b.pad
parla lo sviluppatore di braillepad, l’app gratuita per scrivere in braille con l’iphone
di Claudio Guida

un omaggio moderno per la giornata internazionale dedicata a luis braille.
Josè trally su universal-access, 28\02\2013, h. 16.35.

Posto in-line l'articolo di cui Rossy aveva girato il link, sperando di fare cosa gradita.

(omissis)

Da.www.universalaccess.it/recensioni/braillepad-un-omaggio-moderno-per-la-giornata-internazionale-dedicata-a-luis-braille/

parla lo sviluppatore di braillepad, l’app gratuita per scrivere in braille con l’iphone
di Claudio Guida

E’ sempre difficile scrivere i propri pensieri e raccontare le esperienze che ci hanno portato a 
determinate scelte nella vita. La cosa più sensata da fare quindi, forse, è quella di iniziare dal 
motivo per cui sono arrivato qui: BraillePad!

Mi ricordo perfettamente che quando usavo i vecchi cellulari, quelli con tastierino, per 
intendersi, mi sentivo molto a mio agio, soprattutto grazie alla velocità con cui potevo scrivere 
mail e messaggi. L’arrivo dei dispositivi touchscreen ha rappresentato una vera e propria 
rivoluzione del modo in cui possiamo portare il mondo sempre con noi. Ma, contemporaneamente la 
tastiera diventa virtuale e ogni riferimento tattile viene perso.

La disabilità non deve impedire il seguire il progresso, anche se, detto tra noi, quest’ultimo 
potrebbe fare lo sforzo di correre affianco a tutti gli uomini e non solo ad alcuni. Anche quelli 
che percorrono strade un po’ ombrose o semplicemente più solitarie devono essere inclusi 
nell’evoluzione tecnologica, ma, pur essendo nell’anno 2013, ho compreso che questa è una cosa che 
non possiamo pretendere ed è un sogno comune che resta quasi nel silenzio, poiché anche se gridato 
non sembra essere ascoltato.

Apple, con i suoi dispositivi, sia fissi, che mobili, e con la sua sensibilità e capacità nello 
sviluppare prodotti sempre più accessibili, è riuscita a raggiungere molti tipi di utenza e, in 
questo, vedo uno spiraglio di luce che illumina il futuro anche di quelle persone che sono 
costrette a guardare nel buio.

Il problema della digitazione però non è stato ancora risolto completamente. Nel corso dello 
sviluppo di iOS ci sono stati molti miglioramenti nella tastiera virtuale, ultima la “digitazione a 
tocco” che ha sensibilmente aumentato la velocità di scrittura, ma ancora, per molte persone, il 
processo di composizione testi resta lento e laborioso.

E’ in questo senso che ho pensato di realizzare un’app che potesse venire in contro alle esigenze 
di chi, come me, trovasse la scrittura su dispositivi touchscreen un po’ troppo lenta o complicata. 
BraillePad si basa sulla tecnologia multi-tocco degli schermi Apple per comporre una lettera nella 
codifica Braille. In questo modo, una volta presa confidenza con le aree sensibili, quelle che 
rappresentano ciascun punto Braille, la digitazione di un testo diventa immediata, quasi quanto 
avere una vera e propria dattilobraille.

In realtà sviluppare applicazioni e metodi che rendano l’uso del computer meno impegnativo e 
gravoso da parte di utenti con problemi visivi non è un’attività nuova nella mia vita. Come utente 
ipovedente, io stesso conosco per esperienza personale la difficoltà di avvicinarsi a certi 
strumenti tecnologici e a particolari servizi offerti dal mondo informatico. E’ per questo che già 
da bimbo era nata in me l’esigenza di intraprendere gli studi di ingegneria per essere, un giorno, 
capace di colmare quei vuoti che molto spesso l’industria informatica non riesce a riempire o, più 
semplicemente non è in grado di vedere.

Nel corso dei miei studi mi sono poi imbattuto nel meraviglioso mondo dell’intelligenza e della 
visione artificiale: due materie in grado di rivoluzionare il concetto di software e di come noi 
vediamo il mondo del computer oggi. Il passo che porta dallo studio della computer vision al suo 
impiego per la risoluzione di problemi legati alla cecità o all’ipovisione è stato davvero naturale.

Ma, conoscere le tecniche informatiche non basta alla realizzazione di applicazioni veramente utili 
al mondo della disabilità visiva. Progettare software accessibile implica una certa sensibilità da 
parte degli sviluppatori ed una precisa e profonda consapevolezza delle difficoltà che un normale 
utente ha nell’uso quotidiano di un computer o di un dispositivo elettronico. Non ultimo diventa 
determinante anche la conoscenza delle informazioni che devono essere disponibili ai fini di un 
utilizzo comodo e veloce. Un’applicazione di accessibilità infatti deve semplificare la vita 
quotidiana e mai introdurre limitazioni e rallentamenti

E’ in questo senso che la collaborazione della comunità alla quale il software è destinato diventa 
critica e fondamentale. Non è possibile pensare di poter realizzare un’applicazione di 
accessibilità seguendo solo il proprio intuito. Come sempre accade nella vita di tutti i giorni, 
quando le persone si uniscono il risultato di ogni loro azione supera ogni aspettativa poiché la 
forza della condivisione e dell’aiuto reciproco può arrivare a livelli altissimi, rendendo 
possibile anche ciò che, apparentemente, potrebbe non esserlo.

Nel mio caso specifico l’apporto della community Universal Access è stato determinante e ha portato 
BraillePad ad un successo insperato. Durante lo sviluppo delle primissime versioni non conoscevo 
ancora il gruppo Google e, pertanto, ho portato avanti l’app secondo i miei gusti e giudizi 
personali. BraillePad è su store già da ottobre, ma purtroppo, non rispettava i requisiti e le 
necessità della maggior parte degli utenti che l’avevano scaricata. Nel confronto con gli utenti 
della comunità e nel prezioso aiuto di alcuni tester sono riuscito a trovare la strada giusta per 
sviluppare l’app in modo tale da diventare, piano piano, sempre più efficiente ed efficace.

Questa mia piccola esperienza personale è l’ennesima dimostrazione di quanto sia importante non 
camminare da soli e di come le persone che incontriamo siano una fonte preziosissima di crescita, 
non solo professionale, ma anche personale.

Concludo questo mio pensiero ringraziando ancora la comunità di Universal Access e augurandomi di 
poter continuare questa emozionante collaborazione, non solo per rendere BraillePad sempre più 
vicina alle esigenze degli utenti, ma anche per la realizzazione di altre applicazioni utili al 
miglioramento della propria vita e della propria autonomia.
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