Parlamento Europeo
delle Persone Disabili

di Rodolfo Cattani

In preparazione la terza edizione che si svolgerà nel novembre 2012.


Nel 1993 e nel 2003 hanno avuto luogo le prime due edizioni del "Parlamento Europeo delle Persone Disabili". La prima fu organizzata su iniziativa della Commissione Europea nell'ambito del programma HELIOS ancor prima della fondazione del Forum Europeo della Disabilità. Fu un avvenimento molto importante, perché rendeva giustizia agli invisibili tra gli invisibili, ma il movimento non era ancora sufficientemente organizzato e consapevole, cosicché non ne scaturirono documenti e proposte particolarmente significativi.
Ben più rilevante fu l'edizione del 2003. Allora si celebrava l'Anno Europeo delle Persone Disabili e il decimo anniversario delle Regole Standard delle Nazioni Unite sui diritti dei disabili, il risultato più valido del decennio sulla disabilità 1983-1993.
Più di 300 delegati rappresentativi di tutte le diverse tipologie di disabilità, provenienti da 28 Paesi Europei nel rispetto dell'equilibrio di genere e geografico si riunirono nell'emiciclo del Parlamento Europeo. Il Parlamento stesso sostenne l'iniziativa offrendo il supporto logistico; molti parlamentari parteciparono con interesse alla manifestazione, che era un'opportunità storica per le persone disabili di far conoscere le loro rivendicazioni politiche e per realizzare il riconoscimento dei propri diritti.
Al termine della manifestazione furono approvate numerose risoluzioni e lanciato un manifesto sul diritto dei disabili alle elezioni europee, sia come elettori, sia come candidati.
Nello stesso anno la Commissione Europea lanciò il Piano d'Azione sulla Disabilità 2003-2010 e i risultati del dibattito al Parlamento contribuirono a mettere in luce le richieste fondamentali del movimento: l'emanazione di una legislazione generale contro la discriminazione da includere nei Trattati dell'Unione, una direttiva specifica contro la discriminazione delle persone disabili in tutte le situazioni della loro vita e la loro partecipazione attiva a tutte le decisione che le riguardavano. Ci si attendeva molto dall'inserimento dell'Art. 14 del Trattato di Amsterdam nella Costituzione Europea, che fu approvata ma solo in forma di un ulteriore trattato.
Indubbiamente le due edizioni del "Parlamento" sono state di grande importanza, perché hanno contribuito a formare la base culturale per l'inclusione e la partecipazione delle persone disabili nel contesto sociale, così come lo è stata la manifestazione conclusiva della campagna per la raccolta di un milione di firme per ottenere la proposta di direttiva sulla discriminazione, che ebbe un impatto politico senza precedenti.
Il rovesciamento del modello
La Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità è stata ratificata dall'Unione Europea il 23 dicembre del 2010. Essa sancisce il cosiddetto "rovesciamento del modello", ossia l'approccio alla disabilità fondato sui diritti fondamentali e non sulla tradizionale visione assistenziale e solidaristica. Infatti la Convenzione obbliga gli Stati Parti a coinvolgere

Foto - Presidente del Forum Europeo della Disabilità Jerzy Buzek

Foto - Presidente dell’intergruppo sulla disabilità Adam Kòs’a

attivamente le persone disabili nel processo di realizzazione del nuovo modello, che implica una concezione innovativa della politica sulla disabilità. Il Parlamento Europeo è sempre stato particolarmente attento alle istanze del nostro movimento. Il Forum Europeo della Disabilità si è quindi rivolto al suo Presidente Jerzy Buzek per organizzare insieme una nuova edizione del "Parlamento Europeo delle Persone Disabili". Dal gennaio 2011 il Parlamento Europeo ha un nuovo Presidente, Martin Schultz, con il quale sono stati già avviati i primi contatti.
Nell'attuale situazione di crisi e di recessione le persone disabili sono duramente colpite nella maggior parte degli Stati Membri e appare indispensabile rilanciare la politica progressista, che rischia di essere imbrigliata dalle difficoltà di bilancio. Il movimento della disabilità vuole affermare con forza che i diritti fondamentali sono intangibili e che i governi non possono accanirsi contro i più deboli tra i deboli. Infatti le persone disabili pagano il prezzo della crisi come tutti gli altri cittadini, ma non è giusto che siano penalizzate doppiamente per i tagli sulle provvidenze economiche e la prestazione dei servizi.
Presso il Parlamento Europeo opera anche l'intergruppo sulla disabilità, il cui Presidente Adam Kòs'a ha rivolto ai colleghi l'invito a sostenere con i fondi di cui dispongono la partecipazione dei delegati disabili dei rispettivi Paesi.
Il "Parlamento Europeo delle Persone Disabili" si svolgerà nel novembre 2012. I delegati prenderanno posto nell'aula dove di svolgono le sessioni plenarie e dibatteranno i temi in discussione rispettando le regole procedurali in vigore per i deputati, sia in sede di dibattito, che di votazione. Le sessioni saranno presiedute congiuntamente da parlamentari e dirigenti del Forum.
I temi politici che saranno discussi e

portati all'attenzione delle Istituzioni Europee sono quest'anno più importanti che mai.
In primo luogo sarà verificato lo stato di attuazione della Convenzione ONU a livello dell'Unione Europea e degli Stati Membri. Alla luce della Convenzione sarà sviluppata la campagna per la libertà di movimento delle persone disabili all'interno dell'UE, con tutte le conseguenze sull'accesso ai servizi e la portabilità dei diritti e delle provvidenze. Ma vi sono altri argomenti altrettanto importanti in relazione all'attuazione della "Strategia Europea sulla Disabilità 2010 – 2020: l'adozione di un Patto Europeo sulla Disabilità; la valorizzazione dello "Stato dell'Unione sulla Disabilità", un'iniziativa a lungo termine che prevede una consultazione più stretta e regolari riunioni tra le istituzione dell'U.E. e il Forum Europeo per la disabilità; l'adozione di una misura sull'accessibilità dei siti Web con un atto regolamentare specifico.
È chiaro che il tema della Convenzione sarà quello dominante, anche perché tra breve l'Unione Europea dovrà presentare al Comitato delle Nazioni Unite sui diritti delle persone disabili il primo rapporto sulla sua applicazione.
Infine, i delegati affronteranno il tema scottante dell'impatto della crisi economica nei confronti delle persone disabili, che rischia di compromettere drammaticamente le conquiste ottenute negli ultimi anni al prezzo di strenue lotte e grandi sacrifici. Il Forum Europeo della Disabilità ha istituito un osservatorio per studiare il fenomeno, raccogliere dati e formulare proposte operative.
Il "Parlamento Europeo delle Persone Disabili" 2012 dovrà segnare un ulteriore passo avanti del movimento della disabilità in Europa

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