+++NOTIZIARIO INTERNAZIONALE SULL'ACCESSIBILITÀ.

Accesso alla tecnologia per tutti, indipendentemente dalle capacità.

- NUMERO 144, GENNAIO 2012.

 

 

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++Numero 144: In questo numero:

01: Tesco promette di agire per rimediare all’applicazione inaccessibile
- Ma i clienti si chiedono perché sia stato approvato il progetto iniziale.

02: Un programma globale di investimenti per barre Braille più economiche
- Un’iniziativa spera di ridurre i prezzi sostenendo l’innovazione.

03: Age Alliance programma una base di conoscenze per l’inclusione digitale
- Un collettivo di associazioni programma il coordinamento delle risorse a livello nazionale.

Notizie in breve:
04: Una questione europea – consultazione per la legge sull’accessibilità; 05: Nuove edizioni – Una nuova versione del lettore di libri elettronici Adobe; 06: Un quadratino parlante: il codice a barre VOICEYE per documenti vince un concorso; 07: Un lettore gratuito – l’offerta vocale di Nokia.

Sezione Due: Nella casella della posta – Il forum dei lettori.
08: Petizioni bloccate – la barriera di un sito web governativo; 09: Richiesta di conversione – una domanda sull’accesso ai file in formato pdf.

Sezione Tre: Servizio speciale – In cerca di lavoro.
10: Eliminato: A quanto sembra, il dr. Norman Waddington, che ha ottenuto due dottorati di ricerca, dovrebbe avere tutti i requisiti per ricevere l’offerta di un colloquio di lavoro; tuttavia, come accade a molte persone disabili, questa volta non è andata così, e l’accessibilità è uno dei problemi che Waddington si ritrova ad affrontare. Dan Jellinek ce ne parla.

[Fine dei contenuti].


++Sezione Uno: Notizie.

+01: Tesco promette di agire per rimediare all’applicazione inaccessibile.

Tesco, la principale catena di supermercati del Regno Unito, ha dichiarato di volersi occupare seriamente dei problemi sollevati dall’inaccessibilità della sua nuova applicazione per smartphone, e sta collaborando con il RNIB per migliorare la situazione.

 

Questa dichiarazione è stata rilasciata dopo che il Notiziario Internazionale sull’Accessibilità ha sollevato il problema con l’azienda, a seguito dell’esperienza vissuta da Steph Cutler, un consulente per piccole imprese e istruttore personale, ipovedente. Cutler aveva contattato il Notiziario perché insoddisfatta della nuova applicazione di Tesco per gli acquisti, come pure della risposta iniziale del venditore alle sue lamentele.

 

“Adoro l’iPhone, ha realmente cambiato la mia vita e, nel complesso, le applicazioni di cui dispongo sono facili da utilizzare”, ha dichiarato Steph. “Pertanto, quando ho scaricato l’applicazione di Tesco, ero entusiasta all’idea di poterla utilizzare per gli acquisti; anche se il sito web dell’azienda è accessibile, mi pare che richieda troppo tempo. Ma ho scoperto che l’applicazione è completamente inaccessibile con VoiceOver [lo screen reader dell’iPhone]. Per dirla in breve, l’applicazione dice la stessa cosa qualunque sia il prodotto che viene toccato”.

 

In seguito, Cutler ha chiesto al RNIB di dare un’occhiata all’apparecchio e l’Istituto ha confermato la sua dichiarazione; poi ha contattato Tesco per lamentarsi della questione, ma afferma che la risposta iniziale dell’azienda si è dimostrata insoddisfacente.

“Avevo mandato loro una mail e loro mi hanno richiamato molto in fretta, ma quel povero ragazzo del servizio clienti mi ha detto soltanto “Lo sappiamo che è inaccessibile”, anche se mi è parso che non sapesse neppure di che cosa stesse parlando. Ovviamente, gli era stato ordinato di telefonararmi e lui stava cercando di dirmi che era d’accordo, l’applicazione non funzionava, ma andava bene così. Ha anche rifiutato categoricamente di farmi parlare con qualcun altro.

“Ho inviato un’altra mail e ho ricevuto una mail di risposta, in cui Tesco dichiarava di prendere in considerazione l’accessibilità, ma senza scendere in particolari su come rimediare al problema”.

 

In seguito, dopo un’indagine sulla questione svolta dal Notiziario Internazionale sull’Accessibilità, Tesco ha inviato una risposta più soddisfacente. Un portavoce di Tesco ha dichiarato: “Il software utilizzato nell’applicazione per l’iPhone è una tecnologia all’avanguardia e noi tenteremo sempre di migliorare la funzionalità dell’applicazione.

 

“Abbiamo preso sul serio il problema e recentemente abbiamo contattato il RNIB affinché collaborasse con noi nell’identificazione delle caratteristiche che migliorerebbero l’accessibilità del nostro prodotto.

 

“Al momento, non siamo in grado di fornire una tempistica per quando ciò potrà avvenire. Tutte le modifiche all’applicazione dovranno essere progettate e collaudate, pertanto ciò potrà richiedere parecchio tempo”.

 

Tesco ha poi nuovamente contattato Cutler per inviarle lo stesso messaggio, che lei ha accolto con piacere. “Spero che manterranno la loro promessa, e ho intenzione di tenere d’occhio la situazione”; ha affermato.

Tuttavia, Cutler dichiara che ancora non riesce a capire come mai un’azienda tanto grande non riesca, nel 21° secolo, ad inserire l’accessibilità fin dalla prima versione di una tecnologia tanto interessante come la sua nuova applicazione.

 

“Un argomento che spesso viene contrapposto al mancato inserimento dell’accessibilità è quello del costo, e a volte anche giustamente; ma non è una scusa valida per Tesco”, ha spiegato Cutler. “Stiamo parlando di un’azienda enorme, per la quale i costi non rappresentano un problema. Tesco ha capito in parte questo problema, perché fornisce effettivamente una certa quantità di accessibilità. Tuttavia, nella mia situazione di cliente disabile, mi ha fatto sentire un po’ una cittadina di seconda classe.

 

“Mi rendo conto che le applicazioni sono una cosa nuova e che in futuro la loro accessibilità potrebbe migliorare; ma come utente mi sento discriminata.

 

“Quello che vorrei dire a Tesco è che, quando si dà inizio a qualunque cosa, si ha la possibilità di scegliere: si può decidere di inserire l’accessibilità in una maniera che funzioni. Ma questa volta, o si sono rivolti a qualcuno per sviluppare il progetto e non hanno evidenziato la questione dell’accessibilità, oppure chi ha sviluppato il progetto semplicemente non l’ha inserita. Adesso, per Tesco le cose saranno molto più difficili, l’azienda dovrà cambiare il codice e questo richiederà parecchio lavoro. Ma sarebbe meglio se Tesco pensasse all’accessibilità come a qualcosa che va comunque inserito e non fornisse applicazioni a cui molti clienti non possono accedere”.

 

Per finire, spiega Cutler, il problema è a livello direzionale. “La realtà è che sono stata trattata in maniera meno favorevole a causa della mia disabilità, e mi sembra che la situazione non sia stata presa sul serio ai piani alti; a quanto pare, i responsabili delle decisioni non hanno preso sul serio la possibilità di un approccio inclusivo; e allora, perché dovrebbe farlo il servizio clienti?”.


- I commenti su questo articolo sono oggi reperibili sul Notiziario Internazionale sull’Accessibilità Dal Vivo: consultare il sito: http://www.headstar.com/eablive/?p=672 .


+02: Un programma globale di investimenti per barre Braille più economiche.

Un programma internazionale in cui le organizzazioni dei disabili ed altri enti investiranno nella produzione di un apparecchio Braille aggiornabile e decisamente più economico dei sistemi attualmente in vendita ha ottenuto l’approvazione iniziale dal consorzio internazionale DAISY per gli standard di informazione, secondo quanto appreso dal Notiziario Internazionale sull’Accessibilità.

Il progetto è guidato dal RNIB, che ora deve perfezionarlo prima della prossima assemblea del consiglio di amministrazione di DAISY, prevista per giugno. Se questa “bozza” verrà approvata, si cercheranno investitori che identifichino e sostengano un nuovo apparecchio.

Le barre Braille rinnovabili sono costituite da singole “celle” di plastica con una griglia costituita da piccoli fori attraverso i quali un’asticella si alza e si abbassa, azionata dalla corrente elettrica. Una fila di celle si trasforma in una riga di scrittura Braille man mano che il computer legge il testo.

 

Dal momento che il processo di produzione di questi apparecchi è molto complesso, attualmente le cellule costano circa cento dollari statunitensi l’una, e anche le poche aziende che producono le barre Braille hanno altissimi margini di profitto. Dato che gli apparecchi più comuni possono avere 32, 40 o addirittura 80 celle, i costi globali raggiungono ben presto il migliaio di dollari.

 

Kevin Carey, presidente del RNIB, ha dichiarato questo mese che al momento sono già disponibili ben 34 idee tecniche di progetti o prototipi presso varie università di tutto il mondo, e ognuno di essi potrebbe portare all’obiettivo desiderato: una barra Braille economica che abbia all’incirca le dimensioni di una tavoletta inseribile a lato di un lettore di libri elettronici.

 

“Dobbiamo ridurre questi 34 progetti a due o tre, e possibilmente sceglierne uno solo, ed ottenere notevoli investimenti che ci permettano di ridurre i costi fino a meno di 25 dollari statunitensi per ogni cella”, ha spiegato Carey. Al momento, in questo settore gli investimenti, la produzione e le vendite hanno subito parecchi alti e bassi; ci sono stati addirittura modelli che richiedevano un gran numero di prenotazioni e la collaborazione delle principali ditte produttrici presenti sul mercato delle barre Braille.

 

Carey ha proposto per la prima volta questo progetto durante un discorso tenuto al convegno “Braille 21” dello scorso anno, organizzato dall’Unione Mondiale dei Ciechi (World Blind Union) a Lipsia, Germania.

Carey ha spiegato ai convenuti che una barra Braille a basso costo “consentirebbe un enorme risparmio nella produzione di testi in formato Braille, e ciò a sua volta comporterebbe un’espansione della gamma dei file in offerta e la fornitura di barre Braille a buon mercato o addirittura gratuite ai singoli utenti”.

Anticipando le lamentele da parte del mercato, Carey ha dichiarato durante il convegno di Lipsia che i prezzi eccessivi agivano come un cartello e che questo richiedeva un intervento. “Vi sono alcuni che dicono che le organizzazioni dei ciechi o a favore del ciechi non dovrebbero ficcare il naso nel mercato delle tecnologie di accesso, ma questo cartello non ha automaticamente diritto all’esistenza. Durante i suoi ultimi 30 anni di attività, il prezzo delle barre Braille è diminuito molto lentamente, mentre invecce il costo della maggior parte degli strumenti elettronici a largo consumo è crollato verticalmente”.

 

Infine, potrebbe esserci in ballo addirittura la sopravvivenza del Braille come lingua, ha ammonito Carey. “Se il Braille intende sopravvivere nel 21° secolo, dovrà reinventarsi come strumento di massa, più semplice, più economico e più facile da convertire… se non affronteremo questa sfida, il Braille morirà”.

 

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+03: Age Alliance programma una base di conoscenze per l’inclusione digitale.

Un programma volto a creare una “base di conoscenze” online contenente le risorse relative all’inclusione digitale per gli anziani è in corso di redazione da parte di Age Action Alliance, un collettivo di aziende ed enti assistenziali diretto dal Ministero per il Lavoro e le Pensioni.

 

Il gruppo ( http://ageactionalliance.org/ ), fra i cui membri troviamo la BBC, Microsoft, la rete di telefonia cellulare Three, Age UK e l’ente assistenziale Digital Unite, che si occupa di inclusione digitale per le persone anziane, ha chiesto ad un gruppo di lavoro di iniziare a redigere una “strategia di partenza” per la base di conoscenze che potrebbe coprire la sua potenziale utilità, i suoi scopi e la sua fattibilità. La decisione finale se procedure con il progetto verrà presa in occasione della prossima assemblea del gruppo di inclusione digitale, prevista per febbraio.

“L’obiettivo della base di conoscenze è quello di radunare in un unico luogo la massa delle ricerche viarie ed esaustive, dei dati di analisi e di valutazione sulle attività e sui progetti che hanno fornito e facilitato l’alfabetizzazione digitale degli anziani, e continuano a farlo”, ha dichiarato questo mese Emma Solomon, direttore generale di Digital Unite e presidente del gruppo. “L’obiettivo è anche quello di radunare, o perlomeno individuare, gli esperti dei più diversi strumenti e risorse che possono aiutarli a fornire o a facilitare l’inclusione digitale degli anziani”.

 

La base di conoscenze verrà indirizzata a tutti gli esperti e promotori dell’inclusione digitale per gli anziani, ha spiegato Solomon. “ Possono essere intermediari formali oppure informali, ma anche singoli individui, organizzazioni ed aziende del settore pubblico e privato, o del terzo settore”.

 

Come progetto a parte, il gruppo spera inoltre di contribuire a coordinare la promozione di tutte le azioni, gli eventi e le attività di promozione dell’inclusione digitale per gli anziani, creando un database di ricerca nazionale di tutte le campagne, dei progetti di attività sul territorio, delle attività di istruzione e di impegno in cui gli anziani vengono incoraggiati e sostenuti nel loro approccio alle tecnologie digitali, ha dichiarato.

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++ Notizie in breve:


+04: Una questione europea: La consultazione sulla possibilità di creare una Legge Europea sull’Accessibilità è stata avviata dalla Commissione Europea. La commissione ha rilasciato un comunicato in cui definisce l’accessibilità con questo senso: “che le persone disabili possano avere accesso, allo stesso modo delle altre, all’ambiente fisico, ai trasporti, alle informazioni e alle comunicazioni, comprese le tecnologie ed i sistemi (ITC) e agli altri impianti e servizi, in linea con l’Articolo 9 della Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità”. La consultazione cercherà di identificare quali prodotti e servizi dovranno essere presi in considerazione, suggerendo che fra i settori principali vengano inseriti gli apparecchi bancomat, i servizi sanitari e di emergenza, ed i servizi online per acquistare i servizi del trasporto pubblico od acquistare biglietti per eventi culturali o sportivi. I provvedimenti di qualsiasi futura legge potrebbero comprendere l’armonizzazione dei requisiti per l’accessibilità in tutta Europa, viene dichiarato. La consultazione avrà luogo fino al 29 febbraio 2012 e comprende un questionario online. Per informazioni, consultare il sito: Link breve: http://bit.ly/uuIp0w
Link lungo: http://ec.europa.eu/justice/newsroom/discrimination/opinion/111207_en.htm


+05: Nuove edizioni: Una nuova versione accessibile del lettore di software per libri elettronici Adobe Digital Edition è approdata al mercato in un’edizione sperimentale. Questa versione provvisoria di Adobe Digital Editions 1.8.1, che legge i libri elettronici create nel diffuse standard open source denominato EPUB, per la prima volta funziona anche con gli screen reader JAWS e NVDA per Windows e VoiceOver per Mac. E’ anche in grado di accedere ai contenuti del testo carattere per carattere e parola per parola, ed è stata progettata in maniera da poter funzionare con altre caratteristiche di accessibilità di Windows e di Apple, compreso l’alto contrasto. Tuttavia, il nuovo lettore al momento non possiede alcune delle caratteristiche della precedente versione 1.7, come l’apparecchio hardware per l’aiuto alla stampa. Adobe dichiara che le prossime edizioni conterranno una quantità superiore delle vecchie caratteristiche, pur mantenendo I miglioramenti all’accessibilità. Per informazioni, consultare il sito: http://labs.adobe.com/technologies/digitaleditions1-8/


+06: Un quadratino parlante: VOICEYE, un sistema di software che consente ai documenti di venire immagazzinati in sottili codici a barre delle dimensioni di un solo centimetro quadrato, in modo tale che un decoder può convertirli istantaneamente in emissioni vocali, caratteri ingranditi o testo colorato, è risultato il vincitore nella categoria “Esigenze speciali per l’istruzione ITC” del concorso BETT di quest’anno. Si tratta di un concorso per le tecnologie di istruzione organizzato dalla conferenza annuale BETT, tenutasi a Londra. Questo software, sviluppato nella Corea del Sud e distribuito nel Regno Unito da Forcentenco, consente anche ai normali documenti cartacei di inserire il codice nell’angolo superiore, e gli utenti dotati di applicazioni gratuite per Android o iPhone possono avere accesso agli stessi dati in formati accessibili. Per informazioni, consultare il sito: http://www.bettawards.com


+07: Un lettore gratuito: Nokia, l’azienda di telefonia cellulare, ha lanciato uno screen reader gratuito per alcuni dei suoi apparecchi. Il Nokia Screen Reader può essere scaricato dal portale di rete “Ovi” di Nokia ed attualmente funziona su tre modelli di smartphone con il sistema operativo Symbian Belle: gli apparecchi C5 5MP, 700 e 701. Il lettore è stato realizzato da Code Factory, l’azienda spagnola specializzata nei software di accesso, come versione semplificata dell’applicazione Mobile Speak di Nokia. Per informazioni, consultare il sito: Link breve: http://bit.ly/v1c5XE
Link lungo: http://store.ovi.com/content/224364?clickSource=search&pos=1

[Fine della Sezione Uno].


++Sezione Due: “Nella Casella della Posta” - Il forum dei lettori.

 

Vi preghiamo di inviare i vostri contributi e le vostre risposte all’indirizzo inbox@headstar.com.


+08: Petizioni bloccate: David Bates, funzionario esecutivo presso la Federazione Nazionale dei Ciechi (National Federation of the Blind, NFB) del Regno Unito, ci ha scritto raccontandoci delle barriere alla democrazia per gli utenti di screen reader.

 

“Qualche settimana fa ho ricevuto una mail da un college non vedente, che mi invitava a firmare una petizione sul sito web del governo britannico riservato alle petizioni online, (http://epetitions.direct.gov.uk/)”, Bates ci ha raccontato.

“Ho letto la petizione, inserito il mio nome e le informazioni necessarie e ho ricevuto la richiesta di “ricopiare le due parole sotto riportate”. Mi sono reso conto che la frase era riferita ad un “Captcha” grafico che il mio screen reader non poteva vedere, ma successivamente ho trovato l’invito ad aprire la versione audio.

 

“Premendo “Invio” partiva una registrazione audio, con un gruppo di persone che parlavano, sovrastate da una voce che leggeva svariate parole. Ho scelto le due parole più chiare e le ho scritte nel campo previsto, ma l’accesso mi è stato negato, e la cosa si è ripetuta nei 10 tentativi seguenti. Ho provato sia il link “Aiuto” sia quello “Accessibilità” e mi sono sentito raccontare quanto il sito fosse stupendamente accessibile, ma questa informazione non mi è servita molto.

“In seguito ho raccontato questa storia ad una collega vedente, che ha aperto il sito mentre parlavamo al telefono. Lei ha detto che il “captcha” era facile da leggere ma ha trovato che l’audio era decisamente più difficile da decifrare. Però mi ha anche informato che nella pagina c’erano due link, per far partire nuovamente l’audio o per scaricarlo. Mi è sembrata una cosa molto utile, ma sfortunatamente il mio screen reader non era riuscito ad individuare questi link, pertanto ho dovuto lasciare il sito con riluttanza, senza poter registrare la mia firma.

“Capisco che meno del 20% dei ciechi nel Regno Unito è in grado di usare il computer o di visitare un sito web del governo nazionale o locale; mi chiedo quale sia la percentuale dei visitatori di un sito web governativo che abbia bisogno di utilizzare un captcha audio, e quale percentuale di questi disabili visivi riesca effettivamente a farcela?”.

 

[Nota dell’editore: Il sito web governativo per le petizioni online utilizza il software “reCAPTCHA” di proprietà di Google (http://www.google.com/recaptcha ). Vi preghiamo di inviare le vostre risposte all’indirizzo inbox@headstar.com].


+09: Richiesta di conversione: Il nostro lettore G F Mueden ci scrive da New York per contribuire alla nostra recente discussione sull’accessibilità dei file pdf di Adobe.

 

“Ho letto la discussione sui pdf e sull’accessibilità, ma è tutta dal punto di vista del creatore”, ci scrive. “Nessuno spiega come posso fare per avere un file adatto alla mia minorazione visiva.

“Nei siti web degli enti assistenziali ho trovato relazioni annuali nel formato pdf e non sono stato in grado di leggerle perché ho bisogno di un doppio ingrandimento con le parole evidenziate, vista la mia scarsa capacità visiva, e anche di poter scegliere il carattere, vista la mia scarsa sensibilità al contrasto. Come fa il lettore a dire se un file è accessibile? Se è accessibile, come fa ad apporre le modifiche per lui indispensabili? Da come viene presentata la cosa, ciò che si vede non è ciò che si vedrebbe se si usasse Adobe Reader nella versione normale, è soltanto l’essenziale, senza alcun suggerimento su come apportare modifiche per l’accessibilità. Immagino che sia necessario salvare il file, lasciare il sito web, aprire Reader e poi aprire il file pdf. Ma prima di fare tutto questo, vorrei sapere se ne vale la pena. Sono contrassegnati? La copia risulterebbe leggibile?

 

“Credo che l’unica alternativa consista nel salvare il file ed utilizzare un convertitore di file. Mi piacerebbe conoscere le esperienze degli utenti su questo problema. Non intendo inviare il mio reclamo agli enti assistenziali, ma vorrei essere d’aiuto e far loro sapere come possono agire per aiutarmi senza che ciò risulti complicato per loro”.

 

 [Vi preghiamo di inviare le vostre risposte all’indirizzo inbox@headstar.com].

[Fine della Sezione Due].


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++Sezione tre: Servizio speciale
In cerca di lavoro


+10: Eliminato
di Dan Jellinek.

A quanto sembra, il dr. Norman Waddington, che ha ottenuto non uno, ma ben due dottorati di ricerca, dovrebbe avere tutti i requisiti per ricevere l’offerta di un colloquio di lavoro; tuttavia, come accade a molte persone disabili (Waddington è non vedente), questa volta non è andata così.

 

All’inizio dello scorso anno, il governo ha avviato un programma di rivalutazione dei sussidi per i disabili, in base al quale le persone aventi diritti al sussidio, come pure coloro che ricevono una pensione per disabilità gravi o un reddito di sostegno a causa di un handicap, avrebbero dovuto venire sottoposte ad una nuova valutazione, sottoponendosi ad una “Valutazione delle Capacità Lavorative”.

 

Tutti coloro che sono considerati in grado di lavorare vengono spostati all’ufficio di collocamento o, per coloro che hanno una capacità lavorativa limitata, alle liste speciali per l’occupazione.

 

Anche se Waddington ritiene che tutto questo sia giusto, dichiara che la maniera in cui questo sistema ha funzionato per le persone disabili corre il rischio di passare da un estremo all’altro, da una situazione in cui le persone venivano isolate ottenendo sussidi senza altre opzioni, ad una in cui esse vengono private di questi sussidi anche se non hanno trovato un lavoro.

 

“Quando mi ci sono ritrovato, all’età di 34 anni, è stato veramente duro sentirsi dire di non essere adatto a lavorare, anche se sapevo bene di esserlo. Ora la situazione si è rovesciata: vogliono togliere alle persone i sussidi legati alla disabilità e rimandarli all’ufficio di collocamento e, da qui, a lavorare. Se date un’occhiata alle frasi scritte in piccolo nei moduli del Ministero del Lavoro, pare proprio che i sussidi verranno tagliati dopo sei mesi, ma la situazione non è chiara. Neppure al centro per l’impiego hanno saputo spiegarmi che cosa sta succedendo”.

 

Waddington non lavora dal 1993, quando è stato considerato in esubero rispetto alla sua mansione di impiegato presso la centrale nucleare di Sellafield. Da allora, ha fatto un po’ di volontariato ed ha cercato sporadicamente altri impieghi; però, da quando c’è stato il taglio ai sussidi a Pasqua, ha dovuto cercare in maniera molto più intensiva.

 

“Da una settimana a questa parte ho ricevuto circa mille liste e-mail di occupazione, e la gente non si rende conto di quanto tempo occorra per esaminarle tutte con uno screen reader”, spiega. Tuttavia, pur avendo presentato circa 800 domande di lavoro in una settimana, e nonostante i suoi dottorati di ricerca, in scienza della biodiversità e in comportamento clinico animale, deve ancora ricevere una qualunque offerta di occupazione.

“Ricevi una circolare che dice che stavolta non hai avuto successo, ma non spiega perché. E’ una cosa demoralizzante. Una persona vedente può esaminare rapidamente queste liste e-mail con i lavori, ma noi ciechi dobbiamo esaminarle tutte da cima a fondo e la gente non si rende conto di quanto tempo si impieghi. E neppure di quanto tempo si impieghi a redigere una domanda di lavoro, ad utilizzare uno screen reader, a tagliare e incollare: per una persona priva delle conoscenze di informatica che io possiedo, risulterebbe impossibile.

“E’ come se non si rendessero conto di quanto tempo e quanti sforzi tutto questo richieda. Oppure non vogliono saperlo affatto. E se si scrivono tutte queste cose in una lettera di accompagnamento, spiegando come funziona l’Accesso al Lavoro, la lettera viene sicuramente cestinata, anche se non sono in grado di dimostrarlo”.


Adesso tocca al governo studiare in che modo si possa rendere questo sistema più gestibile, dichiara Waddington. “Devono colmare le lacune del sistema. Un esempio classico è quello del sistema delle due spuntature (è il simbolo della Disabilità adoperato dalle aziende inglesi che accettano di assumere disabili), in base al quale se una persona si dimostra conforme ai requisiti per un dato lavoro ed è disabile, l’azienda è tenuta per legge a offrire a quella persona un colloquio di lavoro. Pertanto, spesso l’azienda non mi inserisce neppure fra i candidati e si limita a dirmi che non sono conforme ai requisiti richiesti. Si deve fare qualcosa.

 

I problemi non finiscono qui; già il solo fatto di presentare una domanda di lavoro può rivelarsi praticamente impossibile a causa dei moduli online di richiesta di lavoro che sono inaccessibili, spiega Waddington. Di recente ha riscontrato un problema con un modulo online di richiesta di lavoro sul sito web di un ente locale, ad esempio, che conteneva una icona visiva che avrebbe aperto un calendario interattivo, per consentire agli aspiranti di selezionare le date, ad esempio le date di inizio e di cessazione dei lavori precedenti.

“Usando JAWS per Windows, non si riesce ad accedervi. L’ente mi ha inviato molto a malincuore una copia del modulo di richiesta in formato word, ma non sono sicuro che sia eccessivamente accessibile. Mi dicono che non possono accettare un curriculum con una lettera accompagnatoria come richiesta di lavoro, anche se, in base alla Legge sulla Discriminazione dei Disabili, le aziende hanno l’obbligo di trovare un metodo alternativo. Le persone del centro per l’impiego dicono che questo è sbagliato ma io sono convinto che la metà dei moduli che spedisco non arrivino alle persone a cui sono indirizzati. Se non stanno obbedendo ad ordini aziendali precisi, andrebbero semplicemente licenziati”.

 

Lo stesso Centro per l’impiego non fornisce informazioni sufficienti in formati accessibili, afferma Waddington. “Le persone potrebbero addirittura perdere I loro sussidi perché sta scritto in caratteri minuscoli che si possono perdere 26 sterline alla settimana dopo sei mesi. Io mi sono messo a cercare lavoro a settembre perciò dopo marzo potrei perdere il mio sussidio se non accetto i colloqui di lavoro proposti dal centro per l’impiego o se non accetto qualsiasi posto di lavoro mi offrano. Ma questa informazione non mi viene data in un formato che io sia in grado di leggere.

 

“Dopo il mio ultimo colloquio al centro per l’impiego mi hanno chiesto se volevo una trascrizione dattiloscritta: io ho risposto che non ci vedevo, magari avrebbero potuto inviarmela per posta elettronica? Hanno detto di no, perché il loro sistema informatico non è collegato a Internet. E poi mi hanno dato un mucchio di opuscoli che non posso leggere; ho chiesto se li avevano in Braille, ma non sono disponibili”.

 

Senza lasciarsi scoraggiare, Waddington racconta che continuerà a tentare di trovare un lavoro. Ovviamente, se sono in grado di tornare a lavorare, ci tornerò. Non bisogna lasciarsi deprimere, bisogna sempre continuare a provarci”.

 

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[Fine della Sezione Tre].


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Il sito è stato riprogettato di recente ed il sistema del forum è stato migliorato. Il forum è sempre attivo e potrete unirvi alle discussioni.

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[Fine dell’Annuncio Speciale].


++Note finali.

 

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REDAZIONE:

Direttore: Dan Jellinek.
Consulenti editoriali: Kevin Carey, Tristan Parker.

ISSN 1476-6337

 

[Fine del notiziario.]