Dal passo al trotto

di Irene Schiff

L’Istituto F. Cavazza e le “Settimane Verdi” a cavallo.


L’attività equestre per bambini e ragazzi portatori di patologie visive continua, le richieste di partecipazione sono in costante aumento e ci sono già prenotazioni per il 2008-09.
Oltre all’attività annuale che viene effettuata parallelamente al periodo scolastico, sono ormai avviate con altrettanto successo di pubblico le “Settimane Verdi”. In questa situazione, l’attività si conforma al clima più caldo e più libero dell’estate; le lezioni si svolgono prevalentemente all’aperto nel bellissimo Parco dei cavalli del G.E.S.E. a San Lazzaro di Savena, e durano tutta la giornata. Nell’estate del 2007 le adesioni sono state talmente numerose da rendere necessario portare a due il numero delle settimane con cinque cavalieri esperti in una e quattro nuovi cow-boy (tre boy ed una miss per la precisione) nell’altra. (Erano previsti cinque partecipanti anche nella seconda settimana, ma un problema familiare ha costretto al ritiro il quinto cow-boy che è atteso con simpatia alla prossima Settimana Verde). L’attività equestre, iniziata nel 2004, era rivolta a portatori di soli handicap visivi, ma in seguito ai risultati più che positivi, l’Istituto Cavazza ha ritenuto opportuno estenderla anche ad altre patologie fisiche/mentali che pur comprendessero il deficit visivo. Le nuove famiglie hanno avuto approcci diversi all’iniziativa; si avvertivano curiosità, fervore, ma anche alcuni dubbi.

Foto - Bambini con problematiche visive e loro familiari 

Foto di gruppo - Bambini, familiari ed istruttori al GESE

Foto - Bambina non vedente con un cavallo

Durante l’anno però, l’entusiasmo dei loro figli ed il constatare personalmente i miglioramenti psicofisici, (miglioramenti, non miracoli) facevano svanire ogni perplessità.

Perché sono piaciute?
Le “Settimane Verdi” sono un completamento dell’attività annuale ove s’impara a conoscere l’animale, a prendere confidenza e ad interagire con lui, si apprendono e si affinano le tecniche necessarie per l’orientamento, la coordinazione dei movimenti e la conduzione dell’animale. In estate, oltre al potenziamento di tutto ciò che si è acquisito, possono essere effettuate altre attività complementari quali momenti di psicomotricità, danza, escursioni ludico didattiche, ma anche rinfrescanti bagni in piscina. I protagonisti sono loro, allievi e cavalli, in una continua interazione. Questi animali hanno fornito agli allievi la motivazione a partecipare, ad interagire, ad apprendere, a dare spazio alle loro emozioni, a proiettare all’esterno il loro mondo interiore in alcuni casi così difficilmente esprimibile; ed il tutto è avvenuto sempre in un contesto di scambio affettivo, di gioco e di sport. I cavalli hanno saputo riconoscere le disabilità dei cavalieri e vi hanno adeguato il proprio comportamento, rispettando le gestualità ed i comandi a volte eccessivamente lenti e altre volte alquanto vivaci, che venivano loro impartiti.

 

Inoltre, a differenza dell’uomo, l’animale non dà giudizi di valore a questi comportamenti. Non avendo pregiudizi sociali, ma anzi usando sempre linguaggi corporei per comunicare con altri animali, il cavallo non si ritrae né mostra imbarazzo, pietismo, spavalderia di fronte a cavalieri che camminano, parlano, si orientano in modo diverso da altri. Di conseguenza, le distanze sociali che spesso vengono vissute, anche se a volte solo inconsciamente, dai portatori di handicap, durante le “Settimane Verdi” e durante l’attività annuale, non possono dunque crearsi. La presenza degli istruttori dell’Aiasport e della sottoscritta, pareva quasi marginale e non trapelava il lungo lavoro di preparazione per i programmi individuali e collettivi al fine di sviluppare al meglio le dinamiche psicologiche all’interno di ciascun gruppo.
Dopo la mattinata a cavallo, nel pomeriggio i cavalieri (ma loro non si stancavano mai?!) si divertivano con momenti di psicomotricità, danza, partite con il pallone sonoro, che abbinavano il divertimento a finalità d’orientamento e di socializzazione. Ed i cavalli? Come dice il Carducci nella sua poesia Davanti San Guido: e di polliedri una leggiadra schiera, annitrendo correa lieta al rumore!