Il Glaucoma
Renato Meduri
Direttore della Cattedra
di Ottica Fisiopatologica
Università degli Studi di Bologna
Il glaucoma comprende
un gruppo di malattie associate ad unelevata pressione intraoculare. Il
danno glaucomatoso è definito come perdita delle cellule nervose retiniche
e delle loro fibre (che costituiscono il nervo ottico), con conseguenti difetti
del campo visivo. Allinizio questi difetti non sono notati dal paziente.
La diagnosi precoce del glaucoma è un punto cruciale, come lo è
il suo tempestivo trattamento.
La perdita delle cellule gangliari e dei loro assoni è definita danno
glaucomatoso. Quando si verifica unatrofia glaucomatosa della papilla,
le cellule gliali e i vasi sanguigni sono irreversibilmente danneggiati insieme
alle fibre nervose a livello della testa del disco ottico; questo processo conduce
allescavazione del disco. Il danno funzionale che ne consegue è
rappresentato dalla comparsa di difetti del campo visivo che, almeno negli stadi
iniziali di malattia, vengono difficilmente percepiti dal paziente.
Diversi fattori contribuiscono al danno glaucomatoso; i più importanti
sono un aumento della pressione oculare e una riduzione del flusso ematico oculare.
Molte e diverse cause portano allaumento della IOP. Nel glaucoma congenito
langolo della camera anteriore non è completamente sviluppato.
Quando langolo è maggiormente sviluppato, ma ancora anormale, la
IOP aumenta nellinfanzia (glaucoma infantile) o nelladolescenza
(glaucoma giovanile). Nel glaucoma primario ad angolo aperto (POAG), la IOP
è alta nonostante langolo della camera anteriore sia sviluppato
e aperto e in assenza di concomitanti patologie. Laumento della IOP è
dovuto ad un aumento delle resistenze al deflusso. Il POAG è di gran
lunga la forma di glaucoma più comune ed è frequente specialmente
tra le persone anziane. Laumento della IOP procede lentamente senza essere
notato dal paziente. Soprattutto negli stadi precoci della malattia il paziente
non ha coscienza dei difetti del campo visivo. Nel glaucoma ad angolo chiuso
vi è un brusco e improvviso aumento della IOP dovuto ad una rapida e
completa ostruzione dellangolo camerulare da parte delliride. I
sintomi sono più severi. La IOP può anche aumentare per una sindrome
da pseudoesfoliazione o per una sindrome da dispersione pigmentaria.
Un aumento secondario della IOP può essere dovuto ad alcuni farmaci,
infiammazioni e complicanze della retinopatia diabetica, occlusioni venose retiniche
e altre malattie oculari.
Una condizione che aumenta la probabilità di un certo evento è
definita fattore di rischio. Dobbiamo distinguere i fattori di rischio che provocano
un aumento della IOP dai fattori di rischio che provocano un danno a carico
del nervo ottico.
I fattori di rischio primari per la IOP sono: età, storia familiare,
razza ed arteriosclerosi. I fattori di rischio primari per il danno glaucomatoso
sono: aumento della IOP, disregolazione vascolare con ipotensione sistemica
e vasospasmo, miopia e razza.
Nel glaucoma, le cellule nervose e le cellule gangliari muoiono principalmente
per un processo chiamato apoptosi o morte cellulare programmata. Lapoptosi
è probabilmente innescata da un ridotto flusso assonale di informazioni
e da problemi circolatori. Questi problemi di perfusione possono essere provocati
da unelevata IOP o da una bassa pressione arteriosa, specialmente quando
unautoregolazione difettosa non riesce a mantenere la perfusione a livelli
costanti. La fase di riperfusione, successiva a quella di ridotta perfusione,
è probabilmente più dannosa dellischemia stessa. Ciò
spiega il particolare effetto dannoso della fluttuazione della IOP e della pressione
arteriosa. Il danno da riperfusione dipende dalla formazione di radicali liberi,
che causano anche aumenti del glutammato a livelli tossici.
Diagnosticare un danno glaucomatoso, specialmente nelle fasi precoci della malattia,
può essere considerato una sfida. La diagnosi si basa soprattutto sullanalisi
del disco ottico e sullesame del campo visivo. La perimetria, esame del
campo visivo, è la metodica più importante per valutare la progressione
del danno glaucomatoso. Loculista deve studiare anche i fattori di rischio,
per esempio, misurando la pressione intraoculare e controllando langolo
della camera anteriore per evitare una chiusura dangolo. La circolazione
sarà attentamente studiata, e possibilmente quantificata, se si sospetta
che un problema di perfusione abbia un ruolo nella patogenesi del danno.
Metodi idonei per farlo sono la misurazione della pressione arteriosa, leco-color-Doppler
e la capillaroscopia. Sebbene altri esami siano utili, in quanto forniscono
informazioni sulle alterazioni provocate dal glaucoma, non sono eseguiti di
routine in quanto non contribuiscono in maniera determinante alla diagnosi e
alla valutazione della progressione del danno glaucomatoso. Ulteriori perdite
della funzione visiva possono manifestarsi sotto forma di scarso adattamento
alla luce, di alterazioni del senso cromatico e della sensibilità al
contrasto, e con unaumentata sensazione di abbagliamento; vi possono essere
anche delle alterazioni negli esami elettrofisiologici: ERG e PEV.
Molti pazienti glaucomatosi non lamentano alcun sintomo al momento della diagnosi.
Ciò nonostante, vanno trattati con farmaci che potenzialmente possono
presentare effetti collaterali. Queste reazioni avverse si possono avere sia
con la terapia medica che con quella chirurgica. Il paziente glaucomatoso talvolta
deve accettare una riduzione della sua qualità di vita per assicurarsi
una stabile funzione visiva in futuro.
Lo spettro delle possibilità terapeutiche si è allargato enormemente
negli ultimi anni.
Sono disponibili molti farmaci in grado di ridurre la IOP; ognuno di essi presenta
vantaggi e svantaggi. La terapia per ciascun paziente va scelta in questo ampio
spettro di possibilità, tenendo conto delle necessità e della
situazione individuale.
Il trattamento laser appare di minore importanza nella terapia del glaucoma.
Liridotomia laser è usata principalmente nella prevenzione dellattacco
di glaucoma da chiusura dangolo. La terapia chirurgica si rende necessaria
laddove il danno glaucomatoso progredisce nonostante la terapia medica. Sono
disponibili numerose tecniche chirurgiche. Anche per esse vi sono aspetti positivi
e negativi. Il trattamento postoperatorio del paziente è importante quanto
lintervento stesso.
Per alcuni pazienti bisogna fare qualcosa di più che abbassare semplicemente
la pressione intraoculare: bisogna migliorare anche la perfusione oculare. Ciò
significa, prima di tutto, evitare brusche cadute di pressione arteriosa. Il
trattamento medico della pressione arteriosa è inevitabile quando essa
non possa essere ridotta con rimedi generali. Esistono numerosi farmaci per
ridurre la disregolazione vascolare, la cui efficacia e tollerabilità
dipendono dalla situazione individuale del paziente. Esistono anche terapie
alternative; tuttavia, lesperienza con il loro impiego nel trattamento
del glaucoma è stata finora molto limitata.