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Nintendo sbarca sui cellulari.
Corriere della sera del 28\01\2013.
L'annuncio di Iwata dell'applicazione del MiiVerse, il social network di casa, apre lo scenario
futuro per i videogiochi
Fonte:
www.corriere.it/tecnologia/videogiochi/13_gennaio_28/nintendo-ios-android-miiverse-iwata_69c9ee8c-6927-11e2-a947-c004c7484908.shtml
MILANO - La politica di Nintendo, la più conservatrice tra le multinazionali giapponesi del
divertimento elettronico, è sempre stata chiara: se si vuole
giocare a Super Mario, a Zelda e accedere a tutto l’universo fantastico dei personaggi della Disney
dei videogiochi è necessario acquistare una console
proprietaria di Nintendo. Una chiusura totale verso le altre piattaforme, sino ad ora giustificata
dall’ineguagliato impianto creativo capitanato da Shigeru
Miyamoto, il papà di Super Mario e Donkey Kong, e dall’enorme indotto economico accumulato in oltre
trent’anni di videogiochi.
Con queste premesse, assume particolare rilevanza la notizia arrivata dalla viva voce dello stesso
presidente Satoru Iwata nel corso dell’ultimo Nintendo
Direct (una sorta di canale in streaming con cui l’azienda vuole comunicare direttamente con la sua
utenza di appassionati): entro questa primavera arriverà
in tutto il mondo la prima “app” sviluppata da Nintendo per smartphone e tavolette. Si tratta di
un’applicazione per fruire in mobilità del “Miiverse”,
sorta di social network dedicato ai “Mii”, i piccoli avatar, i buffi personaggi creati a immagine e
somiglianza dei giocatori. In questo ambiente sociale
protetto e studiato per un’utenza di giovanissimi, si può chattare, scambiare opinioni e
suggerimenti sui videogiochi e sui loro personaggi e persino disegnare
e colorare i propri messaggi. Un sistema cui non potrà che giovare la possibilità di funzionare
sulle piattaforme più diffuse, come iOS e Android.
L’importanza della notizia potrebbe essere facilmente ridimensionata dal fatto che il Miiverse è un
social network e non un videogioco, ma un importante
precedente, passato quasi sotto silenzio, smentisce questa interpretazione. Lo scorso 16 novembre,
solo in Giappone, è apparsa nel negozio virtuale di
Apple un’altra applicazione di Nintendo, il “PokeDex”: una sorta di enciclopedia illustrata sui
celebri Pokémon (contrazione di Pocket Monsters, mostri
tascabili), in vendita a 170 Yen (circa 1,5 Euro), in cui appaiono chiaramente dei personaggi
dell’universo di Nintendo su iPhone e iPad. Dalla sede italiana
di Nintendo, chiamata ad approfondire questa epocale apertura verso l’esterno, arriva un secco no
comment: «Le uniche dichiarazioni disponibili su questo
argomento sono quelle date dallo stesso presidente Iwata». In assenza di posizioni ufficiali,
possiamo supporre che con il lancio di queste due applicazioni
Nintendo stia tastando il terreno su cui, a forza, sarà chiamata a camminare nel futuro, spinta
dall’insistenza degli investitori, allertati dai modesti
risultati finanziari dello scorso anno e dalla crisi delle console di videogiochi portatili,
sostituite dai più duttili smartphone e tablet. In fondo non
vi è nulla di male: le due principali concorrenti di Nintendo, Sony e Microsoft, hanno già fatto
questo passo, rispettivamente con le piattaforme Playstation
Mobile e SmartGlass. E se in un futuro, magari remoto, potremo giocare a Super Mario sul nostro
telefono cellulare non sarà certo un problema. Neppure
per Nintendo.
Massimo Triulzi 28 gennaio 2013
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