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Come funziona la logistica di Amazon: il tour del Centro Distribuzione
Art. postato da Paola Bellini su universal-access, 22\11\2013, h. 16.28.

Fonte: www.dday.it/redazione/11255/Come-funziona-la-logistica-di-Amazon-il-tour-del-Centro-Distribuzione.html

È il negozio più grande d’Italia, con più di un milione di articoli disponibili a magazzino. Stiamo 
parlando di Amazon, il colosso dell’e-commerce che ogni giorno spedisce agli italiani dai 20.000 ai 
40.000 pacchetti contenenti ogni genere di oggetto, dalla piccola scheda di memoria della 
fotocamera al più evoluto e ingombrante televisore. Ma come fa Amazon a essere così veloce, 
impeccabile, precisa e efficiente? Siamo andati a visitare il Centro di Distribuzione di Castel San 
Giovanni, in provincia di Piacenza, per capire come e con che velocità si muovono i pacchi.

Due centri, ma ne resterà soltanto uno

L’avventura di Amazon in Italia inizia il 18 novembre 2010, con la logistica gestita a livello 
europeo: nessuno poteva ipotizzare un boom dell’e-commerce in Italia, e per i primi tempi era 
meglio non rischiare. Amazon.it ha, però, superato le attese e il numero di ordini è stato talmente 
elevato da non poter essere più gestito con una logistica europea, (appoggio a magazzini esteri).

Ecco quindi che nel 2011 Amazon ha aperto, tramite la società Amazon Logistica Italia (che paga 
tutte le tasse in Italia), il suo primo Centro Distribuzione Italiano a Castel San Giovanni. Un 
centro preso in affitto all’interno di un polo logistico già presente, collocato strategicamente 
all’imbocco dell’autostrada A21, punto strategico per le consegne in tutta Italia. Una soluzione 
provvisoria, perché nel mentre Amazon costruiva il suo vero “Centro Distribuzione”, denominato 
MXP5, realizzato con design italiano ma secondo lo stile degli altri centri Amazon e quindi 
moderno, automatizzato e con dimensioni adeguate a gestire un catalogo di prodotti che diventerà 
sempre più ampio.
Il nuovo centro, costruito vicino al vecchio, è stato realizzato in soli 9 mesi e ha dimensioni 
doppie: 60.000 metri quadrati, quasi quanto 9 campi da calcio. I numeri, però, non sono 
fondamentali: il vecchio centro MXP1 si sviluppa su un solo piano, MXP5, grosso il doppio, è 
sviluppato invece in verticale quindi lo spazio utile operativo è decisamente superiore.

MXP5 è ancora in fase di rodaggio: il primo prodotto è stato spedito l’8 ottobre (era un Kindle 
Paperwhite) e al momento serve solo la consegna dei grossi prodotti; da gennaio, passato il periodo 
natalizio, poco per volta tutte le attività saranno trasferite dal vecchio centro, in affitto, a 
quello nuovo, di proprietà.

Un passaggio questo fondamentale anche per capire questo articolo: nella nostra visita, infatti, 
siamo partiti dal vecchio centro, che è ancora molto manuale, per passare poi al nuovo centro che è 
decisamente più moderno.

Non chiamateli "magazzinieri" ma commessi

Amazon è un grosso negozio, ma è anche un negozio on-line: l’utente che acquista non ha di fronte 
un commesso ma ha di fronte un computer. In realtà, secondo l'idea che Amazon cerca di far passare 
ai suoi dipendenti, il commesso c'è ed è la persona che si prende cura dell’ordine, lo prepara e si 
assicura che tutto vada per il meglio. Amazon investe moltissimo sulle persone (sono previste altre 
1000 assunzioni al centro logistico), con una attenzione maniacale alla formazione e alla 
sicurezza. All’interno del polo logistico è presente addirittura una mini-catena logistica con 
finti prodotti, finti arrivi e false spedizioni che serve come "scuola" per i nuovi arrivati.

Dall’ordine alla consegna, il “vecchio” modo

Il centro di distribuzione che definiremo d'ora in poi "vecchio" serve soprattutto i piccoli 
oggetti, quelli leggeri e poco ingombranti. Tutto viene fatto ancora in modalità manuale, anche se 
è il sistema a dare una grossa mano. Quando un cliente inserisce un ordine sul computer, 
automaticamente il server di Amazon accorpa ordini per tipologia di prodotto e invia l’elenco di 
prodotti da cercare a un incaricato.

L’incaricato che riceve l’ordine deve andare a cercare nel magazzino tutti gli articoli, 
depositandoli su un carrello dopo averli ovviamente scannerizzati con il suo lettore di codice a 
barre.

Il carrello non viene scelto in modo casuale: è il sistema a sapere quanti carrelli liberi ci sono 
e a segnalare un carrello adatto a contenere tutti gli articoli che sono inseriti nell’elenco dei 
prodotti a seconda di pesi e ingombri.

Tutto è ottimizzato: l’accorpamento dei prodotti viene fatto con criterio per limitare lo spazio 
percorso da ogni carrello. Si stima, comunque, che una persona possa percorrere ogni giorno qualche 
chilometro cercando gli articoli.

Il magazzino con i prodotti, vastissimo, non è ordinato per categorie di prodotti ma è gestito in 
modo quasi casuale: nello stesso spazio possono esserci un CD, due DVD e un libro.

All'arrivo di nuovi articoli a magazzino il reponsabile che si occupa di gestire la merce in 
ingresso trova un posto libero, posiziona i prodotti e tramite lettore di codice a barre segnala il 
posto dove il determinato prodotto è stato posizionato.

Il posizionamento è manuale, e chi posiziona un articolo deve stare bene attento a non posizionare 
articoli simili vicini. Il motivo è semplice: chi cerca i prodotti degli ordini deve andare sul 
sicuro, e non deve cercare qual è il prodotto giusto: due Barbie non saranno mai vicine, ma neppure 
due iPhone con tagli di memoria diversi. Ecco perché capita di trovare Kindle di fianco a pupazzi, 
libri di fianco a dischi e così via. La regola è facile: tra prodotti simili almeno uno spazio.

I prodotti più costosi sono ovviamente al sicuro.

I carrelli riempiti con i prodotti degli ordini sono di due tipi: quelli con ordini mono prodotto 
(quindi persone che hanno ordinato un solo prodotto) e quelli con ordini con più prodotti. I primi 
vanno diretti alla zona imballaggio, dove viene fatto il pacco; per gli altri invece c’è una 
stazione intermedia dove il carrello viene svuotato e suddiviso per ordine.

Sbagliare è davvero difficile: ogni ordine passa sei livelli diversi di controllo, l’ultimo dei 
quali è una pesa digitale che controlla che il pacco contenga esattamente i prodotti pesandoli e 
confrontando il peso con i dati inseriti nel database dei prodotti. Se un pacco non è conforme 
viene accantonato e rielaborato. Gli unici errori possibili sono scambi tra due CD o tra due 
prodotti identici ma in versione diversa: in questo caso è proprio la disposizione casuale dei 
prodotti a impedire che questo accada, e Amazon ci conferma che gli errori di spedizione sono 
rarissimi.

Il nuovo centro: scivoli e nastri per velocizzare il tutto

Il nuovo centro, in fase di collaudo (stanno ancora montando delle sezioni) è decisamente più 
evoluto e riduce non solo il tempo di gestione degli ordini ma anche lo spazio che una persona deve 
percorrere. Spariscono infatti i carrellini, al loro posto nastri trasportatori che percorrono 
tutta la struttura.

Le fasi, anche in questo caso, sono tre: merce in ingresso, gestione ordine e spedizione ordine.

La merce che arriva in ingresso dai fornitori viene catalogata e controllata (eventuali imballi 
rotti): tutti i prodotti piccoli vengono portati al magazzino dai nastri traportatori in scatole 
nere.

I prodotti grossi vengono invece trasportati con i carrelli per poi essere posizionati nel 
magazzino grosse merci tramite commissionatori. Lo sviluppo del magazzino è verticale su cinque 
piani.

Le tipologie di prodotto, grande e piccolo, fanno due percorsi diversi: si incontrano solamente 
nella fase di spedizione finale.

Per gli ordini di piccole dimensioni il processo è simile a quello del primo magazzino, ma i nastri 
e le scatole hanno un ruolo fondamentale: come i prodotti entrano nel magazzino con scatole nere 
allo stesso modo i prodotti per gli ordini escono in scatole gialle.

Le scatole vengono trasportate al reparto imballaggio dove l’ordine viene finalizzato. Qui viene 
fatto il consolidamento: se un ordine ha prodotti grandi e prodotti piccoli da imballare insieme i 
prodotti si incontrano qui, altrimenti vengono fatti imballi separati.

Una volta imballati i prodotti vengono fatti “scivolare” su ulteriori nastri che, grazie a sensori 
di lettura del codice a barre, li depositano direttamente nei pallet assegnati ai diversi corrieri 
che verranno a prenderli.

Quando il nuovo Centro Distribuzione sarà totalmente operativo, Amazon riuscirà a gestire senza 
problemi oltre 50.000 ordini al giorno e un numero maggiore di prodotti: ai prodotti a catalogo, 
infatti, si sommano settimana dopo settimana anche quelli dei “merchant”, ovvero di professionisti 
che hanno aperto il loro negozio su Amazon e hanno affidato non solo la parte relativa all’ordine 
ma anche logistica e magazzino.
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