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People Finder: l’app pensata per aiutare le persone con disabilità visive a trovarsi
Francesco La Mancusa su universal-access, 13\03\2013, h. 11.20.
Mittente: Enrico Ferro
Per le persone normodotate è semplice dire: “ci incontriamo al centro commerciale”. Costoro,
infatti, non devono far altro che arrivare all’appuntamento in tempo e cercarsi reciprocamente.
Questa semplice operazione, però, non è tale per le persone con disabilità visive che possono anche
essere esattamente dietro l’angolo l’una rispetto all’altra eppure non saperlo. Ebbene, secondo
quanto pubblicato dalla BBC, si tratta di un problema che potrebbe essere quanto prima risolto
tramite un’app per iOS, People Finder, appunto.
People Finder, è un prototipo di app che utilizza il GPS ed il Bluetooth per aiutare un utente ad
individuare una persona che si trovi nelle vicinanze. In particolare, l’app utilizza informazioni
vocali -vicino o lontano- per far sapere all’utente se si trova vicino alla persona che sta
cercando di trovare. Quando ci si sta avvicinando, inoltre, l’app informa anche l’altra persona del
fatto che l’utente con problematiche visive si trova in zona, in modo che questa possa cominciare a
cercarlo.
Attualmente, 100 persone stanno testando l’app e l’ideatore (Mike May della Sendero Group) sta
cercando fondi per poter espandere la sua ricerca. May, peraltro, ha recentemente dimostrato il
funzionamento dell’app durante la CSUN accessible technology conference.
Ma vediamo di capire qualcosa in più in base a quanto pubblicato dalla BBC.
Doug Wakefield, uno dei coniugi di una coppia di persone cieche che la scorsa settimana hanno
visitato la “CSUN accessible technology conference”, tenutasi a San Diego, ha affermato: “Avevamo
concordato che ci saremmo incontrati al centro commerciale, ma col passare del tempo, ho cominciato
a chiedermi come mai mia moglie stesse facendo così tardi”.
Sua moglie Judy, invece, riprende così la storia: “Dopo un po’ qualcuno venne da me e mi chiese se
stavo aspettando un uomo guidato da un cane. Eravamo d’accordo che ci saremmo incontrati
all’ingresso principale del centro commerciale, ma io ero sulla sinistra della porta e Doug stava
aspettando sulla destra, ad appena dieci passi di distanza”.
Molte persone con disabilità visive hanno amici ciechi, quindi situazioni analoghe a quella sopra
descritta si verificano regolarmente. Può essere divertente ma è sicuramente un po’ frustrante.
Poiché gli smartphone stanno velocemente diventando parte integrante dell’”equipaggiamento” delle
persone cieche, non deve sorprendere che qualcuno abbia pensato di creare un’app per evitare questo
inconveniente.
L’app in questione si chiama People Finder ed ha un’interfaccia utente estremamente semplice ed
accessibile. Come tutti i prodotti con obbiettivi simili (come “Grindr” per la comunità gay e
“Spotme” per le conferenze), per incontrare le persone che fanno parte della propria cerchia è
necessario che sullo smartphone degli utenti sia in funzione l’app.
Questa, infatti, tramite una vibrazione o un rumore, avvisa l’utente quando qualcun altro con la
medesima app si trova entro 50 piedi di distanza. A tal fine, l’app utilizza il Bluetooth.
Mentre cercate un amico, l’app vi informa di quanto siete vicini dicendovi “vicini” o “lontani” a
seconda di come vi muovete. Come accennato sopra, inoltre, l’app può anche avvisare l’altra persona
del vostro avvicinamento.
Mike May è la mente che sta dietro il progetto di People Finder, attualmente in corso di sviluppo
da parte della sua compagnia, la Sendero Group. Questa azienda ha 13 anni di esperienza nel rendere
accessibili soluzioni satellitari per la mobilità pedonale delle persone con disabilità visive, ma
Mike ha affermato di aver desiderato realizzare un’app per fare incontrare persone ceche già da
diverso tempo ed ha aggiunto: “Come persona cieca mi piacerebbe poter sapere quando qualcuno che
conosco si trova nelle vicinanze, in modo da poterlo incontrare. Inoltre si potrebbe fare
attenzione a non parlare di qualcun altro se si sa che questi si trova ad una distanza tale da
poter ascoltare”.
Un altro visitatore della CSUN conference è Julian Vargas, originario della California. Questi
spera di poter testare l’app sulla linea di un’autobus locale per vedere se può individuare
l’autobus sul quale è già salito un suo amico, in modo da poter percorrere il viaggio insieme”. Il
suo amico non può avvisarlo dal finestrino e quindi è molto facile prendere il mezzo sbagliato e
dover fare il viaggio da solo.
Julian aggiunge: ”Il modo in cui attualmente cerchiamo di superare l’ostacolo è quello di mandarci
un SMS, ma quest’app potrebbe essere più efficiente”.
Le persone cieche hanno già una serie di strategie per far sapere ad un amico che sono vicine. La
migliore consiste nell’utilizzare la voce in modo che l’amico possa sentirla, ma dal punto di vista
sociale questo sistema può apparire strano, in quanto gli altri possono pensare semplicemente che
ci sia una persona che parla da sola.
D’altra parte occorre considerare anche che possono esserci alcuni rischi connessi al fatto di
avere persone cieche (e quindi vulnerabili) che annunciano digitalmente agli altri di essere alla
ricerca di qualcuno. E tuttavia potenziali stalkers, a prescindere da app del genere, possono già
vedere le persone cieche a 50 piedi di distanza e capire che si tratta di costoro se vedono che
sono accompagnate da un cane bianco o che non riescono ad evitare elegantemente un ostacolo; quindi
quest’app non dovrebbe peggiorare più di tanto questo aspetto e i potenziali utenti potrebbero
considerare accettabile il rischio.
Cosa ne pensate? Potrebbe essere un’app utile?
Via BBC e iPhone-my.com
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