carica
Tutti all’attacco di Android e iOs parte la carica dei sistemi operativi
Da Repubblica Mobile del 11\03\2013.

MULTIMEDIA

L’iniziativa di Blackberry, che con la serie 10 rinnova completamente il
proprio software di funzionamento, scatena la concorrenza. In gioco il
ricchissimo mercato degli smartphone: la stessa Samsung, numero uno del
settore, cerca una via alternativa

di VALERIO MACCARI

Roma. Tizen 2.0, Sailfish, Ubuntu Phone. Ma anche Firefox Os, il nuovo
BlackBerry Os e il cinese Aliyun OS. Si accende la sfida nel mondo dei
sistemi operativi per smartphone: nei prossimi mesi saranno molti i prodotti
che tenteranno di aprirsi un varco nel mercato dei dispositivi mobili,
dominato oggi dall’Os di Google Android e iOs di Apple che insieme nel 2012
ne hanno detenuto l’85%. Un duopolio che va stretto agli outsider della
rivoluzione mobile che cercano di recuperare posizioni con la terza
generazione di sistemi operativi.

C’è il ritorno di qualche vecchia gloria: è il caso di BlackBerry 10, ultima
edizione della casa, che segna un’evoluzione rispetto ai telefoni precedenti
con l’integrazione di “gestures” per lo schermo tattile, una forma di
multitasking molto avanzata e un centro di notifica che insegue le ultime
implementazioni di Android e iOs. Ma anche Windows 8 rilancia. Il prodotto
di Microsoft sembra essere per Google e Apple uno dei rivali più pericolosi.
Uno dei pochi sistemi operativi non caratterizzato da un’interfaccia che
utilizzi la stessa metafora a base di icone e pagine di iPhone, Windows 8 ha
già riscosso un buon successo del mercato grazie anche all’alleanza con
Nokia da cui sono nati i Lumia, portando la quota 2012 degli smartphone
Windows, incluse le precedenti incarnazioni, al 3,6% su scala globale.

Ed entro Natale 2013, spiegano da Redmond, arriverà il nuovo aggiornamento.
Invece qualche grattacapo a Google lo sta dando Tizen 2.0, il sistema
operativo open source appena presentato dalla coreana Samsung che in questo
momento, è il più grande venditore al mondo di smartphone Android. Circa 4
su 10 dei terminali basati sul sistema di Google venduti nel 2012 sono stati
modelli della casa coreana: una posizione dominante che sta creando attriti
tra le due aziende. Samsung non pubblicizza più i suoi handset come basati
su Android. Pur rispettando le regole dell’alleanza che sostiene l’Os,
Google ha iniziato a correre ai ripari, nel timore che la produttrice di
hardware arrivi oltre il 50%.

L’acquisto di Motorola da parte del motore di ricerca e l’ingresso nella
produzione hardware dimostrano l’intenzione di Google di competere
direttamente sui dispositivi Android per assicurare il sistema contro il
dominio o il possibile abbandono di Samsung. Il nuovo Tizen 2.0 sembra
andare proprio in quest’ultima direzione: simile ad Android nell’aspetto e
nelle funzioni, Tizen ha sostituito Bada, il vecchio sistema operativo di
Samsung, e potrebbe fare la sua comparsa sulle prossime versioni di Galaxy:
un brand più forte di Android che potrebbe dimezzare le quote di mercato del
sistema di Google in poco tempo, contando sulla migrazione dei clienti della
serie attuale.

Tizen 2.0, che nasce dalle ceneri del progetto LiMo, vede anche la
partecipazione di Intel, grande esclusa dalla rivoluzione mobile con in
serbo processori competitivi con i rivali Arm, dominanti negli smartphone e
nei tablet, che hanno bisogno di sistemi operativi che li supportino. Per
Android potrebbe essere pericoloso anche il cinese Aliyun Os, sviluppato da
AliCloud, sussidiaria di AliBaba: punta a strappare al sistema di Google le
quote sul mercato dei paesi emergenti (in primo luogo quello cinese), con
servizi cloud localizzati e un sistema che potrebbe rendere semplice far
girare illegalmente le App dello store del motore di ricerca. Il sistema
operativo – denuncia Google - sembra basato su una versione di Android, pur
risultando incompatibile, in violazione delle regole del consorzio che
sostiene il sistema.

Google ha bloccato per la stessa ragione, un produttore hardware del
consorzio, la taiwanese Acer, dall’adottare Aliyun. Basato su Linux, ma non
su Android, è invece FireFoxOS di Mozilla. Il sistema operativo della casa
del browser Firefox arriverà sul mercato quest’anno e – a detta di alcuni
analisti – è ben posizionato per arrivare entro l’anno a una quota intorno
all’1% grazie ai terminali prodotti da Lg, ZTE e Huawei. Terminali non
pensati solo per il low-cost, ma con prestazioni in ogni fascia di prezzo
per garantire un’esperienza di navigazione di qualità. FireFoxOS,
contrariamente agli altri Os, mette l’accento sui servizi internet e le
applicazioni html5: una filosofa di base che lo distingue dalla concorrenza
più blasonata.

Anche per il prodotto Mozilla sarà chiave la capacità di intercettare il
mercato emergente, quei miliardi di nuovi utenti che si collegheranno a
Internet attraverso un terminale mobile nei prossimi anni. Punta su mercati
meno consolidati Ubuntu Touch: basato anch’esso su Linux, lo sforzo di
Canonical per i terminali mobili prende a prestito alcuni degli elementi,
come l’interfaccia Unity, che hanno decretato il successo della versione per
computer desktop del sistema operativo. Presentato a gennaio 2013, dovrebbe
diventare realtà prima della fine dell’anno e guadgnare “trazione”
soprattutto in India e Cina, dove Ubuntu desktop è una realtà consolidata.
L’obiettivo, però, è più in alto: creare un sistema operativo per gli
smartphone che vogliono essere un computer completo. La concorrenza è
avvisata.
Torna all'indice