+++NOTIZIARIO INTERNAZIONALE SULL'ACCESSIBILITÀ.
Accesso alla tecnologia per tutti, indipendentemente dalle capacità.
- NUMERO 136, APRILE 2011.

 

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++Numero 136: In questo numero:

01: Il Regno Unito non dà il suo sostegno al trattato per il copyright accessibile
- Il futuro delle proposte della WIPO sull’accessibilità rimane ancora incerto.

02: L’ente canadese di regolamentazione delle trasmissioni appoggia l’erogazione di fondi per l’accesso
- La creazione di un ente indipendente “farà storia”.

03: Inaugurato un mercato aperto a tutti per le idee sulle tecnologie assistive
- “REALISE” raccoglie idee per mettere a punto progetti finanziati.

Notizie in breve: 04: Un trasporto accessibile – richiesta per le informazioni audio sugli autobus; 05: Un reclamo dall’India – critiche alla legge sul governo elettronico; 06: Guida ad Android – consulenza sulle applicazioni accessibili.


Sezione Due: Nella casella della posta
07: Opinioni sui sistemi open source – le opzioni per evitare i software costosi; 08: Critica ad una versione – Come tenersi al passo con gli aggiornamenti; 09: Problemi con le forniture – l’accessibilità è un bersaglio in movimento.

Sezione Tre: Ricerca – Il governo elettronico per gli anziani.
10: Non è così facile servirsi da soli. Un numero sempre maggiore di servizi governativi locali si sta spostando nella rete, ma risultano sempre facili da utilizzare per gli anziani? Tristan Parker ci racconta di una nuova ricerca dell’Università dell’ Hertfordshire.

[Fine dei contenuti].


++Sezione Uno: Notizie.

+01: Il Regno Unito non dà il suo sostegno al trattato per il copyright accessibile.

Il governo britannico ha rifiutato di offrire il suo pieno sostegno ad una bozza di trattato internazionale volta a consentire la condivisione a livello internazionale di versioni accessibili di lavori protetti da copyright, che permetterebbe alle persone con handicap relativi alla lettura un maggior accesso ai libri, secondo quanto appreso dal Notiziario Internazionale sull’Accessibilità.

La notizia è contenuta nella risposta ad un’interpellanza parlamentare scritta, presentata da Lord Low, Presidente dell’Unione Europea dei Ciechi (European Blind Union, EBU), in cui aveva chiesto al governo di ratificare questo trattato. La bozza era stata inizialmente presentata dall’Unione Mondiale dei Ciechi (World Blind Union, WBU) nel 2009 alla commissione permanente dell’Organizzazione Mondiale per la Proprietà Intellettuale (World Intellectual Property Organisation, WIPO) (vedere Notiziario Internazionale sull’Accessibilità, numero 131: http://bit.ly/eNgEDt ).

In una risposta, redatta dalla Baronessa Wilcox e visionata dal Notiziario Internazionale sull’Accessibilità prima della pubblicazione, il governo ha risposto: “Anche se condividiamo l’obiettivo su cui si basa, riteniamo che [il trattato] contenga elementi che trascendono gli attuali accordi internazionali sul copyright… Esiste la necessità di stabilire il giusto equilibrio tra il miglioramento dell’accessibilità e la protezione dei diritti degli autori e degli editori”.

Dan Pescod, vicepresidente della WBU (http://bit.ly/gs9o55 ), ha dichiarato al Notiziario Internazionale sull’Accessibilità che questa risposta si è rivelata “molto deludente, anche se non ci ha sorpresi”.

Il trattato della WBU è una delle quattro bozze presentate da diverse commissioni nazionali per risolvere il problema della condivisione di materiali accessibili protetti da copyright, e tutte queste bozze sono state discusse durante un recente incontro tenutosi a Bruxelles presso il Parlamento Europeo ed organizzato in parte dalla EBU.

L’obiettivo di questo incontro era quello di evidenziare la mancanza di sostegno al trattato della WBU da parte dell’Unione Europea (UE), che propone direttive alternative basate su “raccomandazioni congiunte” anziché leggi vincolanti; una proposta che viene considerata “francamente troppo debole e complicata”, come dichiarato da Pescod al Notiziario Internazionale sull’Accessibilità.

L’UE non sta prendendo sul serio i diritti stabiliti nella Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone Disabili, ha affermato Pescod. “L’UE può addurre varie motivazioni secondo le quali la “legge morbida” da lei proposta si rivelerebbe più efficace, ma a quanto pare non applica le stesse motivazioni quando affronta problemi di altro genere. Di conseguenza, è evidente che qui abbiamo un doppio standard e chiediamo fermamente all’UE di riconsiderare l’argomento”.

I gruppi editoriali avevano già esercitato in precedenza molte pressioni sulla UE relativamente al trattato della WBU, dichiarando che l’eccezione da esso proposta alla legge sul copyright finirebbe con l’incoraggiare la già diffusissima condivisione illegale di materiali protetti dal copyright.

Tuttavia, anche se la Commissione Europea e il Consiglio Europeo (due delle tre principali istituzioni dell’Unione Europea) non hanno sostenuto il trattato della WBU, il Parlamento Europeo ha dato il suo appoggio a queste proposte, con 101 membri del Parlamento Europeo che hanno firmato una lettera di sostegno redatta dalla EBU nel novembre del 2010.

Il trattato della WBU, assieme ad altre opzioni proposte relativamente a questo argomento, verrà discusso più avanti, in occasione della prossima assemblea della WIPO, prevista per giugno.

I commenti su questo articolo sono oggi reperibili sul Notiziario Internazionale sull’Accessibilità Dal Vivo: consultare il sito: http://www.headstar.com/eablive/?p=581


+02: L’ente canadese di regolamentazione delle trasmissioni appoggia l’erogazione di fondi per l’accesso.

Una coalizione di organizzazioni canadesi dei disabili ha ottenuto questo mese una vittoria storica, quando l’ente canadese di regolamentazione delle trasmissioni ha appoggiato la sua richiesta di creare un fondo fiduciario indipendente, allo scopo di garantire il 100% di accessibilità di tutte le piattaforme digitali di trasmissione entro il 2020. Il suo programma di lavoro sarà organizzato in maniera da incentrarsi sull’ “innovazione che fornisce soluzioni valide su tutte le piattaforme, per garantire l’accessibilità a tutti i contenuti delle trasmissioni”.

La Commissione Canadese per la Radio-Televisione e le Comunicazioni (Canadian Radio-television and Telecommunications Commission, CRTC) ha inserito la creazione del Fondo per l’Accessibilità delle Trasmissioni fra le condizioni indispensabili per ottenere la sua approvazione dell’acquisto della CTV, il principale network televisivo canadese, da parte della BCE ( http://www.bce.ca/en/ ), proprietaria dell’azienda di telecomunicazioni Bell.

La proposta era stata inizialmente presentata dalla Coalizione Accesso 2020 (Access 2020 Coalition,  http://www.mediac.ca/proj-Access2020.asp ), un’ “organizzazione ombrello” capeggiata dall’ente non profit Media Access Canada (vedere il numero di febbraio del Notiziario: http://www.headstar.com/eablive/?p=544 ).

L’importo che la BCE dovrà obbligatoriamente anticipare per creare questo fondo, pari a 5,7 milioni di dollari canadesi, è meno della metà dei 13 milioni di dollari originariamente richiesti da Access 2020. Tuttavia, la commissione ha accettato la richiesta presentata dalle organizzazioni dei disabili, in base alla quale il fondo dovrà essere ampiamente indipendente dall’industria delle trasmissioni e controllato dalla comunità degli utenti. Nel suo regolamento ( http://www.crtc.gc.ca/eng/archive/2011/2011-163.htm ), la commissione ha dichiarato che perlomeno due terzi dei membri del consiglio di amministrazione del fondo dovranno essere “persone disabili, rappresentanti delle organizzazioni dei disabili e/o altre parti in causa con una notevole competenza nello sviluppo o nell’attuazione di soluzioni per l’accessibilità”.

Il fondo verrà inoltre autorizzato a raccogliere ulteriori finanziamenti da altre fonti, come i contributi annuali di altri enti televisivi o distributori di trasmissioni.

“Qui stiamo veramente facendo la storia”, ha dichiarato Beverley Milligan, amministratore delegato di Media Access Canada, al Notiziario Internazionale sull’Accessibilità. “Perlomeno, coloro che dipendono dall’accessibilità avranno accesso ai mezzi necessari per far sì che essa venga applicata. Il regolamento della CRCT è chiaro, gli enti radiotelevisivi svolgeranno un ruolo ma questo fondo verrà gestito dalla comunità per l’accessibilità. Questo è sempre stato il nostro obiettivo, ma ora abbiamo anche i mezzi per raggiungerlo.

“Questo recente regolamento della CRTC consente a questa commissione di diventare il primo ente di regolamentazione al mondo che adotterà un approccio alternativo per garantire il 100% di accessibilità entro il 2020. La CRTC ci ha consentito di arrivare a questo ed è giunto il momento per noi di metterci a lavorare”.

La BCE ha tempo fino al 6 maggio per presentare alla commissione vari progetti dettagliati per la creazione del fondo.

I commenti su questo articolo sono oggi reperibili sul Notiziario Internazionale sull’Accessibilità Dal Vivo: consultare il sito: http://www.headstar.com/eablive/?p=572


+03: Inaugurato un mercato aperto a tutti per le idee sulle tecnologie assistive.

Un “mercato delle idee” per i nuovi progetti di tecnologie assistive open source è stato inaugurato da un gruppo di accademici e creatori di software e viene finanziato da JISC, l’ente che si occupa di tecnologie per i college e le università del Regno Unito.

Il progetto REALISE ( http://www.realisepotential.org ) è uno strumento aperto a tutti e suddiviso in tre diversi stadi, il cui obiettivo è quello di creare nuove tecnologie di software per facilitare l’utilizzo di Internet, dei computer e dei telefoni cellulari per le persone disabili.

Il primo stadio consiste nella “zona delle idee”, in cui chiunque può chiedere aiuto per un problema oppure offrire una soluzione teorica. Se l’idea risveglia un certo interesse e qualcuno intende portarla avanti, viene spostata al secondo stadio, chiamato “l’incubatrice”, dove viene costituito un team di creatori di software. Per finire, le idee migliori vengono promosse a “progetti”: questo è il terzo stadio, che richiederà finanziamenti ad aziende private o enti non profit.

Secondo la presentazione del progetto, “In qualsiasi stadio, le aziende commerciali o i ricercatori possono collaborare portando la loro idea allo stadio dell’incubatrice o a quello dei progetti. Nella fase finale, le aziende potranno realizzare denaro da un determinato progetto, ma dovranno attenersi agli accordi stipulati durante le fasi dello sviluppo”.

E.A. Draffan, membro del team di REALIZE, del Laboratorio delle Società per l’Apprendimento (Learning Societies Lab) presso l’Università di Southampton, ha spiegato al Notiziario Internazionale sull’Accessibilità: “Intendiamo incoraggiare le persone a prendere parte a questo progetto come fornitori di idee, come utenti di tecnologie assistive, come creatori di software, ma anche come potenziali finanziatori o persone in grado di prendere un’idea e trasformarla in un progetto.

“Chiunque può fornire un’idea per un’applicazione o un programma e non si può mai sapere, magari un creatore di software potrà adottarla e sviluppare un nuovo progetto di tecnologia assistiva”.

I commenti su questo articolo sono oggi reperibili sul Notiziario Internazionale sull’Accessibilità Dal Vivo: consultare il sito: http://www.headstar.com/eablive/?p=574


++Notizie in Breve:

+04: Un trasporto accessibile: L’Associazione Cani Guida per i Ciechi (Guide Dogs for the Blind Association) richiede che gli autobus e le corriere vengano costrette ad offrire ai passeggeri le stesse informazioni audiovisive già obbligatorie sui treni. La campagna per gli “Autobus Parlanti” sta esercitando pressioni sul governo affinché ampli la normativa sull’accessibilità ai veicoli addetti al trasporto pubblico, imponendo agli autobus e alle corriere di offrire informazioni sul viaggio sia visive sia in formato audio, comprese quelle relative alla fermata successiva e alla destinazione finale, rendendo così tali mezzi maggiormente accessibili agli utenti ciechi e con disabilità visive. Per informazioni, consultare il sito:  http://www.guidedogs.org.uk/helpus/campaigns/talking-buses/
Link breve: http://bit.ly/eUbOTL


+05: Un reclamo dall’India: Una bozza di legge relativa alla fornitura di servizi del governo elettronico in India è stata criticata da un’organizzazione di ricerca del Paese, il Centro per Internet e per la Società (Centre for Internet and Society), perché non contiene i requisiti necessari a rendere i servizi del governo elettronico accessibili ai cittadini disabili. Il Centro afferma che la Bozza della Legge sulla Fornitura Elettronica di Servizi 2011 (che si prefigge l’obiettivo di eliminare gradualmente la fornitura manuale di servizi governativi) dovrebbe obbligare il governo indiano ad ottemperare alle Direttive per l’Accessibilità ai Contenuti della Rete (Web Content Accessibility Guidelines, WCAG), già diffusissime a livello internazionale. Per informazioni, consultare il sito:
Link breve: http://bit.ly/dYzQN3


+06: Guida ad Android: Un sito web dedicato all’esplorazione di applicazioni, programmi e consulenze per gli utenti ciechi ed ipovedenti di Android (il sistema operativo di Google per la telefonia cellulare) è stato creato da AT Guys, il negozio di tecnologie assistive online. Android Access contiene un elenco di applicazioni per l’accessibilità suddivise in base agli argomenti, una sezione “per iniziare”, con le informazioni necessarie per scegliere un telefono cellulare con accessibilità ad Android, e vari link per accedere alle notizie, ai blog ed ai forum di Android. Per informazioni, consultare il sito: http://androidaccess.net/
Link breve: http://bit.ly/fWuKSY

[Fine della Sezione Uno].


++Sezione Due: “Nella Casella della Posta” - Il forum dei lettori.

Vi preghiamo di inviare i vostri contributi e le vostre risposte all’indirizzo inbox@headstar.com.

+07: Opinioni sui sistemi open source: L’articolo di opinione di David Bates pubblicato sul numero del mese scorso e relativo alla necessità, per la comunità open source, di sostituire i sistemi esistenti sul mercato con soluzioni accessibili gratuite o a basso prezzo, ha dato origine ad un’enorme ondata di corrispondenza.

Il nostro lettore Stuart Young ci ha scritto per citare la distribuzione gratuita ed open source di Linux denominata Vinux, creata appositamente per le persone cieche ed ipovedenti, reperibile sul sito: http://www.vinux.org.uk .

Anche il nostro regolare corrispondente Roger Wilson-Hinds, creatore dello screen reader gratuito Thunder ( http://www.screenreader.net ), ha dichiarato di aver letto l’articolo di marzo sugli alti costi di molti pacchetti di software di accesso con “una forte empatia e condivisione”.

Roger ci ha scritto: “Un nostro caro amico, che è completamente cieco, ultimamente è stato messo in mobilità, perdendo così i vantaggi del finanziamento governativo “Accesso al lavoro” (“Access To Work”), che negli ultimi 20 anni gli aveva fornito varie tecnologie assistive molto costose. E’ davvero un grande shock quando si devono pagare queste cose di tasca propria.

“Negli ultimi 10 anni, noi di Screenreader.net abbiamo lavorato molto per fornire tecnologie a basso costo o gratuite a queste persone. Noi promuoviamo [anche] [lo screen reader open source] NVDA quando lo riteniamo adatto; tuttavia questa soluzione, per quanto valida, non consente di fare a meno di Microsoft Office. Le soluzioni open source non sono una bacchetta magica e dipendono esclusivamente dalla buona volontà dei volontari nel tenersi al passo con i cambiamenti nelle applicazioni e in rete”.

Roger ci chiede: “Non sarebbe ora di assistere ad una presa di posizione da parte delle principali organizzazioni assistenziali per i ciechi su questo argomento? Per anni esse non hanno fatto altro che promuovere soluzioni costose, le hanno vendute, hanno addestrato le persone ad usarle e le hanno dichiarate la migliore scelta possibile per gli utenti. Perciò non sarebbe ora che riflettessero un po’ di più sulle esigenze dei ciechi che dispongono di un reddito limitato?

“Più che le idee o i discorsi, ci vorrebbe un impegno reale a produrre o a sostenere la produzione di software assistivi alternativi gratuiti o a basso costo. Dopotutto, David Bates ha parlato a nome della notevole percentuale di non vedenti che non lavorano, non ottengono finanziamenti governativi per il sistema “Access To Work, e non hanno una sola possibilità al mondo di tenersi al passo con la società digitale, a meno che non siano, come lui, già esperti di tecnologia.

“Quello che vorrei dire è che il software gratuito dovrebbe semplicemente costituire un’opzione. Non dovrebbe esistere alcun monopolio, sia esso gratuito o commerciale”.

Per finire, Kelvin Falconer, un lettore della Nuova Zelanda che è cieco ed ha bisogno di uno screen reader per accedere al suo computer, ci scrive per sostenere l’accessibilità di Apple Macs. “Due anni fa avevo bisogno di aggiornare il mio computer. Usavo ancora la prima edizione di Windows 98, che non era compatibile con la banda larga, e lo screen reader SupaNova della Dolphin, così ho valutato le varie opzioni. Ho scelto un iMac per la sua convenienza e [per il fatto] che il sistema operativo viene fornito di serie, assieme ad un eccellente screen reader denominato VoiceOver, che viene regalato quando lo si sceglie per la prima volta.

“Questa opzione forse non è adatta alle persone che già utilizzano un software che non possiede una versione Mac, ed attualmente non tutti i software sono compatibili con questo screen reader, come Microsoft Word per Mac e Firefox. Ma io non ho avuto grandi problemi ad accedere ai siti web con VoiceOver”.

[Vi preghiamo di inviare le vostre risposte all’indirizzo: inbox@headstar.com ].


+08: Critica ad una versione: David Steward, un lettore di Londra, ci scrive per dirci che recentemente ha installato la nuova versione del browser di rete Microsoft per Internet Explorer 9 e che nel complesso si ritiene soddisfatto.

“Il problema di accesso che mi fa arrabbiare sta nel fatto che io uso lo screen reader Supernova della Dolphin Systems, versione 12.2.

”Così, ho installato IE9, [soltanto] per scoprire che, quando accedo a siti che utilizzano il menu a caduta, il mio screen reader Supernova non riesce proprio a leggerli”.

David ci racconta che la Dolphin intende risolvere questo problema nella versione di prossima uscita, la 12.3, ma afferma che gli utenti hanno bisogno di essere previamente avvertiti della presenza di potenziali problemi prima ancora che questi si presentino. “Credo che i fornitori di sistemi per l’accessibilità dovrebbero inviare bollettini di posta elettronica agli utenti quando un’azienda di vaste proporzioni come la Microsoft immette sul mercato le versioni aggiornate. In questo modo, sapremmo se è il caso di aggiornare direttamente i nostri programmi oppure di attendere fino a quando l’azienda avrà creato script aggiornati oppure mappe per i programmi audio.

“Per fortuna, ho ancora IE7 sul mio portatile, che funziona con Windows Vista; in questo modo posso accedere al mio conto corrente bancario online. Tuttavia, preferisco il mio computer da tavolo con Windows 7, perché è molto più veloce del mio portatile”.

[Vi preghiamo di inviare le vostre risposte all’indirizzo: inbox@headstar.com ].


+09: Problemi con le forniture: Mick Phythian, blogger sul sito greatemancipator.com, ricercatore per il governo elettronico presso l’Università De Montfort e dirigente per le tecnologie IT presso il Consiglio Comunale di Ryedale, ha inserito un commento sul nostro Notiziario Internazionale sull’Accessibilità Dal Vivo, in risposta al nostro articolo del mese di marzo “L’accessibilità alla rete da parte dei Comuni dovrebbe essere inserita negli appalti di fornitura” ( http://www.headstar.com/eablive/?p=566 ).

Con riferimento alla sua esperienza presso il Comune di Ryedale, Mick ci ha scritto: “Quando ho redatto i documenti per l’asta pubblica per il nostro sito web, nel 2005-2006, ovviamente ho espressamente citato l’accessibilità (con uno standard minimo di tipo “AA”), come ci si aspettava e come proposto nella relazione. Senza voler fare nomi, trovare un fornitore in grado di fornirla sul serio si è rivelato un incubo, dato che è impossibile rendersi conto della sua esistenza prima di aver caricato i contenuti del sistema e di aver avviato il sito; e a quel punto, che cosa si può fare?

“C’è anche l’ulteriore problema rappresentato dalla complessità dei servizi di rete, che spesso vengono realizzati e consegnati da fornitori diversi, ed anche questo può influire negativamente sull’accessibilità di un sito”.

“Per citare un esperto di questo settore, “l’accessibilità non è un sistema binario” e pertanto non è facile fornire le specifiche contrattuali. Dal punto di vista di un addetto al lavoro, ripeto che è molto più facile dirlo che farlo!”:

[Vi preghiamo di inviare le vostre risposte all’indirizzo: inbox@headstar.com ].

[Fine della Sezione Due].


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++Sezione Tre: Ricerca
– Il governo elettronico per gli anziani.

+10: Non è così facile servirsi da soli.
di Tristan Parker.

Alcuni siti web comunali costringono gli utenti anziani ad affrontare una vasta gamma di problemi che impediscono loro di sfruttare pienamente le opportunità di accesso ai loro servizi locali online, secondo quanto riportato in una nuova ricerca condotta dall’Università di Hertfordshire. Ciò costituisce un problema per le persone anziane ma anche per i Comuni, dato che costringere i cittadini a servirsi da soli con i siti web comunali viene considerato un sistema per aiutare gli enti locali a risparmiare denaro, una scelta fondamentale in questi tempi di pesanti tagli ai bilanci del settore pubblico, rispetto a quanto accadrebbe con i servizi forniti tramite il personale.

“Lo studio di un caso di governo elettronico per i cittadini anziani di Londra” è il titolo della ricerca, condotta dal dr. Jyoti Choudrie, direttore della Divisione di Ricerca per la Gestione dei Sistemi (Systems Management Research Unit, SyMRU, http://bit.ly/e9utoc ) dell’Università, e da Vivian Songonuga, una studentessa ricercatrice e dipendente dell’Istituto Reale Nazionale dei Ciechi (Royal National Institute of Blind People). La ricerca ha esaminato 30 siti governativi locali a Londra, oltre alle risposte fornite a 179 questionari e ad un’ulteriore serie di interviste a gruppi di interesse.

“Quando prendiamo in considerazione gli enti locali, non pensiamo spesso ai loro siti web”, Choudrie ha spiegato al Notiziario Internazionale sull’Accessibilità. “Pertanto, abbiamo deciso di prendere in esame un gruppo specifico di cittadini, vale a dire gli anziani, per capire in che modo i siti governativi locali aiutano queste persone a soddisfare le loro esigenze quotidiane”.

La parte iniziale dello studio riguardava i principali utilizzi della rete da parte delle persone anziane, esaminando poi in che modo i siti degli enti locali venivano incontro a queste esigenze.

L’utilizzo maggiormente diffuso dei siti web comunali consiste nella ricerca di informazioni sui servizi comunali nella zona, con il 79% delle persone intervistate che utilizza a tal fine i siti degli enti locali. Si è scoperto inoltre che molti anziani tendono a richiedere il maggior numero possibile di particolari su questi servizi, come l’indirizzo, il nome del dipendente comunale da contattare, ecc.

Tuttavia, è stato identificato un certo numero di problemi che impedisce alle persone anziane di utilizzare questi siti. Fra questi, la lunghezza del tempo di carico delle pagine web ed i link fuori uso che conducono gli utenti a pagine “morte” (specialmente nella sezione delle Domande Più Frequenti).

Quando sono stati intervistati in maniera più dettagliata i gruppi di interesse, altri ostacoli sono venuti alla luce. Un gruppo di interesse di 14 persone ha rivelato che soltanto quattro di loro ritenevano Internet uno strumento sociale utile, e soltanto cinque persone su 14 ritenevano che facesse risparmiare tempo.

Esaminando i problemi fisici o le disabilità che possono costituire una barriera all’utilizzo della rete fra le persone anziane, la ricerca ha scoperto che il 73% (121 intervistati) non era affetto da alcuna disabilità, mentre i problemi maggiormente riscontrati erano quelli relativi alle mani (come l’artrite o le disabilità motorie), che colpivano il 14% degli intervistati (23 persone) e i disturbi visivi, riscontrati nel 6% degli intervistati (10 persone).

Un’altra scoperta interessante di questa parte della ricerca è stata che, poiché un gran numero degli anziani intervistati viveva in gruppi familiari allargati o nella stessa casa assieme a figli e nipoti, Internet veniva utilizzato in realtà soprattutto dalle persone più giovani, che se ne servivano “al posto dei” residenti anziani, che spesso non si impegnavano affatto ad usarla in maniera diretta ed estesa.

“Le ricerche condotte in precedenza avevano già identificato questo problema”, ha affermato Choudrie. “Possiamo anche promuovere l’uso di Internet fra le persone anziane, ma dobbiamo stare molto attenti: questo utilizzo viene realmente effettuato? E in che modo [le persone anziane] lo effettuano?”.

La ricerca fornisce inoltre una serie di raccomandazioni per incoraggiare le persone anziane ad utilizzare i siti web comunali. Oltre a richiedere una semplificazione generale della funzionalità dei siti web, “sarebbe necessario creare un maggior numero di centri di istruzione informatica e di club Internet per gli anziani”, ha dichiarato Choudrie. “Abbiamo scoperto che le scuole secondarie ed i laboratori di informatica potrebbero essere usati come luoghi di incontro per corsi di informatica da tenersi nel fine settimana e la sera.

“Inoltre, abbiamo pensato che i comuni potrebbero prendere in considerazione l’idea di sconti finanziari agli anziani che usano i loro servizi online. Anche se si trattasse di cifre simboliche, esse costituirebbero un incentivo per le persone anziane”.

A partire da qui, lo studio fa presente che molti intervistati anziani ritenevano i computer troppo costosi; pertanto anche l’offerta di computer di seconda mano o rigenerati potrebbe costituire un incentivo per questi utenti.

NOTA: La ricerca “Lo studio di un caso di governo elettronico per i cittadini anziani di Londra” è attualmente in attesa di pubblicazione. Il dr. Choudrie presiederà una tavola rotonda sui risultati di questa ricerca in occasione della conferenza E-Access ’11, sponsorizzata da Headstar, l’editore del Notiziario Internazionale sull’Accessibilità, che si terrà a Londra il 28 giugno. Per informazioni, consultare il sito: http://bit.ly/f3tZbH .

I commenti su questo articolo sono oggi reperibili sul Notiziario Internazionale sull’Accessibilità Dal Vivo: consultare il sito: http://www.headstar.com/eablive/?p=576

[Fine della Sezione Tre].


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- Sei anni di discussioni sull’accessibilità.

Accessify Forum è stato il primo sito web per le discussioni sull’accessibilità ed è stato realizzato quasi sei anni fa. Dal momento che il mese prossimo festeggeremo il nostro sesto compleanno, vi troverete discussioni sull’accessibilità a tutti i livelli, dai principianti agli esperti del settore.

Il sito è stato riprogettato di recente ed il sistema del forum è stato migliorato. Il forum è sempre attivo e potrete unirvi alle discussioni.

Pertanto, se volete saperne di più sull’accessibilità, se volete aiutare altre persone ed aumentare le vostre conoscenze, o anche se vi interessa soltanto dare un’occhiata ai nostri archivi, unitevi a noi e consultate il sito: http://www.accessifyforum.com/

[Fine dell’Annuncio Speciale].


++Note finali.

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REDAZIONE:
Direttore - Dan Jellinek
Reporter – Tristan Parker
Consulente Editoriale - Kevin Carey
ISSN 1476-6337

 

[Fine del notiziario.]