+++NOTIZIARIO INTERNAZIONALE SULL’ACCESSIBILITA’.

- NUMERO 95, NOVEMBRE 2007.



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++ NUMERO 95 – IN QUESTO NUMERO


Sezione Uno: Notizie.


01: Preoccupazioni per il Piano di Accessibilità alla Rete del governo

- La minaccia di ritirare il dominio “gov.uk” ai siti non conformi.


02: Timori di esclusione con la tecnologia pilota per la TV digitale

- gli avvertimenti del RNIB sono incentrati sulla mancanza di una guida “parlata” ai programmi.


03: Uno studente neozelandese denuncia l’inaccessibilità dei siti governativi

- Premiato per aver dimostrato che i formati dei file vengono modificati senza preavviso.


Notizie in breve: 04: Il kit SharePoint – un pacchetto di accesso di Microsoft; 05: Telefonia facile – un nuovo apparecchio telefonico; 06: Errata corrige per Bookshare – il servizio internazionale.

Sezione Due: “Nella casella della posta” – Il forum dei lettori.

07: Un elogio a Ubuntu – suggerimenti per Linux; 08: Pubblicità governativa – scetticismo sulle politiche delle Nazioni Unite; 09: Un lavoro difficile – reclamo a un ente comunale; 10: Software Thunder in offerta – un’idea cinese per uno screenreader.


Sezione Tre: Intervista - T.V. Raman, Scienziato ricercatore per Google.
11: Decifrare il codice della ricerca accessibile: navigare in Internet oggi costituisce una delle principali attività nel lavoro e nella vita sociale della maggior parte delle persone. Dan Jellinek parla con l’uomo il cui compito è quello di far sì che il motore di ricerca più famoso del mondo diventi più facile da usare per tutti.

Sezione Quattro: Tecnologia – L’accesso a “Web 2.0”.
12: Frustrazione 2.0? Durante la recente conferenza Techshare, Kath Moonan di AbilityNet ha esposto i risultati della sua ricerca nella nuova serie di siti di networking sociale, chiedendosi se correvano il rischio di creare un nuovo genere di esclusione.

[Fine dei Contenuti].


++Annuncio speciale: Techno-Footprint, 29 Novembre 2007
- Le Tecnologie IT e la loro sostenibilità nel settore pubblico
- In cima all’ordine del giorno per quanto riguarda l’ambiente
http://www.headstar-events.com/technofootprint/ .

I grandi sistemi di tecnologie IT costituiscono una quota significativa dell’impatto ambientale creato da un settore pubblico moderno.


E’ indispensabile creare delle strategie per ridurre l’impiego di energia e l’emissione di calore da parte delle tecnologie IT, per contenere e gestire le scorie prodotte, per istituire un sistema di lavoro flessibile e mobile, tale da limitare le necessità di trasporti, e per utilizzare i sistemi tecnologici per abbassare le emissioni e i rifiuti di altro genere. La nuova principale conferenza annuale di Headstar (sponsorizzata da Socitm e da UK CEED, l’ente pubblico che ha istituito il premio “eWell-Being” (benessere elettronico) per il Regno Unito) offriranno consulenza e indicazioni a tutti gli enti del settore pubblico in questo settore di vitale importanza.

La partecipazione costa 295 sterline più IVA per i rappresentanti del settore pubblico, del volontariato e dell’assistenza, e 395 sterline più IVA per i delegati del settore privato. Per ulteriori informazioni e per l’iscrizione consultare il sito: http://www.headstar-events.com/technofootprint; per informazioni sulla sponsorizzazione o la partecipazione all’evento, inviare una mail a Claire Clinton all’indirizzo: claire@headstar.com, oppure telefonarle al numero 01273 231291.

[Fine dell’annuncio speciale.]


++Sezione Uno: Notizie.

+01: Preoccupazioni per il Piano di Accessibilità alla Rete del governo.

Gli analisti di tecnologia hanno espresso i loro dubbi sull’applicabilità della bozza di direttive per i siti web governativi, in cui si minaccia la cancellazione del dominio “gov.uk” dall’indirizzo web se questi siti non ottengono un alto livello di accessibilità, pari alla valutazione “AA”.

Le proposte, definite “Come creare siti web onnicomprensivi: l’accessibilità incentrata sull’utente” sono state distribuite, per una consultazione limitata, dall’Ufficio Informativo Centrale, l’organo di Whitehall che assiste gli enti pubblici con campagne di comunicazione.


Se tali proposte verranno approvate, i siti governativi attualmente esistenti avranno tempo fino a dicembre del 2008 per ottenere la valutazione “AA” prevista nelle Direttive sull’Accessibilità ai Contenuti della Rete (Web Content Accessibility Guidelines, WCAG) sviluppate dal World Wide Web Consortium. Tutti i nuovi siti dovranno risultare conformi fin dal primo momento.


"I siti web che non raggiungeranno il livello obbligatorio di conformità saranno soggetti alla procedura di ritiro del dominio .gov.uk”, viene riportato nella bozza delle direttive.


Questa settimana il RNIB, l’ente assistenziale per i ciechi, ha accolto entusiasticamente il documento, ma ha espresso le sue preoccupazioni riguardanti alcuni settori specifici. Henny Swan, consulente anziano del RNIB per l’accessibilità alla rete, ha dichiarato al Notiziario Internazionale sull’Accessibilità: "Queste preoccupazioni sono incentrate sulla mancanza di chiarezza relativamente alle diverse versioni delle direttive WCAG, sull’efficacia della cancellazione del dominio e sull’assenza di particolari per la procedura utilizzata per valutare se i siti sono conformi a quello standard. Ad esempio, come si potranno valutare i contenuti forniti da terzi, ad esempio i sistemi di pagamento?

"Preferiremmo che venissero stanziate altre risorse per aiutare i manager di rete e i loro team a creare e a mantenere siti web accessibili incentrati sull’utente, anziché per penalizzarli”.


Anche Martin Greenwood, dell’ente locale Society of IT Management (Socitm) ha dichiarato che soltanto tre o quattro comuni al momento sono conformi con lo standard “AA” per l’accessibilità. Se l’Ufficio Informativo Centrale intende davvero agire in quel modo, sarà un duro colpo per molte organizzazioni”.


I precedenti tentativi di stabilire obiettivi di accessibilità per i manager di rete del settore pubblico non hanno avuto alcuna ripercussione, ha dichiarato Greenwood. Nel 2005, l’obbligo di ottenere un livello più basso di conformità “A” per i siti web municipali inglesi, che faceva parte di una serie di “obiettivi prioritari di servizio”, non ha avuto come risultato livelli di accessibilità superiori a quelli ottenuti in altre zone del Regno Unito, ha affermato Greenwood.


Interrogato sulla correttezza di un’eventuale rimozione del dominio .gov.uk per i siti web del settore pubblico che non avranno ottenuto una valutazione “AA” di accessibilità, Greenwood ha risposto: “Sarebbe corretto se si trattasse di pochi casi isolati di non conformità, mentre tutti gli altri siti sono conformi; in realtà, non si tratta di pochi casi isolati”.



+02: Timori di esclusione con la tecnologia pilota per la TV digitale.

Il RNIB ha comunicato che i ciechi potrebbero rimanere esclusi dalla rivoluzione della TV digitale a causa della mancanza di un’opzione di “menu parlante” sulle pulsantiere fornite in maniera agevolata agli anziani ed alle persone disabili, nell’ambito del progetto pilota di passaggio alla TV digitale avviato nel mese in corso a Whitehaven, nella regione della Cumbria.


I residenti di Whitehaven possono già ricevere soltanto il canale BBC2 con un segnale digitale, ed il passaggio di tutti gli altri canali è previsto per la prossima settimana. Dopo la valutazione di questo progetto pilota, la prossima zona interessata sarà la regione scozzese dei Borders, alla fine del 2008, a cui seguiranno tutte le altre regioni del Regno Unito in fasi successive.


In base ad un “progetto di ausilio” finanziato dal Ministero per la Cultura, i Media e lo Sport e concordato con la BBC, alcune famiglie ricevono una pulsantiera Freeview con descrizioni audio ed altre speciali caratteristiche di accesso a sole 40 sterline, comprendenti l’installazione ed un minimo di formazione (consultare il sito http://www.digitaluk.co.uk/helpscheme ). Pagando un extra, queste famiglie possono ricevere altri sistemi, come un servizio di TV satellitare, in maniera agevolata.


Di recente, circa 7 milioni di famiglie del Regno Unito hanno presentato richiesta di inserimento in questo progetto di ausilio, fra cui molte persone di 75 anni e più, persone che richiedono il sussidio di disabilità e persone certificate come cieche o ipovedenti. Tuttavia, nonostante l’attrezzatura prevista da questo progetto comprenda alcune caratteristiche come un telecomando facilitato e la compatibilità con la descrizione audio dei programmi, le guide elettroniche ai programmi “non parlano”.


Questa è la nostra preoccupazione principale”, ha dichiarato Leen Petré, Direttore della Divisione Media e Cultura del RNIB, al Notiziario Internazionale sull’Accessibilità questa settimana. “Quando il tecnico del progetto di ausilio esce di casa, come fa un cieco a sapere su quale canale è sintonizzato?"

Un comitato congiunto del governo e della BBC per le tecnologie, di recente costituzione, esaminerà i risultati del progetto pilota a febbraio e consiglierà i cambiamenti da apportare alle pulsantiere, comprese le opzioni di menu parlanti, ha dichiarato Petré. In seguito, si dovrà prendere una decisione sull’inserimento di qualsiasi nuova caratteristica ed anche sul modo di finanziarle, tramite i partner del progetto di ausilio o gli utenti della TV. “Speriamo che ciò non incida sul prezzo che gli utenti dovranno pagare”, ha affermato Petré.


Il mese scorso, l’ente assistenziale Age Concern ha accolto favorevolmente il progetti di ausilio, ma ha dichiarato che le ricerche da esso effettuate hanno dimostrato che parecchie persone anziane di Whitehaven non sono pronte ad affrontare questo cambiamento. “L’esperienza dei residenti di Whitehaven dimostra che questo sostegno andava fornito molto prima”, ha dichiarato l’ente assistenziale.


+03: Uno studente neozelandese denuncia l’inaccessibilità dei siti governativi.

Uno studente universitario neozelandese ha vinto un premio di ricerca per aver denunciato i problemi di accessibilità dei siti web governativi in un’opera che potrebbe venire diffusa a livello internazionale.


Ben Bradshaw, studente al quarto anno di Tecnologie IT presso la Victoria University di Wellington, ha vinto il primo premio di mille dollari neozelandesi nel concorso di ricerca annuale dedicato agli studenti e promosso dalla NZ Computer Society. Bradshaw ha utilizzato un certo numero di collaudatori affetti da disabilità visive, assieme al programma open source di collaudo automatico denominato “OpenWolf” (http://openwolf.sf.net/ ).

Secondo una relazione pubblicata sul sito web Computerworld, Bradshaw ha scoperto che molti siti non sono in grado di indicare in anticipo il tipo di documento a cui l’utente sta accedendo per mezzo di un link, provocando una potenziale confusione per i lettori ciechi che si servono di tecnologie assistive (http://fastlink.headstar.com/nz2 ).

Per saperne di più sui risultati ottenuti da Bradshaw con parole sue, visitate il suo blog personale, o “blag”, all’indirizzo: http://fastlink.headstar.com/nz3 .


++Notizie in breve:


+04: Il kit SharePoint: La Microsoft ha annunciato il lancio di un kit di accessibilità per i siti web e le applicazioni, basato sul suo software denominato “SharePoint”, che ha lo scopo di aiutare le organizzazioni a condividere, gestire e lavorare su documenti ed informazioni mediante un servizio centrale. Il kit, denominato AKS, è stato sviluppato assieme alla HiSoftware e verrà fornito alla fine dell’anno tramite la “fonte condivisibile” Microsoft Permissive License. Per informazioni, consultare il sito: http://aks.hisoftware.com .

+05: Telefonia facile: Un nuovo apparecchio telefonico della gamma “Easy” di telefoni cellulari accessibili è stato lanciato nel Regno Unito dal distributore Communic8. L’apparecchio, chiamato EasyUse, è dotato di schermo antiriflesso, caratteri ingranditi, grossi tasti di tastiera e di altre caratteristiche di accessibilità. Lo si può acquistare presso il negozio del RNIB o direttamente dalla Communic8 Ltd con il pacchetto di Vodafone “Pay as you Talk” (paghi mentre parli) al prezzo di 139.99 sterline. Per informazioni, consultare il sito:
http://www.silverphone.co.uk

+06: Errata corrige per Bookshare: Nel numero scorso, avevamo erroneamente affermato che l’intera collezione di libri in formato elettronico presente sul sito “Bookshare.org” era stata resa accessibile agli abbonati residenti al di fuori degli Stati Uniti. In realtà, soltanto una parte di questi libri (da 2.000 a 3.000 testi coperti da diritto d’autore) è stata resa disponibile a livello mondiale. Sono in corso le richieste di permesso ad altri editori per poter mettere a disposizione dei lettori una selezione di testi più ampia. Vogliamo scusarci per questo errore. Per ulteriori informazioni, vedere la relazione pubblicata sul sito web del Consorzio DAISY:
http://fastlink.headstar.com/daisy1 .

[Fine della Sezione Uno].


++Annuncio speciale:
- Costruire un ambiente comodo e vivibile per tutti – richiesta di partecipazione.

Il CIB, il consiglio internazionale di ricerca ed innovazione nell’edilizia e nelle costruzioni, è lieto di annunciare di aver presentato richiesta di partecipazione all’organizzazione della conferenza americana “Costruire un Ambiente Comodo e Vivibile per Tutti”, che si terrà il 15 e 16 maggio 2008 presso il Georgia Institute of Technology, ad Atlanta, negli Stati Uniti. Gli altri organizzatori dell’evento sono il CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche) italiano e il Georgia Institute of Technology.

La conferenza ha l’obiettivo di esaminare e discutere le sfide, i problemi e le priorità relative alla costruzione di un ambiente vivibile per tutti. Fra gli argomenti principali discussi, i costi dell’accessibilità, l’armonizzazione della legislazione e degli standard, gli sport, il tempo libero e gli ambienti accessibili, gli strumenti tecnologici di sostegno ad un ambiente accessibile e i problemi che si riscontrano nei Paesi in via di sviluppo.


La data ultima per la presentazione delle relazioni è fissata al 15 Dicembre.

Per ulteriori informazioni, consultare la sezione “conferenze” del sito: http://www.cibworld.nl o inviare una mail agli indirizzi: l.biocca@itc.cnr.it oppure jon.sanford@coa.gatech.edu .

[Fine dell’annuncio speciale].


++Sezione Due: “Nella Casella della Posta” - Il forum dei lettori.


Vi preghiamo di inviare i vostri contributi e le vostre risposte all’indirizzo inbox@headstar.com.


+07: Un elogio a Ubuntu: Jeff Seager, specialista di comunicazioni presso la Divisione Servizi di Riabilitazione della Virginia Occidentale, negli Stati Uniti, e lettore di lunga data della nostra newsletter, ci scrive per darci un suggerimento sull’accessibilità di una branca del sistema operativo Linux.

Jeff scrive: "Mi occupo un po’ di design di rete e di test per l’accessibilità del nostro sito web e di quello di altri. A casa ho installato Ubunto Linux su un paio di computer. Sono rimasto soddisfatto dei risultati per parecchi anni, perciò giovedì (18 ottobre) ho scelto di passare alla versione Ubunto 7.10, la più aggiornata. Ieri ho trascorso un po’ di tempo a valutare i cambiamenti e sono stato lieto di vedere che lo screen reader Orca era stato installato in maniera predefinita.


L’ho provato e ho scoperto che per me funziona molto bene con un Dell Optiplex GX-150. E non sto assolutamente parlando di un computer super-avanzato; penso che forse vi interesserebbe passare questa informazione ai vostri lettori. E’ bello sapere che si può ottenere una buona accessibilità a molte utili applicazioni all’interno di un sistema stabile e che opera gratuitamente. Fino ad oggi, non pensavo che fosse possibile. Forse questo può favorire le persone affette da disabilità”.


[Vi preghiamo di inviare le vostre risposte all’indirizzo inbox@headstar.com] .


+08: Pubblicità governativa: Gustaw Kon, un nostro lettore che risiede in Germania, ci scrive per commentare in modo piuttosto scettico la relazione pubblicata sul nostro ultimo numero e relativa alla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone disabili, focalizzata sull’accesso alle tecnologie e che dovrà essere convertita in legge da più di 100 governi firmatari.


Ancora una volta i governi si vogliono fare pubblicità”, scrive Gustaw, "e decidono di adottare alcuni standard per garantire l’accessibilità dei siti web governativi. Secondo me, probabilmente si tratta di importazioni dall’estero ma, come viene riportato in maniera piuttosto prolissa nella sezione tre dell’ultimo notiziario, gli standard non servono a nulla se non vengono applicati.

"Si tratta soltanto di fumo e di specchietti per le allodole, di una pacca sulla spalla alle persone con diverse disabilità, di un gioiello sulla corona dei politici pronti a cavalcare qualsiasi onda, e non serve affatto a produrre ciò che serve davvero. Detesto le belle parole dei politici, mascherate da interesse o preoccupazione nei confronti dei diversi gruppi di disabili".


[Vi preghiamo di inviare le vostre risposte all’indirizzo
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+09: Un lavoro difficile: Il nostro lettore Norman Waddington ci scrive per informarci dei problemi che ha incontrato nell’ottenere formati accessibili per una richiesta di lavoro online presso un ente locale.


Ho appena finito di combattere con il Consiglio Comunale di Leeds. Ho inviato una richiesta di lavoro presso il Comune ma ho incontrato enormi difficoltà relativamente all’accessibilità.

Ho chiesto al Comune di inviarmi la documentazione necessaria in formato Word, in modo da potervi accedere. Ho ricevuto immediatamente due file in pdf e un documento che avrebbe dovuto essere in Word, ma che non era affatto accessibile. Ho informato gli impiegati che non funzionava e ho chiesto loro di tentare di nuovo; il Comune ha effettuato altri tre tentativi, tutti altrettanto inutili.

"E’ come se quella gente non avesse la minima idea dei concetti basilari di accessibilità per i disabili visivi. Ho spiegato a un signore del Dipartimento Risorse Umane del Comune di Leeds che i file in pdf non sono leggibili dalle persone che usano un software vocale e lui non ne aveva la più pallida idea.

"Quel signore presso il Comune di Leeds si è profuso in scuse; ha parlato del mio caso con il Dipartimento Comunicazione, che lo ha informato di aver creato un documento in formato Word. Io sospetto che si fossero limitati a cambiare il nome del file mettendo l’estensione “.doc” e senza modificare il testo del documento. Quel signore non sapeva che ci sono molti modi di creare file in formato pdf.

"Finora, ho avuto problemi soltanto con i formulari in rete dei consigli comunali. Tutte le altre organizzazioni funzionano decisamente meglio, specialmente nel settore delle disabilità visive. So che la perfezione non esiste, e che non esisterà mai”.


[Vi preghiamo di inviare le vostre risposte all’indirizzo
inbox@headstar.com] .


+10: Software Thunder in offerta: A seguito dell’articolo pubblicato sul numero di settembre e del contributo fornito da Kevin Chow di Hong Kong e pubblicato nella “Casella della Posta” in ottobre, relativamente ad un accesso economico agli screen reader in Cina, Roger Wilson-Hinds di Screenreader.net ci scrive: “Ho letto il “Ritratto della Cina” nella Casella della Posta di ottobre con grande interesse e con una certa ammirazione per ciò che la Cina sta realizzando per le persone con disabilità visive. Sono felice che queste abbiano ottenuto prodotti a basso costo fin dall’inizio.


Ogni cieco, residente in qualunque parte del mondo, è invitato ad utilizzare il nostro software parlante gratuito Thunder per gli screen reader, per uso personale a casa. Ovviamente, anche i cinesi sono compresi!


Attualmente possiamo offrire questo software solo in lingua inglese e in alcune lingue dell’Unione Europea, ma vorremmo creare uno screen reader gratuito anche in Cina, con opzioni di linguaggio concordate. Al momento, però, Thunder potrebbe essere utile a molti utenti, specialmente se teniamo presente che l’inglese è la lingua maggiormente utilizzata nel settore informatico, e se consideriamo che molte persone potrebbero voler imparare l’inglese apprendendo contemporaneamente ad usare il computer.

"Pertanto, saremo lieti di ricevere richieste provenienti da tutto il mondo e faremo del nostro meglio per rispondere in maniera positiva. Thunder è scaricabile gratuitamente dal sito:
www.screenreader.net. "

[Vi preghiamo di inviare le vostre risposte all’indirizzo
inbox@headstar.com] .

[Fine della Sezione Due].


++Sezione Tre: Intervista
- T.V. Raman, Scienziato ricercatore di Google.

+11: Decifrare il codice della ricerca accessibile
di Dan Jellinek.

Questo mese abbiamo appreso che Google è divenuta la quinta azienda statunitense in ordine di grandezza, più grande persino della McDonalds e della Disney: una dimostrazione del fatto che la maniera in cui effettuiamo ricerche in Internet è divenuta una delle parti più importanti della nostra vita.


Come già sa perfettamente chiunque sia affetto da una disabilità, o lavori assieme a un disabile, o gli viva accanto, i desideri e le esigenze delle persone disabili sono esattamente le stesse di chiunque altro, il che significa che la ricerca in Internet è anche una delle priorità dei disabili.


Google è sempre stato un sito molto facile da utilizzare, e questo è uno dei segreti del suo successo: è semplice, funzionale e basato sul testo, il che significa che è già estremamente accessibile alle persone che navigano in Internet utilizzando sistemi di conversione testo-voce o altre speciali tecnologie di accesso. Ma negli ultimi anni l’azienda si è resa conto che non conta soltanto la possibilità di accedere all’interfaccia di ricerca, ma anche quella di esaminare i risultati, come anche l’accessibilità dei siti ottenuti in risposta, che determina quando l’intera esperienza della ricerca si sia dimostrata accessibile.


L’uomo incaricato di esaminare queste problematiche per Google è lo scienziato ricercatore T.V. Raman. T.V., che lavora presso la sede centrale di Google a Mountain View, in California, è il responsabile dello sviluppo del sistema Ricerca Accessibile di Google (Google Accessible Search, http://labs.google.com/accessible/ ), una versione sperimentale dell’interface di ricerca di Google che si pone l’obiettivo di fornire un utilizzo facilitato alle persone con problemi di vista o con altre disabilità, e che comprende un sistema di elencazione dei risultati delle ricerche in base all’accessibilità dei diversi siti.

"Il mio compito è valutare ciò che la tecnologia di Google può fare per gli utenti disabili: accertarmi che funzioni con le tecnologie assistive e, inoltre, esaminare in che modo possiamo trovare nuovi sistemi per aiutarli”, Raman ha spiegato al Notiziario Internazionale sull’Accessibilità nel corso di un’intervista in esclusiva, registrata il mese scorso in occasione di un suo viaggio nel Regno Unito.

"La ricerca è molto utile alle persone con disabilità visive, ma uno degli elementi che ho osservato nel corso degli anni è che i siti web riportati nella terza, quarta o quinta pagina dei risultati erano spesso i più facili da leggere.


L’anno scorso ho realizzato un sistema di ricerca accessibile per risolvere questo problema. Non è diverso dal solito: è sempre Google, con lo stesso indice e con la stessa magia, però modifica l’ordine dei risultati della ricerca in base alla loro facilità di lettura”.


Per effettuare questa valutazione, il software esamina un le “strutture del codice”, valutando ad esempio se il l’HTML è stato strutturato in maniera chiara, se una pagina ha senso anche quando le immagini vengono rimosse, il modo in cui la pagina utilizza i colori e la possibilità di utilizzare la pagina senza servirsi di un mouse.


Il software esamina una notevole quantità di elementi, alcuni positivi ed altri negativi, e si sviluppa da solo: utilizzando le risposte degli utenti relativamente ai risultati, col tempo impara quali sono i siti più utili”.


Questo strumento per una ricerca accessibile è ancora in fase di sviluppo, anche se si può scaricare dall’area di Google destinata al test e denominata “labs.google.com”. Anche se al momento è conosciuto soprattutto attraverso il passaparola, il nostro obiettivo finale punta a offrirlo come opzione sulla principale home page di Google, ha dichiarato T.V.

Come è logico per un’azienda di tecnologie multimilionaria, oggi le attività di Google si estendono ben oltre il nucleo iniziale di motore di ricerca per Internet ed il compito di T.V. prevede anche la valutazione della gamma più ampia di operazioni di Google, comprendente anche i software di rete e gli strumenti di desktop, per garantire che tutto ciò sia messo a disposizione nella maniera più ampia possibile.


Sto controllando l’intera gamma dei prodotti di Google particolarmente importanti per le persone con disabilità visive. Gli utenti ciechi, ad esempio, richiedono metodi semplici per aggiungere annotazioni su un’agenda”. Per facilitare l’accesso da parte di queste persone, Google ha pubblicato il codice sorgente nella propria API (application programming interface, interfaccia di programmazione delle applicazioni)”, ci ha spiegato, “e stiamo anche cercando di capire come far funzionare meglio le applicazioni di rete altamente interattive con le tecnologie assistive”.


I precedenti di T.V. sono molto insoliti per uno dei personaggi di punta di Silicon Valley. Le sue iniziali possono costituire un indizio, dato che sostituiscono i nomi Tiruvilwamalai Venkatraman, rispettivamente quello del paesino di nascita e quello di suo padre, come è tradizione nell’India meridionale, dove è nato nel 1965. Rimasto cieco nell’infanzia, ha dovuto lottare duramente in una società in cui le barriere che i disabili devono affrontare sono decisamente superiori a quelle di molti Paesi occidentali più sviluppati: parliamo delle barriere costituite sia dai costi che dall’atteggiamento della società.


Ciò nonostante, T.V. è riuscito a dimostrarsi uno studente brillante, particolarmente dotato per la matematica, e a ottenere l’iscrizione presso l’Istituto Indiano di Tecnologia, con sede a Bombay. Di qui, fece domanda per l’iscrizione alla Cornell University, un’istituzione della Ivy League che è uno dei migliori college americani, e venne accettato; vi si trasferì nel 1989, ed ottenne un dottorato in matematica.


Affrontare un esame come il GRE (il graduate record examination, un test richiesto da molti istituti universitari negli Stati Uniti) nell’India degli anni ’80, con l’aiuto di un assistente per scrivere, era davvero “interessante”, a causa del divario di comunicazione fra l’ETS (il servizio non-profit di valutazione dell’istruzione) degli Stati Uniti, che organizza questi test (ed è organizzato per il sostegno agli studenti con speciali necessità) e il suo corrispondente in India, che effettuava i test per conto dell’ETS," racconta T.V. "Ma, alla fine, tutto è andato bene”.


T.V. ha completato la tesi nel 1994, e in quell’occasione ottenne anche il Premio per la migliore Dissertazione di Dottorato da parte dell’Associazione di Strumenti Informatici.


Anche se aveva ottenuto il dottorato in matematica, quando T.V. completò gli studi era avvenuta una metamorfosi interessante. “Ero un matematico, ma mi ero costruito tutti i sistemi informatici necessari per accedere ai dati di cui avevo bisogno e, alla fine, ero diventato un esperto in informatica e non ero più un matematico”.


Dopo la laurea, uno dei suoi progetti più noti è costituito dall’invenzione e dallo sviluppo costante di Emacspeak, un interface di dialogo per l’intero desktop del computer, comprendente l’accesso alla rete e alla posta elettronica (il nome deriva dal termine “Emacs”, un importante editor di testi spesso utilizzato dai programmatori di computer).


Prima di passare a Google, T.V. ebbe una carriera di grande successo nella programmazione e nello sviluppo dei sistemi, presso alcune fra le più importanti aziende del mondo nel settore dell’innovazione, come la Xerox, la Digital Equipment Corporation, la Adobe Systems e la Divisione Ricerche della IBM.

Alla IBM, T.V. si occupò dello sviluppo di un interfaccia parlante per le applicazioni di rete dei cellulari, come lo shopping online. La soluzione venne sviluppata come un’applicazione di uso comune, ci spiega, anche se si sarebbe rivelata estremamente utile per i ciechi.


Nonostante il suo passaggio alle tecnologie IT, il suo cuore è rimasto fedele alla matematica: il suo passatempo preferito è la soluzione di enigmi che richiedono una sensibilità intuitiva per i numeri e gli schemi matematici. E’ in grado di risolvere una versione Braille del Cubo di Rubik, ad esempio, in soli 30 secondi (un video di questo notevole risultato è visibile sul sito: http://fastlink.headstar.com/rubik1 ).

Poi ci fu il passaggio a Google, nell’agosto del 2005, dove T.V. è diventato uno dei principali esperti di accesso all’informazione per le persone con disabilità visive. Se c’è qualcuno in grado di risolvere l’enigma dell’accessibilità totale, si tratta sicuramente di T.V. Raman.

[Fine della Sezione Tre].


++Sezione Quattro: La tecnologia

- L’accesso a “Web 2.0”.

+12: Frustrazione 2.0?
di Dan Jellinek.

Il fenomeno “Web 2.0” (vale a dire, i siti web in cui gli utenti possono condividere i contenuti, come la rete sociale Facebook o il sito YouTube per la condivisione dei video) è forse destinato a creare un nuovo e squallido mondo di informazioni inaccessibili alle persone affette da disabilità?


Questa è stata la deprimente domanda posta da Kath Moonan, consulente anziano per l’accessibilità e l’usabilità presso AbilityNet, l’ente assistenziale che si occupa di accesso informatico, ai convenuti alla conferenza Techshare 2007, tenutasi il mese scorso a Londra e promossa dal RNIB e da altri enti assistenziali ( http://www.rnib.org.uk/techshare ).

Web 2.0 rappresenta un passaggio dai siti statici basati sui contenuti ai siti collaborativi. Funziona un po’ come un’applicazione di desktop”, ha dichiarato Moonan.


Questi siti non solo stanno conquistando popolarità e nuove gamme di utenti, ha spiegato Moonan, ma si collegano assieme per formare un enorme “ecosistema” di siti. Ad esempio, è molto facile collegare un video a YouTube dalla propria home page, oppure accedere al sito MySpace di condivisione di musica e di networking sociale.


Tuttavia, a meno che l’accessibilità non venga presa molto sul serio dai creatori di questi siti, intere categorie di utenti di rete potrebbero ritrovarsi esclusi da questo mondo interdipendente, ha dichiarato Moonan. “Uno dei problemi consiste nel fatto che rischiamo di creare un sistema completamente inaccessibile perché i principali responsabili non prendono sul serio il problema dell’accessibilità", ha affermato. “E se non lo fanno loro, nessun altro se ne preoccuperà. Perciò, ad esempio, se state realizzando un’applicazione di Facebook (un piccolo strumento di software facilmente sviluppabile, che permette di aggiungere ulteriori funzioni alla rete sociale), e Facebook non richiede che tale applicazione sia accessibile, perché dovreste preoccuparvene? Tutto ciò contribuisce a formare una cultura di auto-compiacimento”.


Tutto questo è doppiamente irritante perché, proprio come la rete originale basata sulle informazioni ha aperto nuove possibilità alle persone disabili nell’accesso indipendente alle informazioni, anche il networking sociale online possiede il potenziale necessario a consentire nuovi generi di interazione sociale fra le persone disabili e tutti gli altri. Ma questo può avvenire soltanto se i sistemi sono accessibili a tutti, ha spiegato Moonan.


Moonan ha illustrato il potenziale di Web 2.0 mostrando un video con un’intervista a Damon Rose, direttore di “Ouch”, la rivista in rete della BBC dedicata alle disabilità. Rose, che è cieco, ha dichiarato che strumenti come Facebook potrebbero essere estremamente utili per comunicare in rete con persone che si potrebbero incontrare ad un convegno di affari, perché, se si è ciechi, potrebbe essere difficile individuarli sul luogo in cui si tiene il convegno; ad esempio, se si è appena sentito qualcuno pronunciare un discorso che si è apprezzato, ma non si riesce a capire dove si trova. Con Facebook, ci si può mettere in contatto in seguito e la mobilità fisica non costituisce più un problema.

Altri esempi di utilità dei contenuti di Web 2.0 comprendono i video sul network online Bebo, dedicato ai giovani, con contenuti tradotti nel Linguaggio Britannico dei Segni, ha spiegato Moonan.


AbilityNet sta svolgendo un’indagine online fra gli utenti di rete affetti da disabilità, per valutare le loro esperienze con Web 2.0, ha raccontato. “L’indagine è tuttora in corso, perché finora abbiamo ricevuto un numero limitato di risposte, ma parecchie persone ci hanno inviato una mail dicendoci: “Salve, sono felice che stiate effettuando un’indagine, ma io non riesco ad accedere a nessuno dei siti Web 2.0 e non posso rispondere alle vostre domande. Potreste farmi sapere quando diventeranno accessibili ed io potrò navigare in quei siti?”, ha raccontato Moonan. “Non vi ricorda quanto accadeva con Web 1.0?".


Allora, quali sono le caratteristiche dei siti Web 2.0 che presentano i maggiori problemi di accesso per le persone che utilizzano screen reader o altre speciali tecnologie di accesso?


Forse il singolo problema principale è causato dai “captcha”, ha dichiarato Moonan. Questi sono pannelli grafici che mostrano una sequenza visiva distorta di lettere o di numeri che le persone devono superare per procedere. Questi test hanno lo scopo di respingere i programmi automatici di “spambot” che tentano di inserirsi nei siti web interattivi a scopo pubblicitario e che non sono in grado di riconoscere i caratteri distorti dal punto di vista visivo, ma hanno l’effetto collaterale di escludere anche le persone che utilizzano metodi non visivi per accedere alla rete.


I captcha possono dimostrarsi incredibilmente difficili se si è ipovedenti o dislessici, ed escludono gli utenti ciechi nella maniera più totale", ha dichiarato Moonan. Su uno dei siti che abbiamo visitato, non si può neppure contattare l’assistenza ai clienti a causa di un file captcha.

Un altro problema con molti dei nuovi siti Web 2.0 consiste nel fatto che, tentando di mostrarsi all’avanguardia e di essere i primi ad innovare, i creatori di questi siti spesso immettono in rete versioni incomplete o in corso di collaudo di un determinato sito, prima che sia pronto del tutto, e cercano di eliminare certi problemi, come quelli relativi all’accessibilità, nelle fasi o “ripetizioni” successive, ha affermato Moonan.


Dicono: per ora lo inseriamo così com’è, poi lo metteremo a posto. In questo modo, alla fine ci si ritrova con siti come MySpace, inaccessibili agli utenti di screen reader. Forse Web 2.0 ha creato una cultura dell’inaccessibilità, come nei primi tempi della rete, una cultura di cui stiamo ancora raccogliendo i cocci? Stiamo sviluppando una nuova generazione di creatori “selvaggi” di siti?


Se le risposte a queste domande saranno affermative, tutti i creatori di siti dovranno attenersi ad alcune regole essenziali, ha detto Moonan. Questi comprendono:


- La presenza di un’alternativa audio per tutti i grafici captcha;


- A lungo termine, la creazione di alternative non visive ai captcha deve essere utilizzata come verifica di posta elettronica o di telefonia cellulare;


- Le pagine di aiuto, così come i segnalibri per la navigazione all’interno di tutto il sito, devono essere sviluppate e migliorate;


- Se si utilizzano sistemi multimediali, escludere la funzione audio o video dovrebbe essere facile;


- Dovrebbero sempre esistere sistemi alternativi di interazione con la stessa informazione.


L’obiettivo finale è un accesso egualitario, ha spiegato Moonan, indipendentemente dall’utilizzo dei siti. “Una descrizione dei siti di networking sociale è: siti che consentono alle persone di perdere tempo sul lavoro. Dal momento che credo nell’uguaglianza, credo che chiunque dovrebbe poter perdere tempo sul lavoro”.


NOTA: L’indagine di AbilityNet sull’accesso ai siti web di networking sociale è in attesa di completamento in rete, dove sarà presente fino al 10 dicembre. Potete partecipare consultando il sito: http://www.abilitynet.org.uk/socialnetworking .

[Fine della Sezione Quattro].


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[Fine dell’annuncio speciale].



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Direttore - Dan Jellinek

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Capo Cronista – Mel Poluck

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ISSN 1476-6337


[Fine del notiziario.]