VITA DA CANI


Lettera aperta al Ministro Girolamo Sirchia


Mario Barbuto

Sig. Ministro,
chi le scrive è un A.S.U. (Animale Socialmente Utile) e più precisamente un cane-guida per ciechi.

Sia indulgente, la prego, per il mio linguaggio un po' approssimativo! Le lingue di voi umani sono davvero tante... E tutte difficili da apprendere. Temo che sovente, finiscano per confondere anche voi, portandovi a capire ficchi per fiacchi. No, forse, fischi per fiaschi... Insomma, fiaschi o non fiaschi, sta di fatto che:

- per via di qualche mascalzone della nostra specie, (che vuole, tutto il mondo è paese e voi umani ne sapete qualcosa);
- per via di una campagna mediatica amplificata oltre misura;
- per via di una sua circolare (credo si chiami così presso di voi), da lei emanata, poi corretta, poi rivista, ma pur sempre ingiusta verso noi poveri cani.
Ha preso corpo una sorta di strategia del terrore, di al lupo, al lupo!, di cave canem, che minaccia di incrinare i rapporti tra canidi e umanidi con imprevedibili conseguenze negative.

Ha saputo, signor Ministro, di quel ragazzo cieco all'università di Bologna, accompagnato da un mio collega, scacciato dall'aula dal professore di Diritto perché il cane-guida costituiva pericolo per gli altri studenti?
Oh, lei ribatterà che quelli che esercitano professioni come la mia non sono inclusi nel suo provvedimento e che la circolare richiama solo le razze potenzialmente pericolose... Già, voi umanidi, sempre con questa maledetta mania delle razze! L'odio profondo che vi ha dilaniato e diviso nei secoli, i genocidi passati e presenti, dovuti alla razza, proprio non vi convincono ancora ad abbandonare queste categorie mentali e morali... Anzi, volete trasferirne gli effetti nefasti anche su di noi.
Ma via, lasciamo stare la morale e torniamo ai fatti.

Lei dunque emana una guida contro di noi; ci impone lacciuoli, blindature, sorveglianze e custodie; dispone sanzioni pesanti e severe; ci addita come pericolosi criminali da mettere sotto controllo preventivo, in spregio a qualsiasi forma di elementare civiltà giuridica che postulerebbe prima il reato e poi la restrizione; pretendendo però che la gente distingua tra un cane-guida, uno da passeggio, uno da guardia, eccetera, eccetera, eccetera...

Ma via, Signor Ministro, fa torto alla sua intelligenza... E anche alla nostra, sia pure canina...

Ha visto che la sua circolare, lungi dal proteggere voi e noi dalle violenze, finisce per dare vigore agli argomenti più stucchevoli... Sa, quegli umanidi che vedono in noi soltanto degli sporcaccioni pericolosi?

Sporcaccioni, eh? Si fa presto a infamare...

Costretti negli spazi angusti delle vostre case...
Ristretti nel più elementare diritto di essere cani...
Indotti ai nostri bisogni a ore fisse, così, davanti a tutti, magari su un marciapiede d'asfalto senza neppure un filo d'erba.

Delinquenti e sporcaccioni, eh?
Però vi fanno comodo i nostri servizi nei corpi di polizia? E le nostre prestazioni nella protezione civile? E i salvataggi in mare? E il soccorso in montagna? E l'impiego in massa come cavie per i test di tossicità dei vostri medicinali e dei vostri cosmetici?

Ma via, ministro, siamo seri...
Mettete forse le manette a tutti gli individui della specie umana per prevenire i crimini dei delinquenti che in mezzo a voi vivono, prosperano e si nascondono?

Lo sa, piuttosto, ministro, che in tutta Italia, 60 milioni di abitanti e oltre centomila ciechi, ci sono soltanto due scuole per il nostro addestramento? Lo sa che ogni anno vengono soddisfatte non più di quaranta-cinquanta richieste, mentre le attese durano almeno un paio d'anni, in media?
Un mio collega americano dell'Oregon, un certo Arturo che ho conosciuto un paio di settimane fa, mi rivelava che negli Stati Uniti ci sono oltre venti scuole di addestramento, in Francia diciassette, in Gran Bretagna, in Germania, ovunque molte più che in Italia...

Sarei davvero felice se lei mi assicurasse il suo impegno per l'apertura di qualche altra scuola, o almeno per il potenziamento delle due esistenti.

Pensi che io mi sono addestrato alla scuola di Firenze, una delle più antiche del mondo, sa...
Ho lavorato duro per sei mesi, tutti i santi giorni, in compagnia di una operatrice dolce e paziente. Ora ho preso servizio con un signore che mi porta in giro di continuo: treni, auto, corriere. Col caldo che mi scioglie l'asfalto sotto le zampe o il duro freddo che mi gela i polpastrelli.
Che stress!!!

Tutto per farmi poi segnare a dito come assassino e sporcaccione? Per farmi scacciare in malo modo da un'aula universitaria.

Sono certo che i suoi innumerevoli impegni ministeriali non le daranno il tempo di rispondere a questa mia. Non importa: tanto non so nemmeno leggere.

Le scrivo i miei pensieri di cane, sperando di offrirle motivo di meditazione; del resto, sa, io sono un ingenuo dal cuore puro.

Si abbia il più festoso sventolìo di coda.

Merlino
Bologna, 25 Ottobre 2003

 

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