto qui giù, a mente fredda, una serie di caratteristiche positive e negative che mi vengono in mente e vorrei che qualcuno: Andrea, Donato, Germano, o altri che abbiano competenze me le confutassero o rafforzassero motivando i loro commenti. 1. Molto positivo: il fatto che la maggior parte di ciò che serve è built-in e non bisogna stare a cercare librerie che poi vanno studiate. 2. Molto positivo: stesso discorso del punto 1, lo si può fare per i compilatori. 3. positivo: è open source e ci sono molti moduli disponibili, anche se meno di quelli che si trovano in C++, direi. 4. Negativo: l'obbligo di indentare. Adesso che ho un minimo di esperienza scrivendo in BGT, ho visto che, su programmi lunghi e complessi, con cicli e condizioni annidate, indentare non è affatto banale e spesso si rischia di sbagliare e si perde tempo poi a sistemare blocchi, trovare errori eccetera. 5. neutro: il punto 4 sarebbe risolto da un buon editor autoindentante, Germano, Editra ti aiuta in questo? Tu sei non vedente assoluto o ti aiuti con un residuo di vista? 6. negativo: ad un primo approccio la sintassi mi pare poco intuitiva, complessa. Qualcuno ha a portata di mano un link ad una risorsa che riunisca in un solo posto tutte le regole sintattiche del linguaggio? 7. positivo: la possibilità di provare al volo i comandi nella shell dell'interprete. 8. negativo: la confusione che c'è sulle versioni. Perchè si sono sviuppati 2 rami, il 2.x ed il 3.x? Quali differenze? Quale la portabilità fra i 2? Perchè una persona dovrebbe sceglierne uno e non l'altro? Cosa si perde, chi impara ad esempio il 2, che invece il 3 possiede? 9. Positivo: la presenza di NVDA da imparare, capire, modificare, migliorare. 10. Molto negativo: l'impossibilità, a quanto ho capito, di rendere ciò che si produce, multipiattaforma. Python mi pare possa compilare solo per Windows, o ho capito male? Grazie, spero davvero che qualcuno voglia prendersi 5 minuti per commentare questi punti ed aiutarmi ad avere una mente più chiara.Torna all'indice