Architetture
e città
a portata di mano
di Paola Bucciarelli
I
risultati dell’importante ricerca sulla progettazione e produzione di
mappe
visuo-tattili promosso dal C.I.F.R.A. dell’Istituto F. Cavazza di Bologna.
Il
timore di perdersi in ambienti sconosciuti o conosciuti ha origine dalla necessità,
comune a ciascun individuo, di essere padrone delle proprie azioni.
La sensazione di disorientamento spazio-temporale si presenta più frequentemente
nel caso di persone cieche e spesso determina la rinuncia aprioristica ad
intraprendere nuovi percorsi e tragitti in spazi estesi. Per chi non vede
o ha gravi problemi di ipovisione il problema è infatti rappresentato
dall’impossibilità di percepire simultaneamente la realtà,
di abbracciare con lo sguardo un mondo fenomenico che non è percettivamente
ricostruibile mediante il tatto o anticipabile attraverso sensazioni acustiche
o sonore.
Un valido strumento per far fronte a queste difficoltà è costituito
dalle mappe visuo-tattili, vale a dire rappresentazioni grafiche a rilievo
di ambienti naturali e artificiali, opportunamente contrastate cromaticamente,
corredate da descrizioni in nero e in Braille, studiate per favorire l’orientamento
e la riconoscibilità di spazi estesi; strumenti utili in particolare
(ma non esclusivamente) per le persone cieche.
Prendendo le mosse da queste concrete esigenze conoscitive (che interessano
quotidianamente milioni di persone che in tutto il mondo si muovono, studiano,
viaggiano per lavoro o per piacere), l’Istituto F. Cavazza ha avviato
una ricerca teorica e applicativa, - affidata all’HBgroup di Milano,
- riguardante metodi e tecniche rappresentative del disegno a rilievo e tecnologie
di produzione di mappe visuo-tattili di ambito architettonico, urbano e territoriale.
Affrontare in modo sistematico il tema delle rappresentazioni planimetriche
di ambito architettonico ed urbanistico in relazione alla percezione tattile
e visiva, ha permesso di mettere in luce le positività connesse all’adozione
e all’uso di mappe da vedere e toccare, intese come strumenti di supporto
alla conoscenza concepiti in termini inclusivi, in grado di dare risposte
immediate a tante, diverse
necessità di persone con caratteristiche, capacità di lettura
e interpretazione differenti. Per questa ragione, sin dalle prime azioni di
progetto, i metodi, i contenuti e i risultati dell’intero lavoro sono
stati interpretati e gestiti tenendo conto dei principi di Progettazione per
l’Utenza Ampliata (Inclusive Design): compatibilità, adattabilità
e flessibilità, normalità di immagine, semplicità di
utilizzo, buon rapporto qualità/prezzo, sicurezza e affidabilità.
Il lavoro di ricerca- strutturato nelle fasi di analisi, sperimentazione e
sintesi - si è concretizzato nella sistematizzazione, nell’aggiornamento
e nell’attualizzazione di conoscenze multidisciplinari internazionali
- teoriche ed empiriche, presenti e passate - relative alla composizione e
alla produzione di mappe nel rispetto delle capacità di lettura di
persone vedenti, con ipovisioni legate alla percezione del colore e all’acuità
visiva, e persone non vedenti.
Uno dei risultati più rilevanti è stata la messa a punto di
un abaco di centonovantuno simboli tridimensionali, cromaticamente contrastati,
di altezza e sezione variabile: un alfabeto da cui partire per costruire mappe
rapportate a scale di rappresentazione variabili tra 1:50 e 1:100.000.
Le conoscenze acquisite a livello teorico ed empirico, anche attraverso l’esecuzione
di prototipi sperimentali e di due mappe corredate da legende (la prima rappresentante
il piano terreno dell’Istituto Cavazza e la seconda l’area sud-est
del centro storico di Bologna), sono state discusse e vagliate, durante le
tre fasi di progetto, da un comitato scientifico e da un gruppo di lavoro
costituito da persone cieche e con ipovedenze, il cui contributo al progetto
è stato di fondamentale importanza.
Gli argomenti trattati sono stati sintetizzati in un manuale, di prossima
pubblicazione (ne è prevista una prima tiratura di centocinquanta copie),
rivolto principalmente a ricercatori, progettisti e produttori di mappe visuo-tattili
che vogliano impostare lavori basati su un approccio rigoroso, multidisciplinari
e inclusivo al tema della rappresentazione. Il titolo del testo, corredato
da un CD-Rom con le fasi di analisi e sperimentazione, sarà CiVis:
metodi e tecniche per la realizzazione di mappe visuo-tattili architettoniche,
urbane e urbanistiche.
Per sperimentare la validità del metodo proposto in rapporto alla costruzione
di mappe generali, di orientamento e mobilità di scala urbanistica
e urbana, lo scorso dicembre l’Istituto Francesco Cavazza ha attivato
una collaborazione con il quartiere Santo Stefano di Bologna per realizzare,
entro maggio, altre tre mappe visuo-tattili di ambito cittadino.
La ricerca, le mappe realizzate e il manuale saranno presentati al pubblico
nel corso di un prossimo convegno organizzato dall’Istituto Cavazza
per presentare l’iniziativa e stimolare il dibattito e il confronto
multidisciplinare sul tema.
Per saperne di più:
Sito dell’Istituto
F. Cavazza di Bologna
http://www.cavazza.it
Realizzazione e produzione di mappe tattili a colori per non vedenti e ipovedenti
http://www.cisad.it/archivionewsletter6.php3#mappe
Progetto CiVis/P.S.P.M.T. Progettazione di un Servizio di Produzione di Mappe
Tattili
http://www.hbgroup.it (accesso dall’icona progetto P.S.P.M.T.)