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Arrivano le social-app di Vodafone. Facili da usare e gratis.
Il Tirreno del 04-06-2013
Lo smartphone amico aiuta anziani e disabili
NUOVE TECNOLOGIE E SOCIALE»LE INVENZIONI CHE MIGLIORANO LA VITA
Una soluzione per chi ha problemi di comunicazione verbale e permette quindi di farsi capire,
magari solo perché l'interlocutore parla una lingua diversa dalla propria. Oppure un mezzo per
aiutare persone con la vista ridotta, gli anziani o semplicemente chi ha poca familiarità con le
nuove tecnologie. Od anche una specie di mappa che segnala ai disabili o ad una mamma con il
passeggino dove trovare accessi agevolati per entrare in un luogo pubblico, a cominciare da
ristoranti e musei. Eccolo qui, in estrema sintesi, il maxi-pacchetto Mobile for Good che Vodafone
fa passare attraverso il mondo delle App, sistema di grande flessibilità e, in questo caso, anche
totalmente gratuito: basta possedere uno smartphone (e questo tipo di apparecchi ha ormai superato
come numero i normali telefoni cellulari), appartanente ad una delle due grandi famiglie Apple-Ios
o Android, ed il gioco è fatto. Mondo che in questo caso assume la denominazione di Social App,
visto che lo scopo è appunto di carattere sociale. «EasyWay, dedicata ai disabili, è appunto un
esempio concreto delle potenzialità sociali della telefonia mobile, che ha raggiunto un livello di
diffusione e di evoluzione dei servizi tali da consentire un utilizzo veramente efficace per
migliorare la vita delle persone - spiega Maria Cristina Ferradini, responsabile Sostenibilità e
Fondazione di Vodafone Italia -. La rapida evoluzione dei servizi di telecomunicazione mobile ha
aperto la strada ad un uso sociale della tecnologia veramente efficace. Anche Mobile Angel (il
sistema per le donne a rischio violenza di cui parliamo a parte, ndr) è un esempio emblematico
delle potenzialità sociali di questa tecnologia che fa parte di un più ampio impegno nella ricerca,
nella sperimentazione e nell'applicazione dei più moderni sistemi per migliorare appunto la qualità
della vita». L'iniziativa Mobile for Good raccoglie i progetti di tutti i Paesi in cui Vodafone è
presente, valorizzandone il contributo locale e lavorando in modo sinergico: da qui una serie di
nomi accattivanti come M-Health. M-Innovation, M-Women, M-Learning e M-Giving, tutti rispondenti ai
diversi bisogni. Entrando nel dettaglio, Vodafone HelpTalk è quindi un'applicazione sviluppata per
agevolare le persone con ridotte capacità di comunicazione verbale. L'applicazione consente appunto
la riproduzione audio del messaggio rappresentato da una immagine nella schermata dello smartphone
o inserito sinteticamente come testo, per permettere a chi ha difficoltà a comunicare verbalmente o
a chi parla un'altra lingua di farsi comprendere dal suo interlocutore. Vodafone Big Launcher è una
App pensata invece per facilitare l'utilizzo dello smartphone a persone ipovedenti, ad anziani o a
soggetti che hanno poca familiarità con le nuove tecnologie: permette ad esempio la sostituzione
dell'home screen del proprio smartphone con uno di maggiori dimensioni, ingrandendo le immagini, le
icone e i caratteri di qualsiasi smartphone Android, per agevolare la leggibilità e la semplicità
di utilizzo aiutando a distinguere più facilmente gli strumenti più importanti. Da segnalare infine
anche EasyWay, sviluppata insieme a Fish (Federazione Italiana per il Superamento degli Handicap)
disponibile gratuitamente sia su Android che Ios, applicazione che consente di visualizzare,
inserire e modificare in tempo reale ed ovunque ci si trovi informazioni relative al grado di
accessibilitá appunto di luoghi pubblici. In sostanza, ognuno di può registrarsi e segnalare magari
se un determinato ristorante ha la rampa d'accesso utile ai disabili, ma anche alle mamme con il
passeggino. In Italia, sottolineano da Vodafone, le persone con disabilità sono 2 milioni e 800mila
ed il 20,6% della popoplazione ha 65 anni o di più. «Le informazioni presenti nella banca dati sono
aggiornate in tempo reale dagli utenti stessi - concludono dagli uffici dell'azienda -. Il
contributo più importante al progetto EasyWay è infatti atteso dalla comunità delle persone con
disabilità, dei loro familiari, amici e operatori che possono attivarsi in prima persona per
arricchire le mappe con un numero crescente di informazioni».
di Stefano Bartoli
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