Un aneddoto su Cavour
Si racconta che un giorno sir Hudson, ambasciatore inglese a Torino, pregò il conte di Cavour di ricevere un suo compatriota che doveva esporgli certe sue idee sull'Italia. Cavour gli fissò un appuntamento e, il giorno stabilito, venne da lui un distinto signore, il perfetto tipo di gentiluomo inglese, che gli espose un suo piano per liberare I'Italia dallo straniero. Cavour ascoltò ammirato. II suo visitatore conosceva ogni problema italiano e, per ognuno di essi, esponeva la soluzione migliore.
Siccome però il signore aveva parlato in inglese, Cavour, a cui qualche frase era sfuggita, domandò allo straniero se per caso poteva ripetergli il suo piano in francese. Allora il gentiluomo gli riassunse ogni cosa nel più perfetto italiano.
- Signore - esclamò Cavour ammirato - voi pensate come Machiavelli e parlate italiano come Manzoni. Se io avessi in Italia un uomo come voi, vorrei averlo al mio fianco. - No - rispose il forestiero - anzi, lo mettereste in prigione come un sovversivo. E tese il suo biglietto da visita. Era Giuseppe Mazzini.