Sindrome
da affaticamento visivo

di Federico Bartolomei

Alcune regole per un corretto rapporto con il videoterminale.


Le nuove esigenze lavorative e le abitudini legate al tempo libero hanno portato ad una crescente diffusione del personal computer. Questa attività fa sì che sempre più persone sottopongano i propri occhi a uno sforzo frequente e prolungato. Questo sovraccarico di lavoro può condurre a una vera e propria sindrome da “affaticamento visivo” che, niente paura, regredisce poi entro alcune ore dalla fine del lavoro. Spesso a molti capita, magari a fine giornata, di lamentare diversi sintomi come: difficoltà nella lettura, affaticamento visivo, sensazione di pesantezza, lacrimazione, bruciore, cefalea, ecc..
Per ridurre al minimo la possibilità di incorrere in queste fastidiose complicanze ci sono numerosi accorgimenti che possiamo mettere in campo. L’illuminazione è un fattore che non dobbiamo mai trascurare. Quando ci si applica da vicino, è opportuno che il piano di lavoro sia sempre uniformemente illuminato, la luce deve essere ben direzionata, non deve colpire direttamente il viso e bisogna evitare anche i fastidiosi raggi riflessi del monitor o delle superfici d’arredo. All’occorrenza esistono lenti filtranti per occhiali, appositamente progettate per attenuare e ridurre l’impatto della luce artificiale.
Non facciamoci scrupolo di prendere le giuste pause di lavoro. Periodicamente è necessario interrompere lo sforzo accomodativo che entra in gioco per realizzare la visione per vicino. Fissare un oggetto lontano (almeno 4-5 metri) permetterà di allentare anche le tensioni legate alla postura. Quando si esegue un lavoro che richiede un grado elevato di attenzione la frequenza di ammiccamento (apertura e chiusura delle palpebre) può essere anche 5 volte minore del normale.

Foto - Operatore videoterminalista

L’adozione di fonti luminose a bassa emissione di calore e la raccomandazione di ammiccare anche volontariamente ridurrà il disagio prodotto da un’eccessiva evaporazione del film lacrimale, lo strato liquido che ha il compito di nutrire, lubrificare e proteggere la cornea. Ovviamente non possiamo prescindere dalla certezza che i nostri occhi siano in salute e che eventuali difetti visivi siano stati adeguatamente diagnosticati e corretti. È bene ricordarsi di effettuare periodicamente una visita oculistica completa per escludere la presenza di malattie o semplici vizi di refrazione non corretti che possono acuire i fastidi legati all’applicazione visiva.
Per la scelta dell’eventuale occhiale o della lente a contatto è sempre consigliabile consultarsi con lo specialista per individuare l’ausilio più adatto all’uso che ne dovremo fare.
E per chi ha gravi problemi di vista non più curabili o correggibili con normali lenti? Se i caratteri sullo schermo sono difficilmente leggibili, esistono software capaci di ingrandire gli oggetti visibili nel monitor, modificare il contrasto, il colore e se richiesto tradurli in voce attraverso la sintesi vocale.
Le nuove tecnologie applicate all’informatica hanno sicuramente consentito una diffusione e una fruizione migliore del pc con uno share via via più ampio. Chi usa abitualmente questo strumento non deve tuttavia prescindere dalle precauzioni necessarie per la salvaguardia della salute dei propri occhi.