furto
Cieco derubato in Riviera «Diceva di volermi aiutare»
Il Mattino di Padova del 25-03-2013
PADOVA. In questa città ora derubano anche i ciechi. E lo fanno nel modo più subdolo: offrendo
aiuto per strada. È successo giovedì pomeriggio in riviera Ponti Romani. La vittima dell’odioso
raggiro è Simone Dal Maso, 37 anni, residente a Piombino Dese, impiegato negli uffici del
Provveditorato di via Cave, sposato. «Sono sceso dall'autobus verso le 15.40 alla fermata di
riviera Ponti Romani per poi attendere il bus successivo» racconta Simone. «Dopo essere stato
informato da un passante che avrei dovuto attendere circa 15 minuti mi sono deciso a raggiungere la
vicina fermata del tram. Non sapevo bene la strada ma mi avevano detto che si trovava a una
cinquantina di metri. Mi si avvicina un ragazzo straniero, molto simpatico, che mi chiede se ho
bisogno d'aiuto. Capita abbastanza spesso e generalmente rifiuto perché conosco bene i luoghi
abituali ma avevo fretta, perciò ho acconsentito con piacere. Durante il percorso ha iniziato a
farmi molte domande sul mio cane-guida. Mentre parlavamo mi ha preso sottobraccio. Arrivati alla
fermata del tram, improvvisamente, è sparito. Non ha salutato, non mi ha avvertito che eravamo
arrivati, informazione che ho poi chiesto ad una ragazza lì vicino. Dopo circa un minuto metto la
mano nella tasca superiore della giacca per prendere il mio iPhone 5, e scopro l'amara sorpresa: il
telefono era sparito». Deluso, imbarazzato e sopraffatto da un senso di smarrimento, Simone ha
cercato di fare fronte all’emergenza utilizzando l’altro telefono di cui dispone. «L'iPhone lo
utilizzo per tantissime cose, soprattutto per sapere la distanza che mi separa da una fermata del
bus, oppure per conoscere i punti d'interesse nelle vicinanze» spiega. «La sensazione di
umiliazione e di impotenza è stata davvero intensa, aggravata anche dal fatto che, subito dopo, ho
preso il mio secondo telefono, un vecchio Nokia N70 per chiamare i carabinieri e chiedere aiuto.
L'operatore, dopo avermi ascoltato, mi ha consigliato di farmi accompagnare in questura da
qualcuno. Il problema è che da “qualcuno” ero appena stato derubato e la mia fiducia verso la
società non raggiungeva livelli particolarmente elevati. Tuttavia sono ritornato sui miei passi
alla fermata del bus e mi sono diretto verso la questura. Devo ringraziare i controllori Aps che si
sono dimostrati davvero disponibili e mi hanno accompagnato a destinazione. Purtroppo l'iPhone non
è stato possibile recuperarlo, nonostante l'agente presente alla portineria della questura sia
stato davvero encomiabile». Senza il codice imei infatti non è stato possibile attivare la ricerca.
«Da tutto questo rimane davvero una sensazione di abbandono» continua Simone, « sfortunatamente sto
incontrando problemi sempre maggiori con le persone straniere e questo mi dispiace molto perché è
proprio in loro che molto spesso avevo trovato una maggiore disponibilità per strada. Il giorno
prima un gruppo di cinesi si era arrabbiato perché il cane guida era in corriera, poche ore dopo
una donna rumena mi ha gentilmente augurato di bruciare negli inferi perché “disabili come te sono
inutili per la società”. Sia ben chiaro, sarà anche una coincidenza tutta concentrata in due
giorni, certo che inizio a notare una difficoltà sempre maggiore negli spostamenti e, soprattutto,
la sicurezza è davvero a rischio». Dopo aver spiegato quanto accaduto alla fermata ai poliziotti
della questura, Simone Dal Maso ha formalizzato la denuncia ai carabinieri di Piombino Dese nella
speranza di poter recuperare il suo telefono, oltreché la fiducia in questa città.
di Enrico Ferro
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